Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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162 LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO 5. INQUINAMENTO DEGLI APPALTI PUBBLICI E PRODUZIONE ECONOMICA DELL’IMPRESA MAFIOSA “...Il condizionamento delle gare d’appalto si realizza sia nella fase di aggiudicazione dei lavori (gli imprenditori mafiosi ben conoscono i meccanismi e sono in grado di influire sui funzionari preposti alle gare d’appalto) sia nella fase di esecuzione delle opere. Chiunque si occupi di lavori pubblici, in Sicilia e nel Mezzogiorno in genere, sa benissimo di dover acquistare il materiale da tale fornitore e non dal talaltro. (...) Non c’è quindi da stupirsi che le imprese mafiose assumano gradualmente in prima persona il controllo delle gare per gli appalti pubblici...”. Giovanni Falcone in collaborazione con M Padovani, Cose di Cosa Nostra, Rizzoli, Milano, pag.142 5.1 LE MODALITÀ OPERATIVE In un momento storico in cui, come visto in precedenza, le organizzazioni criminali, abbandonata la strategia del terrore, si dedicano allo sfruttamento ed all’ottimizzazione delle disponibilità finanziarie accumulate, nel duplice intento di uscire dalle cronache quotidiane e di generare nuove e più pulite fonti di ricchezza, entrando in concorrenza ed a volte in collaborazione con il mondo imprenditoriale, il rapporto mafia - economia assume una rilevanza primaria. In particolare, il mercato delle commesse pubbliche costituisce, da sempre, un primario polo d’interesse del crimine organizzato, che oggi assume un rilievo ancora maggiore alla luce dell’emanazione della c.d. “Legge obiettivo” - nr. 443/2001 - che ha dato il via alla realizzazione di ben 21 opere pubbliche di interesse strategico, dettagliatamente indicate nel Documento di Programmazione Economica - Finanziaria per gli anni 2003/2006. Tale attuale fattore di rischio assume dimensioni ancor più preoccupanti se lo si pone in connessione con il veloce processo di sviluppo che interessa il volto imprenditoriale della criminalità organizzata, dimostratasi in grado di accaparrarsi e gestire la maggior parte dei finanziamenti e delle agevolazioni erogati per la realizzazione di opere, la prestazione di

CARATTERISTICHE ED EFFETTI DELL’ECONOMIA MAFIOSA 163 servizi e l’erogazione di forniture pubbliche. Le maggiori organizzazioni criminali, infatti, nel perseguire una strategia di bassa visibilità che consenta loro di penetrare nel tessuto economico e sociale delle realtà in cui operano, continuano a rivolgere la loro attenzione alla sfera degli appalti pubblici, attività che offre un duplice vantaggio. Se da un lato, infatti, l’infiltrazione nella gestione e nell’esecuzione delle opere pubbliche garantisce la realizzazione di cospicui guadagni, dall’altro, proietta le stesse organizzazioni all’interno delle realtà economiche locali, ponendole in contatto diretto e/o indiretto con gli imprenditori del settore, frequentemente oggetto di pressioni ed ingerenze. In linea generale, è possibile distinguere due differenti modalità operative che, per loro natura, viaggiano su binari paralleli: da un lato, attraverso varie forme di “intimidazione”, l’imposizione di guardianie e soprattutto il controllo dei subappalti, che apre, alle associazioni criminali la possibilità di operare nell’ombra, dall’altro la collaborazione di personaggi istituzionali, gli stessi in capo ai quali, talora, sarebbe spettato l’onere del controllo, che favoriscono l’aggiudicazione degli appalti da parte di imprese “selezionate”. Sempre più marcata, va delineandosi la tendenza delle organizzazioni criminali ad esercitare il controllo sulla gestione degli appalti in via successiva, soprattutto attraverso l’utilizzo dell’istituto del subappalto (spesso celato da contratti di nolo a freddo o a caldo), che costituisce un valido strumento per aggirare le cautele previste per il contratto principale dalla c.d. certificazione antimafia. L’elevata specializzazione e il forte interesse dei gruppi mafiosi tradizionali in questo settore, la cui attualità è ribadita dagli ingenti stanziamenti previsti in aree sensibili dalla già citata legge n. 443 del 2001, c.d. “Legge Obiettivo”, costituiscono, infatti, come rileva la Commissione Antimafia nella sua relazione per il 2003, motivi di elevato allarme, in quanto non solo sono indici di nuove strategie criminali, ma, in un sistema di globalizzazione dell’economia, costituiscono una leva prodromica all’ingresso di strutture mafiose nei mercati italiani ed europei, qualora non si raggiunga una razionale integrazione degli schemi istituzionali di regolamentazione normativa e di controllo amministrativo ed investigativo. In tale ambito, le organizzazioni criminali operano attraverso sempre nuove strategie a bassa visibilità, procedendo alla ricerca di una sostanziale convivenza tra società civile e società

