Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

CARATTERISTICHE ED EFFETTI DELL’ECONOMIA MAFIOSA 157
aggiudicazione, ovvero nel caso di preordinato inserimento tra le voci
passive programmate del costo della “tranquillità”.
Sebbene la descritta presa di posizione appare di pieno interesse
per comprendere il fenomeno estorsivo nell’osservazione processuale,
essa, tuttavia, non è esaustiva della problematica nel suo complesso
considerata in quanto non costituisce un punto fermo in materia, ma si
pone a cavaliere tra due diverse e contrastanti interpretazioni risalenti,
la prima all’anno 1991 e la seconda all’anno 2001, date in cui due
diverse sedi giudiziarie valutarono casi similari in maniera totalmente
difforme.
Il precedente del 1991 può essere definito di portata “storica” e si
riferisce alla dichiarazione di non promovibilità dell’azione penale nei
confronti di notissimi imprenditori operanti nella città di Catania a
carico dei quali era stata ipotizzata la contiguità con la locale
organizzazione mafiosa, riferita, peraltro, da credibile collaboratore di
giustizia e sostanzialmente ammessa dagli stessi imputati sebbene,
ovviamente, in termini di costrizione necessitata. Con una sentenza di
86 pagine il Tribunale di Catania, nel premettere la già delineata
differenza sostanziale tra l’imposizione estorsiva criminale da quella
mafiosa, stabilisce che quest’ultimo modello - caratterizzato dal fatto
che “il rapporto che si viene a creare con la protezione è
abnormemente assimilabile al contratto assicurativo; l’abnormità sta
nel fatto che la fonte di rischio è costituita anche dallo stesso
assicuratore... 195 “- è stato variamente interpretato dal mondo
dell’imprenditoria conducendo, in alcuni casi all’affiliazione
dell’imprenditore e nella maggior parte dei casi, alla scelta di una
opzione di non conflittualità “...secondo schemi e parametri operativi
non sussumibile in tipologie determinate, genericamente individuabile
nell’accettazione del “contratto di protezione”. Questa situazione
espone inevitabilmente l’imprenditore ad un rapporto di materiale
relazione con soggetti dei quali può apparire connivente o,
addirittura, complice, ma, sotto il profili giuridico, non si potrà, sic et
simpliciter, attrarre nello schema dei reati associativi previsti dagli
artt. 416 e 416 bis Codice Penale qualunque comportamento che, pur
evidenziando la fisica contiguità tra mafia e impresa, tuttavia non
195 Tribunale di Catania, g. i. Luigi Russo, Sentenza contro Amato Alfio + 64, Catania 1991, p. 46.