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Questo <strong>manuale</strong> è ripartito in tre sezioni:<br />

1° SEZIONE (qualche nozione in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e)<br />

• Memoria dell’acqua……………………………………………………………………………………3<br />

• Elettromagnetismo umano…………………………………………………………………………4<br />

• Omeopatia e Isoterapia.……………………………………………………………………………..5<br />

• Nosodoterapia……………………………………………………………………………………….…..6<br />

2° SEZIONE<br />

• Descrizione dello strumento <strong>kosmolife</strong>………………………………………………………7<br />

3° SEZIONE<br />

• Riproduzione <strong>di</strong> frequenze………………………………………………………………………….9<br />

• In<strong>di</strong>cazioni ut<strong>il</strong>i……………………………………………………………………………………………11<br />

2


LA 'MEMORIA-­‐INFORMAZIONE' DELL'ACQUA SECONDO LA SEMEIOTICA BIOFISICA QUANTISTICA 1<br />

Comprovare la memoria dell'acqua è possib<strong>il</strong>e, grazie al metodo proposto dal dott. Sergio Stagnaro<br />

attraverso la Semeiotica Biofisica Quantistica<br />

Le scoperte <strong>di</strong> Jaques Benveniste sulla memoria<br />

dell’acqua (lavoro [1] notoriamente apparso su Nature)<br />

sono tornate recentemente in auge con i lavori [2] <strong>di</strong><br />

Luc Montagnier, Nobel della Me<strong>di</strong>cina 2008, che<br />

confermano le intuizioni dello scienziato francese, in<br />

conseguenza <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o sul sequenziamento del<br />

DNA in una soluzione idrica.<br />

In seguito, nel 2011, <strong>il</strong> dott. Sergio Stagnaro ha<br />

intrapreso degli esperimenti clinici che non solo confermano l’impianto teorico-­‐pratico <strong>di</strong> Benveniste, ma<br />

vanno oltre. L’acqua non è solo in grado <strong>di</strong> memorizzare, ma può ad<strong>di</strong>rittura ricevere e trasmettere<br />

ra<strong>di</strong>azioni, ossia onde-­‐frequenze intrise <strong>di</strong> informazione.<br />

Oggetto <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>scussioni, la memoria dell'acqua è spesso considerata solo una congettura. Infatti,<br />

nessuno è stato mai in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare che l'acqua possa mantenere una 'memoria -­‐ informazione' <strong>di</strong><br />

sostanze <strong>di</strong>sciolte e d<strong>il</strong>uite in modo arbitrario. Il concetto è stato notoriamente proposto da Beneviste [1]<br />

(Davenas et al. 1988) per spiegare <strong>il</strong> presunto potere terapeutico dei rime<strong>di</strong> omeopatici, che sono preparati<br />

<strong>di</strong> soluzioni d<strong>il</strong>uite in grado così elevato che nemmeno una singola molecola della sostanza originale rimane<br />

nelle preparazioni finali. Questo argomento ha affascinato gli scienziati per decenni (Boulanger et al. 1998,<br />

Zha<strong>di</strong>n et al. 1998). I ricercatori informatici cercano ancora <strong>di</strong> capire in che modo l'acqua possa agire<br />

analogamente ai chip per computer.<br />

Tutte le cellule viventi sono composte per <strong>il</strong> 70% circa <strong>di</strong> acqua (particolarmente ricco <strong>di</strong> H2O è <strong>il</strong> cervello)<br />

ed emettono bio-­‐fotoni non visib<strong>il</strong>i ad occhio nudo, ma misurab<strong>il</strong>i con apparecchiature speciali, o passib<strong>il</strong>i<br />

