Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...
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168 LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO delle altre imprese che partecipano alle gare inconsapevoli dell’accordo preventivo e che, quindi, possono anche restare all’oscuro del fatto che l’impresa predestinata ad aggiudicarsi l’appalto sia stata selezionata da “Cosa Nostra” e ritenere che quella impresa abbia «trattato» l’aggiudicazione dell’appalto direttamente con i politici erogatori del finanziamento. Le dinamiche operative di tale sistema rendono scarsamente visibile la regia occulta di “Cosa Nostra”. I metodi di manipolazione delle gare e di pagamento delle tangenti, sono, infatti, in tutto analoghi a quelli posti in essere autonomamente in altre gare di appalto dai comitati di affari imprenditoriali politici. Soltanto nel caso in cui dovessero presentarsi imprenditori restii ad allinearsi alle regole imposte da Cosa Nostra si avrebbe un intervento diretto del referente territoriale e soltanto nel caso in cui tale intervento “dialettico” non fosse sufficiente per far cadere tali resistenze, si otterrebbe la sua esclusione dalla gara con metodi fraudolenti, come la sottrazione di documenti dalla busta contenente la sua offerta o il travisamento delle norme del bando. Quale “estrema ratio” si ricorrerebbe all’assassinio, che assolve al duplice scopo di rimuovere un ostacolo e di accrescere la forza di intimidazione dell’organizzazione nei confronti di tutti gli operatori economici. In un simile articolato sistema, non possono essere trascurati gli eventi imprevisti. Infatti, nel caso in cui un’impresa «outsider» riesca ad aggiudicarsi un appalto già predestinato ad altri, l’impresa può essere costretta da “Cosa Nostra” a versare l’intero margine del suo guadagno all’impresa predestinata, oppure a corrispondere l’equivalente della tangente da questa anticipata, o, ancora, a cedere parte del guadagno mediante subappalti a imprese mafiose e acquisti di forniture dalle stesse. Il sistema di controllo integrale sopra descritto comprende anche la fase dell’esecuzione dei lavori, nella quale vengono tutelati gli interessi degli esponenti di “Cosa Nostra” nel territorio in cui i lavori sono eseguiti, mediante subappalti ad imprese mafiose e l’acquisto di forniture dalle stesse. In conclusione, è utile sottolineare coma il radicale cambio di strategia, avviato negli anni novanta dalla Mafia siciliana, ben si coniuga con il metodo di infiltrazione e controllo degli appalti
CARATTERISTICHE ED EFFETTI DELL’ECONOMIA MAFIOSA 169 pubblici descritto dal Siino, che oggi continua a guidare le scelte di fondo di Cosa Nostra e delle imprese ad essa spontaneamente od obbligatoriamente collegate. 5.3 ALTRE METODOLOGIE Sebbene il descritto metodo Siino, per le proprie peculiarità, continua a costituire un pericolo attuale e di assoluto interesse per le Autorità Istituzionali, in ambito nazionale continuano ad operare numerosi altri metodi criminali di aggiudicazione degli appalti che, con diverse modalità e con differenti livelli di efferatezza, consentono alle organizzazioni locali di ottenerne il controllo. Non può sottacersi infatti come in relazione alle differenti condizioni sociali, il concetto del “controllo totale” si sia, nel tempo, esteso anche oltre i confini siciliani. La ‘ndrangheta calabrese, infatti, attraverso le singole ‘ndrine, dislocate nel territorio, oltre a lucrare una percentuale sugli appalti che si aggira intorno al 3%, convoglia l’attribuzione dei subappalti, delle forniture di conglomerati ed inerti e dei servizi di trasporto a precise imprese di riferimento, collegate e/o controllate dagli stessi ambienti criminali. L’evoluzione di tali dinamiche ha recentemente portato anche all’instaurazione di specifici accordi preventivi fra sodalizi criminali interessati ai medesimi contesti affaristici, elemento che assume un grande rilievo negli equilibri interni alla ‘ndrangheta. Anche la Camorra napoletana, che storicamente ha impostato i propri rapporti con l’imprenditoria sull’estorsione e sul ricatto, a partire dagli anni ottanta, ha sviluppato strategie complesse che, garantendo innegabili ritorni alle imprese, in termini di acquisizione di clientela, recupero crediti e pace sindacale nei cantieri, mira ad ottenere la collaborazione di una miriade di imprese che, direttamente e/o indirettamente, agiscono sotto il totale controllo criminale. Il sistema camorristico si connota per una maggiore commistione politica emergente, sostanzialmente, nella convergenza di interessi tra Camorra, impresa e ceto politico-amministrativo e che si crea nel momento stesso della stipula di una sorta di patto sinallagmatico, in cui assume particolare rilievo il sostegno offerto dalla criminalità per il controllo del voto e per il finanziamento dell’apparato politico.
