SIEC ECHO NEWS

SIEC ECHO NEWS SIEC ECHO NEWS

Edizione n. 1 Periodico Informatico della<br />

Società Italiana di Ecografia Cardiovascolare<br />

Febbraio 2013<br />

<strong>SIEC</strong> <strong>ECHO</strong> <strong>NEWS</strong><br />

1


<strong>SIEC</strong> <strong>ECHO</strong> <strong>NEWS</strong><br />

Direttore Responsabile:<br />

Giovanni La Canna<br />

Direttore:<br />

Paolo Trambaiolo<br />

Caporedattore:<br />

Rodolfo Citro<br />

Redazione:<br />

Federica Ferraiuolo<br />

Francesco Natale<br />

A cura di:<br />

Progetto grafico:<br />

2<br />

LETTERA - “Comunicare” con il prossimo Congresso<br />

<strong>SIEC</strong> Nazionale: istruzioni per l’uso!!!<br />

a cura di Paolo Trambaiolo<br />

Il Messaggio del Presidente<br />

a cura di Giovanni La Canna<br />

Prefazione<br />

a cura di Rodolfo Citro<br />

TORINO MAGIA e……..tanto altro<br />

a cura di Mauro Giorgi<br />

Storie di Cuore…. <strong>SIEC</strong>: Rodolfo Citro intervista Vitoantonio<br />

Di Bello a cura di Rodolfo Citro<br />

European Association of Cardiovascular Imaging<br />

(EACVI): un importante salto di qualità nel campo<br />

dell’Imaging cardiovascolare non-invasivo. a cura di<br />

Antonello D’Andrea<br />

I lavori dei giovani <strong>SIEC</strong> ad Euroecho.<br />

a cura di Ines Monti<br />

Rimembranze. “Immergersi nel profondo e azzurro<br />

mare: il riflesso da immersione”.<br />

a cura di Aldo Iacono<br />

Il vascolare integrato nella <strong>SIEC</strong>….. rispetto alle altre<br />

Società. a cura di Francesco Natale e Giovanni La Canna<br />

Ecocardiografia e specializzandi ...<br />

a cura di Federica Ferraiuolo<br />

Italiani su Pubmed leggete gente!<br />

a cura di Gennaro Provenza<br />

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Il prossimo Congresso Nazionale della <strong>SIEC</strong> si<br />

terrà a Torino dal 28 aprile al 1 maggio come<br />

ormai è noto quasi a tutti. Tuttavia il “quasi” è<br />

d’obbligo in quanto non tutti sono stati ancora<br />

raggiunti dalla notizia.<br />

Poche righe per darvi le coordinate per accedere<br />

al Congresso:<br />

1. Dal SITO <strong>SIEC</strong> cliccare sul logo del congresso<br />

e sarete trasportati “magicamente” nel sito del<br />

congresso.<br />

2. Dalla pagina principale del sito <strong>SIEC</strong> e<br />

del sito del congresso cliccando sulla icona azzurra<br />

con la “F” si accede alla pagina <strong>SIEC</strong> di<br />

Facebook.<br />

3<br />

OMUNICARE<br />

con il prossimo Congresso <strong>SIEC</strong> Nazionale:<br />

istruzioni per l’uso!!!<br />

::: A cura di Paolo Trambaiolo :::<br />

3. Alla pagina di FB chiunque può richiedere<br />

l’accesso e verrà aggiunto dal sottoscritto.<br />

4. Dalla pagina di FB si potrà inoltre tornare<br />

sia sulla pagina del sito <strong>SIEC</strong> che su quella del<br />

Sito del Congresso.<br />

In poche parole le tre strutture sono in stretta<br />

relazione elettronica e perciò utilizzabili a secondo<br />

delle Vostre necessità. In fine sono accessibili<br />

sia da computer (Mac o Windows), che da<br />

smartphone o tablet (IOS o Android o windows)<br />

Una buona navigazione a tutti …….. Torino si<br />

avvicina!!!