<strong>di</strong> valutazione nelle mo<strong>di</strong>fiche apportate sulle funzioni dei sistemi biologici. Le cellule comunicano<br />

attraverso esplosioni <strong>di</strong> energia nella banda elettromagnetica ultravioletta sopra lo spettro della luce<br />

visib<strong>il</strong>e, così come via neuro-­‐pepti<strong>di</strong>, presenti in ogni parte del corpo. Queste emissioni <strong>di</strong> energia<br />

controllano i processi vitali del corpo. Per esempio, le cellule sane e cancerose emettono fotoni <strong>di</strong> energia<br />

abbastanza <strong>di</strong>versi tra loro, in parallelo con <strong>il</strong> loro <strong>di</strong>fferente comportamento micro circolatorio.<br />

Per far chiarezza su un tema così controverso, <strong>il</strong> dottor Stagnaro mette assieme la conoscenza offerta<br />

dalla Semeiotica Biofisica Quantistica, che consente una raffinata ed affidab<strong>il</strong>e investigazione clinica,<br />

fac<strong>il</strong>mente riproducib<strong>il</strong>e, ed i più innovativi contributi della nanotecnologia, dei <strong>di</strong>spositivi quantistici in<br />

grado <strong>di</strong> raccogliere le frequenze cellulari e ritrasmetterle.<br />

Secondo precedenti ricerche cliniche, effettuate dallo scienziato ligure, DNA mitocondriale e DNA<br />

nucleare si comportano come antenne: nei sistemi biologici, molecole, come i neuro-­‐pepti<strong>di</strong>, compresi<br />

quelli funzionanti come neurotrasmettitori, e gli ormoni, agiscono me<strong>di</strong>ante Energia-­‐Informazione, ossia<br />

veicolano ra<strong>di</strong>azioni energetiche intrise <strong>di</strong> informazione qualitativamente importante [3] (Stagnaro et al.,<br />

2007a). Questi lavori sono perfettamente coerenti ed in sintonia con gli stu<strong>di</strong> dello scienziato russo Petar<br />

Gariaev [4] sulla genomica ondulatoria o ‘waves genomics’.<br />

3


Al fine <strong>di</strong> comprendere <strong>il</strong> significato <strong>di</strong> ‘Memoria-­‐Informazione’ dell’acqua è ut<strong>il</strong>e esaminare ognuno <strong>di</strong><br />

questi due concetti e poi fonderli insieme:<br />

1) Memoria (l'acqua agisce come un recettore, è in grado <strong>di</strong> ricevere le frequenze d'onda e <strong>di</strong><br />

memorizzarli);<br />

2) Informazione (l'acqua agisce come trasmettitore, trasmettendo le frequenze delle onde memorizzate’).<br />

Queste caratteristiche biofisiche, chimiche ed elettro-­‐magnetiche dell’acqua sono evidenziate da alcuni<br />

esperimenti, contemporanei, paralleli ma in<strong>di</strong>pendenti l’uno dall’altro, che confermano <strong>il</strong> contributo <strong>di</strong><br />

Beneviste.<br />

Un recente lavoro sul DNA, onde e acqua [2] del Nobel per la Me<strong>di</strong>cina del 2008, Luc Montagnier,<br />

(Montagnier et al., 2011) descrive esperimenti che mostrano una nuova struttura del DNA e l'induzione <strong>di</strong><br />

onde elettromagnetiche -­‐ EMS -­‐ in d<strong>il</strong>uizioni <strong>di</strong> acqua. Gli autori osservano che avviene una trasmissione <strong>di</strong><br />

sequenze <strong>di</strong> DNA e <strong>di</strong> informazioni genetiche nell’acqua attraverso onde elettromagnetiche. E’ stato<br />

chiaramente <strong>di</strong>mostrato che le nano-­‐strutture dell’acqua e la loro risonanza elettromagnetica sono in grado<br />

