Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO
E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO
Con l’articolo 25 della legge 646/82, inserito nel Capo III -
disposizioni fiscali e tributarie 282 - il legislatore antimafia ha inteso
introdurre la possibilità (inizialmente era stato previsto come obbligo)
di procedere all’accertamento della posizione fiscale del destinatario
di un provvedimento di condanna per il reato di cui all’articolo 416bis
c.p., ovvero sottoposto o proposto a misura di prevenzione.
È una scelta di carattere particolarmente innovativo in quanto, pur
richiamandosi per dizione e contenuti a materia esistente, configura un
tipo di accertamento fiscale mai precedentemente utilizzato nel campo
penale e per certi versi anomalo per quanto concerne l’ordinamento
tributario in cui l’istituto della verifica fiscale trova la sua naturale
collocazione, essendo rivolto a:
accertare e riscontrare l’osservanza delle norme tributarie;
procedere, se del caso, al recupero della materia imponibile
sottratta indebitamente all’imposizione.
Nel settore tributario, quindi, “la verifica consiste in una serie di
controlli penetranti, svolti per un periodo che entri nei limiti di
prescrizione delle sanzioni e delle imposte, ovvero di decadenza della
pretesa erariale 283 eseguiti al fine di “accertare l’esatta osservanza
degli obblighi fiscali riferibili a tutti i tributi diretti e indiretti,
nazionali o comunitari, oltre che di altri obblighi di natura extra
fiscale 284 ”, il che postula il fatto che la verifica fiscale trova la sua
legittimazione nel sottostante illecito tributario. Per chiarire seppur
brevemente la latitudine dell’anomalo inserimento della “verifica
fiscale” nella normativa antimafia appare opportuno richiamare il già
citato articolo 25, primo comma, che, recitando: “A carico delle
persone nei cui confronti sia stata emanata sentenza di condanna
282
A. GAITO, Accertamenti fiscali e patrimoniali per i fatti di mafia, Giuffré Editore, 1983 (nota 10)
pag. 7 sul punto osserva che: “...La duplice aggettivazione ingenera il dubbio di una distinta
selezione degli ambiti applicativi. A parte che le rubriche, i titoli e i capi in cui si articolano le leggi
non sono vincolanti per l’interprete, in questa occasione “fiscali” può essere inteso come equivalente
a “tributarie” senza con ciò amputare qualcosa. Nella proposta di legge n. 1581 d’iniziativa del
deputato La Torre e altri il presente Capo era, più opportunamente, intitolato “Reati fiscali, valutari e
societari”. La dicitura che sarebbe poi divenuta definitiva compare per la prima volta nel testo
unificato dei disegni e delle proposte di legge in materia discusso nelle Commissioni riunite (II
interni e IV giustizia) nella seduta del 7 settembre 1982.
283
B. SANTAMARIA, voce “Verifiche tributarie” in FANTOZZI, Guida fiscale italiana, imposte dirette,
vol. II, 1980, pag. 1038.
284
SPACCAMONTI, Funzioni e attività di polizia tributaria, 2^ edizione, 1977, pag. 169.