LETTERA<br />

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE<br />

4<br />

::: A cura di Giovanni La Canna :::<br />

Il messaggio del Presidente<br />

“Carissimi Soci, sono lieto di presentare a<br />

nome del Consiglio Direttivo il programma del<br />

Congresso <strong>SIEC</strong> 2013. In accordo con la “visione<br />

clinica” annunciata nel precedente numero<br />

di ECO News, il programma del congresso è<br />

dominato da temi di Ecocardiografia Clinica e<br />

di Imaging Multimodale. Sono inoltre previste<br />

sessioni di tecnologia ecocardiografica avanzata<br />

e di “Focused Echo” di alta specialità mirate<br />

all’impiego della metodica in temi specifici.<br />

Inoltre, in relazione alla progressiva espansione<br />

dell’Ecocardiografia, è stato programmato un<br />

corso di “Ecocardiografia di base”, per quanti si<br />

avvicinano come primo approccio o comunque<br />

intendono fruire di una sistematica e critica<br />

revisione delle applicazioni<br />

della metodica nella pratica<br />

clinica (cardiologi,medici<br />

internisti,operatori tecnici,<br />

bio-ingegneri). Le “High<br />

Lectures” moderate da<br />

P. Lancellotti (presidente<br />

EACVI) e F.Pinto (presidente<br />

ESC) saranno l’occasione di<br />

uno stimolante confronto culturale con ospiti<br />

internazionali. Disfide tra squadre “borboniche”<br />

e squadre “savoiarde”, avvincenti sedute di<br />

“Bingo Ecocardiografico”, incontri BarCamp<br />

aggiungeranno al Congresso una nota di<br />

simpatia (“imparare divertendosi”) e di libertà<br />

di espressione (“dite la vostra”). In un clima<br />

di effervescenza non poteva mancare un<br />

momento di riflessione filosofica che ci porterà<br />

importanti considerazioni su “la complessità<br />

del vivente” con un successivo intrattenimento<br />

culturale ad impronta gioiosa. Inviate le vostre<br />

comunicazioni scientifiche, perchè in un momento<br />

di limitate risorse e di riconsiderazione dei<br />

modelli di organizzazione sanitaria, dobbiamo<br />

dare sempre più forza espressiva alla nostra<br />

cultura ed all’occasione che essa può darci di<br />

gestire al meglio il paziente. La città di Torino<br />

potrà fornirci l’adeguato teatro per rafforzare il<br />

nostro senso di appartenenza alla <strong>SIEC</strong>, che si è<br />

avviata allo storico traguardo di 3.000 iscritti”.


PREFAZIONE<br />

::: A cura di Rodolfo Citro :::<br />

Cari Soci,<br />

innanzitutto desidero iniziare questo primo numero del 2013 con un augurio di<br />

buon anno a tutti voi. Confido di trovarvi più rilassati (e probabilmente più torniti!)<br />

dopo le “fatiche culinarie” delle festività natalizie.<br />

Infatti, ai più attenti non sarà sfuggita la recente metanalisi pubblicata su JAMA<br />

dal titolo “Association of All-Cause Mortality With Overweight and Obesity Using<br />

Standard Body Mass Index Categories. A Systematic Review and Meta-analysis”<br />

che rende finalmente giustizia alla “pancetta da commendatore”. Sembrerebbe<br />

infatti che al contrario dell’obesita’ di grado 2 e di grado 3 quella di grado 1 non sia<br />

associata ad incremento di mortalità da tutte le cause e che il “sovrappeso” si associ addirittura a<br />

una mortalità più bassa!<br />

Autentica gioia per le mie orecchie ……. e per il mio palato! Tutto ciò fa il paio con un altro interessante<br />

recentissimo paper su falsi miti in tema di obesità, che è l’articolo pubblicato su NEJM intitolato<br />

“Myths, presumptions, and facts about obesity” che pur riconoscendo l’importanza dell’attività<br />

fisica riabilita, se non proprio i sedentari, almeno i “moderatamente” pigri.<br />