<strong>di</strong> riprodurre fedelmente le informazioni del DNA.<br />

Questa è un'altra conferma delle proprietà dell'acqua <strong>di</strong> ricevere, immagazzinare (memorizzare<br />

informazioni) e trasmettere onde a bassa frequenza. Recenti esperimenti (Germanov et al, 2011,<br />

comunicazioni personali coi ricercatori SBQ) mostrano risultati molto interessanti: sostanze chimiche <strong>di</strong><br />

natura organica e non organica, nonché oggetti biologici, emettono onde le cui frequenze sono<br />

in<strong>di</strong>viduali per ogni oggetto sostanza ed oggetto biologico, e composti organici complessi emettono uno<br />

spettro <strong>di</strong> frequenze che corrisponde con le frequenze delle sostanze che contengono.<br />

Inoltre, i flui<strong>di</strong> biologici umani (sangue, urine, ecc), emettono segnali che caratterizzano lo stato del<br />

corpo. La frequenza delle onde combinano con la frequenza <strong>di</strong> osc<strong>il</strong>lazione elettromagnetica, e si può<br />

creare una risonanza, emissione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azioni, contenente le frequenze caratteristiche <strong>di</strong> un oggetto, le<br />

quali possono essere trasferite a <strong>di</strong>stanza insieme con un segnale elettromagnetico.<br />

1 www.semeioticabiofisica.it<br />

4


OMEOPATIA<br />

L'omeopatia (dal greco ὅμοιος, sim<strong>il</strong>e, e πάθος, sofferenza) è un controverso metodo<br />

terapeutico alternativo, i cui principi teorici sono stati formulati dal me<strong>di</strong>co tedesco Samuel Hahnemann<br />

verso la fine del XVIII secolo.<br />

Alla base dell'omeopatia vi è <strong>il</strong> cosiddetto principio <strong>di</strong> sim<strong>il</strong>itu<strong>di</strong>ne del farmaco ("sim<strong>il</strong>ia sim<strong>il</strong>ibus curantur"),<br />

concetto privo <strong>di</strong> fondamento scientifico enunciato dallo stesso Hahnemann, secondo <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> rime<strong>di</strong>o<br />

appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana,<br />

induce sintomi sim<strong>il</strong>i a quelli osservati nella persona malata. Tale sostanza, detta anche "principio<br />

omeopatico", una volta in<strong>di</strong>viduata viene somministrata al malato in una quantità fortemente d<strong>il</strong>uita; la<br />

misura della d<strong>il</strong>uizione è definita dagli omeopati potenza…………………<br />

ISOTERAPIA<br />

Isopatia, isoterapia, terapia con noso<strong>di</strong>, autourinoterapia, autoemoterapia, auto ed etero-­‐vaccinazioni,<br />

microimmunoterapia: sono tutte definizioni <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> terapeutici stu<strong>di</strong>ati ed applicati da secoli, conosciuti<br />

universalmente, che suggeriscono come da sempre si ritenga che le malattie possano in qualche misura<br />

veicolare <strong>il</strong> rime<strong>di</strong>o capace <strong>di</strong> curarle. Già Ippocrate <strong>di</strong> Kos (460-­‐377 a.C.) esprime chiaramente questo<br />

concetto sostenendo nel “Trattamento dei Luoghi nell’uomo” che “vomitus vomitu curantur”, e come lui<br />

Plinio, Dioscoride ed Aetius, in vario modo affermano che là dove c’è <strong>il</strong> male risiede anche <strong>il</strong> rime<strong>di</strong>o. Nella<br />

tra<strong>di</strong>zione me<strong>di</strong>ca cinese antica era prevista una forma <strong>di</strong> vaccinazione preventiva al vaiolo facendo fiutare<br />

ai sani le secrezioni infette ed indossare le vesti <strong>di</strong> contagiati in fase acuta. Nel 15° secolo Robert Fludd<br />

curava i tisici-­‐tubercolotici con <strong>il</strong> loro stesso escreato e dal 1718 al 1723 in Turchia si allestivano vaccini per<br />

combattere <strong>il</strong> vaiolo ut<strong>il</strong>izzando i medesimi virus. Nel 1796, Edward Jenner, introduce l’immunizzazione<br />

attiva per la prevenzione del vaiolo umano con eterovaccinazione da vaiolo linfobovino. Di lì a pochi anni<br />

