La terapia inalatoria: una monografia di Pneumologia ... - SIAIP
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muscolari della laringe e dalle successive variazioni<br />
<strong>di</strong> sezione delle vie aeree e, solo nel tratto successivo<br />
ai bronchi segmentari i flussi d’aria che le<br />
veicolano <strong>di</strong>vengono laminari. Inoltre, come già<br />
ricordato sopra, la velocità del flusso d’aria, essendo<br />
inversamente proporzionale all’area della sezione,<br />
può subire <strong>una</strong> riduzione <strong>di</strong> circa un decimo nel<br />
percorso dalle vie nasali alla trachea e poi un’ulteriore<br />
caduta nel passaggio dai bronchi principali (1<br />
m/sec) ai bronchioli terminali (1 cm/sec). Le caratteristiche<br />
dei flussi d’aria sono però influenzate da<br />
frequenza respiratoria e volume corrente, che<br />
determinano <strong>una</strong> grande variabilità nella deposizione<br />
delle particelle aerosolizzate: in caso <strong>di</strong> bassa<br />
frequenza respiratoria e <strong>di</strong> basso volume corrente<br />
le particelle aerosolizzate mantengono <strong>una</strong> velocità<br />
abbastanza uniforme nei vari tratti delle vie<br />
respiratorie (dalla trachea agli alveoli), mentre ricevono<br />
<strong>una</strong> sensibile accelerazione, nelle prime porzioni<br />
bronchiali quando questi parametri respiratori<br />
aumentano.<br />
- Caratteristiche delle particelle (e dell’aerosol). Le<br />
particelle aerosolizzate sono trasportate in modo<br />
<strong>di</strong>fferenziato a seconda del Diametro Aero<strong>di</strong>namico<br />
Me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> Massa (AMMD). L’AMMD è il <strong>di</strong>ametro<br />
che <strong>di</strong>vide la massa totale dell’aerosol in<br />
due parti uguali <strong>di</strong> cui <strong>una</strong> composta da particelle<br />
con <strong>di</strong>ametro inferiore a quello in<strong>di</strong>cato e l’altra<br />
con <strong>di</strong>ametro superiore, riferito alla particella sferica<br />
<strong>di</strong> densità unitaria ed avente la stessa velocità<br />
<strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione. <strong>La</strong> AMMD rappresenta il più<br />
importante fattore <strong>di</strong>scriminante per il superamento<br />
del tratto faringo-laringeo e gioca un ruolo<br />
selettivo nel percorso successivo delle vie respiratorie<br />
(4). Le particelle possono raggiungere le vie<br />
aeree inferiori se presentano un <strong>di</strong>ametro inferiore<br />
a 5 μm. Per particelle con AMMD compreso tra<br />
1,0 e 5 μm, la deposizione nelle vie respiratorie<br />
avviene per impatto o se<strong>di</strong>mentazione, ma tanto<br />
più si riducono le loro <strong>di</strong>mensioni e tanto più<br />
viene sfruttata la <strong>di</strong>ffusione browniana (ve<strong>di</strong> sopra<br />
punto c), con la possibilità <strong>di</strong> raggiungere le parti<br />
più periferiche delle vie bronchiali (5, 6).<br />
Particelle con <strong>di</strong>mensioni maggiori <strong>di</strong> 10 μm si<br />
depositano prevalentemente nella bocca e nella<br />
faringe, mentre particelle minori <strong>di</strong> 0,5 μm raggiungono<br />
gli alveoli polmonari e successivamente<br />
vengono espirate senza depositarsi nei polmoni.<br />
<strong>La</strong> deposizione delle particelle nelle vie respiratorie<br />
è influenzata anche dalla loro capacità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarsi<br />
in <strong>di</strong>mensione assorbendo umi<strong>di</strong>tà (potere<br />
Aerosol<strong>terapia</strong> delle basse vie aeree: i presupposti fisiopatologici<br />
igroscopico) e dalla loro carica elettrica (7, 8). Gli<br />
effetti legati alla carica elettrica sono particolarmente<br />
evidenti per le particelle <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni inferiori<br />
al μm e si traducono in un’attrazione (e conseguente<br />
progressione delle stesse verso altra<br />
sede).<br />
Modalità d’azione degli aerosol<br />
<strong>La</strong> <strong>terapia</strong> <strong>inalatoria</strong> sfrutta le capacità <strong>di</strong> assorbimento<br />
dell’epitelio polmonare e delle membrane<br />
mucose del tratto respiratorio che, grazie alla<br />
notevole estensione, consentono un ingresso in<br />
circolo rapido delle sostanze me<strong>di</strong>camentose.<br />
Il paziente inala soluzioni <strong>di</strong> farmaci micronizzate<br />
e nebulizzate in fini goccioline (aerosol, per<br />
l’appunto) (9).<br />
L’inalazione permette il raggiungimento istantaneo<br />
del circolo della gran parte del farmaco ed evita le<br />
per<strong>di</strong>te legate all’effetto <strong>di</strong> primo passaggio epatico.<br />
Il farmaco che si deposita nella cavità orale e<br />
nel faringe è deglutito e poi assorbito a livello dell’intestino<br />
e quin<strong>di</strong> inattivato a livello epatico. I vari<br />
farmaci <strong>di</strong>fferiscono nella percentuale <strong>di</strong> inattivazione<br />
nel metabolismo <strong>di</strong> primo passaggio epatico<br />
e quin<strong>di</strong> nella bio<strong>di</strong>sponibilità sistemica. Tale percentuale<br />
si somma a quella <strong>di</strong> farmaco assorbita a<br />
livello polmonare (10).<br />
È <strong>di</strong>sponibile <strong>una</strong> revisione delle proprietà chimiche<br />
e fisiche dei sistemi <strong>di</strong> somministrazione aerosol<br />
da cui emergono alcune considerazioni.<br />
Ad ogni modo, anche in con<strong>di</strong>zioni ideali, solo <strong>una</strong><br />
piccola frazione del farmaco nebulizzato si deposita<br />
nei polmoni, generalmente compreso tra il 2 e<br />
il 10%; gran parte del farmaco restante è ingerito.<br />
Ne deriva che per indurre i minori effetti sistemici<br />
possibili, un farmaco micronizzato dovrebbe<br />
essere scarsamente assorbito a livello gastrointestinale<br />
o rapidamente inattivato dal fegato. Inoltre,<br />
ogni mezzo che determina <strong>una</strong> maggior percentuale<br />
<strong>di</strong> deposizione <strong>di</strong> farmaco nei polmoni e <strong>una</strong><br />
minore quantità <strong>di</strong> farmaco ingerito dovrebbe<br />
migliorare l’in<strong>di</strong>ce terapeutico (11).<br />
Utilizzo degli aerosol nella pratica<br />
clinica<br />
Le considerazioni fatte devono guidare la scelta del<br />
tipo <strong>di</strong> farmaco e del tipo <strong>di</strong> erogatore più rispondenti<br />
alle necessità, in quanto un farmaco che raggiunga<br />
la sede sbagliata genere quasi esclusivamente<br />
effetti indesiderati ed alc<strong>una</strong> attività benefica.<br />
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