Dopo aver fatto pace con i nostri sensi di colpa per le ghiotte libagioni natalizie che le varie<br />

tradizioni culinarie sparse dalle Alpi alla Sicilia, hanno offerto a tutti noi, proiettiamoci nel 2013<br />

che sarà un anno fondamentale per la <strong>SIEC</strong>.<br />

È in programma infatti il Congresso Nazionale, che per la prima volta nella storia si svolgerà a<br />

Torino le cui attrazioni, meraviglie e segreti troverete mirabilmente decritti da Mauro Giorgi. La<br />

sede, all’ombra della Mole, le innovazioni tecnologiche e multimediali e un format del tutto originale<br />

caricano questo evento di grande curiosità ed interesse. È proprio quanto traspare dai messaggi<br />

di apertura sia del Presidente Giovanni La Canna che dell’inesauribile nostro responsabile della<br />

S. O. Comunicazione Paolo Trambaiolo.<br />

Troverete, inoltre, due articoli sull’ultimo Euroecho tenutosi ad Atene (uno di Antonello D’Andrea<br />

e l’altro di Ines Monti) ed un dettagliato riconoscimento dei tanti iscritti <strong>SIEC</strong> che si sono distinti<br />

in questo prestigioso congresso internazionale testimoniando il fervore e la vitalità culturale della<br />

linea verde <strong>SIEC</strong> (se qualcuno è sfuggito non se ne dolga…).<br />

Oltre alla consolidata e apprezzata rubrica “Leggete su Pubmed” curata con attenzione da Gennaro<br />

Provenza, questo numero si caratterizza per una nuova rubrica denominata “Storie di cuore …<strong>SIEC</strong>”<br />

in cui saranno di volta in volta intervistati personaggi che in varia maniera hanno caratterizzato<br />

la storia della società, raccontando storie, non solo professionali, tese a far emergere lati poco<br />

conosciuti come ambizioni, sogni, momenti particolari e difficoltà che hanno segnato i percorsi di<br />

vita di ciascuno. In questo numero ho intervistato personalmente Vitoantonio Di Bello. Il futuro<br />

Presidente della <strong>SIEC</strong> si è aperto in un racconto interessante che ci porta a conoscerlo un po’ di più,<br />

