Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...
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122 LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO quale si sono limitate ad affiancare i sodalizi che gestivano il narcotraffico nelle varie realtà locali, si sono via via sostituite a questi. La progressiva autonomia acquisita da tali gruppi criminali, ha profondamente modificato gli scenari criminali nazionali, configurando il nostro Paese quale snodo e, più spesso, quale terminale anche delle rotte dell’immigrazione clandestina, attività prodromica alla tratta ed allo sfruttamento degli esseri umani. In questi ultimi anni, emerge con evidenza come la criminalità organizzata di origine straniera abbia indirizzato i propri interessi verso particolari tipologie di condotte criminali, quali il traffico degli esseri umani ed il loro successivo sfruttamento, specialmente di tipo sessuale e per il lavoro nero, il traffico di stupefacenti e di armi ed il riciclaggio. Più di recente, risulta attenta anche alle possibilità offerte dal settore internazionale dello smaltimento di rifiuti inquinanti. Con particolare riferimento al riciclaggio ed il reimpiego di capitali di illecita provenienza, non può sottacersi come le mafie russa e cinese hanno assunto, con successo, significative connotazioni economico-finanziarie, riuscendo abilmente ad insinuarsi, silentemente ed invisibilmente, nel tessuto economico e sociale italiano, senza destare particolare “allarme sociale”. In un simile contesto, come verrà meglio descritto nei successivi paragrafi, le due etnie spiccano per la loro attitudine all’insediamento di veri e propri “nuclei commerciali” all’interno dei mercati nazionali, risultando, tra l’altro, particolarmente attivi, per le citate attività di riciclaggio e reimpiego di capitali illeciti, nei settori immobiliari, manifatturieri e turistici, per quanto riguarda la criminalità russa, ed in piccole attività commerciali e di ristorazione oltre che nella colonizzazione di aree urbane nelle quali “chiudersi”, per quanto riguarda la criminalità cinese. 2. I PRINCIPALI RAMI DI ATTIVITÀ 2.1 IL TRAFFICO E LO SFRUTTAMENTO DI ESSERI UMANI La naturale tendenza delle popolazioni alla migrazione verso più fiorenti aree del mondo ha subito, negli ultimi tempi, una significativa crescita determinata, tra l’altro, dalla capillare diffusione dei mezzi di
LE MAFIE ESOGENE OPERANTI SUL TERRITORIO NAZIONALE 123 comunicazione di massa attraverso i quali vengono ventilate ampie prospettive di lavoro, vere o ingannevoli. In tale contesto, le organizzazioni criminali hanno colto la possibilità di ampliare le loro attività e i loro guadagni dando vita al cosiddetto “traffico degli esseri umani”. Tale traffico è generalmente riferibile ad organizzazioni criminali albanesi, cinesi, turche, nigeriane ed in genere nordafricane, alcune delle quali hanno dimostrato una sempre più crescente capacità organizzativa. Le metodologie utilizzate per l’arrivo e/o il transito dei clandestini, infatti, sono risultate talvolta particolarmente complesse e lasciano ragionevolmente supporre l’esistenza di accentuate connessioni/ interessenze tra le consorterie criminali operanti e le organizzazioni criminali tradizionali. Tra l’altro, diffuse evidenze investigative hanno riscontrato più volte come il flusso migratorio dei clandestini segua le stesse direttrici del contrabbando di TLE e del traffico di sostanze stupefacenti. In tale quadro, l’Italia offre un’importante bacino, in parte determinato dalla maggiore difficoltà, rispetto ad altri Stati, di controllare le proprie frontiere ed in parte determinato dalla progressiva espansione del mercato dei servizi cosiddetti domestici ed alla persona, nonché dalla peculiare diffusione sul territorio di imprese di piccola dimensione; settori questi dove il lavoro “nero” si annida più facilmente. Per quanto riguarda il successivo sfruttamento degli immigrati clandestini, gli albanesi ed i nigeriani spiccano nel campo della prostituzione, mentre i cinesi in quello del lavoro nero. Più nel dettaglio: la criminalità organizzata albanese, che presenta una struttura di tipo orizzontale e che mantiene forti legami con la terra d’origine, ha di fatto monopolizzato la gestione del transito illegale dei clandestini attraverso l’Adriatico e lo Ionio (con approdi privilegiati in Puglia e Calabria). Lo sfruttamento degli immigrati si concretizza perlopiù nella prostituzione e nell’utilizzo dei minori in attività di accattonaggio. Inoltre, i canali dell’immigrazione clandestina vengono utilizzati per alimentare il narcotraffico; la criminalità organizzata nigeriana, connotata da una elevata compattezza interna, si caratterizza per una vera e propria tratta
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quale si sono limitate ad affiancare i sodalizi che gestivano il<br />
narcotraffico nelle varie realtà locali, si sono via via sostituite a questi.<br />
<strong>La</strong> progressiva autonomia acquisita da tali gruppi criminali, ha<br />
profondamente mo<strong>di</strong>ficato gli scenari criminali nazionali,<br />
configurando il nostro Paese quale snodo e, più spesso, quale<br />
terminale anche delle rotte dell’immigrazione clandestina, attività<br />
prodromica alla tratta ed allo sfruttamento degli esseri umani.<br />
In questi ultimi anni, emerge con evidenza come la <strong>criminalità</strong><br />
<strong>organizzata</strong> <strong>di</strong> origine straniera abbia in<strong>di</strong>rizzato i propri interessi<br />
verso particolari tipologie <strong>di</strong> condotte criminali, quali il traffico degli<br />
esseri umani ed il loro successivo sfruttamento, specialmente <strong>di</strong> tipo<br />
sessuale e per il lavoro nero, il traffico <strong>di</strong> stupefacenti e <strong>di</strong> armi ed il<br />
riciclaggio. Più <strong>di</strong> recente, risulta attenta anche alle possibilità offerte<br />
dal settore internazionale dello smaltimento <strong>di</strong> rifiuti inquinanti.<br />
Con particolare riferimento al riciclaggio ed il reimpiego <strong>di</strong><br />
capitali <strong>di</strong> illecita provenienza, non può sottacersi come le mafie russa<br />
e cinese hanno assunto, con successo, significative connotazioni<br />
economico-finanziarie, riuscendo abilmente ad insinuarsi,<br />
silentemente ed invisibilmente, nel tessuto economico e sociale<br />
italiano, senza destare particolare “allarme sociale”.<br />
In un simile contesto, come verrà meglio descritto nei successivi<br />
paragrafi, le due etnie spiccano per la loro attitu<strong>di</strong>ne all’inse<strong>di</strong>amento<br />
<strong>di</strong> veri e propri “nuclei commerciali” all’interno dei mercati nazionali,<br />
risultando, tra l’altro, particolarmente attivi, per le citate attività <strong>di</strong><br />
riciclaggio e reimpiego <strong>di</strong> capitali illeciti, nei settori immobiliari,<br />
manifatturieri e turistici, per quanto riguarda la <strong>criminalità</strong> russa, ed in<br />
piccole attività commerciali e <strong>di</strong> ristorazione oltre che nella<br />
colonizzazione <strong>di</strong> aree urbane nelle quali “chiudersi”, per quanto<br />
riguarda la <strong>criminalità</strong> cinese.<br />
2. I PRINCIPALI RAMI DI ATTIVITÀ<br />
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<strong>La</strong> naturale tendenza delle popolazioni alla migrazione verso più<br />
fiorenti aree del mondo ha subito, negli ultimi tempi, una significativa<br />
crescita determinata, tra l’altro, dalla capillare <strong>di</strong>ffusione dei mezzi <strong>di</strong>