Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...
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LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO<br />
E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO<br />
ma se le istituzioni continuano nella loro politica <strong>di</strong> miopia nei<br />
confronti della mafia, temo che la loro assoluta mancanza <strong>di</strong> prestigio<br />
nelle terre in cui prospera la <strong>criminalità</strong> <strong>organizzata</strong> non farà che<br />
favorire sempre <strong>di</strong> più Cosa Nostra…”<br />
Giovanni Falcone in collaborazione con M. Padovani, Cose <strong>di</strong><br />
Cosa Nostra, Rizzoli, Milano, 1991, pag. 116, 117.<br />
Le fenomenologie mafiose in esame, sebbene abbiano la medesima<br />
origine territoriale e operino nelle medesime macro aree <strong>di</strong> attività,<br />
risultano essere tra loro particolarmente <strong>di</strong>verse e non sempre<br />
sovrapponibili anche limitando l’analisi alla sola valutazione della<br />
semplice in<strong>di</strong>viduazione delle principali manifestazioni <strong>di</strong> carattere<br />
esteriore. Si tratta, come si è avuto modo <strong>di</strong> vedere, <strong>di</strong> un sistema<br />
complesso, variamente qualificabile e <strong>di</strong>versamente definibile in<br />
ragione dell’angolo visuale che si assume per la sua osservazione e <strong>di</strong><br />
cui sono parte integrante (con uguale”<strong>di</strong>gnità”) la Cosa Nostra<br />
siciliana, la ‘Ndrangheta calabrese, la Sacra Corona Unita salentina, la<br />
Camorra campana, e la Stidda siciliana. <strong>La</strong> convinzione che si pone<br />
alla base della precedente affermazione è che la mafia in quanto tale<br />
sia un fenomeno unitario, ma che <strong>di</strong>verse siano le forme <strong>di</strong><br />
manifestazione in ragione della tipicità e della peculiarità dell’area<br />
geografica <strong>di</strong> riferimento all’interno della quale ognuna delle sue<br />
branche si è nel tempo sviluppata 59 .<br />
59 Per un apprezzamento iniziale della identità delle metodologie impiegate e una effettiva contiguità<br />
nelle attività poste in essere dalle singole consorterie appare significativa la posizione assunta dal<br />
Governo tra gli anni Ottanta e Novanta. Tali iniziative, prevalentemente in<strong>di</strong>rizzate alla fase della<br />
comprensione e del contrasto sono così riassumibili:<br />
- nel 1982 il Governo rilevava che: “Non deve, dunque, verificarsi alcun allentamento nella<br />
tensione operativa da parte degli apparati <strong>di</strong> sicurezza, ma va continuato senza tregua il<br />
combattimento sui numerosi fronti aperti dalla <strong>criminalità</strong> politica ed anche comune, in<br />
particolare dalla delinquenza <strong>organizzata</strong> come la mafia e la camorra. Queste ultime sono tanto<br />
più pericolose in quanto profondamente ra<strong>di</strong>cate in alcune zone del Paese ed inoltre hanno<br />
<strong>di</strong>mostrato un elevato grado <strong>di</strong> adattabilità alle mutate con<strong>di</strong>zioni ambientali, per cui rimane assai<br />
preoccupante la loro presa sulla società. Nonostante i colpi ad esse inferti dagli apparati <strong>di</strong><br />
sicurezza, che hanno portato allo smantellamento <strong>di</strong> pericolose reti connesse ai traffici illeciti, in<br />
particolare <strong>di</strong> stupefacenti, l’inquinamento che determinano negli ambienti in cui operano impone<br />
<strong>di</strong> continuare la lotta oltre che sul piano repressivo, anche attraverso un’articolata azione <strong>di</strong><br />
rinnovamento civile e morale che, recuperando i tra<strong>di</strong>zionali valori etici e culturali, estirpi le<br />
ra<strong>di</strong>ci stesse dei fenomeni”.<br />
da: Presidenza del Consiglio dei Ministri – Relazione sulla politica informativa e della sicurezza,<br />
semestre 23 novembre 1981 – 22 maggio 1982, pag. 3,<br />
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Relazione sulla politica informativa e della sicurezza,<br />
semestre 23 novembre 1982 – 22 maggio 1983.