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LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO
E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO
Le mafie endogene poi sono, indubbiamente, a seconda di come si
voglia osservare il fenomeno criminale, allo stesso tempo parte
terminale ma anche di origine di altri e diversi fenomeni mafiosi
operanti nel mondo.
Ad ogni modo non si può non rilevare quale e quanta importanza
abbia avuto il fenomeno migratorio degli inizi del Ventesimo secolo in
direzione principalmente del Nord America.
A tale proposito, nell’analizzare i fatti della storia recente delle
mafie italiche si dimostrerà come il perverso intreccio tra queste
diverse aggregazioni abbiano avuto importanti riflessi sulla rinascita
post - bellica delle mafie nostrane e quanta influenza possano ancora
averne sulle prospettive di futuro mutamento in un mondo in cui le
distanze sono ormai definitivamente accorciate e dove la
globalizzazione investe anche il mondo del crimine.
E che tale velocizzazione informativa e operazionale abbia
prodotto effetti nefasti anche sulla migliore adattabilità delle mafie ai
nuovi percorsi dell’economia globale (non solo quella criminale ma
anche quella legale, qualora infiltrata) è un aspetto non di secondaria
importanza per la valutazione della loro pericolosità. Nei paragrafi che
seguono si cercherà di tracciarne gli aspetti salienti, stabilire le
possibili connessioni, valutarne le prospettive di sviluppo e le aree di
interesse.
proposte al Parlamento, cosı` come prevede la legge istitutiva. Si è convenuto che la mafia
rappresenta un cancro eversivo dello Stato di diritto, luogo delle regole e della legalità democratica:
la sua azione è particolarmente pericolosa per la società e le istituzioni poiché limita la libertà dei
cittadini, ne condiziona l’espressione del pensiero anche politico, nonché la possibilità di intrapresa
economica e il diritto al lavoro. Colpisce alcuni dei principali diritti sanciti dalla Costituzione. Il
crimine organizzato è l’elemento di frattura più insidioso e devastante, che frappone l’apparenza di
uno stato di diritto democratico alla società civile, intesa come lo spazio ove le singole individualità
si compongono nel rapporto tra consociati. In termini più espliciti, il crimine organizzato si
contrappone alla stessa idea di cittadinanza politica, presupposto, quest’ultimo, per la definizione di
qualsivoglia ordinamento giuridico in chiave di effettività. Infatti l’appartenenza ad un clan, ad una
cosca, ad una organizzazione o comunità intermedia ostili alla polis svuota il concetto stesso di civis,
poiché contrappone all’idea di cittadino l’immagine dell’affiliato.
da: Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o
similare, doc XXIII, n. 3, pag. 18, relazione del 30 luglio 2003.