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il reportage narrativo tra letteratura e giornalismo - Biloslavo, Fausto

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Il caso Kapuściński<br />

Il più importante degli obblighi del reporter nei confronti dei lettori<br />

è la veridicità: <strong>il</strong> <strong>tra</strong>ttenersi non solo da menzogne e invenzioni, ma anche<br />

dal fingere di sapere più di quanto non si sappia realmente.<br />

Il lettore aspira alla verità proprio perché incapace di distinguerla<br />

dall’invenzione, guarda ai reporter con speranza, in quanto testimoni<br />

oculari, coloro che «erano là», che hanno osservato, che hanno toccato e<br />

annusato l’evento 75 .<br />

Una scuola di pensiero è rappresentata dallo scrittore americano<br />

Lawrence Weschler, citato dallo stesso Domoslawski, <strong>il</strong> quale afferma che<br />

non ha importanza se i suoi libri rientrino all’interno del genere fiction o<br />

meno, in quanto rappresentano in ogni caso dei meravigliosi <strong>reportage</strong>.<br />

Una seconda scuola di pensiero è rappresentata da Neal Ascherson,<br />

autore di numerosi <strong>reportage</strong> dalla Polonia e altri luoghi, <strong>il</strong> quale ha<br />

scritto sul sito del «Guardian» che in realtà l’accusa di Domoslawski<br />

deriva semplicemente dal non aver considerato la differenza <strong>tra</strong> i suoi<br />

articoli e i libri pubblicati 76 .<br />

Kapuściński ha usato per raccontare gli eventi <strong>il</strong> <strong>reportage</strong> letterario,<br />

quindi un genere in cui la forma è subordinata all’intenzione di chiarire<br />

un concetto, non a quello di indicare letteralmente la cosa di cui si parla.<br />

Ascherson continua nella difesa dell’autore sostenendo che in realtà<br />

tutti i giornalisti, includendo anche se stesso, enfatizzano le citazioni o<br />

modificano un po’ i tempi e i luoghi per rafforzare l’impatto sui lettori,<br />

anche se non si dovrebbe fare.<br />

L’unico errore di Kapuściński è quello di non rendere chiara al<br />

lettore la distinzione <strong>tra</strong> narrativa e <strong>giornalismo</strong>, passando continuamente<br />

da un confine all’altro, senza possib<strong>il</strong>ità di <strong>tra</strong>cciarne i confini, ma<br />

sicuramente la precisione dei suoi articoli giornalistici si ritrova anche<br />

75 Ibidem.<br />

76 Ascherson Neal, Ryszard Kapuściński was a great story-teller, not a liar, op.cit.<br />

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