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Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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CONCLUSIONI 285<br />

aprendo un periodo particolarmente intenso sotto il profilo del<br />

contrasto, specialmente con riferimento alla percezione che le mafie,<br />

sebbene strutture militari in grado <strong>di</strong> contrapporsi allo Stato,<br />

rappresentano un potere economico rilevante e in tale <strong>di</strong>rezione<br />

dovevano essere attivata le conseguenti misure <strong>di</strong> politica criminale 310 .<br />

Tale rinnovato impegno repressivo scatenerà un processo <strong>di</strong><br />

ennesima trasformazione delle mafie. Da un lato, per quella siciliana,<br />

si assiste prima ad una reazione <strong>di</strong>retta e <strong>di</strong> violenta contrapposizione<br />

conclusasi, dopo le stragi del 1992 - 1994, con un totale inabissamento<br />

e l’attuazione <strong>di</strong> una politica <strong>di</strong> basso profilo; per le altre,<br />

l’affrancamento definitivo dalla potenza egemone <strong>di</strong> Cosa Nostra e<br />

una totale riduzione della soglia <strong>di</strong> visibilità sul territorio.<br />

Ancora prima <strong>di</strong> giungere a tale periodo, la recrudescenza del<br />

fenomeno criminale associazionistico <strong>di</strong> tipo <strong>mafioso</strong>, intimamente<br />

legato al territorio ed alle tra<strong>di</strong>zioni locali, aveva costretto la classe<br />

politica dei primi anni Ottanta ad affrontare con maggiore decisione<br />

ed incisività, anche in chiave legislativa, il problema del necessario<br />

contrasto a tutto campo da parte dello Stato, nel tentativo <strong>di</strong> restaurare<br />

la vacillante legalità. Si comprese allora, come all’azione <strong>di</strong><br />

inter<strong>di</strong>zione della frangia militare dell’organizzazione criminale,<br />

bisognava affiancarne una idonea sul piano dell’in<strong>di</strong>viduazione e<br />

sottrazione dei patrimoni illeciti. Vennero così introdotte o<br />

perfezionate un complesso <strong>di</strong> norme <strong>di</strong> contrasto <strong>di</strong>retto e in<strong>di</strong>retto<br />

della accumulazione e del possesso <strong>di</strong> ricchezze illecite, caratterizzate,<br />

però, da una struttura legislativa approssimativa, antesignana <strong>di</strong> quella<br />

che, ai nostri giorni, viene ancora in<strong>di</strong>cata come “legislazione <strong>di</strong><br />

310 A partire dal 1989, la vitalità e l’espansione dei fenomeni macrocriminali, associate con il marcato<br />

regresso del terrorismo politico condussero il governo e gli organismi <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> sicurezza<br />

ad attribuire alla minaccia mafiosa un carattere prioritario. Entro tale contesto le autorità italiane<br />

rivolsero una particolare attenzione:<br />

- all’estensione del fenomeno macrocriminale tanto verso le regioni confinanti con quelle <strong>di</strong><br />

origine (Puglia, Basilicata e <strong>La</strong>zio), quanto verso altre più a nord (Lombar<strong>di</strong>a, Emila - Romagna,<br />

Toscana e Liguria);<br />

- all’aggiornamento degli strumenti normativi ed organizzativi atti al contrasto;<br />

- alla realizzazione <strong>di</strong> nuove forme <strong>di</strong> cooperazione, bilaterali e multilaterali, per la repressione del<br />

narcotraffico e del riciclaggio anche con Paesi del Nord Africa (Marocco, Tunisia) e dell’Europa<br />

Centrale ed Orientale (Jugoslavia, Ungheria, Unione Sovietica e Bulgaria);<br />

- alle evoluzioni socio-politiche in atto nei Paesi dell’ex blocco comunista ed all’emergere <strong>di</strong> un<br />

nuovo polo <strong>di</strong> riferimento della mappa criminale mon<strong>di</strong>ale;<br />

da: RAFFAELE UMANA, <strong>La</strong> politica informativa e della sicurezza nazionale (1978-2003), E<strong>di</strong>zioni<br />

Università <strong>di</strong> Trieste, 2003, pag. 43, 45.

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