W<strong>il</strong>helm Lux, me<strong>di</strong>co veterinario, comincia una vera terapia sistematica con noso<strong>di</strong>, de<strong>di</strong>candosi in<br />

particolare alle formulazioni isopatiche, definendo <strong>il</strong> principio che “aequalia aequalibus curantur” (Isopatik<br />

der Contagionen”, 1833). Dobbiamo in particolare a Costantin Hering (1800-­‐1880), lo stu<strong>di</strong>o sistematico <strong>di</strong><br />

numerosi quadri patogenetici <strong>di</strong> escrezioni e secrezioni patologiche, che egli per primo definirà “Noso<strong>di</strong>”.<br />

Collet in seguito, forte <strong>di</strong> numerose esperienze <strong>di</strong> successo, pubblicherà nel 1898 <strong>il</strong> suo lavoro sull’isopatia<br />

asserendo, nel rispetto delle leggi hahnemanniane, che “…nulla è più sim<strong>il</strong>e all’agente del male che lo<br />

stesso agente del male…”. Tutti i principali autori del novecento ed in particolare A. Nebel, C. Allen, Léon<br />

Vannier, apportano sostanziali contributi alle esperienze del passato confermando l’ut<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> queste<br />

metodologie terapeutiche che come tali giungeranno fino ai giorni nostri. E’ bene ricordare che fino a prima<br />

dell’affermazione della terapia antibiotica che ha reso obsoleti molti trattamenti empirici,<br />

l’autoemovaccino era un presi<strong>di</strong>o correntemente in uso nei nostri ospedali per <strong>il</strong> trattamento degli stati<br />

infettivi ed anergici gravi. Oggi sono correntemente ut<strong>il</strong>izzati in me<strong>di</strong>cina non convenzionale gli<br />

eteroisoterapici, <strong>di</strong> produzione industriale e standar<strong>di</strong>zzati, comunemente reperib<strong>il</strong>i nelle farmacie.<br />

Il rime<strong>di</strong>o isoterapico specifico per <strong>il</strong> paziente è ormai in <strong>di</strong>suso e viene preparato secondo gli antichi<br />

dettami da pochissimi me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> vecchia formazione. La storia della fitoterapia è la storia delle tra<strong>di</strong>zioni<br />

me<strong>di</strong>che popolari presenti universalmente. Le conoscenze sugli effetti terapeutici delle piante sia per gli<br />

animali che per l’uomo si perdono nel tempo. Non esiste etnia che non abbia un ampio bagaglio <strong>di</strong><br />

preparati terapeutici per i <strong>di</strong>sturbi più <strong>di</strong>ffusi ottenuto con le piante me<strong>di</strong>cinali reperib<strong>il</strong>i nel proprio habitat.<br />

Per la preparazione dell’isoterapico integrato si ut<strong>il</strong>izzano tinture madri ed estratti flui<strong>di</strong> <strong>di</strong> piante delle<br />

quali da tempo è stu<strong>di</strong>ata e certificata la composizione in principi attivi me<strong>di</strong>cinali ampiamente<br />

documentata nella farmacopea ufficiale.<br />

5


NOSODOTERAPIA<br />

La nosodoterapia, creata da C. Hering, si basa sull’ut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong> sostanze trattate omeopaticamente e ricavate<br />

da parti del corpo o da prodotti metabolici dell’uomo e degli animali, o da microrganismi, o da virus, o dalle<br />

loro secrezioni, inattivate per non renderle infette o virulente.<br />

Essa si compone <strong>di</strong> una autonosodoterapia basata sul principio dell’isopatia (sostanze provenienti dal<br />

malato stesso) e <strong>di</strong> una eteronosodoterapia che si avvale <strong>di</strong> sostanze fornite dalla stessa malattia del<br />

malato ma non dallo stesso malato. Come per gli allopatici omeopatizzati, anche per la terapia con noso<strong>di</strong><br />

vale, nella scelta del nosode da prescrivere, <strong>il</strong> principio del sim<strong>il</strong>e piuttosto che quello dell’uguale<br />