anche con qualche sorpresa!<br />

A dare voce alle aspirazioni dei giovani specializzandi<br />

in orbita <strong>SIEC</strong> ci ha pensato Federica Ferraiuolo.<br />

Infine, ho voluto includere in questo numero una<br />

lettura recentemente tenuta al III Congresso degli<br />

Allievi Iaconiani dal mio primo maestro di cardiologia<br />

il Professor Aldo Iacono, che con struggente malinconia<br />

parte da un poetico ricordo dell’età giovanile di una sua<br />

tipica giornata estiva partenopea fino a considerazioni<br />

di fisiopatologia cardiovascolare sul riflesso da<br />

immersione.<br />

Buona lettura e buona <strong>SIEC</strong> a Tutti!<br />

5


TORINO MAGIA<br />

e…….. tanto altro!<br />

::: A cura di Mauro Giorgi :::<br />

Situata sul 45° parallelo, ovvero<br />

esattamente sulla metà del nostro emisfero,<br />

il capoluogo piemontese ha sempre<br />

mantenuto la sua fama di città magica,<br />

collocata al vertice di un “triangolo<br />

bianco”, insieme con Lione e Praga,<br />

ma anche di un “triangolo nero”, con<br />

Londra e San Francisco.<br />

Forse perché sorge nel punto d’incontro di<br />

3 fiumi, due di caratteristiche “femminili”,<br />

la Dora Riparia e la Dora Baltea ed uno di caratteristiche<br />

“maschili”, il Po ovviamente: quindi si trova al di sopra di un<br />

importante nodo energetico, centro sacro di energie telluriche.<br />

Si dice sia stata fondata dagli Egizi (Fetonte, figlio di Iside, che<br />

dedico il luogo al culto al dio Api, che gli Egizi raffiguravano<br />

con le sembianze di un toro): non a caso, a Torino vi è il secondo<br />

Museo Egizio a livello mondiale (dopo quello del Cairo), con<br />

tutti i suoi significati esoterici.<br />

Inoltre Torino fu il centro di potere della dinastia sabauda,<br />

i cui legami con l’esoterismo sono stati più volte individuati e<br />

sottolineati. E non a caso la città divenne meta di personaggi<br />

del calibro di Paracelso, Cagliostro e del misterioso Conte<br />

di Saint-Germain, nonché di Nostradamus, che per un certo<br />

periodo fu invitato appositamente a Torino, dalla Francia,<br />

dalla regina Margherita di Valois. Torino diede, inoltre, nel<br />

secolo scorso i natali a Gustavo Rol, sensitivo e veggente<br />

contemporaneo, una delle figure esoteriche più discusse di<br />

questi ultimi tempi.<br />

Alla città di superficie, poi, si sviluppa quasi parallelamente<br />

una città sotterranea, universo parallelo di gallerie, cripte,<br />

cunicoli ed ambienti ipogei, tra i quali le leggendarie Grotte<br />

Alchemiche, luogo segreto di potere situato all’incrocio di<br />

importanti linee geomantiche, che si dice si trovino da qualche<br />

parte nei sotterranei di Palazzo Madama.<br />

Un tour nella Torino magica può iniziaredalla nigredo, dal punto più “nero” di Torino, Piazza<br />

Statuto. Considerato sin dall’antichità come luogo negativo, era sede in epoca romana di una<br />

grande necropoli, quindi luogo consacrato alla morte. Al centro della piazza si trova la Fontana<br />

del Frejus (foto 1), un monumento in pietra nera che ricorda le vittime sul lavoro per la<br />

costruzione del traforo del Frejus. Le figure umane, in candida pietra che spicca su quella del<br />

monumento, appaiono adagiate e sofferenti; sulla cima, una figura alata reca in testa una stella<br />

a cinque punte. Secondo la leggenda la fontana celerebbe nientemeno che la “Porta degli Inferi”,<br />

e la figura alata sulla sommità non sarebbe altri che Lucifero, il “portatore di luce”, l’angelo<br />

caduto in seguito alla ribellione verso i Creatore. Leggenda o realtà, in Piazza Statuto è collocata<br />

6<br />

Foto 1 - Piazza Statuto:<br />

la Fontana del Frejus<br />

Foto 2 - Il Rondò della Forca


la sala comando dell’intera rete fognaria nera della città (l’antica cloaca), e quindi metaforico,<br />

se non altro, punto di accesso dell’inferno…<br />

7<br />

Foto 3 - Piazza Savoia con l’obelisco<br />

Poco distante da questo monumento c’è un giardinetto al centro del quale è collocato un obelisco<br />

bianco (quasi occultato dalla vegetazione), voluto da Napoleone Bonaparte e dedicato al<br />

prof. Beccaria, considerato un punto geodetico di energia negativa. Sulla sommità è posizionato<br />

un astrolabio e dovrebbe indicare che in questo punto passa il 45° Parallelo.<br />

Lasciando Piazza Statuto, attraverso C.so Valdocco (nome che deriva dal latino “vallis occisorum”,<br />

la «valle degli uccisi»), si giunge in un grande spiazzo circolare, al centro del quale si<br />

trova un’aiuola incolta: è il Rondò della Forca (foto 2), che deve il suo nome al fatto che in<br />

passato era il luogo designato alle esecuzioni capitali.<br />

Non lontano, lungo un’altra traversa, si trova Piazza Savoia, dove svetta un alto obelisco (foto<br />

3). Oltre che richiamo alla civiltà egizia, l’obelisco è un potente simbolo occulto legato alla generazione<br />

ma anche al potere.<br />

Si rientra verso il centro imboccando Via Garibaldi (una delle più estese vie interamente pedonali<br />

d’Italia, animata da centinaia di negozi, caffetterie, pasticcerie ed altre attività commerciali),<br />

dove incontriamo la Chiesa della Misericordia, che conserva al suo interno strumenti<br />

di esecuzione capitale. Troviamo a circa metà percorso l’antica farmacia “Tullio Bosco”, la<br />

cui facciata adorna di simbologia richiama alla mente le famose “dimore alchemiche” descritte<br />

da Fulcanelli. Uno sguardo, infine, alla Chiesa dei SS. Martiri, dedicata a Solutore, Avventore ed<br />