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E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO<br />
delle altre imprese che partecipano alle gare inconsapevoli<br />
dell’accordo preventivo e che, quin<strong>di</strong>, possono anche restare<br />
all’oscuro del fatto che l’impresa predestinata ad aggiu<strong>di</strong>carsi<br />
l’appalto sia stata selezionata da “Cosa Nostra” e ritenere che quella<br />
impresa abbia «trattato» l’aggiu<strong>di</strong>cazione dell’appalto <strong>di</strong>rettamente<br />
con i politici erogatori del finanziamento.<br />
Le <strong>di</strong>namiche operative <strong>di</strong> tale sistema rendono scarsamente<br />
visibile la regia occulta <strong>di</strong> “Cosa Nostra”. I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> manipolazione<br />
delle gare e <strong>di</strong> pagamento delle tangenti, sono, infatti, in tutto<br />
analoghi a quelli posti in essere autonomamente in altre gare <strong>di</strong><br />
appalto dai comitati <strong>di</strong> affari impren<strong>di</strong>toriali politici.<br />
Soltanto nel caso in cui dovessero presentarsi impren<strong>di</strong>tori restii<br />
ad allinearsi alle regole imposte da Cosa Nostra si avrebbe un<br />
intervento <strong>di</strong>retto del referente territoriale e soltanto nel caso in cui<br />
tale intervento “<strong>di</strong>alettico” non fosse sufficiente per far cadere tali<br />
resistenze, si otterrebbe la sua esclusione dalla gara con meto<strong>di</strong><br />
fraudolenti, come la sottrazione <strong>di</strong> documenti dalla busta contenente<br />
la sua offerta o il travisamento delle norme del bando.<br />
Quale “estrema ratio” si ricorrerebbe all’assassinio, che assolve<br />
al duplice scopo <strong>di</strong> rimuovere un ostacolo e <strong>di</strong> accrescere la forza <strong>di</strong><br />
intimidazione dell’organizzazione nei confronti <strong>di</strong> tutti gli operatori<br />
economici.<br />
In un simile articolato sistema, non possono essere trascurati gli<br />
eventi imprevisti. Infatti, nel caso in cui un’impresa «outsider» riesca<br />
ad aggiu<strong>di</strong>carsi un appalto già predestinato ad altri, l’impresa può<br />
essere costretta da “Cosa Nostra” a versare l’intero margine del suo<br />
guadagno all’impresa predestinata, oppure a corrispondere<br />
l’equivalente della tangente da questa anticipata, o, ancora, a cedere<br />
parte del guadagno me<strong>di</strong>ante subappalti a imprese mafiose e acquisti<br />
<strong>di</strong> forniture dalle stesse.<br />
Il sistema <strong>di</strong> controllo integrale sopra descritto comprende anche<br />
la fase dell’esecuzione dei lavori, nella quale vengono tutelati gli<br />
interessi degli esponenti <strong>di</strong> “Cosa Nostra” nel territorio in cui i lavori<br />
sono eseguiti, me<strong>di</strong>ante subappalti ad imprese mafiose e l’acquisto <strong>di</strong><br />
forniture dalle stesse.<br />
In conclusione, è utile sottolineare coma il ra<strong>di</strong>cale cambio <strong>di</strong><br />
strategia, avviato negli anni novanta dalla Mafia siciliana, ben si<br />
coniuga con il metodo <strong>di</strong> infiltrazione e controllo degli appalti