Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

CONTRASTO ALL’ACCUMULAZIONE ILLECITA DI PATRIMONI DI ORIGINE MAFIOSA 231
Successivamente, constatata l’esigenza di combattere
efficacemente la criminalità organizzata in generale e quella di tipo
mafioso in particolare, il legislatore si è visto costretto ad emanare una
serie di provvedimenti normativi rivolti a potenziare i meccanismi di
prevenzione e di repressione secondo un largo ventaglio di interventi.
Il sistema preventivo è stato così rafforzato, dapprima con il decreto
legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito nella legge 12 ottobre 1982
n. 726 (Misure urgenti per il coordinamento della lotta contro la
delinquenza mafiosa), e poi, in modo decisivo, con la legge Rognoni-
La Torre del 13 settembre 1982, n. 646 257 che, anche a seguito delle
integrazioni e modifiche apportate dalle leggi successive, costituisce
lo strumento giuridico basilare offerto agli organi giudiziari e di
polizia per intervenire capillarmente nei più disparati settori di
infiltrazione mafiosa.
Il rinnovato impulso che dalla legislazione antimafia è scaturito
per il ricorso alle misure di prevenzione e per l’estensione dei relativi
effetti, specie in materia patrimoniale, ha certamente contribuito alla
riduzione di operatività della delinquenza mafiosa ma, soprattutto, al
dissolvimento della diffusa certezza della propria impunità. Acclarata
quindi la validità della originaria scelta del legislatore, sarebbe oggi
sufficiente per lo più operare quei correttivi tecnici atti a superare le
incongruenze o lacunosità che inevitabilmente sono riscontrabili in
una normativa emergenziale, che investe, con spirito radicalmente
innovativo, delicati profili di garanzia personale e patrimoniale del
cittadino. Peraltro,come visto nella disamina di cui al capitolo
secondo, sembrerebbero sussistere sufficienti motivi in direzione di
257 Detta norma, sfuggendo all’ordinaria logica del puro aumento delle sanzioni ha inteso,
sostanzialmente, ricorrere ad un uso integrato di misure penali, processuali, amministrative e fiscali
sia mediante il perfezionamento delle pregresse normative, sia elaborando un sistema preventivo
rivolto al contrasto di qualsiasi forma di delinquenza organizzata “comunque” denominata e
“ovunque” operante. Uno dei cardini portanti della citata norma è così costituito dalle indagini
patrimoniali rivolte alla individuazione, sequestro e confisca delle utilità frutto di illecito e questo
principalmente nella considerazione che tale componente economica (talora di rilevantissimo entità e
comunque essenziale per la stessa sopravvivenza dei sodalizi) è comunque destinata a palesarsi o a
lasciare traccia dovendo necessariamente avvalersi delle strutture ufficiali del “circuito economico”
che richiedono, specie per le operazioni in denaro, l’acquisto di beni mobili registrati, immobili o
partecipazioni societarie, l’esecuzione di atti o fatti di gestione attiva per i quali si rende
indispensabile un adeguato supporto documentale. Analoga memoria storico – documentale e, altresì,
richiesta per i flussi finanziari ed in particolare per le movimentazioni valutarie internazionali che,
specie laddove facciano riferimento a capitali di rilevante entità, non possono che determinare il
coinvolgimento delle strutture di intermediazione bancaria e para – bancaria.