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La terapia inalatoria: una monografia di Pneumologia ... - SIAIP

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Alla nascita il naso si presenta maggiormente<br />

accresciuto nella sua porzione antero-superiore o<br />

etmoidale, che corrisponde al meato me<strong>di</strong>o. A<br />

partire dai due anni si accresce in senso trasversale<br />

fino ai sei anni, quando raggiunge il suo assetto<br />

definitivo con lo sviluppo del meato inferiore.<br />

Queste caratteristiche anatomiche con<strong>di</strong>zionano,<br />

nelle prime epoche della vita, le correnti respiratorie<br />

(1).<br />

Il rivestimento delle cavità nasali è costituito prevalentemente<br />

da mucosa respiratoria e, solo nella<br />

regione olfattiva (tetto delle cavità nasali), da epitelio<br />

sensoriale. L’epitelio è <strong>di</strong> tipo pavimentoso<br />

stratificato non cheratinizzato nel vestibolo; <strong>di</strong>venta<br />

cilindrico pseudostratificato ciliato nelle cavità<br />

nasali e nei seni paranasali. Sono stati identificati<br />

almeno quattro tipi <strong>di</strong> cellule: ciliate, non ciliate e<br />

con microvilli, basali, caliciformi mucipare.<br />

Le cellule ciliate presentano sulla loro superficie<br />

circa 200 cilia che pescano nello strato interno<br />

acquoso (sol) del film liquido e che, con il loro<br />

movimento ondulatorio <strong>di</strong> circa 16 battiti al<br />

secondo, sospingono verso il rinofaringe il muco<br />

denso dello strato esterno (gel), alla velocità <strong>di</strong> 5-<br />

6 mm al minuto.<br />

Le cellule non ciliate hanno morfologia identica<br />

alle precedenti, ma la loro membrana plasmatica<br />

apicale si solleva a formare 300-400 microvilli<br />

regolari.<br />

Le cellule basali, <strong>di</strong> forma triangolare, aderenti alla<br />

membrana basale, costituiscono la riserva cellulare<br />

in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziarsi negli altri tre tipi cellulari.<br />

Le cellule mucipare presentano a ridosso della<br />

superficie apicale numerosi granuli contenenti<br />

mucinogeno che vengono liberati in superficie<br />

me<strong>di</strong>ante il processo <strong>di</strong> esocitosi. Queste cellule<br />

avrebbero il compito <strong>di</strong> coa<strong>di</strong>uvare le ghiandole<br />

nella produzione del muco, soprattutto nelle zone<br />

meno areate, come i seni paranasali.<br />

Il rivestimento epiteliale poggia su <strong>una</strong> tonaca propria<br />

<strong>di</strong> connettivo fibroso contenente le ghiandole<br />

sierose, sieromucose e intraepiteliali, le terminazioni<br />

nervose, <strong>una</strong> ricca rete vascolare ed elementi<br />

cellulari.<br />

Le ghiandole sieromucose secernono essenzialmente<br />

glicoproteine, mentre le cellule sierose producono<br />

sostanze immunologicamente attive,<br />

come lisozima, lattoferrina e immunoglobuline A<br />

secretorie (IgAs). L’irrorazione arteriosa della<br />

mucosa nasale è sostenuta dall’arteria sfenopalatina,<br />

ramo della carotide esterna, e dall’arteria<br />

L’aerosol<strong>terapia</strong> delle alte vie aeree: i presupposti fisiopatologici<br />

etmoidale, ramo della carotide interna, che si anastomizzano<br />

formando arcate arteriose e reti capillari,<br />

situate a <strong>di</strong>verse profon<strong>di</strong>tà e connesse da<br />

arteriole perpen<strong>di</strong>colari. Le anastomosi arterovenose<br />

<strong>di</strong>rette, me<strong>di</strong>ante l’azione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong><br />

blocco arterioso e venoso, contribuiscono alle<br />

rapide congestioni e decongestioni, specie a livello<br />

dei turbinati inferiori. Il reflusso venoso è assicurato<br />

dal plesso cavernoso, che rappresenta <strong>una</strong> vera<br />

e propria riserva ematica.<br />

Il complesso rinosinusale ha un’innervazione sensoriale<br />

(prima e seconda branca del trigemino) ed<br />

autonoma (sistema simpatico, parasimpatico, non<br />

adrenergico non colinergico). I me<strong>di</strong>atori coinvolti<br />

nella trasmissione nervosa sono: la sostanza P,<br />

responsabile anche dell’attivazione delle mastcellule,<br />

il peptide correlato al gene della calcitonina o<br />

CGRP e la neurochinina A o NKA, capaci <strong>di</strong><br />

aumentare la permeabilità vasale e la secrezione<br />

ghiandolare.<br />

Gli elementi cellulari presenti nella lamina propria<br />

sono soprattutto rappresentati da cellule residenti<br />

come mastcellule, macrofagi, fibroblasti, oltre che<br />

da cellule migranti, come i linfociti, i due terzi dei<br />

quali sono linfociti TCD4+ (2).<br />

Le cavità nasali sono <strong>di</strong>rettamente collegate, attraverso<br />

i meati superiore e me<strong>di</strong>o, con i seni paranasali.<br />

In numero <strong>di</strong> otto, quattro per lato, essi si<br />

<strong>di</strong>stinguono in mascellari, etmoidali, sfenoidali e<br />

frontali. Il processo <strong>di</strong> pneumatizzazione del seno<br />

mascellare inizia dopo il secondo anno <strong>di</strong> vita. In<br />

seguito, in età scolare, inizia lo sviluppo del letto<br />

vascolare, delle terminazioni nervose e della<br />

mucosa degli altri seni paranasali, che raggiungono<br />

la maturazione completa solo dopo il decimo<br />

anno <strong>di</strong> età. Il rivestimento mucoso dei seni paranasali,<br />

così come quello delle trombe <strong>di</strong> Eustachio<br />

e dell’orecchio me<strong>di</strong>o, ha caratteristiche qualitative<br />

sovrapponibili alla mucosa nasale; mancano, però,<br />

le strutture cavernose proprie dei turbinati. I seni<br />

frontali, etmoidali e mascellari si aprono nel complesso<br />

osteo-meatale, che costituisce la cosiddetta<br />

“trigger zone”. <strong>La</strong> particolare conformazione anatomica<br />

del meato favorisce, infatti, la confluenza<br />

del 90% del flusso aereo nasale, con il suo carico<br />

<strong>di</strong> particelle, allergeni, virus, batteri, e quin<strong>di</strong> crea i<br />

presupposti per un’infezione dei seni ogni qual<br />

volta i meccanismi <strong>di</strong> depurazione e <strong>di</strong> ventilazione<br />

delle strutture nasali siano inficiati (3).<br />

Le cavità nasali continuano con il faringe, in cui si<br />

<strong>di</strong>stinguono rinofaringe, orofaringe e ipofaringe.<br />

3

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