Ottavio: sulla facciata chiara sono incastonate in quattro nicchie altrettante statue femminili,<br />

delle quali solo la prima, che raffigura Maria Maddalena, sembra legata al contesto religioso,<br />

mentre le altre tre raffigurano delle dee pagane, testimoni di quel culto che la Chiesa stessa, nei<br />

primi secoli della sua affermazione, faticò a reprimere o a rimpiazzare.<br />

Si giunge, quindi, in Piazza Castello, enorme e splendida nella recente risistemazione effettuata<br />

in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006. Siamo giunti nel cuore “bianco” della città,<br />

il centro delle energie positive e benefiche. Su questa piazza affacciano il Palazzo Reale (foto 6),<br />

il Teatro Regio, l’Armeria Reale, il Palazzo del Governo, la Biblioteca Reale, l’Archivio di<br />

Stato e il Palazzo della Giunta Regionale. Nel centro, si trova il già citato Palazzo Madama,<br />

con l’annesso castello che dà il nome alla piazza (foto 7). Degne di nota, tra le altre cose, le statue<br />

dei due Dioscuri, i gemelli Castore e Polluce: ritroviamo sul capo di uno di essi la stessa stella a<br />

cinque punte che avevamo visto sulla testa nell’angelo nel monumento di Piazza Statuto; l’altro<br />

gemello, probabilmente, ne aveva una uguale che poi si è persa nel tempo.


8<br />

Foto 4<br />

Chiesa della<br />

Misericordia<br />

Foto 6 - Piazza Castello:<br />

l’ingresso di Palazzo Reale<br />

Foto 7 - Piazza Castello:<br />

Palazzo Madama (retro)<br />

Foto 5 - Chiesa dei SS. Martiri


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Si giunge, quindi, in Piazza Castello, enorme e splendida nella recente<br />

risistemazione effettuata in occasione delle Olimpiadi Invernali del<br />

2006. Siamo giunti nel cuore “bianco” della città, il centro delle energie<br />

positive e benefiche. Su questa piazza affacciano il Palazzo Reale (foto<br />

6), il Teatro Regio, l’Armeria Reale, il Palazzo del Governo, la Biblioteca<br />

Reale, l’Archivio di Stato e il Palazzo della Giunta Regionale. Nel<br />

centro, si trova il già citato Palazzo Madama, con l’annesso castello che<br />

dà il nome alla piazza (foto 7). Degne di nota, tra le altre cose, le statue<br />

dei due Dioscuri, i gemelli Castore e Polluce: ritroviamo sul capo di<br />

uno di essi la stessa stella a cinque punte che avevamo visto sulla testa<br />

nell’angelo nel monumento di Piazza Statuto; l’altro gemello, probabilmente,<br />

ne aveva una uguale che poi si è persa nel tempo.<br />

Foto 8 - La cupola della Real Chiesa di San Lorenzo<br />

Sulla stessa piazza si trova anche l’entrata laterale della Real Chiesa<br />

di San Lorenzo. Progettata dall’architetto Guarino Guarini, lo stesso<br />

che realizzò la Cappella della Sindone, nel vicino duomo, è stata la prima<br />

chiesa ad ospitare il prezioso telo dal momento del suo arrivo a Torino,<br />

prima della collocazione attuale nel duomo. Ricca di simbologia,<br />

la Real Chiesa affascina soprattutto per la sua cupola “metamorfica”.<br />

Vista da una posizione non centrale, infatti, la decorazione della cupola<br />

la fa apparire come una serie di volti ghignanti, quasi mostruosi, che<br />

sembrano scrutare dall’alto il “malcapitato” osservatore. Se ci si pone<br />

al centro della volta, invece, si vede uno splendido fiore ad otto petali.<br />

Nel vestibolo della chiesa troviamo una piccola Scala Santa, ispirata a<br />

quella ufficiale che si trova nel Palazzo Lateranense, a Roma. Anche in<br />

questo caso la scala centrale va percorsa rigorosamente in ginocchio,<br />

per ottenere un’indulgenza, mentre le due scalinate laterali possono essere<br />

