Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...
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300 LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO di evidenze immediate e, soprattutto, con l’oscuramento che potrebbe determinare - come già avvenuto in passato - lo spettro del riemergente terrorismo politico. Sul versante socio politico, laddove non si intervenga in maniera più che decisa per ridare centralità e credibilità allo Stato e rimuovere in via preventiva quelli che potrebbero essere gli effetti negativi di una rimodulazione su base federalista, sembra profilarsi il rischio di un ritorno alla coabitazione ovvero a forme di compatibilità assolutamente inaccettabili. E’ bene quindi conclusivamente precisare che l’attuale mafia, benché diversa, apparentemente meno aggressiva e sostanzialmente invisibile, altro non è che la diretta evoluzione della mafia delle droghe e delle stragi e da essa non si distingue che per il metodo.
APPENDICE NORMATIVA I PRINCIPALI PROVVEDIMENTI ANTIMAFIA L. 27 dicembre 1956, n. 1423. Misure di prevenzione nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità. Contenente misure di prevenzione nei confronti di persone pericolose per la sicurezza pubblica e per la pubblica moralità (in essa non si rinviene alcuna norma di portata reale né riguardante il riciclaggio di denaro sporco). L. 31 maggio 1965, n. 575. Disposizioni contro la mafia. Recante disposizioni in materia di misure di prevenzione personali. I soggetti presunti mafiosi in base a tale legge, possono essere sottoposti al regime della sorveglianza speciale, all’obbligo del soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale o in una località specificatamente indicata (ipotesi, quest’ultima, eliminata con la legge 256/93). L. 13 settembre 1982, n. 646. Disposizioni in materia di misure di prevenzione di carattere patrimoniale ed integrazioni alle leggi 27 dicembre 1956, n. 1423, 10 febbraio 1962, n. 57 e 31 maggio 1965, n. 575. Istituzione di una commissione parlamentare sul fenomeno della mafia. La c.d. legge Rognoni-La Torre, oltre a dettare disposizioni in materia di misure di prevenzione di carattere patrimoniale, regola l’istituzione della “Commissione parlamentare sul fenomeno della mafia”. Peraltro, nel testo legislativo viene per la prima volta previsto quale reato l’art. 416-bis del C.P. (Associazione di tipo mafioso). Detta legge consente (art. 16) agli ufficiali di polizia giudiziaria di effettuare intercettazioni telefoniche private e ai Nuclei di polizia tributaria di procedere alla verifica della posizione fiscale nei confronti di ben individuati soggetti, nonché di ricevere dagli stessi, per un determinato periodo, la comunicazione delle variazioni patrimoniali intervenute (artt. 25, 26 e 30).
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E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO<br />
<strong>di</strong> evidenze imme<strong>di</strong>ate e, soprattutto, con l’oscuramento che potrebbe<br />
determinare - come già avvenuto in passato - lo spettro del<br />
riemergente terrorismo politico. Sul versante socio politico, laddove<br />
non si intervenga in maniera più che decisa per ridare centralità e<br />
cre<strong>di</strong>bilità allo Stato e rimuovere in via preventiva quelli che<br />
potrebbero essere gli effetti negativi <strong>di</strong> una rimodulazione su base<br />
federalista, sembra profilarsi il rischio <strong>di</strong> un ritorno alla coabitazione<br />
ovvero a forme <strong>di</strong> compatibilità assolutamente inaccettabili. E’ bene<br />
quin<strong>di</strong> conclusivamente precisare che l’attuale mafia, benché <strong>di</strong>versa,<br />
apparentemente meno aggressiva e sostanzialmente invisibile, altro<br />
non è che la <strong>di</strong>retta evoluzione della mafia delle droghe e delle stragi e<br />
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