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Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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CONTRASTO ALL’ACCUMULAZIONE ILLECITA DI PATRIMONI DI ORIGINE MAFIOSA 235<br />

all’art. 42 262 Cost.. Infondata appare, altresì, la questione <strong>di</strong><br />

legittimità costituzionale dell’art. 2-ter della legge n. 575/65,<br />

nella parte in cui consentirebbe un provve<strong>di</strong>mento ablativo del<br />

<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> proprietà solo sulla base <strong>di</strong> sufficienti “in<strong>di</strong>zi”. Nel<br />

caso <strong>di</strong> specie si versa in ipotesi <strong>di</strong> intervento sui beni del<br />

prevenuto, e dette ipotesi si fondano su “sufficienti in<strong>di</strong>zi” solo<br />

ai fini del provve<strong>di</strong>mento cautelare e provvisorio del sequestro<br />

(art. 2-ter, secondo comma, legge 575/65), presupponendo un<br />

accertamento alquanto più approfon<strong>di</strong>to sulla “illegittima<br />

provenienza”, quando dal provve<strong>di</strong>mento cautelare <strong>di</strong> sequestro<br />

si passa a quello definitivo <strong>di</strong> confisca.<br />

Va comunque tenuto presente che le misure ablative previste dalla<br />

legislazione antimafia nascono dalla precitata necessità <strong>di</strong> contrastare<br />

il proliferare e lo sviluppo della cd. “impresa mafiosa” e del<br />

capitalismo frutto degli investimenti illeciti e, come tali, vanno lette ed<br />

interpretate 263 .<br />

2. LA LEGISLAZIONE IN MATERIA DI MISURE DI PREVENZIONE<br />

PATRIMONIALE<br />

“... Le enormi <strong>di</strong>sponibilità delle organizzazioni criminali hanno<br />

mutato lo scenario, potendo costituire un fattore <strong>di</strong> incidenza notevole<br />

sugli equilibri complessivi del mercato finanziario. L’arricchimento,<br />

262<br />

Art. 42 Cost. - <strong>La</strong> proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a<br />

privati.<br />

<strong>La</strong> proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> acquisto, <strong>di</strong><br />

go<strong>di</strong>mento e i limiti allo scopo <strong>di</strong> assicurarne la funzione sociale e <strong>di</strong> renderla accessibile a tutti.<br />

<strong>La</strong> proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi<br />

<strong>di</strong> interesse generale. <strong>La</strong> legge stabilisce le norme e i limiti della successione legittima e<br />

testamentaria e i <strong>di</strong>ritti dello Stato sulle ere<strong>di</strong>tà.<br />

263<br />

Corte <strong>di</strong> Cassazione, Sentenza del 17 aprile 1989 n. 510, ““In tema <strong>di</strong> applicazione delle misure <strong>di</strong><br />

prevenzione, il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> pericolosità è a carattere essenzialmente sintomatico e può essere fondato<br />

anche su semplici in<strong>di</strong>zi. Questi però devono essere elementi certi <strong>di</strong> fatto, da cui sia possibile sul<br />

piano concettuale far <strong>di</strong>scendere l’accertamento della sussistenza dei presupposti applicativi della<br />

misura <strong>di</strong> prevenzione. Esso non deve essere necessariamente formulato, proprio per l’intrinseca<br />

<strong>di</strong>fferenza tra il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> prevenzione e quello <strong>di</strong> accertamento della responsabilità penale, sulla<br />

base <strong>di</strong> fatti integranti estremi <strong>di</strong> reato, ma non può essere neppure basato su generici addebiti o<br />

semplici sospetti. Non si sottrae al controllo <strong>di</strong> legittimità la congruità sul piano logico della<br />

motivazione adottata dal Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> merito circa la sussistenza del fatto ritenuto in<strong>di</strong>ziante, ne quello<br />

circa l’idoneità <strong>di</strong> detto fatto ad essere assunto come in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> pericolosità sociale”“. Sentenza del 30<br />

maggio 1989 n. 1148, ““Ai fini dell’applicazione delle misure <strong>di</strong> prevenzione, la pericolosità sociale<br />

dell’in<strong>di</strong>ziato deve essere attuale e cioè sussistere al momento della formulazione del giu<strong>di</strong>zio”“.

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