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Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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LA GEOGRAFIA MAFIOSA 53<br />

A Corleone, citta<strong>di</strong>na dell’interno siciliano, governa la “famiglia”<br />

il dott. Michele Navarra. Alla sua corte siedono piccoli ragazzi dal<br />

nome al momento insignificante ma destinato a fare storia quali<br />

Provenzano, Riina, Liggio, Calogero Bagarella. Liggio è il killer <strong>di</strong><br />

punta della squadra e, a suo modo, un riferimento. Si è già <strong>di</strong>stinto con<br />

l’omici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un campiere che aveva osato arrestarlo e condurlo<br />

“letteralmente a calci nel sedere” fino alla caserma dei Carabinieri ma<br />

è uscito indenne dal processo. <strong>La</strong> vedova del morto, testimone oculare<br />

del fatto <strong>di</strong> sangue, non è creduta. E’ ormai un <strong>mafioso</strong> fatto quando<br />

decide <strong>di</strong> togliersi da davanti il vecchio capomafia locale. Lo stende<br />

senza tanti complimenti 78 . Sotto la sua <strong>di</strong>rezione, i “viddani” si<br />

avvicinano a Palermo in cerca <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> e <strong>di</strong> opportunità. <strong>La</strong> vita per i<br />

viddani non è facile, Palermo non è facile, vi è una mafia consolidata<br />

e solide alleanze.<br />

I corleonesi tuttavia riescono a tessere la loro tela, ad entrare nel<br />

giro della droga, a stabilire alleanze che torneranno utili più avanti.<br />

Sanno che non riusciranno ad imporsi facilmente e che non saranno<br />

mai completamente accettati (anche se Leggio fa già parte della<br />

Commissione molti mafiosi, tra cui Stefano Bontate, Gaetano<br />

Badalamenti, Giuseppe Di Cristina e Tommaso Buscetta non<br />

aspettano altro che rispe<strong>di</strong>rli a calci al paesello) ma hanno dalla loro<br />

qualità in<strong>di</strong>scutibili: non conoscono le buone maniere e non sono<br />

avvezzi a trattare. I corleonesi sparano. Il Manifesto che annuncia il<br />

loro concreto inse<strong>di</strong>amento viene affisso il 10 <strong>di</strong>cembre 1969 in un<br />

appartamento <strong>di</strong> Viale <strong>La</strong>zio. E’ il quartier generale del boss Michele<br />

Cavataio; una strage. Del gruppo <strong>di</strong> fuoco, una vera e propria<br />

nazionale dei killer, fanno parte i corleonesi Bernardo Provenzano,<br />

Salvatore Riina, e Calogero Bagarella e rappresentanti delle famiglie<br />

<strong>di</strong> “Riesi” e <strong>di</strong> “Santa Maria <strong>di</strong> Gesù”.<br />

78 Navarra si accorse <strong>di</strong> aver dato troppo spazio a quel giovane campiere e tentò <strong>di</strong> correre ai ripari,<br />

or<strong>di</strong>nandone l’uccisione. Liggio scampò però all’attentato e si prese la rivincita il 2 agosto del 1958.<br />

Quel giorno, mentre rientrava in auto a Corleone da Lercara Frid<strong>di</strong> Navarra fu trucidato da Liggio e<br />

dai suoi uomini. L’uscita <strong>di</strong> scena del vecchio capomafia segnò l’inizio dell’ascesa dei Corleonesi.

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