il reportage narrativo tra letteratura e giornalismo - Biloslavo, Fausto
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Il <strong>reportage</strong> <strong>narrativo</strong> e la crisi di credib<strong>il</strong>ità<br />
Il cittadino ha <strong>il</strong> diritto di essere informato, ha <strong>il</strong> diritto di sapere.<br />
Ma di sapere cosa? In teoria, ha <strong>il</strong> diritto di sapere tutto, in pratica,<br />
ha <strong>il</strong> diritto di sapere ciò che vuole, gli è ut<strong>il</strong>e, gli piace sapere.<br />
Eppure, finché i destinatari non arrivano a comprendere le verità<br />
contenute negli articoli, a integrarle con la loro visione del mondo e con<br />
<strong>il</strong> proprio agire libero in società, non si può parlare dell’esistenza<br />
d’informazione giornalistica.<br />
III.7 Il <strong>reportage</strong> <strong>narrativo</strong> e <strong>il</strong> concetto di credib<strong>il</strong>ità<br />
In realtà, la falsificazione non riguarda direttamente <strong>il</strong> <strong>reportage</strong><br />
<strong>narrativo</strong>, in quanto <strong>il</strong> rapporto <strong>tra</strong> emittente e ricevente non è solo un<br />
processo <strong>tra</strong> chi produce e chi riceve, piuttosto, è determinato<br />
soprattutto dalle aspettative di chi riceve.<br />
Un <strong>reportage</strong> <strong>narrativo</strong> dovrà quindi innanzitutto soddisfare la sete<br />
di curiosità dei lettori, metro di giudizio indispensab<strong>il</strong>e per capire che ci<br />
si trova di fronte a un buon <strong>reportage</strong>.<br />
Il lettore, pur sapendo di leggere un’esperienza individuale e quindi<br />
interpretata dal protagonista dell’evento, presuppone che chi scrive ha<br />
tenuto conto del criterio di fedeltà e rispetto della realtà insieme a un<br />
coinvolgimento totale e privo di superiorità culturale nei confronti del<br />
mondo descritto.<br />
Chi scrive apre un dialogo <strong>tra</strong> sé e l’oggetto della descrizione, la<br />
narrazione deve pertanto essere completa, <strong>tra</strong>smettere un messaggio, una<br />
cultura, ma senza mai far venire meno <strong>il</strong> piacere della lettura 53 .<br />
È quello che avviene nei libri di Kapuściński, che, pur partendo da<br />
una solida base documentaristica, come <strong>il</strong> classico reporter, scrive tuttavia<br />
53<br />
Zangrandi S<strong>il</strong>via, A servizio della realtà, <strong>il</strong> <strong>reportage</strong> <strong>narrativo</strong> dalla Fallaci a Severgnini,<br />
op.cit., p. 16.<br />
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