Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...
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LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO<br />
E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO<br />
sproporzionato al red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>chiarato o all’attività economica<br />
svolta (prima della mo<strong>di</strong>fica apportata dalla L. 256/93 si<br />
parlava <strong>di</strong> “notevole sperequazione tra il tenore <strong>di</strong> vita e<br />
l’entità <strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti apparenti o <strong>di</strong>chiarati”) ovvero quando, sulla<br />
base <strong>di</strong> sufficienti in<strong>di</strong>zi, si ha motivo <strong>di</strong> ritenere che gli stessi<br />
siano il frutto <strong>di</strong> attività illecite o ne costituiscono il reimpiego.<br />
Ai fini dell’adozione dei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> sequestro e <strong>di</strong> confisca<br />
<strong>di</strong> cui all’ultimo comma del citato art. 2-ter della legge 31 maggio<br />
1965, n. 575, la legge richiede che sussistano concreti e vali<strong>di</strong> in<strong>di</strong>zi<br />
della provenienza illecita dei beni anche sotto l’aspetto del reimpiego<br />
<strong>di</strong> illeciti guadagni. Sul punto specifico, con<strong>di</strong>visa ed autorevole<br />
dottrina precisa che “...la legge fa riferimento ad indagini sul<br />
patrimonio degli in<strong>di</strong>ziati <strong>di</strong> appartenere ad associazioni mafiose ed<br />
affini, così da far ritenere che l’accertamento <strong>di</strong> tale qualifica è<br />
preliminare agli accertamenti patrimoniali, anche se essi possono <strong>di</strong><br />
regola apportare ulteriori in<strong>di</strong>zi circa l’appartenenza del soggetto ad<br />
associazioni criminali <strong>di</strong> tipo <strong>mafioso</strong>... 271 ”.<br />
Al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare l’esatta portata del termine “in<strong>di</strong>zio”, che va<br />
tenuto decisamente <strong>di</strong>stinto dal semplice sospetto, occorre riferirsi alla<br />
teoria generale delle misure <strong>di</strong> prevenzione e, in particolare, alla<br />
<strong>di</strong>stinzione dei momenti applicativi <strong>di</strong> competenza penale e quelli <strong>di</strong><br />
natura amministrativa. In punto <strong>di</strong> preliminare chiarificazione si può<br />
affermare che gli in<strong>di</strong>zi in quanto tali consistono in fatti<br />
ontologicamente certi che, collegati tra loro, sono suscettibili <strong>di</strong> una<br />
ben determinata interpretazione, mentre i sospetti non sono altro che<br />
congetture, intuizioni od opinioni del tutto personali che, per quanto<br />
ragionevoli, sono ipotetiche e non si fondano su una concreta<br />
circostanza in<strong>di</strong>ziante assistita dal carattere della certezza.<br />
<strong>La</strong> Suprema Corte, con riferimento al tema in trattazione, ha<br />
affermato che: “Ai fini dell’applicazione delle misure <strong>di</strong> prevenzione<br />
ai sensi della legge 31 maggio 1965, n. 75, non occorre la prova<br />
dell’appartenenza del soggetto ad associazioni mafiose. E’ infatti<br />
sufficiente - in base al <strong>di</strong>sposto dell’articolo 1 della stessa legge - la<br />
sussistenza <strong>di</strong> semplici in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> tale appartenenza. Gli in<strong>di</strong>zi possono<br />
previsione <strong>di</strong> alcuni tipi <strong>di</strong> beni non può indurre alla conclusione che questi siano esclusi dal<br />
sequestro”.<br />
271 F. MACRI’, <strong>La</strong> legge antimafia, Iovane e<strong>di</strong>tore, Napoli, 1983, pag. 99.