Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...
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LA GEOGRAFIA MAFIOSA 99<br />
ormai <strong>di</strong> tale portata ed entità da determinarne la definitiva crisi<br />
del sistema corleonese e sancirne, <strong>di</strong> conseguenza, la<br />
scomparsa.<br />
Per il Marino 148 , infatti, con l’incalzante ascesa dei corleonesi si<br />
affermò, nel sistema <strong>di</strong> Cosa Nostra, la tendenza a far prevalere<br />
un’impostazione organizzativa <strong>di</strong> tipo verticale rispetto a quella<br />
precedente nella quale si era mantenuto il tra<strong>di</strong>zionale or<strong>di</strong>namento <strong>di</strong><br />
tipo orizzontale che aveva assicurato maggiore autonomia decisionale<br />
alle “famiglie”, pur nell’ambito <strong>di</strong> una specie <strong>di</strong> federazione<br />
<strong>di</strong>sciplinata da regole comuni. Si sottolinei che, all’inizio, si trattò<br />
soprattutto <strong>di</strong> una linea <strong>di</strong> tendenza, se non altro perché ognuno dei<br />
boss (ed erano molti) era geloso dell’autorità <strong>di</strong> cui godeva nel proprio<br />
territorio e sarebbe stato <strong>di</strong>sposto soltanto a valutare la convenienza<br />
del coor<strong>di</strong>namento dei suoi affari con quelli degli altri. Il processo <strong>di</strong><br />
una sempre più accentuata centralizzazione delle decisioni nella<br />
Cupola, e la conseguente progressiva eliminazione delle tendenze<br />
centrifughe, avrebbe ubbi<strong>di</strong>to alle quasi necessarie esigenze gestionali<br />
dei gran<strong>di</strong> affari nazionali ed internazionali (il controllo degli appalti<br />
pubblici, il narcotraffico, il commercio delle armi, il mercato<br />
dell’usura e del racket). Si trattava, infatti, <strong>di</strong> attività che<br />
comportavano un fitto interscambio e relazioni multiple fra mafiosi e<br />
personale tecnico spesso <strong>di</strong> elevata qualità professionale, <strong>di</strong> norma<br />
reclutato tramite la massoneria.<br />
Nell’Isola, quin<strong>di</strong>, la <strong>di</strong>stribuzione territoriale delle famiglie<br />
sarebbe stata per così <strong>di</strong>re razionalizzata 149 . I nuclei sparsi della mai<br />
completamente eliminata mafia <strong>di</strong> campagna avrebbero provveduto a<br />
rinnovare le tra<strong>di</strong>zionali attività sincronizzandole con quelle <strong>di</strong> cui la<br />
Cupola <strong>di</strong> “Cosa Nostra” definiva le strategie, in modo da garantire, il<br />
più possibile, “a ciascuno il suo”. Nel vuoto <strong>di</strong> potere venutosi a<br />
determinare dallo scar<strong>di</strong>namento delle rigide strutture volute dai<br />
corleonesi e dalla conseguente impossibilità per un tale sistema<br />
148 G.C. MARINO, Storia della mafia, Op. cit., pag. 252.<br />
149 Sempre per G.C. MARINO, Op.cit., “Nella fase <strong>di</strong> razionalizzazione si sarebbero meglio definiti anche<br />
gli specifici quadri sub regionali dell’organizzazione, nelle rispettive aree provinciali, integrando il<br />
personale <strong>mafioso</strong> in senso proprio, gli “uomini d’onore”, con i numerosi “amici degli amici” in una<br />
capillare rete <strong>di</strong> potere costituita da una sterminata massa <strong>di</strong> politicanti, professionisti ed<br />
amministratori locali. Da Palermo, <strong>di</strong>visa in vari mandamenti, ciascuno sotto l’autorità <strong>di</strong> un boss<br />
circondato da “soldati” <strong>di</strong> sua fiducia, la Cupola avrebbe controllato l’intero sistema delle “famiglie”<br />
della provincia (...).