Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO
E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO
mafia 160 alla luce delle considerazioni di merito espresse nel corpo del
primo paragrafo del presente lavoro e, successivamente, più volte
ribadite 161 . Dal punto di vista storico, a conferma dell’importanza che
le sollecitazioni esogene hanno avuto sulla nascita di questo sodalizio
criminoso (inesistente in epoca precedente), basterà riportare la
memoria al gennaio del 1979, mese in cui si svilupparono i conclusivi
contatti tra esponenti della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele
Cutolo e delinquenti comuni pugliesi, finalizzati ad estendere il
controllo della Camorra sulle coste adriatiche. L’accordo fu raggiunto
(alla presenza dello stesso Cutolo presso l’Hotel Florio di Lucera) e si
diede così vita a una nuova organizzazione criminale denominata
Nuova Camorra Pugliese. Tale neonata frangia della Camorra
partenopea si attivò immediatamente con una pressante opera di
proselitismo all’interno delle strutture carcerarie pugliesi e
cooperando fattivamente (anche se solo a livello di manovalanza)
nello spostamento dell’asse del contrabbando dalla Campania alla
Puglia. A titolo di informazione vi è da precisare che in quel contesto
storico l’organizzazione campana aveva urgente necessità di
ricollocarsi in un diverso ambito territoriale da cui poter gestire il
traffico di sigarette, senza correre il rischio di vedersi
sistematicamente sequestrare dalla Guardia di Finanza le cosiddette
“navi madri” stazionanti in acque territoriali in applicazione della
Convenzione di Ginevra (art. 23) relativa al diritto di inseguimento e
alla presenza costruttiva. Per i successivi quattro anni il rapporto di
convivenza tra camorristi campani e i nuovi camorristi pugliesi si
sviluppò senza particolari problemi. A partire dal 1983, per opera di
tale Giuseppe Rogoli, un pugliese affiliatosi alla ‘Ndrangheta nel
carcere di Porto Azzurro veniva fondata la Sacra Corona Unita, il cui
scopo principale era quello di evitare il proseguire dell’opera di
proselitismo di cui si è fatto cenno e di “difendere” il territorio
pugliese dalle infiltrazioni mafiose esterne. Nel medesimo anno, e con
160 La decretazione giudiziaria con la quale la Corte d’Assise di Lecce sancì per la prima volta la
persistenza di caratteristiche mafiose nella Sacra Corona Unita risale al 23 maggio 1991.
161 Più che di mafia pugliese, talvolta appare più corretto parlare di organizzazioni criminali che,
radicatesi sul territorio, hanno consolidato il loro potere a livello provinciale o zonale. Permane la
propensione all’integrazione con le mafie d’importazione extracomunitaria, in special modo
albanese, finalizzata alla stipula di accordi sulla base di reciproche convenienze economiche.
L’obiettivo, comunque, appare essere la realizzazione di una strategia di profilo non elevato.
da DIA - Relazioni semestrali al Parlamento – primo semestre 2003.