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Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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26<br />

LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO<br />

E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO<br />

paritetiche. Fra tutte le posizioni assunte in seno alla <strong>di</strong>atriba che<br />

inevitabilmente ne è seguita, quella che appare sicuramente più lucida<br />

e scientificamente esaustiva è quella del Fiandaca 39 che, sullo<br />

specifico punto sostiene: “...L’enfasi posta da Gambetta sugli effetti<br />

ideologicamente perversi della concezione romaniana, e sulla<br />

(supposta) nefasta influenza da essa esercitata nel modo dei giu<strong>di</strong>ci,<br />

appare peraltro eccessiva per una ulteriore ragione. <strong>La</strong> teoria <strong>di</strong><br />

Romano, contrariamente a quanto Gambetta verosimilmente suppone,<br />

nei normali corsi universitari non ha tra<strong>di</strong>zionalmente svolto un<br />

importante ruolo formativo...Per questo motivo sono indotto ad<br />

escludere che la teoria del Santi Romano (...) abbia potuto influenzare<br />

l’ideologia <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse generazioni <strong>di</strong> magistrati nel senso congetturato<br />

dal Gambetta. Ma a riprova (credo) inconfutabile della non univocità<br />

ideologica della concezione della mafia come or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co,<br />

depone proprio l’atteggiamento <strong>di</strong> quella parte della magistratura che<br />

negli ultimi anni si è più impegnata sul fronte della lotta alla<br />

<strong>criminalità</strong> mafiosa. Nei provve<strong>di</strong>menti emessi dai giu<strong>di</strong>ci emerge<br />

sempre più <strong>di</strong> frequente, infatti, la tendenza a qualificare la mafia con<br />

un altro Stato o un or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co autonomo. E l’intervento<br />

che sorregge il ricorso a questa metafora è tutt’altro che compiacente<br />

nei confronti delle organizzazioni mafiose: al contrario la metafora<br />

tende a rimarcarne la pericolosità e a rendere più efficace la loro<br />

repressione...”.<br />

Fino a questo punto si è posto l’accento sulle teorie che accettano<br />

o tendono ad escludere una possibile qualificazione del fenomeno<br />

associativo <strong>mafioso</strong> sotto il para<strong>di</strong>gma or<strong>di</strong>namentale <strong>di</strong> cui si è<br />

parlato.<br />

Proseguendo ora nell’analisi, al fine <strong>di</strong> verificare se anche sul<br />

piano pratico sia possibile rinvenire nell’ambito delle organizzazioni<br />

criminali i tratti organizzativi <strong>di</strong> un or<strong>di</strong>namento, appare <strong>di</strong> interesse<br />

riprendere alla mano i concetti fondamentali espressi sul tema da<br />

Massimo Severo Giannini. Secondo il giurista, i fondamentali<br />

elementi che caratterizzano un or<strong>di</strong>namento sono tre: la<br />

plurisoggettività, la normazione e l’organizzazione.<br />

39 G. FIANDACA, <strong>La</strong> mafia come or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co. Utilità e limiti <strong>di</strong> un para<strong>di</strong>gma, esposto a Pisa<br />

il 12.04.1994, in occasione della lettura critica del testo <strong>di</strong> GAMBETTA citato.

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