Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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29.05.2013 Views

132 LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO 3.2 LA CRIMINALITÀ ALBANESE La struttura delle organizzazioni criminali albanesi è molto simile alla ’ndrangheta (di tipo orizzontale) costituita dall’appartenenza allo stesso nucleo familiare o alla stessa città. Da un recente rapporto della D.I.A. è emerso come la criminalità albanese operi in “bande” tra loro autonome che sviluppano in proprio e talvolta parallelamente le diverse attività illecite, senza essere sovrastate da un’autorità né da regole comuni; tuttavia, all’interno delle “bande” vige una fortissima coesione tra gli adepti alla quale si somma una penetrante forza intimidatoria sugli adepti stessi. Le organizzazioni criminali albanesi presentano quindi peculiari caratteristiche che favoriscono l’assunzione di un ruolo primario nel panorama delinquenziale, equipollente alle organizzazioni mafiose tradizionali. E ciò anche in ragione della flessibilità e pluralità dei loro interessi delinquenziali, della dotazione di armi e della capacità di instaurare rapporti collaborativi con le mafie storiche. Al riguardo, infatti, non sono mancate operazioni di polizia inerenti il contrasto del traffico degli stupefacenti e di armi nelle quali sono stati coinvolti sia cittadini albanesi che italiani. Non può sottacersi, inoltre, che la stessa criminalità albanese è attiva prevalentemente nei settori degli stupefacenti, del traffico di armi e della tratta degli esseri umani (attraverso il collegamento con connazionali residenti nell’area balcanica) nonchè nella commissione di reati c.d. predatori, particolarmente diffusi nel centro e nel nord del Paese (ne sono testimonianza le efferate rapine commesse nelle ville dell’Italia settentrionale). Secondo un recente rapporto sullo stato della sicurezza in Italia (Ministero dell’Interno), la crescente espansione di tali organizzazioni, soprattutto nell’ambito del traffico delle sostanze stupefacenti, ed il contestuale controllo degli snodi in Slovenia, Germania, Bulgaria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svizzera, ne hanno accelerato il processo evolutivo, creando i presupposti per nuovi assetti che hanno prodotto meccanismi di controllo territoriale, omologabili a quelli espressi dalle organizzazioni mafiose italiane, attraverso il ricorso sistematico alla violenza ed all’intimidazione, in un clima di conseguente omertà.

LE MAFIE ESOGENE OPERANTI SUL TERRITORIO NAZIONALE 133 Di non minore importanza è il supporto logistico che le stesse organizzazioni hanno fornito, nel tempo, ai latitanti italiani nei Paesi di origine; attività che ha certamente contribuito a cementare ulteriormente il collegamento con la criminalità italiana ed ha qualificato maggiormente le potenzialità criminali dei gruppi albanesi. Tuttavia, lo sfruttamento della prostituzione ed il traffico di clandestini sembrano costituire il primario volano finanziario di tutte le altre attività illecite. La ragione dell’intervento criminale albanese nel settore del traffico di emigranti clandestini risiede negli elevati profitti che possono essere conseguiti a fronte di modesti investimenti. In buona sostanza, gli interessi delle organizzazioni criminali si fondano sulla circostanza che il trasferimento dei clandestini in cerca di prospettive migliori in Europa insiste sulle collaudate rotte del contrabbando di t.l.e., del traffico di armi e di sostanze stupefacenti, facilitando in tal senso la realizzazione di quelle che in economia vengono definite “economie di esperienza”. In tale attività i gruppi criminali dimostrano efferatezza ed assenza di scrupoli, nonché capacità collusive ed intimidatorie, anche rispetto alle autorità istituzionali albanesi. In esse impiegano un numero cospicuo di mezzi, appartenenti all’organizzazione oppure a singoli soggetti ad essa riferibili. I conduttori di scafi dell’ultima generazione, tra cui anche sedicenni, sono incuranti delle condizioni meteorologiche avverse e, pur di assicurarsi l’impunità, sono disposti a gettare in mare le persone trasportate (con l’ulteriore esito di indurre le Forze di polizia a tentare il salvataggio piuttosto che continuare l’inseguimento). Altro settore di interesse per i gruppi criminali albanesi è quello dello sfruttamento della prostituzione in pregiudizio di loro connazionali e, recentemente, anche di donne di altra estrazione etnica, con particolare riferimento ai Paesi dell’est europeo. Tale attività tende ad assumere i connotati, assai più pericolosi, tipici della tratta degli esseri umani e della riduzione in schiavitù. Le giovani donne vengono avviate, infatti, al circuito della prostituzione con violenza, intimidazione, con restrizione della libertà personale ed anche con il ricorso all’omicidio a fini punitivi. Come detto, la malavita albanese è pure dedita ai traffici di sostanze stupefacenti, in cui i clan hanno progressivamente acquisito un maggiore peso internazionale, tanto da raggiungere il pieno

