MARGARETE BUBER NEUMANN.pptx - Gariwo
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UNA TESTIMONE MARGARETE BUBER-NEUMANN
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UNA TESTIMONE<br />
<strong>MARGARETE</strong> <strong>BUBER</strong>-<strong>NEUMANN</strong>
Margarete Buber-Neumann nasce nel 1901 a Potsdam. Entra a 20 anni nel Partito<br />
!omunista tedesco. Nel 1922 sposa Rafael, figlio di Martin Buber filosofo ebreo,<br />
da cui ha due figlie. Divorzia nel 1929.<br />
Sposa Heinz Neumann, parlamentare del KPD. Con l'avvento di Hitler emigrano<br />
a Mosca, dove Heinz nel 1937 è arrestato e giustiziato. Come moglie di un<br />
elemento socialmente pericoloso Margarete è deportata in un gulag presso<br />
Karaganda (Kazakistan).
Nel 1940, in seguito al patto Molotov-Ribbentrop è riconsegnata alla Germania e passa nel<br />
lager di Ravensbrück, dove conosce Milena Jesenská, giornalista, amica di Kafka. É liberata<br />
nel 1945. Nel 1949, testimonia a favore di Viktor Andrijovy! Krav!enko nel processo<br />
contro il settimanale del partito comunista francese Les Lettres Françaises, che lo aveva<br />
calunniato per la sua denuncia del regime sovietico nel libro Ho scelto la libertà.<br />
L’autobiografia, Prigioniera di Stalin e Hitler, è pubblicata nel 1948.
Vistor A. Kravchenko<br />
Ho scelto la libertà ( come si vive in Russia oggi )<br />
Il primo documento scritto da un comunista russo sul<br />
suo paese<br />
Longanesi & C. - Milano 1948<br />
Viktor Andrijovy! Krav!enko (1905 –1966)<br />
Figlio di rivoluzionari, fu testimone della<br />
collettivizzazione forzata.<br />
Capitano dell'Armata Rossa durante la seconda<br />
guerra mondiale, chiese asilo politico agli USA.<br />
Le sue memorie Ho scelto la libertà, che parlano della collettivizzazione e dei<br />
gulag, furono pubblicate durante la guerra fredda. Il settimanale del partito<br />
comunista francese Les Lettres Françaises lo accusò di essere una spia. Krav"enko<br />
querelò la redazione e vinse il processo nel 1949.
“Il Lux… affacciava con discrezione casuale<br />
il suo volto arabescato di fine secolo<br />
sull’arteria principale di Mosca,<br />
confondendosi…con i palazzi in demolizione,<br />
coi negozi semivuoti, coi ristoranti<br />
sovraffollati dell’antica via Tverskaja”, da I<br />
fantasmi di Mosca di Enzo Bettiza<br />
Margarete e il marito Heinz Neumann<br />
arrivano a Mosca nel 1935, ospiti al<br />
Lux, il famoso hotel dove risiedevano i<br />
membri del Komintern.
Komintern, organizzazione internazionale dei partiti comunisti, fondata<br />
dai bolscevichi nel 1919, per sostenere il governo sovietico e favorire la<br />
formazione di partiti comunisti in tutto il mondo.<br />
Con sede a Mosca, divenne fedele esecutore degli ordini di Stalin, che<br />
tuttavia ne diffidava. Fu sciolto nel 1943.
Mosca 1935<br />
Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista Italiano dal 1927 al<br />
1964, legge la sua relazione al VII congresso del Comintern, di cui è<br />
vicesegretario.
Ulitza Tverskaja, ai<br />
tempi in cui Margarete<br />
abitava al Lux
“La notte tra il 27 e il 28 aprile…verso l’una bussarono rumorosamente<br />
alla nostra porta. Aprii tremando e vidi tre uomini della NKVD.<br />
Circondarono il letto di Heinz…e iniziarono a perquisire la stanza…Lui<br />
continuava a ripetermi: “Forse ci rivedremo ancora, prima o poi”. Ormai<br />
albeggiava, dietro le tendine, ma quel giorno non mi apparteneva più.”<br />
ARRESTO DI HEINZ
Lavrentij Berija<br />
Feliks Dzer"inskij<br />
NKVD (nelle foto<br />
alcuni dei capi), era<br />
la polizia segreta<br />
sovietica col compito<br />
di proteggere la<br />
sicurezza dello stato<br />
attraverso la<br />
repressione politica.<br />
Nel corso della sua<br />
storia aveva<br />
frequentemente<br />
cambiato nome:<br />
#eka, NKVD, MGB,<br />
infine KGB<br />
Nikolaj E"ov,<br />
Genrich Jagoda
“30 aprile1937. Mosca si preparava alle celebrazioni del 1° maggio. Per ulitza Tverskaja<br />
tentavo di farmi largo nella marea umana. Una folla di persone gremiva la strada, ferma ad<br />
osservare un gigantesco ritratto di Stalin…Avevo sperperato due giorni chiusa nel mio<br />
dolore, mentre Heinz si trovava in una cella della Lubianka”,<br />
La Lubianka.<br />
Festa del 1° maggio.<br />
Stalin
Parata del 1° maggio
Margarete viene arrestata il 19 giugno 1938. Portata alla Lubianka, dopo tre<br />
giorni è trasferita alla Butirka. Come “elemento socialmente pericoloso” è<br />
condannata a scontare cinque anni in un gulag a Karaganda.<br />
Prigione Butirka a Mosca<br />
“Stretta nel ‘corvo<br />
nero’ riattraversai le<br />
vie di Mosca…Udivo<br />
lo sferragliare dei<br />
tram e i clacson delle<br />
auto. Là fuori gli<br />
altri continuavano a<br />
vivere…”
Il gulag di Karaganda funzionò dal 1931 al 1959.<br />
Ebbe fino a 66.000 prigionieri, impiegati nei lavori<br />
agricoli, nelle industrie, nell’estrazione dei minerali,<br />
nella pesca, nell’edilizia.