salite a piedi, per ammirare la cappella posta sulla sommità, dove<br />

si trova una statua della Pietà.<br />

Attraverso una viuzza laterale, si giunge al cospetto del Duomo di<br />

San Giovanni, uno degli edifici religiosi più importanti di Torino, in<br />

quanto ospita al suo interno la reliquia della Sacra Sindone: è il telo<br />

che avvolse il corpo di Gesù dopo la deposizione dalla Croce, e sul quale,<br />

dopo la Resurrezione, è rimasta miracolosamente impressa la sua immagine,<br />

portata a Torino dai Cavalieri Templari.


10<br />

Foto 9 - Il Duomo di San Giovanni Foto 10 - La Mole Antonelliana<br />

Foto 11 - La Chiesa della Gran Madre di Dio<br />

Foto 12 - Museo Egizio:<br />

il Libro dei Morti di Kha<br />

Imbocchiamo Via Po con i suoi portici e<br />

seguiamo la sua direzione. Con una piccola<br />

deviazione si giunge alla Mole Antonelliana<br />

(167,5 m di altezza), dalla<br />

quale si può godere della splendida vista<br />

panoramica di tutta la città.<br />

Superando Piazza Vittorio (la più<br />

grande piazza porticata d’Europa) e il<br />

ponte sul Po, si giunge alla Chiesa della<br />

Gran Madre di Dio, anch’essa ricca<br />

di simbologia occulta e nota per l’accostamento<br />

al mistero del Santo Graal:<br />

infatti, una delle due statue poste ai lati<br />

dell’edificio, quella della Fede, tiene un<br />

calice elevato nella sua mano sinistra.<br />

Secondo la leggenda il suo sguardo indicherebbe<br />

il luogo in cui sarebbe sepolto<br />

il Sacro Calice. Peccato che la statua non<br />

abbia le pupille e pertanto risulta assai<br />

arbitrario attribuire una direzione al<br />

suo sguardo!<br />

Foto 13 - Museo Egizio: la Mensa Isiaca


Torniamo indietro sui nostri passi, e rechiamoci<br />

in Via Accademia delle Scienze, dove ha sede<br />

il prestigioso Museo Egizio. Furono i Savoia<br />

a sostenere ed a diffondere nella capitale del<br />

loro regno l’interesse per l’egittologia, così<br />

come quello per l’occultismo e l’esoterismo<br />

in genere. Il Museo venne fondato nel 1824<br />

da Carlo Felice di Savoia, che acquisì per<br />

l’occasione alcune famose e ricche collezioni di<br />

reperti, tra cui si distinguono per importanza<br />

la tomba intatta di Kha e Merit (foto 12), il<br />

tempio rupestre di Ellesija, il Canone Reale,<br />

conosciuto anche come Papiro di Torino, una<br />

delle più importanti fonti sulla successione<br />

dei re egizi ed infine la Mensa Isiaca (foto 13),<br />

una tavola ispirata alle tradizioni religiose<br />

dell’Antico Egitto, con al centro raffigurata la<br />

dea Iside: secondo alcuni esoteristi la tavola in<br />

questione ispirò le forme dei Tarocchi, la cui<br />

ideazione viene tradizionalmente attribuita al<br />

dio egizio Thot.<br />

Foto 14 - Piazza Solferino: la Fontana Angelica Foto 15 - Via Lascaris:<br />

i curiosi occhi sul marciapiede<br />

Ci si dirige ora in Piazza Solferino e la sua Fontana delle Quattro Stagioni, nota anche<br />

come Fontana Angelica (foto 14). L’opera, costruita secondo i dettami della Massoneria, venne<br />

commissionata dal Grande Ufficiale Pietro Bajnotti e realizzata negli anni ’20 dallo scultore<br />

torinese Giovanni Riva. Si compone di quattro gruppi statuari, ciascuno rappresentante una<br />

diversa stagione dell’anno. Ai lati del monumento, siedono due figure femminili, allegorie<br />

della Primavera e dell’Estate, mentre al centro si trovano erette due figure maschili, l’Autunno<br />

e l’Inverno, che versano acqua da degli otri, e guardano uno ad oriente ed uno ad occidente.<br />

