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Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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LA GEOGRAFIA MAFIOSA 55<br />

rendano conto si innesca un processo auto<strong>di</strong>struttivo <strong>di</strong> incre<strong>di</strong>bili<br />

proporzioni: il pentitismo <strong>di</strong> alto livello 81 .<br />

Nel frattempo l’azione <strong>di</strong> contrasto prosegue per la sua strada tra<br />

indagini e processi spesso <strong>di</strong>sarticolati in Cassazione. L’Ufficio<br />

Istruzione del Tribunale <strong>di</strong> Palermo ha gli uomini giusti ma non è<br />

ancora scoccata la scintilla deflagrante. Il detonatore <strong>di</strong> tante<br />

potenzialità si chiama Tommaso Buscetta, un <strong>mafioso</strong> <strong>di</strong> alto rango 82 .<br />

Buscetta è sopravvissuto alla guerra <strong>di</strong> mafia scatenata dai corleonesi<br />

che o<strong>di</strong>a più d’ogni altra cosa.<br />

Arrestato in Brasile il 24 ottobre 1983, è prima posto a<br />

<strong>di</strong>sposizione della DEA (Drug Enforcement Administration) e<br />

successivamente estradato in Italia. Tommaso Buscetta, che non è un<br />

81 Secondo la Commissione Del Turco “Il 1992 è sicuramente un anno tanto particolare da meritare la<br />

definizione <strong>di</strong> anno bifronte sia perché segna il punto <strong>di</strong> massimo attacco allo Stato da parte della<br />

mafia sia perché è un anno <strong>di</strong> svolta nell’attività <strong>di</strong> contrasto da parte dello Stato che <strong>di</strong>mostra con i<br />

fatti una notevole incisività e una più decisa determinazione nella lotta alla mafia, a partire dalla<br />

ripresa della capacità <strong>di</strong> indagine da parte della Procura della Repubblica <strong>di</strong> Palermo che, seppure<br />

duramente provata dalle uccisioni <strong>di</strong> Falcone e <strong>di</strong> Borsellino, <strong>di</strong>venterà uno dei punti più sensibili<br />

della rinnovata controffensiva antimafia. In questo periodo esplode il fenomeno dei collaboratori <strong>di</strong><br />

giustizia che colpisce al cuore <strong>di</strong>verse famiglie mafiose, inizialmente e in modo particolare quelle <strong>di</strong><br />

Cosa nostra; poi, con il passare del tempo, anche le altre organizzazioni mafiose saranno colpite,<br />

seppure in misura e con intensità <strong>di</strong>verse. Le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> una quantità davvero eccezionale <strong>di</strong> ex<br />

uomini d’onore consentono l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> numerose associazioni mafiose e la loro completa<br />

<strong>di</strong>sarticolazione, l’avvio <strong>di</strong> significative inchieste giu<strong>di</strong>ziarie e la celebrazione <strong>di</strong> importanti maxi<br />

processi caratterizzati dal notevole numero d’imputati che arrivano a volte a contare centinaia <strong>di</strong><br />

persone. Sul fenomeno dei collaboratori <strong>di</strong> giustizia, comunque lo si voglia valutare, si può<br />

tranquillamente affermare che, soprattutto nella fase iniziale, esso ha dato un formidabile impulso<br />

all’attività investigativa contribuendo alla cattura <strong>di</strong> numerosi killer e conseguentemente alla salvezza<br />

<strong>di</strong> numerose vite umane. Rispetto ad altre fasi storiche della lotta alla mafia nel nostro Paese il<br />

decennio appena trascorso ha registrato degli indubbi risultati, mai prima <strong>di</strong> adesso raggiunti. Sono<br />

stati fortemente incrinati storici pilastri del sistema <strong>mafioso</strong> come la segretezza, l’omertà e<br />

l’impunità. Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> alcuni eccessi, grazie al contributo dei collaboratori <strong>di</strong> giustizia, fenomeno che<br />

ormai si è trasformato fino a raggiungere caratteristiche <strong>di</strong>verse da quelle che abbiamo conosciuto<br />

inizialmente, l’omertà non è più l’antico ed inviolabile scudo protettivo <strong>di</strong> un tempo. È stata violata la<br />

segretezza della struttura interna, delle regole, delle gerarchie e del loro funzionamento, dei rituali e<br />

delle iniziazioni. Infine, la cattura <strong>di</strong> numerosi capimafia che erano componenti <strong>di</strong> alto profilo della<br />

Commissione <strong>di</strong> Cosa nostra e <strong>di</strong> altri importanti capi delle organizzazioni mafiose calabresi,<br />

campane e pugliesi ha incrinato l’impunità che per anni, troppi e lunghi anni, vuoi per incapacità<br />

degli apparati dello Stato vuoi per complicità o per corruzione, era stata accuratamente coltivata dai<br />

capimafia.<br />

da: Relazione conclusiva dell’attività della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno<br />

della mafia e delle altre associazioni criminali similari nella XXIII legislatura doc. XXIII n. 57, pag.<br />

43,45.<br />

82 Buscetta ha tentato fino all’ultimo <strong>di</strong> opporsi ai corleonesi ed infatti, prima <strong>di</strong> partire definitivamente<br />

per il Brasile accetta <strong>di</strong> combinare un incontro fra Calò, Bontate e Inzerillo. <strong>La</strong> speranza è quella <strong>di</strong><br />

far rinascere una grande alleanza contro Riina. Ma Calò, a parole <strong>di</strong>sponibile, ha gia fatto la sua<br />

scelta. Tutto è pronto perché la conquista <strong>di</strong> Palermo da parte <strong>di</strong> Corleone <strong>di</strong>venti completa ed<br />

ufficiale.

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