il reportage narrativo tra letteratura e giornalismo - Biloslavo, Fausto
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Conclusioni<br />
Il secondo motivo è più profondo. Il giornalista si assume una grande<br />
responsab<strong>il</strong>ità: essere testimone fedele di grandi e importanti eventi.<br />
Il problema è che anche la maggior parte dello stesso pubblico<br />
finisce per interiorizzare la rappresentazione <strong>il</strong>lusoria che del loro<br />
operato viene data.<br />
Se anche un giornalista del tenore di Kapuściński mente, qual è <strong>il</strong><br />
futuro dell’informazione e che rapporto esiste <strong>tra</strong> realtà e finzione<br />
all’interno di un genere ibrido come <strong>il</strong> <strong>reportage</strong>? Ci si può ancora fidare<br />
del giornalista?<br />
Selezionando fatti, immagini e citazioni, nel caratterizzare i<br />
personaggi reali all’interno della narrazione, gli autori di <strong>reportage</strong><br />
operano sotto molti aspetti come i romanzieri.<br />
Ma, consapevoli della responsab<strong>il</strong>ità che si assumono nei confronti<br />
della storia, nonché della promessa di «non fiction» fatta ai lettori,<br />
sarebbe necessario che specificassero gli elementi che en<strong>tra</strong>no all’interno<br />
della categoria fiction, e, dove possib<strong>il</strong>e, che non cambiassero l’ordine<br />
degli eventi, né enfatizzare nulla di ciò che compare <strong>tra</strong> virgolette.<br />
Nell’intervista in appendice, <strong>Fausto</strong> B<strong>il</strong>oslavo, inviato di guerra,<br />
conferma le conclusioni fin qui esposte: per lui, <strong>il</strong> lavoro del giornalista è<br />
quello di raccontare le piccole storie che incon<strong>tra</strong>, anche se un <strong>reportage</strong><br />
ben fatto a volte diventa l’anticamera del romanzo. Tuttavia, aggiunge, se<br />
è impossib<strong>il</strong>e rimanere oggettivi di fronte all’orrore della guerra, d’al<strong>tra</strong><br />
parte è necessario usare la componente soggettiva unicamente al servizio<br />
del lettore, descrivendo ciò che si è visto e sentito, al fine di coinvolgere<br />
quest’ultimo negli eventi.<br />
«La clausola più importante è attenersi sempre alla realtà sul<br />
terreno, senza mai aggiungere o togliere qualcosa»<br />
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