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Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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CARATTERISTICHE ED EFFETTI DELL’ECONOMIA MAFIOSA 141<br />

su concetti esclusivamente centrati su una visione dell’impresa come<br />

organizzazione produttiva volta a creare profitti, si è passati ad un<br />

modello interessato anche alla sua effettiva manifestazione.<br />

Il presupposto negativo della originaria impostazione era<br />

sostanzialmente legato alla compatibilità dell’attività d’impresa con le<br />

regole del mercato 182 . In altre parole, laddove non fosse risultato<br />

sussistente un rapporto <strong>di</strong> scambio (beni/prezzo - domanda/offerta)<br />

liberamente valutato secondo il para<strong>di</strong>gma della convenienza<br />

economica, non si poteva affermare la stessa esistenza dell’impresa in<br />

quanto fuori dall’analisi economica che pone al suo centro il mercato<br />

e le sue regole. In epoca più recente, in tema <strong>di</strong> impresa illecita,<br />

appare invece considerabile più che la manifestazione economica e la<br />

“morale” d’impresa, un modello relazionale effettivo, fatto sì <strong>di</strong> fatti<br />

economici ma anche <strong>di</strong> semplici comportamenti economici e sociali e<br />

delle loro relazioni anche non legali. Gli stu<strong>di</strong> sull’argomento sono<br />

182 Con riferimento ai fenomeni <strong>di</strong> alterazione del libero mercato e lesione della concorrenza vi è da<br />

rilevare che le associazioni criminali <strong>di</strong> <strong>stampo</strong> <strong>mafioso</strong> tendono a perseguire, sia pure a <strong>di</strong>versificati<br />

livelli, l’obiettivo strategico del controllo dell’economia, il cui necessario presupposto è<br />

l’infiltrazione delle istituzioni locali e delle realtà produttive: l’assoggettamento del tessuto<br />

produttivo ed il con<strong>di</strong>zionamento delle attività politico-amministrative sono, forse, i pilastri più<br />

virulenti e pericolosi <strong>di</strong> tutto quel sistema integrato <strong>di</strong> attività criminali, che l’art. 416-bis c.p.<br />

riferisce alla <strong>di</strong>namica operativa mafiosa. L’arricchimento illegale, che consegue all’inquinamento<br />

degli appalti, viene poi riversato in rivoli <strong>di</strong>versi o collaterali, taluni anche legali, il cui effetto<br />

negativo principale non consiste nell’arricchimento della compagine criminale, ma nella <strong>di</strong>struzione<br />

progressiva <strong>di</strong> un tessuto economico sano, che viene alterato e vulnerato nei suoi meccanismi<br />

fisiologici dalla presenza <strong>di</strong> realtà impren<strong>di</strong>toriali mafiose, connotate da un ruolo predatorio, che<br />

incide profondamente nelle logiche <strong>di</strong> concorrenza del libero mercato. L’elevata specializzazione e il<br />

forte interesse dei gruppi mafiosi tra<strong>di</strong>zionali in questo settore costituiscono motivi <strong>di</strong> elevato<br />

allarme, in quanto non solo sono in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> nuove strategie criminali, ma, in un sistema <strong>di</strong><br />

globalizzazione dell’economia, costituiscono una leva prodromica all’ingresso <strong>di</strong> strutture mafiose<br />

nei mercati italiani ed europei 1, qualora non si raggiunga una razionale integrazione degli schemi<br />

istituzionali <strong>di</strong> regolamentazione normativa e <strong>di</strong> controllo amministrativo ed investigativo.<br />

Nell’inquinamento delle piccole e gran<strong>di</strong> opere pubbliche, le organizzazioni criminali hanno trovato<br />

un settore <strong>di</strong> <strong>di</strong>spiegamento <strong>di</strong> nuove strategie a bassa intensità, con la finalità <strong>di</strong> sottrarsi<br />

all’attenzione investigativa: le linee guida <strong>di</strong> questa azione sono sintetizzabili nella ricerca <strong>di</strong> un<br />

costante basso profilo <strong>di</strong> esposizione e nell’uso relativamente contenuto <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> intimidazione<br />

violenta. Può affermarsi, secondo le leggi classiche dell’etologia parassitaria, che si procede verso<br />

uno sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> convivenza tra società civile e società criminale, caratterizzato dall’uso minimale della<br />

forza e la ricerca prioritaria del consenso: in questa situazione simbiotica, vittima ed aggressore<br />

tendono a raggiungere un equilibrio <strong>di</strong> fondo, nel quale ambedue scoprono notevoli vantaggi<br />

reciproci, che scaturiscono dall’assenza <strong>di</strong> scontro e dalla con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> obiettivi remunerativi. Si<br />

profila, dunque, una crescente ricerca <strong>di</strong> meccanismi <strong>di</strong> legalizzazione delle attività economiche<br />

mafiose, con la crescita della figura <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore <strong>mafioso</strong> e con la tendenza da parte degli<br />

operatori economici a ricorrere spontaneamente alla <strong>criminalità</strong> <strong>organizzata</strong>, che viene vista come<br />

un’inevitabile, ma anche utile, leva <strong>di</strong> semplificazione nel perseguimento <strong>di</strong> fini impren<strong>di</strong>toriali.<br />

da: Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul fenomeno della <strong>criminalità</strong> <strong>organizzata</strong> mafiosa o<br />

similare, doc XXIII, n. 3, pag. 196, 203, datata 30 luglio 2003.

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