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LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO<br />

E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO<br />

5. INQUINAMENTO DEGLI APPALTI PUBBLICI E PRODUZIONE<br />

ECONOMICA DELL’IMPRESA MAFIOSA<br />

“...Il con<strong>di</strong>zionamento delle gare d’appalto si realizza sia nella<br />

fase <strong>di</strong> aggiu<strong>di</strong>cazione dei lavori (gli impren<strong>di</strong>tori mafiosi ben<br />

conoscono i meccanismi e sono in grado <strong>di</strong> influire sui funzionari<br />

preposti alle gare d’appalto) sia nella fase <strong>di</strong> esecuzione delle opere.<br />

Chiunque si occupi <strong>di</strong> lavori pubblici, in Sicilia e nel Mezzogiorno in<br />

genere, sa benissimo <strong>di</strong> dover acquistare il materiale da tale fornitore<br />

e non dal talaltro. (...) Non c’è quin<strong>di</strong> da stupirsi che le imprese<br />

mafiose assumano gradualmente in prima persona il controllo delle<br />

gare per gli appalti pubblici...”.<br />

Giovanni Falcone in collaborazione con M Padovani, Cose <strong>di</strong> Cosa<br />

Nostra, Rizzoli, Milano, pag.142<br />

5.1 LE MODALITÀ OPERATIVE<br />

In un momento storico in cui, come visto in precedenza, le<br />

organizzazioni criminali, abbandonata la strategia del terrore, si<br />

de<strong>di</strong>cano allo sfruttamento ed all’ottimizzazione delle <strong>di</strong>sponibilità<br />

finanziarie accumulate, nel duplice intento <strong>di</strong> uscire dalle cronache<br />

quoti<strong>di</strong>ane e <strong>di</strong> generare nuove e più pulite fonti <strong>di</strong> ricchezza, entrando<br />

in concorrenza ed a volte in collaborazione con il mondo<br />

impren<strong>di</strong>toriale, il rapporto mafia - economia assume una rilevanza<br />

primaria.<br />

In particolare, il mercato delle commesse pubbliche costituisce, da<br />

sempre, un primario polo d’interesse del crimine organizzato, che oggi<br />

assume un rilievo ancora maggiore alla luce dell’emanazione della<br />

c.d. “Legge obiettivo” - nr. 443/2001 - che ha dato il via alla<br />

realizzazione <strong>di</strong> ben 21 opere pubbliche <strong>di</strong> interesse strategico,<br />

dettagliatamente in<strong>di</strong>cate nel Documento <strong>di</strong> Programmazione<br />

Economica - Finanziaria per gli anni 2003/2006. Tale attuale fattore <strong>di</strong><br />

rischio assume <strong>di</strong>mensioni ancor più preoccupanti se lo si pone in<br />

connessione con il veloce processo <strong>di</strong> sviluppo che interessa il volto<br />

impren<strong>di</strong>toriale della <strong>criminalità</strong> <strong>organizzata</strong>, <strong>di</strong>mostratasi in grado <strong>di</strong><br />

accaparrarsi e gestire la maggior parte dei finanziamenti e delle<br />

agevolazioni erogati per la realizzazione <strong>di</strong> opere, la prestazione <strong>di</strong>

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