LE MAFIE ESOGENE OPERANTI SUL TERRITORIO NAZIONALE 133<br />

Di non minore importanza è il supporto logistico che le stesse<br />

organizzazioni hanno fornito, nel tempo, ai latitanti italiani nei Paesi<br />

<strong>di</strong> origine; attività che ha certamente contribuito a cementare<br />

ulteriormente il collegamento con la <strong>criminalità</strong> italiana ed ha<br />

qualificato maggiormente le potenzialità criminali dei gruppi albanesi.<br />

Tuttavia, lo sfruttamento della prostituzione ed il traffico <strong>di</strong><br />

clandestini sembrano costituire il primario volano finanziario <strong>di</strong> tutte<br />

le altre attività illecite. <strong>La</strong> ragione dell’intervento criminale albanese<br />

nel settore del traffico <strong>di</strong> emigranti clandestini risiede negli elevati<br />

profitti che possono essere conseguiti a fronte <strong>di</strong> modesti investimenti.<br />

In buona sostanza, gli interessi delle organizzazioni criminali si<br />

fondano sulla circostanza che il trasferimento dei clandestini in cerca<br />

<strong>di</strong> prospettive migliori in Europa insiste sulle collaudate rotte del<br />

contrabbando <strong>di</strong> t.l.e., del traffico <strong>di</strong> armi e <strong>di</strong> sostanze stupefacenti,<br />

facilitando in tal senso la realizzazione <strong>di</strong> quelle che in economia<br />

vengono definite “economie <strong>di</strong> esperienza”.<br />

In tale attività i gruppi criminali <strong>di</strong>mostrano efferatezza ed assenza<br />

<strong>di</strong> scrupoli, nonché capacità collusive ed intimidatorie, anche rispetto<br />

alle autorità istituzionali albanesi. In esse impiegano un numero<br />

cospicuo <strong>di</strong> mezzi, appartenenti all’organizzazione oppure a singoli<br />

soggetti ad essa riferibili. I conduttori <strong>di</strong> scafi dell’ultima generazione,<br />

tra cui anche se<strong>di</strong>cenni, sono incuranti delle con<strong>di</strong>zioni<br />

meteorologiche avverse e, pur <strong>di</strong> assicurarsi l’impunità, sono <strong>di</strong>sposti<br />

a gettare in mare le persone trasportate (con l’ulteriore esito <strong>di</strong> indurre<br />

le Forze <strong>di</strong> polizia a tentare il salvataggio piuttosto che continuare<br />

l’inseguimento).<br />

Altro settore <strong>di</strong> interesse per i gruppi criminali albanesi è quello<br />

dello sfruttamento della prostituzione in pregiu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> loro<br />

connazionali e, recentemente, anche <strong>di</strong> donne <strong>di</strong> altra estrazione<br />

etnica, con particolare riferimento ai Paesi dell’est europeo.<br />

Tale attività tende ad assumere i connotati, assai più pericolosi,<br />

tipici della tratta degli esseri umani e della riduzione in schiavitù. Le<br />

giovani donne vengono avviate, infatti, al circuito della prostituzione<br />

con violenza, intimidazione, con restrizione della libertà personale ed<br />

anche con il ricorso all’omici<strong>di</strong>o a fini punitivi.<br />

Come detto, la malavita albanese è pure de<strong>di</strong>ta ai traffici <strong>di</strong><br />

sostanze stupefacenti, in cui i clan hanno progressivamente acquisito<br />

un maggiore peso internazionale, tanto da raggiungere il pieno

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