Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

CONTRASTO AL REIMPIEGO DEI PATRIMONI DI ORIGINE MAFIOSA 183
L’ulteriore merito del provvedimento in rassegna, e suo punto di
forza, è poi costituito dall’indiretta abolizione in ambito internazionale
di ciò che era precedentemente considerato come assolutamente
inviolabile, ossia il segreto bancario. Infatti, nel corpo del documento
convenzionale è possibile leggere l’impegno degli stati aderenti a:
regolamentare gli istituti finanziari e la concessione delle
autorizzazioni all’esercizio delle attività nel settore
dell’intermediazione;
abolire il segreto bancario per meglio prevenire la
consumazione di attività legate al riciclaggio di denaro;
impedire la costituzione e l’impiego di conti bancari intestati a
nomi falsi ovvero anonimi;
istituire servizi speciali per raccogliere, analizzare e diffondere
le informazioni sul reato di riciclaggio di denaro sporco o di
altri reati di tipo finanziario.
Sul filone Nord Americano anche in ambito europeo si è
conseguentemente registrata un’analoga tendenza restrittiva con
riferimento allo studio delle misure di contrasto al riciclaggio di
denaro.
In tale contesto il Consiglio d’Europa ha adottato la direttiva CEE
n. 97/2001 recante la modifica della ormai superata 91/308/CEE e
finalizzata alla adozione di specifiche misure dirette ad accrescere le
misure di tutela del sistema finanziario in genere e delle attività
suscettibili di interesse da parte della criminalità organizzata in
particolare.
Anche in questo caso, così come peraltro avvenuto per la
Convenzione delle Nazioni Unite citata precedentemente, il legislatore
nazionale si è dimostrato lungimirante avendo anticipato la gran parte
delle prescrizioni comunitarie già nel 1999, a seguito dell’emanazione
del decreto legislativo n. 374 del 1999.
Il provvedimento, infatti, risulta anticipatorio delle indicazioni
esterne estendendo in via autonoma la disciplina per la prevenzione
dell’utilizzo del sistema finanziario a scopi di riciclaggio ad un’ampia
serie di categorie di professioni e non più solo ai cosiddetti
intermediari abilitati, con ciò riducendo di molto la possibilità di
elusione del sistema dei controlli e conferendo all’impianto normativo
una stabilità anche in punto di collaborazione internazionale.