Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO
E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO
libererà della mentalità di casta, del sentimento di appartenenza a un
ceto privilegiato…”.
Giovanni Falcone in collaborazione con M. Padovani, Cose di
Cosa Nostra, Rizzoli, Milano, 1991, pag. 130.
Dall’esame del complesso delle norme poste dal legislatore a
presidio delle attività d’indagine patrimoniale emerge con piena
evidenza quale sia l’intento perseguito nella predisposizione degli
strumenti di contrasto.
Lo spirito che sottende la produzione normativa di settore appare
chiaramente teso a “recintare”, nell’alveo di una fitta rete di controlli,
la totalità delle attività poste in essere dal soggetto indiziato di
appartenenza mafiosa, indirizzando l’investigazione verso la globalità
di esse, ancorché possedute per il tramite di prestanome, fisici o
giuridici, allo scopo - peraltro apertamente dichiarato - di verificare in
profondità la legittima acquisizione dei patrimoni.
Vi è da rilevare, in proposito, che la normativa “de qua” individua
quattro diversi tipi di indagine legate tra loro da un filo conduttore di
scopo, ossia l’adozione del sequestro al positivo esito degli
accertamenti. In particolare, si tratta di sottoporre a monitoraggio
(informativo prima e investigativo in un momento successivo) il
tenore di vita del pervenuto, le sue disponibilità finanziarie, la
composizione del patrimonio di cui comunque dispone, nonché
l’attuale attività economica di cui sia titolare o nella quale abbia
specifica cointeressenza. Sotto un profilo pratico, volendo sintetizzare,
appare possibile elencare oggetto e contenuti dei principali
accertamenti esperibili e che esplorano, come si vedrà nel dettaglio,
l’intero patrimonio, ivi compresi i beni immateriali e ogni altro bene o
diritto avente comunque contenuto patrimoniale. Di seguito, quindi, si
riporta un’elencazione esemplificativa ma non certo esaustiva
dell’intero spettro delle attività eseguibili per giungere a fotografare
l’esatto ammontare dei valori riconducibili al condannato o al
proposto; valori che il comma 1 dell’articolo 2-bis 280 della legge
280 Comma 1. “Il Procuratore della Repubblica o il questore territorialmente competente a richiedere
l’applicazione di una misura di prevenzione procedono, anche a mezzo della guardia di finanza o
della polizia giudiziaria, ad indagini sul tenore di vita, sulle disponibilità finanziarie e sul patrimonio
dei soggetti indicati all’art. 1 nei cui confronti possa essere proposta la misura di prevenzione della
sorveglianza speciale della pubblica sicurezza con o senza divieto o obbligo di soggiorno, nonché,