Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

LA LEGISLAZIONE PREMIALE E LE SANZIONI PENITENZIARIE
COME SCELTA DI POLITICA CRIMINALE
di volumi (troppi collaboratori e troppi familiari da proteggere) e
garantiste nei contenuti.
Con riferimento ai contenuti della collaborazione il legislatore
interviene stabilendo, per la stessa, requisiti di attendibilità,
completezza e novità invero abbastanza singolari.
Nell’intento di evitare le cosiddette dichiarazioni “rateali”, o la
non certa dissociazione dal sodalizio criminale di originaria
appartenenza all’aspirante pentito viene richiesto, una volta acquisita
la volontà a collaborare, di:
dichiarare e far verbalizzare entro il termine perentorio di 180
giorni dalla iniziale manifestazione di volontà l’intero
contenuto del patrimonio informativo a sua disposizione,
partendo dai fatti cosiddetti “indimenticabili” (si suppone siano
quelli a partecipazione diretta) per finire a qualsiasi elemento
di conoscenza;
dichiarare di non essere in possesso di ulteriori dati e notizie su
fatti processualmente rilevanti ancorché non correlati a quelli
verbalizzati, rivestenti particolare grado di interesse ai fini
dell’apprezzamento della pericolosità di un singolo o di gruppi
criminali;
indicare, con esattezza, l’intero ammontare del patrimonio di
cui dispone al fine di farlo sottoporre a sequestro, nonché
indicare i beni dei quali gli altri affiliati dispongano o possano
disporre anche per interposta persona,
ricollegando alla completezza delle informazioni misure dirette di
non ammissione al programma di protezione, ovvero di esclusione in
caso di dichiarazioni false o incomplete. Il legislatore, così facendo,
opera una scelta di politica criminale dai contenuti particolarmente
stringenti e decisamente in contro tendenza rispetto a quelle
precedenti.
Infatti, da un lato viene eliminato l’automatismo - collaborazione -
applicazione di misure detentive alternative 295 - e, dall’altro, viene
295 L’abrogazione degli articoli 13-bis e 13-ter del D.L. 8/91, disciplinati il regime detentivo alternativo
extramurario e l’introduzione dell’articolo 16 octies modifica in senso peggiorativo la posizione del
collaboratore detenuto. In base a tale ultima disposizione, infatti, la sola collaborazione non è
sufficiente a determinare la revoca o la sostituzione della misura cautelare, occorrendo
l’accertamento della permanente attualità della rottura di qualsiasi legame con la criminalità
organizzata.
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