(“sim<strong>il</strong>lima non aequalia”, Hering), principio che si è <strong>di</strong>mostrato più efficace, più forte e definitivo in quanto<br />

in grado <strong>di</strong> stimolare meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa non neutralizzati dalla malattia in atto.<br />

Sono definiti farmaci del terreno (<strong>il</strong> bioterreno è un insieme strutturale ed antropomorfico normale e/o<br />

patologico formato da componenti molecolari, generiche, immunologiche ed ecologiche in costante<br />

interazione fra loro: O.A. Julian). I noso<strong>di</strong> sono in<strong>di</strong>cati nella terapia della costituzione e della <strong>di</strong>atesi, oltre<br />

che negli stati <strong>di</strong> auto-­‐sommazione e nei casi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizione integrate.<br />

Nella terapia antiomotossica essi trovano <strong>il</strong> loro ut<strong>il</strong>izzazo nelle malattie delle fasi cellulari, nelle fasi inibite,<br />

retossiche, nelle malattie autoimmuni, nelle “malattie psoriche” <strong>di</strong> Hahnemann, nelle malattie allergiche<br />

(Julian), in tutti i casi <strong>di</strong> processi settici cronicizzati ed in tutte quelle affezioni in cui i rischi <strong>di</strong> eventuali<br />

complicazioni siano particolarmente accentuati. Un loro ulteriore ut<strong>il</strong>izzo è al termine della malattia, in<br />

quanto sono in grado <strong>di</strong> fac<strong>il</strong>itare la completa eliminazione tossinica ed anche “i residui <strong>di</strong> agenti patogeni<br />

con focolai <strong>di</strong> infezioni latenti e colonie <strong>di</strong> agenti non più patogeni (Merger)».<br />

I noso<strong>di</strong> sono anche definiti farmaci della costituzione, in quanto <strong>il</strong> loro campo <strong>di</strong> azione interessa<br />

l’organismo in toto, rappresentano <strong>il</strong> quid mancante allo svolgersi delle catene <strong>di</strong> reazione che permettono<br />

<strong>il</strong> regolare funzionamento delle funzioni fisiologiche dell’organismo per cui, in alcuni casi, la risoluzione <strong>di</strong><br />

un quadro morboso può avvenire soltanto se si instaura una terapia noso<strong>di</strong>ca appropriata.<br />

KOSMOLIFE: lo strumento che produce l’autonosode per eccellenza.<br />

Lo strumento Kosmolife è in grado <strong>di</strong> produrre fiale che possiamo definire l’autonosode per eccellenza.<br />

Ripercorriamo brevemente la storia della terapia con i noso<strong>di</strong>. I noso<strong>di</strong> sono ricavati da parti del corpo, da<br />

microorganismi, da virus, resi apatogeni secondo la tecnica omeopatica.<br />

La vera terapia con i noso<strong>di</strong> fu definita da W<strong>il</strong>helm Lux nel 1820 che preparava dei virus secondo le<br />

metodologie omeopatiche. Egli cominciò a sostituire <strong>il</strong> termine “omeopatia” con “isopatia”, passando dal<br />

motto “Sim<strong>il</strong>ia sim<strong>il</strong>ibus curentur” a “Aequalia aequalibus curentur”. Al <strong>di</strong> là della <strong>di</strong>sputa instaurata dagli<br />

omeopati che hanno subito affermato che <strong>il</strong> sim<strong>il</strong>e cura meglio dell’uguale, benché potenziato; è ormai<br />

chiaro che <strong>il</strong> nosode si rivela eccellente per stimolare l’eliminazione delle tossine.<br />

6


DESCRIZIONE DELLO STRUMENTO “KOSMOLIFE”<br />

In conformità a stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> alta ingegneria e ricerca in campo energetico vibrazionale umano è stato realizzato<br />

