29.05.2013 Views

Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

114<br />

LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO<br />

E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO<br />

Si tratta <strong>di</strong> un aspetto interessante da sottolineare nell’ottica <strong>di</strong> un<br />

possibile apprezzamento della duttilità della mentalità mafiosa e delle<br />

sue capacità <strong>di</strong> adattamento in relazione all’ambiente. L’assunto trova<br />

conferma nella creazione e crescita in Veneto della cosiddetta “Mafia<br />

del Brenta” facente capo a Felice Maniero, successivamente<br />

collaboratore <strong>di</strong> giustizia e tuttora fruitore del programma <strong>di</strong><br />

protezione. In Sicilia, in Calabria, Campania o Puglia l’organizzazione<br />

<strong>di</strong> Maniero sarebbe stata <strong>di</strong>ssolta nell’acido; al Nord essa ha potuto<br />

coesistere e cooperare con le mafie.<br />

Evidentemente, molti sono stati i fattori che hanno favorito la<br />

silente e sottovalutata espansione delle mafie al Nord.<br />

In primo luogo, la coincidenza della sua fase iniziale con gli anni<br />

in cui l’esigenza prioritaria era rappresentata dai fenomeni eversivi e<br />

in quella <strong>di</strong>rezione erano orientati tutti gli sforzi investigativi,<br />

secondariamente, una endemica ritrosia delle stesse forze politiche e<br />

della magistratura ad ammetterne l’esistenza.<br />

4.3 LE MAFIE IN LOMBARDIA<br />

Agli inizi degli anni Settanta molteplici avvisaglie segnalavano la<br />

possibilità che la Lombar<strong>di</strong>a fosse oggetto <strong>di</strong> infiltrazioni mafiose.<br />

Tuttavia, per molti anni si è sostenuto tutt’al più che Milano fosse<br />

solamente il centro del riciclaggio del denaro sporco e per questo, sul<br />

finire degli anni Ottanta, usciti <strong>di</strong> scena Turatello ed Epaminonda, le<br />

attività illecite tornarono saldamente e senza interme<strong>di</strong>ari locali nelle<br />

mani dei clan tra<strong>di</strong>zionali. Questo fu possibile perché in particolare i<br />

siciliani non avevano mai smesso <strong>di</strong> occuparsi <strong>di</strong> stupefacenti (attività<br />

che aveva determinato l’evoluzione impren<strong>di</strong>toriale della mafia e la<br />

sua internazionalizzazione) e dell’investimento in attività legali dei<br />

loro proventi. Parallelamente all’affermarsi delle cosche siciliane nel<br />

corso del medesimo periodo storico, si evidenziò, clamorosamente e<br />

per la prima volta in tutta la sua <strong>di</strong>mensione, il livello <strong>di</strong> infiltrazione<br />

raggiunto dalla ‘ndrangheta in Milano e provincia. I calabresi,<br />

contrariamente ai siciliani erano approdati nel settentrione non a causa<br />

dell’adozione nei loro confronti <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti autoritativi<br />

(confino). Al seguito delle famiglie <strong>di</strong> emigranti, gli uomini delle<br />

cosche calabresi perfezionarono con successo il controllo del territorio

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!