Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO
E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO
già trasformata in qualcosa di diverso che possiamo assumere essere
molto più simile alla mafia dei “colletti bianchi” 87 sul modello Nord
Americano che non a quella che siamo abituati a conoscere.
L’arresto del Capo della Cupola segna la fine di un’epoca.
Sul fronte della mafia lo sanno bene Riina, i suoi nemici e i suoi
alleati (e su questo non c’è incertezza). Dall’altra parte della barricata
vi sono, invece, due diverse incertezze legate principalmente al chi
sostituirà il Capo dei Capi e al come cambierà la strategia mafiosa. Per
quanto riguarda la sostituzione al vertice, in mancanza di certezze
documentali, non si può fare a meno che accodarsi alla schiera di tutti
quelli che individuano in Bernardo Provenzano l’attuale successore di
“Totò ‘u curto”. “Binnu ‘u tratturi” (così soprannominato perché non
si fermerebbe di fronte ad alcun ostacolo) rappresenta però il primo
enigma del nuovo percorso di Cosa Nostra: attorno al suo nome si
sono formate numerose leggende anche alimentate dalla sua più che
quarantennale latitanza. Seppure brevemente, appare utile tracciare un
profilo del personaggio. Provenzano è un corleonese cresciuto alla
scuola di Luciano Leggio e all’ombra di Totò Riina. E’ un uomo senza
volto e senza identità, su cui gravano numerose condanne all’ergastolo
comminate rigorosamente in contumacia. Luciano Leggio sosteneva
che avesse un “cervello da gallina”, altri, invece, che sia stato la mente
strategica più lucida della Democrazia Cristiana siciliana dal primo
dopoguerra fino alla sua dissoluzione, il che, visti i risultati potrebbe
anche non essere in sostanziale contrasto con la precedente
affermazione.
Provenzano è stato altresì definito come una “mente
raffinatissima”, oppure come “un semianalfabeta in perenne lotta con i
87 Per P. LEJINS, La crisi attuale della politica criminale negli Stati Uniti, in Trattato di criminologia,
medicina criminologica e psichiatria forense. Le radici, le fonti, gli obiettivi e lo sviluppo della
criminologia, Giuffré editore, Milano 1987, pag. 297. “…Il concetto di criminalità del colletto bianco
è stato creato dal Prof. Sutherland circa quaranta anni or sono, ma ha avuto una risonanza assai
limitata nelle strutture teoriche e nei programmi di azione nel campo della giustizia penale. Solo
recentemente la nazione nel suo complesso, particolarmente a mezzo dei mass media, ha preso
coscienza della estensione e dell’ampiezza delle attività illegali delle classi e delle professioni
privilegiate della popolazione che sono implicate molto poco, invece, in quella che viene chiamata
criminalità di strada. Gli Stati Uniti sono attualmente in preda ad una preoccupazione senza
precedenti in merito alle attività della criminalità del colletto bianco e della criminalità economica,
anche se in questo campo sono piuttosto vaghi e i limiti tra legalità ed illegalità sono mal definiti.
Questa preoccupazione per la criminalità del colletto bianco, della corruzione politica e della
criminalità economica comincia ora a influenzare i programmi d’azione del sistema della giustizia
penale. In questo campo sviluppi molto importanti sembrano essere imminenti…”.