Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...
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LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO<br />
E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO<br />
Per concludere è da evidenziare come l’aspetto definitorio <strong>di</strong> tipo<br />
relazionale finora esposto è anch’esso non esaustivo della complessa<br />
problematica. Se non si può non ritenere che una visione olistica sia<br />
senza dubbio da preferire ad una <strong>di</strong> tipo settoriale, è anche vero che il<br />
<strong>di</strong>battito dottrinario non si esaurisce - per quanto importante e per certi<br />
versi convincente - con il solo aspetto relazionale. Occorre tenere<br />
presente che ciascuna branca del <strong>di</strong>ritto che si è confrontata con il<br />
problema definitorio della <strong>criminalità</strong> <strong>di</strong> <strong>stampo</strong> <strong>mafioso</strong> ha elaborato<br />
teorie e modelli che, sebbene focalizzati sul medesimo argomento,<br />
<strong>di</strong>vergono tra loro in maniera sostanziale in ragione dei presupposti <strong>di</strong><br />
natura metodologica alle quali sono naturalmente informate 28 .<br />
Così, tanto le teorie sub culturali <strong>di</strong> lombrosiana memoria, quanto<br />
quelle relazionali e quelle economiche, risentono allo stesso modo del<br />
comune <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> fondo, cioè la preventiva selezione <strong>di</strong> uno o più<br />
profili prevalenti del fenomeno criminale analizzato. Esse risultano<br />
ugualmente incomplete in quanto, da un lato, risultano viziate da<br />
presupposti <strong>di</strong> “materia” per certi versi unici e quasi sempre<br />
reciprocamente incompatibili e, dall’altro, dal fatto che fino ad oggi<br />
collaborazione con la giustizia, ipotizza un “confronto aperto e leale” tra mafiosi e Istituzioni.<br />
L’ipotesi che azzarda l’ Aglieri dovrebbe essere preceduta da un ampio <strong>di</strong>battito tra i mafiosi<br />
detenuti. È questo un atteggiamento che <strong>di</strong>scende dalla percezione che “cosa nostra” ha <strong>di</strong> sé stessa,<br />
ponendosi come realtà alternativa allo Stato; una realtà avente le medesime prerogative e gli stessi<br />
elementi costitutivi <strong>di</strong> uno Stato in quanto ha un territorio, un sistema <strong>di</strong> norme, una popolazione e<br />
<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> poteri esecutivi. In tale <strong>di</strong>storta ottica considera assolutamente legittimo l’esercizio della<br />
sua criminale sovranità su una porzione del territorio nazionale, quasi fosse una sorta <strong>di</strong> enclave.<br />
Nell’ ottica mafiosa la proposta <strong>di</strong> Aglieri <strong>di</strong>venta un fatto del tutto naturale: due soggetti paritetici -<br />
Stato e “cosa nostra” - che si siedono per <strong>di</strong>scutere, a pari livello, <strong>di</strong> questioni che li riguardano. Non<br />
è superfluo rammentare che, proprio sulla base <strong>di</strong> questa intima convinzione, Salvatore Riina ed i<br />
suoi uomini hanno, solo pochi anni or sono, <strong>di</strong>chiarato “guerra” allo Stato, visto solo come un<br />
avversario militarmente più forte, da aggre<strong>di</strong>re con tecniche terroristiche per costringerlo a trattare.<br />
E’ <strong>di</strong>fficile prevedere in quale misura l’ ala “ stragista”, oggi minoritaria ed in posizione <strong>di</strong> attesa,<br />
potrebbe rafforzarsi: se potrà tornare a gestire tutta l’organizzazione o soltanto controllarne una parte<br />
significativa. È però possibile che tenti nuovamente <strong>di</strong> porre in essere azioni intimidatorie, per<br />
sfogare vecchi e nuovi rancori ed offrire imme<strong>di</strong>ata sod<strong>di</strong>sfazione al proprio desiderio <strong>di</strong> rivalsa, in<br />
assenza <strong>di</strong> risposte “premianti” per la componente mafiosa oggi dominante, nella consapevolezza che<br />
il gotha <strong>di</strong> “ cosa nostra” detenuto potrebbe non essere <strong>di</strong>sposto ad attendere vanamente sine <strong>di</strong>e la<br />
“risoluzione” della situazione carceraria.<br />
da: DIA – Relazioni semestrali al Parlamento – Secondo semestre 2001, pagina 22.<br />
28 Secondo G. FIANDACA e S. COSTANTINO “Il concetto <strong>di</strong> mafia appartiene alla famiglia dei concetti<br />
“sovradeterminati”, che cioè condensano o fondono significati <strong>di</strong>versi e storicamente stratificati. (…)<br />
la mafia, quale fenomeno poli<strong>di</strong>mensionale e sfaccettato, costituisce oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> molteplici<br />
scienze umane (storia, antropologia, sociologia, politologia, economia, criminologia, <strong>di</strong>ritto etc.).<br />
Com’è ovvio, ciascuna <strong>di</strong> queste si interessa a uno o più aspetti particolari del fenomeno <strong>mafioso</strong>, per<br />
cui rimane sempre l’esigenza <strong>di</strong> recuperare una visione d’insieme.” in Introduzione a “<strong>La</strong> Mafia Le<br />
Mafie”, <strong>La</strong>terza E<strong>di</strong>tori, 1994.