Kosmolife, strumento composto principalmente da un nucleo centrale <strong>di</strong> quarzo (l’unico che si può usare su<br />

tutti i chakra).<br />

Kosmolife si comporta come un riproduttore <strong>di</strong> frequenze e <strong>il</strong> collegamento con <strong>il</strong> corpo ci consente <strong>di</strong><br />

acquisire le informazioni per la costruzione delle fiale isoterapiche.<br />

Il Quarzo genera un campo armonico<br />

che ci consente <strong>di</strong> eseguire una<br />

ripolarizzazione dell’informazione<br />

acquisita proiettandola alle vaschette<br />

porta fiale.<br />

Sullo strumento ci sono 12 vaschette<br />

laterali più 2 fori per inserire lo<br />

spinotto a banana del manipolo e<br />

puntale, la vaschetta n°1 è la prima in senso orario partendo dai<br />

due fori <strong>di</strong> collegamento, ogni vaschetta è connessa ad un colore<br />

della scala cromatica ed è deputata ad informare le fiale <strong>di</strong> acqua<br />

poste al suo interno.<br />

Ogni vaschetta è in grado <strong>di</strong> aumentare la d<strong>il</strong>uizione della frequenza captata attraverso un processo cromo-­‐<br />

quantico.<br />

La realizzazione dei rime<strong>di</strong> con l’ut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong> <strong>kosmolife</strong>, trova applicazione sia nelle forme acute che<br />

in quelle croniche.<br />

Ø Per <strong>il</strong> CRONICO, prepareremo 6 fiale nelle prime 6 vaschette, la prima (colore rosso) va<br />

assunta <strong>il</strong> giorno successivo all’informazione poi, in successione cromatica (in senso orario),<br />

le rimanenti cinque che vanno somministrate una ogni 7 giorni possib<strong>il</strong>mente sempre alla<br />

stessa ora. Finite le prime 6 fiale prepareremo le altre 6 posizionandole a partire dalla<br />

settima vaschetta (colore verde) fino alla do<strong>di</strong>cesima (color viola-­‐rosso) assumeremo la prima<br />

(colore verde) <strong>il</strong> giorno successivo all’informazione poi, in successione cromatica (in senso<br />

orario) le rimanenti 5 somministrandole una ogni 7 giorni per completare <strong>il</strong> ciclo delle 12<br />

fiale, così andremo avanti ciclo dopo ciclo fino ad avvenuta guarigione.<br />

Ø Per l’ACUTO, useremo tutte le vaschette partendo dalla do<strong>di</strong>cesima colore ROSSO VIOLA, a<br />

scalare fino alla prima colore ROSSO, assumendone 2 al dì, possib<strong>il</strong>mente allo stesso orario.<br />

Ø se <strong>il</strong> paziente è poco energico (un anziano, un malato cronico, un malato che non reagisce<br />

molto) prepareremo 7 fiale nelle prime 7 vaschette, assumendo in successione cromatica (in<br />

senso orario cominciando dal colore rosso) 2 fiale al giorno, una al mattino e una alla sera,<br />

possib<strong>il</strong>mente sempre negli stessi orari. Nei casi in cui si renda necessario proseguire la<br />

terapia, ripetere la preparazione dell’ultima fiala posizionandola nella vaschetta N° 7 (colore<br />

7


verde), preparare e assumere la fiala informata 1 volta al giorno fino alla totale scomparsa<br />

dei sintomi.<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni sopra riportate sono da considerarsi come base <strong>di</strong> riferimento nell’applicazione dei<br />

principi dell’omeopatia e della nosodoterapia. Ciascun operatore potrà trovare la migliore<br />

soluzione al momento dell’applicazione <strong>di</strong> tali principi mettendo così al servizio del paziente la<br />

propria conoscenza e <strong>il</strong> proprio talento.<br />

PRECISAZIONI :<br />

Quando si prende l’informazione <strong>di</strong>rettamente nella zona da trattare <strong>il</strong> tempo necessario per informare le<br />

fiale è <strong>di</strong> 10 minuti, mentre bastano solo 10 secon<strong>di</strong> nei casi in cui l’informazione viene presa sui punti<br />

riflessi.<br />

NB : Per informare le fiale(fiale in vetro) usare Kosmolife esclusivamente <strong>di</strong> giorno, cioè quando <strong>il</strong> sole è<br />

sopra l’orizzonte (in<strong>di</strong>pendente dalle con<strong>di</strong>zioni meteorologiche)<br />