! "#$#%& '#(")*+%),) -#,&$.. /0+12)% 3#%45&22),). 63 #$70*# 8*,&20. 90+#$&*#<br />
“Una baracca<br />
del gulag di<br />
Tambov”,<br />
disegno di un<br />
recluso.<br />
Dall’archivio<br />
di Evgenija<br />
Pisareva
“Mostra. L’arte nei lager e nei luoghi di deportazione”
Disegni di prigionieri
Donne che hanno visto il gulag
Il lavoro delle<br />
donne
Molte donne venivano arrestate per non aver denunciato il marito<br />
e i bambini affidati a istituti per “figli dei nemici del popolo”<br />
Un orfanotrofio di Mosca degli<br />
anni ‘40<br />
“…L’accusavano di non<br />
aver denunciato il marito.<br />
Ma$a non capiva perché lei<br />
e migliaia di altre come lei,<br />
dovevano denunciare il<br />
marito…<br />
Intanto la separazione da<br />
Jul’ka, che non sarà certo<br />
stata affidata alla nonna,<br />
l’avranno messa in<br />
orfanotrofio”<br />
da Tutto scorre<br />
di Vasilij Grossman
Un asilo nido
Per ordine di E"ov dal 15 agosto del 1937 vennero<br />
tolti, in un anno, ai genitori arrestati, 17.355 bambini.<br />
Raramente furono affidati a parenti<br />
Elena Lebedeva si prese<br />
cura delle nipoti dopo che il<br />
padre era stato fucilato, la<br />
madre arrestata.
NIKOLAJ EZOV prese nel 1936 il<br />
posto di G. Jagoda al comando della<br />
Nkvd, la polizia politica. Guidò la fase<br />
più sanguinosa del terrore staliniano,<br />
fino al 1938. Caduto in disgrazia, fu a<br />
sua volta sostituito da Lavrentij Berja.
LA MAPPA DEI CAMPI DI LAVORO IN UNIONE SOVIETICA
Gulag della regione di<br />
Magadan, Siberia
VITA NEL GULAG
Isaak Babel<br />
Aleksandr Sol"enicyn<br />
UOMINI ILLUSTRI NEL GULAG<br />
Osip Mandelstam
Mandel'$tam (1891-1938) studiò alla Sorbona e ad Heidelberg.<br />
Tornato in Russia, aderisce alla rivoluzione, ma gli è difficile<br />
pubblicare. Compose un Epigramma contro Stalin. Arrestato due<br />
volte è condannato nel 1938 ai lavori forzati. Morì nel gulag. La<br />
sua memoria fu conservata dalla moglie, che ne aveva imparato a<br />
memoria numerose poesie.<br />
Noi viviamo senza avvertire sotto di noi il paese,<br />
i nostri discorsi non si sentono a dieci passi di distanza,<br />
ma dove c’è soltanto una mezza conversazione<br />
ci si ricorda del montanaro del Cremlino.<br />
Le sue grosse dita sono grasse come vermi<br />
...Ridono i suoi baffi da scarafaggio<br />
…Intorno a lui una masnada di ducetti dal collo sottile<br />
e lui si diletta dei servigi dei semiuomini.<br />
…<br />
Non c’è esecuzione che non sia per lui una cuccagna...
Molotov firma il trattato alla<br />
presenza di Ribbentrop e Stalin.<br />
23 agosto 1939: patto Molotov-Ribbentrop<br />
Molotov stringe la mano a Hitler,<br />
mentre Ribbentrop brinda con Stalin
PATTO DI NON AGGRESSIONE Molotov<br />
Ribbentrop (23 agosto 1939), dal nome dei<br />
rispettivi ministri degli Esteri: impegnava i due<br />
paesi alla reciproca neutralità. Stabiliva la<br />
divisione dell'Europa orientale e la spartizione<br />
della Polonia. Stalin salvaguardava così gli<br />
interessi dell’URSS, mentre Hitler ebbe mani<br />
libere sulla Polonia.
