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il reportage narrativo tra letteratura e giornalismo - Biloslavo, Fausto

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Il <strong>reportage</strong> e l’inviato speciale<br />

La figura dell’inviato speciale, in passato, è stata circondata da un<br />

particolare alone di suggestione e romanticismo e ha suscitato sempre<br />

una forte curiosità nel lettore.<br />

Oggi, le cose sembrano cambiate e forse la fama del corrispondente<br />

ha subito un ridimensionamento, in quanto tutto è stato assorbito<br />

dall’abitudinario processo di newsmaking, oltre che dall’assuefazione alla<br />

notizia raccontata da lontano.<br />

In parte, <strong>il</strong> fenomeno è dovuto anche a una sfiducia progressiva, che<br />

ha accompagnato l’evoluzione del mestiere fino a oggi, mescolando<br />

spesso la realtà alla finzione, le opinioni ai fatti, e a una crisi che sembra<br />

aver <strong>tra</strong>volto proprio questo genere giornalistico.<br />

Indro Montanelli, alla fine degli anni Quaranta, definiva gli inviati<br />

speciali «una razza molto discussa e non sempre cara al pubblico,<br />

dedita a una professione che va pian piano morendo», ma in realtà<br />

questa profezia è stata più volte smentita, in quanto, pur appartenendo<br />

a una razza in via d’estinzione, sono tanti gli inviati che testimoniano<br />

ancora gli eventi del mondo con le loro cronache e affascinando i<br />

lettori.<br />

George H. Mead sosteneva che «i cronisti non vanno in giro a<br />

cercare fatti, ma a procurarsi storie», e alle storie della cronaca<br />

giornalistica attribuiva la funzione preminente di offrire ai lettori<br />

esperienze estetiche ed emotive, <strong>il</strong> piacere del consumo e soprattutto<br />

strutture di senso per aiutarli a interpretare la loro vita.<br />

Per Hemingway, invece, la guerra è «un gran soggetto, diffic<strong>il</strong>issimo<br />

da <strong>tra</strong>ttare con verità», sottolinea quindi la serietà, ma anche le tentazioni<br />

di simulazione che at<strong>tra</strong>versano <strong>il</strong> <strong>reportage</strong>.<br />

La crescente complessità sociale e l’enorme d<strong>il</strong>atazione delle<br />

informazioni ora disponib<strong>il</strong>i at<strong>tra</strong>verso una pluralità di canali, richiedono<br />

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