8


N.B. Prima del trattamento è necessario:<br />

RIPRODUZIONE DI FREQUENZE<br />

Ø Togliere ogni oggetto metallico <strong>di</strong> forma circolare: orologi, anelli, collane, ecc…<br />

Ø Allontanarsi da telefonini, televisori, computer, ecc…<br />

Ø Assumere una posizione comoda (seduti o sdraiati) senza accavallare le gambe.<br />

Dopo ogni trattamento lo strumento deve essere<br />

ripulito attraverso l’inserimento della cuspide nella sua<br />

sede, creando un corto circuito.<br />

Tempo 10 minuti.<br />

Così facendo lo strumento sarà perfettamente ripulito e<br />

pronto per <strong>il</strong> prossimo trattamento.<br />

Con lo strumento possiamo riprodurre <strong>il</strong> rime<strong>di</strong>o scelto (prodotti omeopatici, fiori <strong>di</strong> Bach, tintura madre,<br />

minerali, vitamine, allergeni) in d<strong>il</strong>uizioni omeopatiche, posizionando all’interno del pozzetto centrale la<br />

matrice da riprodurre tutto in soluzione liquida.<br />

Nelle vaschette esterne inseriremo le fiale (scuotere prima <strong>di</strong> inserirle e assumerle).<br />

(RIPRODUZIONE IN DILUIZIONI OMEOPATICHE) (RIPRODUZIONE DIRETTA SENZA DILUIZIONE)<br />

9


Preparazione delle fiale per la patologia CRONICA e ACUTA.<br />

Tempo 10 minuti.<br />

Il flaconcino <strong>di</strong> vetro può essere usato x contenere<br />

saliva, muco, pus, urina, così oltre a prelevare le<br />

informazioni esterne con <strong>il</strong> puntale e <strong>il</strong> multicavo si<br />

avranno anche le informazioni interne.<br />

(Le biofrequenze vengono captate attraverso <strong>il</strong><br />

multicavo e <strong>il</strong> puntale, e vanno ad informare le fiale<br />

poste nelle vaschette dello strumento.)<br />

Collegamento per rendere compatib<strong>il</strong>i i cibi e le<br />

bevande<br />

Collegarsi allo strumento dopo aver messo sulla piastra<br />

ciò che vogliamo rendere bio-­‐compatib<strong>il</strong>e.<br />

Tempo 10 minuti<br />

Per i cibi soli<strong>di</strong> porli sulla piastra in un contenitore <strong>di</strong><br />

vetro con l’acqua.<br />

Kosmolife<br />

Può riportarti in armonia con una seduta quando più<br />

ne senti <strong>il</strong> bisogno.<br />

10


Geopatie<br />

Lo strumento può essere usato per neutralizzare<br />

eventuali effetti geopatogeni presenti in una casa,<br />

posizionarlo sulla parte interessata.<br />

INDICAZIONI UTILI<br />

Lo strumento Kosmolife è conforme alle normative CE ed è composto da materiali non tossici.<br />

Le informazioni contenute in questo <strong>manuale</strong> si basano su esperienze e stu<strong>di</strong> decennali;<br />

tuttavia non sostituiscono in alcun modo l’intervento <strong>di</strong> un terapeuta.<br />

11


www.<strong>kosmolife</strong>.it<br />

Per informazioni:<br />

info@<strong>kosmolife</strong>.it<br />

<strong>kosmolife</strong>@virg<strong>il</strong>io.it<br />

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