I prigionieri russi di origine tedesca vengono riconsegnati ai<br />
nazisti. Racconta Margarete:<br />
“Ci fermammo alla frontiera fra<br />
la zona polacca occupata dai<br />
tedeschi e quella presidiata dai<br />
russi…L’ufficiale della NKVD e<br />
l’uomo delle SS si scambiarono<br />
il saluto militare. Venimmo<br />
spinti a forza.<br />
Fra noi c’era un ebreo che<br />
trascinava una pesante valigia.<br />
La SS lo prese di mira: “Il porco<br />
ebreo cerca di contrabbandare la<br />
sua letteratura comunista in<br />
Germania. Te li allungheremo<br />
noi i tuoi garretti da castrato!”<br />
Soldati tedeschi e russi a Brest-Litovsk, confine<br />
fra le due zone d’occupazione, russa e tedesca
Consegnata ai<br />
tedeschi, Margarete<br />
passa nel lager<br />
femminile di<br />
Ravensbruk.
Ravensbrück, 90<br />
km a nord di Berlino,<br />
fu aperto nel 1939 per<br />
le politiche. Principale<br />
lager femminile, fu<br />
aggiunto nel 1941 un<br />
campo maschile.<br />
Nel 1944 furono<br />
costruiti una camera a<br />
gas e un forno<br />
crematorio, dove<br />
finirono oltre 2.000<br />
persone.<br />
Il campo ha ospitato<br />
circa 130.000 deportati,<br />
di cui 110.000 donne.<br />
Si calcolano circa<br />
92.000 vittime.
A Ravensbrück è prigioniera Milena<br />
Jesenska, giornalista di Praga, amica e<br />
traduttrice di Kafka. Entrata nella<br />
Resistenza ceca, viene arrestata. Morì nel<br />
campo nel 1944<br />
“Milena era alta, portava un’uniforme del campo<br />
troppo larga e grossi stivali. Le raccontai la mia<br />
storia…Divenimmo amiche e restammo legate<br />
per quattro anni amari. Ringrazio la sorte per<br />
avermi condotta a Ravensbrück perché ho potuto<br />
incontrarvi Milena. Era una scrittrice e architettò<br />
di scrivere un libro sui campi di concentramento<br />
di entrambe le dittature…se fossimo<br />
sopravvissute”.
Vita quotidiana<br />
a Ravensbrück
Si rientra dal lavoro
Himmler ispeziona Ravensbrück<br />
Documento di una<br />
guardia di Ravensbrück
“-Devi vedere anche tu!<br />
Corremmo a perdifiato fino al portone di accesso al vecchio campo. Un<br />
miracolo inimmaginabile! Sulla strada centrale un corteo solenne di grandi<br />
autobus bianchi della Croce Rossa svedese…”<br />
La Croce Rossa svedese visita Ravensbrück nel 1945
La memoria di<br />
Ravensbrück
Donne di Ravensbrück<br />
Geneviève de Gaulle,
“Sono sopravvissuta alla Siberia e a Ravensbrück non perché<br />
ero una persona forte e neppure perché mai ho abbassato la<br />
guardia al punto di perdere il rispetto per me stessa, ma grazie<br />
al fatto di aver incontrato persone che avevano bisogno di me e<br />
che mi gratificavano delle gioie dell’amicizia.”<br />
Margarete Buber-Neumann
Le testimonianze sono state tratte da<br />
“Prigioniera di Stalin e Hitler”<br />
di Margarete Buber Neuman.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
#ukovskaja Lidia Incontro con Anna Achmatova Adelphi<br />
#ukovskaja Lidia La casa deserta Jaka Book<br />
Figes Orlando Sospetto e silenzio Mondadori<br />
Didi Gnocchi Odissea rossa Einaudi<br />
Gabriele Nissim Una bambina contro Stalin Mondadori<br />
Anna Achmatova Requiem Einaidi<br />
Gulag Il sistema dei lager in URSS Mazzotta<br />
%alamov Varlam I racconti di Kolima Einaudi<br />
Vasilij Grossman Tutto scorre Adelphi<br />
Margarete Buber Neumann Milena, l'amica di Kafka Adelphi<br />
Beccaria Rolfi… Le donne di Ravensbruck: testimonianze di deportate politiche italiane Einaudi<br />
FILMOGRAFIA<br />
Est Ovest di Régis Wargnier (1999)<br />
Il proiezionista di Andrej Koncalovskij.(1991)<br />
Il cekista di Aleksandr Rogozhkin (2002)