Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...
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94 LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO tratto campano dell’autostrada Salerno - Reggio Calabria e, per altro verso, l’imposizione (processualmente accertata) della “camorra” (tangente) a famosi ristoranti partenopei. Sul fronte del contrasto, oltre al già citato caso Abbatemaggio dei primi del Novecento, notevoli sono stati i colpi inferti alla camorra dalle iniziative giudiziarie. Tra i più rilevanti vi è certamente il così detto maxiblitz del 1983, da molti all’epoca considerato come la “pietra tombale della camorra”. Nella realtà, se è pur vero che l’intervento statuale si configurò certamente come un significativo argine all’espandersi del fenomeno camorristico, non può negarsi che quella operazione ben poco colpì il volto della nuova camorra che stava prosperando sulle ceneri del terremoto e per il tramite degli interventi di ricostruzione 138 . 2.3.3 La camorra del terzo millennio Il terremoto del 23 novembre 1980 ed il conseguente flusso di denaro pubblico si venne ad inserire in una fase di rilevante dinamicità delle organizzazioni criminali, attivato dall’espansione del traffico degli stupefacenti che già da solo - per il livello dei profitti realizzati - stava producendo una riconfigurazione accelerata della camorra in termini di impresa e di iniziativa nel mercato legale. Alcune organizzazioni o clan camorristici avevano già il problema della utilizzazione dei capitali prodotti dal narcotraffico ed eccedenti le possibilità del reimpiego in attività criminali; altre, di contro, avevano il problema del riciclaggio dei proventi illeciti in attività almeno in apparenza legali. In ogni caso il terremoto costituì l’occasione per risolvere i problemi sia di reinvestimento sia di riciclaggio, ma anche 138 A. CIANCIULLO e E. FONTANA, Ecomafia. I predoni dell’ambiente, Editori Riuniti, Roma, 1995, pag. 87, “...Il 23 novembre 1980 la terra trema in Irpinia: è la data di nascita della camorra moderna. Il parto è costato 2735 vite, 8.850 feriti e decine di paesi distrutti. Ma per i clan è una manna: dalle macerie nasce la criminalità imprenditrice. Che subito presenta il suo biglietto da visita: diciotto giorni dopo le scosse che hanno sconvolto il Sud viene ucciso il sindaco di Pagani, Marcello Torre, la cui unica colpa è di non aver concesso immediatamente alle imprese dell’allora Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo l’appalto per la rimozione delle case distrutte. In quei giorni tra le provincie di Avellini e Benevento, con sindaci in fuga per le scosse che continuavano e i cittadini abbandonati a se stessi, i clan intuiscono che per loro si apre uno spazio enorme. Nei comuni disastrati gli emissari mafiosi concludono i primi affari.(...) Ma siamo ancora alle briciole. Il vero salto di qualità avviene quando il flusso di denaro si sposta dalle province più gravemente devastate (Avellino e Benevento) a Napoli, che nel primo elenco delle zone colpite figura appena. E i fondi raddoppiano: dai 29.450 miliardi stanziati dal Governo nel 1981 si arriva ad oltre 50.000 miliardi.
