Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO
E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO
trovava nella necessità di conoscere le richieste estorsive del
sodalizio criminale imperante in quell’ambito territoriale e di
manifestare la sua necessitata volontà di aderire a dette richieste al
fine di prevenire atti di violenta intimidazione contro i cantieri e
contro l’incolumità delle persone impegnate nei lavori, con
conseguenti ritardi nell’esecuzione degli stessi... (l’imprenditore) si
era trovato nella necessità di sottostare alle operosissime pretese
dell’associazione criminale...”.
La decisione veniva impugnata dalla Procura emittente con
argomentata esposizione in fatto sostenendo, in sostanza, che se pur
vera è l’incombenza criminale nella specifica area territoriale, il mero
utilizzo di tale massima di esperienza, quale limite negativo
dell’accertamento delle concrete responsabilità corrisponde:
in via principale, ad una inaccettabile astrazione generalizzante
il modello sociologico di comportamento adottato come
parametro dal Tribunale del riesame ad avviso del quale nelle
zone dell’Italia meridionale dominata da organizzazioni di
stampo mafioso gli imprenditori sono costretti a venire a patti
con i gruppi criminali, trovandosi nell’ineluttabile necessità di
accettare richieste di tipo estorsivo;
secondariamente, ad una indiscriminata quanto immotivata
giustificazione della illegittimità diffusa e nella configurazione
di una causa di non punibilità, non prevista dall’ordinamento,
costituita dalla “non esigibilità” delle condotte conformi alle
prescrizioni di legge.
La Suprema Corte nel ritenere fondati i motivi di gravame precisa
quindi che l’ineluttabile coartazione, intesa come situazione nella
quale si evidenzia una totale menomazione della possibilità di scelta, è
rilevante solo nel caso in cui essa risulta di entità tale da precludere
l’adozione di comportamenti alternativi e che solo in questo caso la
prestazione resa all’organizzazione mafiosa può considerarsi come il
profitto dell’attività estorsiva.
Con la pronuncia in epigrafe la Suprema Corte, in definitiva,
esclude l’ipotesi di contiguità dell’imprenditore solo nel caso in cui
può ritenersi sussistente un peculiare stato di grave coartazione
psicologica derivante dalla pressione estorsiva da escludere, invece,
nell’ipotesi di avvio di trattative tra l’imprenditore e la criminalità
finalizzate all’acquisto di “protezione” in vista della prevista