29.05.2013 Views

Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

58<br />

LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO<br />

E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO<br />

siciliana ma, inevitabilmente, ne apre un altro 85 . Al vertice <strong>di</strong> Cosa<br />

Nostra siciliana gli succede Giovanni Brusca 86 , esecutore materiale<br />

della estrema offensiva terroristica dei corleonesi e <strong>di</strong>to del<br />

telecomando della strage <strong>di</strong> Capaci. Resisterà due anni prima <strong>di</strong> essere<br />

catturato il 20 maggio del 1996. Al suo posto assumerà il controllo<br />

dell’organizzazione Pietro Aglieri, durerà fino al 6 giugno 1997, data<br />

in cui verrà a sua volta arrestato a Bagheria, paesino a<strong>di</strong>acente<br />

Palermo in seguito alle <strong>di</strong>chiarazioni dello stesso Brusca nel frattempo<br />

<strong>di</strong>venuto “pentito”.<br />

2.1.3 Dalla contrapposizione all’invisibilità<br />

“…Non troveremo mai occhiali buoni per restituire la vista ai<br />

ciechi. Ma tanta gente è stata tratta in inganno anche perché il<br />

fenomeno era poco visibile. Il vero grande e per noi tragico errore<br />

commesso dai corleonesi è stato quello <strong>di</strong> tirare fuori la mafia dalla<br />

85 Il progetto <strong>di</strong> RIINA mirava a rendere “Cosa Nostra” abbastanza forte sul piano economicofinanziario<br />

e “militare” per imporla come interlocutrice del mondo politico, impren<strong>di</strong>toriale e<br />

finanziario.A partire dagli inizi degli anni ‘80 e nell’arco <strong>di</strong> circa un decennio, il progetto ha preso<br />

gradualmente forma <strong>di</strong>mostrandosi vincente soprattutto nel campo degli affari, tanto da far assumere<br />

a “cosa nostra” un ruolo determinante nella gestione dei pubblici appalti in tutta la Sicilia.<br />

Tra il 1991 e il 1993 il conflitto tra la consapevolezza della rilevante forza “militare” ed economica<br />

che i mafiosi erano ormai in grado <strong>di</strong> esprimere e la loro crescente frustrazione per le continue e<br />

sempre più gravi sconfitte che, d’altro canto, erano costretti a subire sul piano giu<strong>di</strong>ziario, portò a<br />

maturazione una profonda mutazione genetica <strong>di</strong> “cosa nostra” che, prefiggendosi il conseguimento<br />

<strong>di</strong> obiettivi politici, assunse comportamenti tipici delle organizzazioni terroristiche.<br />

L’associazione criminale siciliana, infatti, si propose <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionare lo Stato cercando <strong>di</strong> imporre la<br />

scelta tra l’adozione <strong>di</strong> una politica <strong>di</strong> contrasto alla <strong>criminalità</strong> <strong>organizzata</strong> meno incisiva<br />

minacciando altrimenti la destabilizzazione delle Istituzioni a mezzo <strong>di</strong> una pesante campagna<br />

terroristica; concetto che RIINA ha efficacemente me<strong>di</strong>ato affermando che “Si fa la guerra per poi<br />

fare la pace”.<br />

Cosa abbia potuto indurre RIINA a pensare che uno Stato moderno potesse intimi<strong>di</strong>rsi o ad<strong>di</strong>rittura<br />

arrendersi <strong>di</strong> fronte ad una ondata <strong>di</strong> violenza terroristica e scendere a patti con la mafia, è qualcosa<br />

che ancora oggi rimane incomprensibile; resta il fatto che la Magistratura e le Forze dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

hanno reagito prontamente e con efficacia identificando, processando e condannando gli autori delle<br />

stragi che, tra il 1992 e il 1993, “cosa nostra” ebbe a compiere in Sicilia e nel resto del territorio<br />

nazionale nel tentativo <strong>di</strong> realizzare il suo progetto eversivo.<br />

da: DIA – Relazioni semestrali al Parlamento – Secondo semestre 2000.<br />

86 Figlio <strong>di</strong> Bernardo, ex componente della “commissione” nella sua qualità <strong>di</strong> Boss della famiglia <strong>di</strong><br />

San Giuseppe Iato, è accusato <strong>di</strong> crimini orren<strong>di</strong> come la strage <strong>di</strong> Capaci (fu lui ad azionare il<br />

congegno che fece saltare in aria il giu<strong>di</strong>ce Falcone, la moglie e gli uomini della scorta), gli attentati a<br />

Roma, Milano e Firenze e l’omici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Giuseppe Di Matteo, 11 anni, figlio <strong>di</strong> un collaboratore <strong>di</strong><br />

giustizia, strangolato e <strong>di</strong>ssolto nell’acido. 36 anni, latitante dal 1990, è stato arrestato assieme al<br />

fratello Vincenzo nell’Agrigentino mentre alla televisione stava vedendo il film <strong>di</strong> Michele Placido<br />

sulla strage <strong>di</strong> Capaci.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!