LA GEOGRAFIA MAFIOSA 95 della ricerca di nuovi spazi territoriali ed economici d’azione 139 e dell’appoggio o della contiguità con pezzi delle istituzioni ed in particolar modo con la politica. Sul versante della contiguità politica non si può non segnalare ciò che era successo appena due anni prima con il rapimento dell’onorevole Ciro Cirillo (Democrazia Cristiana) da parte delle Brigate Rosse, ossia l’assunzione di contatti tra Raffaele Cutolo, detto il “Professore”, e uomini dello Stato 140 . Conclusivamente appare doveroso porsi almeno una domanda: la camorra, nella sua attuale e frammentata strutturazione, può essere definita mafia? La risposta a questo quesito è sicuramente duplice: sicuramente sì, laddove si abbia riguardo all’inquadramento normativo che il legislatore ha voluto dare a questo particolare fenomeno criminale con l’articolo 416 bis del codice penale. Per quanto frammentata, si tratta comunque di un sodalizio o di un complesso di sodalizi che si avvale della forza dell’intimidazione, dell’omertà e opera sulla base di un vincolo associativo. Essa, dunque, vista sotto questo profilo, non v’è dubbio che sia mafia 141 ; 139 La Mafia. Le Mafie. Op. cit. pag. 42 140 V. PALIOTTI, Op. cit., pag. 233, “....Per giorni e giorni nella cella di Cutolo ad Ascoli Piceno erano venuti, supplici e con la coda fra le gambe, agenti dei servizi segreti senatori, deputati......Anche qualche ministro? Forse anche qualche ministro, i registri del carcere di Ascoli Piceno sono stati manipolati, non si saprà mai tutta la verità.”...” Raffaele Cutolo sta vivendo il suo momento di maggiore gloria. Le istituzioni hanno riconosciuto la sua autorità, già questo lo esalta. Sta pensando, chissà, a “Tore ‘e Criscienzo” cui un ministro di polizia affidò l’ordine pubblico a Napoli?”. 141 Nelle valutazioni espresse al livello governativo sembra rilevarsi una valutazione decisamente particolare del fenomeno mafioso campano. Da un lato, infatti, si ritiene che la Camorra sia estremamente pericolosa e, dall’altro, si riconosce che alla stessa manca una struttura di vertice in grado di indirizzarne unitariamente le scelte e preluda alla sospensione delle conflittualità. In alcune delle recenti relazioni al Governo si legge che: “Le tendenze centrifughe determinate dai vuoti di vertice hanno favorito, infatti, l’emergere di nuovi gruppi e di bande giovanili che tentano, con il ricorso alla violenza, di ridefinire assetti ed equilibri. Tale stato di conflittualità, espresso dall’incremento numerico degli omicidi, potrebbe non accennare a diminuire anche per il permanere, soprattutto nel napoletano, di numerosi fattori criminogeni - quali crisi occupazionale, questione minorile e degrado ambientale - che sono suscettibili di incidere, in varia misura, sul reclutamento di nuova manovalanza, ed inoltre che “In Campania, lo scenario criminale continua ad essere caratterizzato dalla presenza di gruppi di primo piano, tuttora al centro della rete internazionale del crimine organizzato, ai quali si affianca una miriade di piccole bande di tipo gangsteristico che si contendono il territorio attraverso azioni efferate. La camorra mantiene inalterata la sua pericolosità, espressa dal consolidamento del ruolo primario nel narcotraffico e dai rapporti con le mafie dell’Est nonché dalla perdurante capacità invasiva del sistema socioeconomico. Il possibile inserimento nella gestione di ingenti investimenti, correlati alla prevista realizzazione di importanti opere pubbliche nella zona, potrebbe rappresentare l’occasione per significative aggregazioni fra clan attualmente in forte contrasto”.
