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il reportage narrativo tra letteratura e giornalismo - Biloslavo, Fausto

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Il <strong>reportage</strong> <strong>narrativo</strong> e la crisi di credib<strong>il</strong>ità<br />

La notizia non può essere obiettiva, perché nasce dalla capacità,<br />

sensib<strong>il</strong>ità, valutazione dei fatti di un giornalista e richiede una sua<br />

interpretazione.<br />

Tuttavia, si può richiedere ai giornalisti che le notizie tendano a<br />

essere obiettive, nel senso di rispettare per quanto possib<strong>il</strong>e nella ricerca<br />

delle informazioni, nel rapporto con le fonti, nel racconto dei fatti, criteri<br />

di accuratezza e di completezza.<br />

Accuratezza e completezza discendono dal principio ideale<br />

dell’obiettività, ma non lo implicano, nel senso che non sono sufficienti a<br />

garantirla: la soggettività del giornalista è parte integrante della notizia 17 .<br />

Scriveva Enzo Biagi:<br />

«Una notizia la si può raccontare in tantissimi modi.<br />

Facciamo un esempio: un bambino che vede una<br />

bicicletta la prende e scappa via. La notizia può essere<br />

raccontata così: un bambino la prende perché ha sempre<br />

sognato di avere la bicicletta, oppure, <strong>il</strong> bambino è un<br />

ladro, dimos<strong>tra</strong> di essere un precoce delinquente, infine,<br />

era un gioco, <strong>il</strong> bambino non sa che certi giochi vengono<br />

contemplati anche dal codice penale. Ognuno ha <strong>il</strong> suo<br />

punto di vista nel raccontare le cose, ma deve farlo con<br />

onestà».<br />

E anche l’onestà, come la responsab<strong>il</strong>ità, è un metodo, non un<br />

contenuto. Il compito di chi fa informazione diventa sempre più<br />

rigoroso, e proprio per questo motivo sarebbero necessarie due verifiche,<br />

quella del fatto e quella della fonte.<br />

17 Papuzzi Alberto, Professione Giornalista, Donzelli, Roma 1998, pp. 59-60.<br />

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