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Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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264<br />

LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO<br />

E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO<br />

del pentito <strong>di</strong> mafia pesava evidentemente ancora quell’insieme <strong>di</strong><br />

sospetti e <strong>di</strong> conseguenti resistenze in<strong>di</strong>cate dalla dottrina.<br />

<strong>La</strong> rapida successiva evoluzione si è concretizzata con<br />

l’emanazione <strong>di</strong> tre <strong>di</strong>stinti provve<strong>di</strong>menti:<br />

il D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito nella legge 12 luglio<br />

1991, n. 203, al cui articolo 8 viene prevista una prima<br />

regolamentazione dell’istituto della premialità in favore dei<br />

“pentiti <strong>di</strong> mafia”, adottando in sostanza una formulazione<br />

identica a quella del citato art. 4 del D.L. 15 <strong>di</strong>cembre 1979, n.<br />

625;<br />

il D.L. 8 giugno 1992, n. 306, avente ad oggetto ulteriori<br />

benefici per la medesima categoria <strong>di</strong> collaboranti in materia <strong>di</strong><br />

misure alternative alla detenzione carceraria;<br />

la L. 7 agosto 1992, n. 356 in<strong>di</strong>cante da un lato nuovi spazi alla<br />

detenzione alternativa anche oltre i limiti <strong>di</strong> pena fissati<br />

dall’or<strong>di</strong>namento penitenziario e, dall’altro, l’inasprimento<br />

delle misure applicabili ai cosiddetti irriducibili.<br />

Al fianco <strong>di</strong> una normativa premiale a carattere squisitamente<br />

processuale il legislatore ha dovuto preoccuparsi <strong>di</strong> un altro aspetto<br />

particolarmente rilevante che è quello della protezione con i seguenti<br />

<strong>di</strong>stinti provve<strong>di</strong>menti:<br />

D.L. 15.1.1991, n. 8, convertito con mo<strong>di</strong>fiche nella legge<br />

15.3.1991, n. 82 recante “Nuove misure in materia <strong>di</strong> sequestri<br />

<strong>di</strong> persona a scopo <strong>di</strong> estorsione e per la protezione <strong>di</strong> coloro<br />

che collaborano con la giustizia”;<br />

D. Lgs. 29.3.1993, n. 119, concernente la “Disciplina del<br />

cambio <strong>di</strong> generalità per la protezione <strong>di</strong> coloro che<br />

collaborano con la giustizia”;<br />

D.M. 24.11.1994, n. 687, avente ad oggetto “Regolamento<br />

recante norme <strong>di</strong>rette ad in<strong>di</strong>viduare i criteri <strong>di</strong> formulazione<br />

del programma <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> coloro che collaborano con la<br />

giustizia e le relative modalità <strong>di</strong> applicazione.<br />

Tra quelle citate non c’è dubbio che quella più importante sia<br />

senz’altro il D.L. 8/91. Con tale <strong>di</strong>sposizione il legislatore riconduce a<br />

parziale unità l’intero istituto e su questa norma le successive<br />

mo<strong>di</strong>fiche operate con la già citata legge 45/2001 andranno ad<br />

intervenire sia in via integrativa, sia in via mo<strong>di</strong>ficativa.

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