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della ricerca <strong>di</strong> nuovi spazi territoriali ed economici d’azione 139 e<br />
dell’appoggio o della contiguità con pezzi delle istituzioni ed in<br />
particolar modo con la politica. Sul versante della contiguità politica<br />
non si può non segnalare ciò che era successo appena due anni prima<br />
con il rapimento dell’onorevole Ciro Cirillo (Democrazia Cristiana) da<br />
parte delle Brigate Rosse, ossia l’assunzione <strong>di</strong> contatti tra Raffaele<br />
Cutolo, detto il “Professore”, e uomini dello Stato 140 .<br />
Conclusivamente appare doveroso porsi almeno una domanda: la<br />
camorra, nella sua attuale e frammentata strutturazione, può essere<br />
definita mafia?<br />
<strong>La</strong> risposta a questo quesito è sicuramente duplice:<br />
sicuramente sì, laddove si abbia riguardo all’inquadramento<br />
normativo che il legislatore ha voluto dare a questo particolare<br />
fenomeno criminale con l’articolo 416 bis del co<strong>di</strong>ce penale.<br />
Per quanto frammentata, si tratta comunque <strong>di</strong> un sodalizio o <strong>di</strong><br />
un complesso <strong>di</strong> sodalizi che si avvale della forza<br />
dell’intimidazione, dell’omertà e opera sulla base <strong>di</strong> un vincolo<br />
associativo. Essa, dunque, vista sotto questo profilo, non v’è<br />
dubbio che sia mafia 141 ;<br />
139 <strong>La</strong> Mafia. Le Mafie. Op. cit. pag. 42<br />
140 V. PALIOTTI, Op. cit., pag. 233, “....Per giorni e giorni nella cella <strong>di</strong> Cutolo ad Ascoli Piceno erano<br />
venuti, supplici e con la coda fra le gambe, agenti dei servizi segreti senatori, deputati......Anche<br />
qualche ministro? Forse anche qualche ministro, i registri del carcere <strong>di</strong> Ascoli Piceno sono stati<br />
manipolati, non si saprà mai tutta la verità.”...” Raffaele Cutolo sta vivendo il suo momento <strong>di</strong><br />
maggiore gloria. Le istituzioni hanno riconosciuto la sua autorità, già questo lo esalta. Sta pensando,<br />
chissà, a “Tore ‘e Criscienzo” cui un ministro <strong>di</strong> polizia affidò l’or<strong>di</strong>ne pubblico a Napoli?”.<br />
141 Nelle valutazioni espresse al livello governativo sembra rilevarsi una valutazione decisamente<br />
particolare del fenomeno <strong>mafioso</strong> campano. Da un lato, infatti, si ritiene che la Camorra sia<br />
estremamente pericolosa e, dall’altro, si riconosce che alla stessa manca una struttura <strong>di</strong> vertice in<br />
grado <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzarne unitariamente le scelte e preluda alla sospensione delle conflittualità. In alcune<br />
delle recenti relazioni al Governo si legge che: “Le tendenze centrifughe determinate dai vuoti <strong>di</strong><br />
vertice hanno favorito, infatti, l’emergere <strong>di</strong> nuovi gruppi e <strong>di</strong> bande giovanili che tentano, con il<br />
ricorso alla violenza, <strong>di</strong> ridefinire assetti ed equilibri. Tale stato <strong>di</strong> conflittualità, espresso<br />
dall’incremento numerico degli omici<strong>di</strong>, potrebbe non accennare a <strong>di</strong>minuire anche per il permanere,<br />
soprattutto nel napoletano, <strong>di</strong> numerosi fattori criminogeni - quali crisi occupazionale, questione<br />
minorile e degrado ambientale - che sono suscettibili <strong>di</strong> incidere, in varia misura, sul reclutamento <strong>di</strong><br />
nuova manovalanza, ed inoltre che “In Campania, lo scenario criminale continua ad essere<br />
caratterizzato dalla presenza <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> primo piano, tuttora al centro della rete internazionale del<br />
crimine organizzato, ai quali si affianca una miriade <strong>di</strong> piccole bande <strong>di</strong> tipo gangsteristico che si<br />
contendono il territorio attraverso azioni efferate. <strong>La</strong> camorra mantiene inalterata la sua pericolosità,<br />
espressa dal consolidamento del ruolo primario nel narcotraffico e dai rapporti con le mafie dell’Est<br />
nonché dalla perdurante capacità invasiva del sistema socioeconomico. Il possibile inserimento nella<br />
gestione <strong>di</strong> ingenti investimenti, correlati alla prevista realizzazione <strong>di</strong> importanti opere pubbliche<br />
nella zona, potrebbe rappresentare l’occasione per significative aggregazioni fra clan attualmente in<br />
forte contrasto”.