Lo spazio tra le due statue, in realtà, è ben delineato e sembra demarcare un immaginario<br />

portale. Secondo l’interpretazione esoterica, infatti, i due giganti rappresentano Jachin e Boaz,<br />

i sostenitori delle colonne d’Ercole, ma anche i nomi delle due colonne del tempio di Salomone e,<br />

per transizione nella simbologia massonica, i due principi fondamentali dell’uomo, le basi della<br />

Sapienza: Stabilità e Forza.<br />

È proprio qui, intorno a questa piazza, che si concentrano le più ardite curiosità “occulte” della<br />

città. Percorrendo la traversa denominata Via Lascaris, non sfuggano all’attenzione i curiosi<br />

“occhi” dal taglio maligno che si aprono ai piedi del palazzo d’angolo (foto 15). Antica sede di una<br />

Loggia Massonica, le feritoie sono in realtà delle prese d’aria e di luce per i locali sotterranei,<br />

dove si tenevano le segrete riunioni di Loggia.<br />

La facciata dell’omonimo Palazzo Lascaris è disseminata di volti, a volte grotteschi, che<br />

prospettano sulla strada. Questa caratteristica la ritroviamo in molti altri palazzi di città. Tra<br />

i volti raffigurati, destano maggiore attenzione le varie raffigurazioni di Hermes (il cui nome<br />

è legato da sempre alle scienze occulte o, appunto, “ermetiche”) e quelle dei cosiddetti “Green<br />

Men”, o «uomini verdi»: volti circondati da fogliame o altri vegetali che fuoriescono dalla bocca<br />

o da altri orifizi del viso, cui è legata una complessa simbologia<br />

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Foto 16<br />

I curiosi<br />

demoni-lampada di<br />

Via Arsenale<br />

Foto 17 - Il Portone del Diavolo:<br />

particolare del battente<br />

Lungo la vicina Via Arsenale due figure demoniache sorreggono le lampade ai lati del<br />

portone di un antico palazzo che oggi ospita una banca (foto 16). Si dice che furono messi lì per<br />

fronteggiare, irriverentemente, i due edifici ecclesiastici posti di fronte, il Palazzo della Curia e<br />

la Chiesa dell’Immacolata Concezione, in un’epoca (XIX-XX sec.) in cui l’ingerenza ecclesiastica<br />

nella vita comune era pesantemente avvertita dalla comunità laica.<br />

Sulla stessa strada, all’incrocio con Via dell’Arcivescovado, spicca un’altra “chicca occulta”<br />

della città: il Portone del Diavolo (foto 17). Questo palazzo, oggi sede di un istituto bancario,<br />

venne fatto costruire nel 1675 dal ministro delle Finanze di casa Savoia, Giovan Battista Trucchi<br />

di Levaldigi. Il portone, istoriato di figure occulte ed ornato da un battente che riproduce una<br />

testa demoniaca, è ispirato alla carta n° 15, il “Diavolo”, per l’appunto. La leggenda racconta<br />

che il ministro, esasperato dalle continue dicerie sul suo conto, alimentate dal fatto che aveva<br />

fatto costruire tanti palazzi in pochi anni con denaro di dubbia provenienza, pensò di giocare un<br />

bello scherzo ai suoi concittadini, facendo giungere il portone già finito da Parigi, e facendolo<br />

installare a notte fonda. La mattina dopo, in molti asserirono che soltanto il diavolo poteva<br />

avere fatto un siffatto prodigio!<br />

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Foto 18 - Via Gioberti: il Quadrato Magico del SATOR


Tornando verso Porta Susa, si passa in Via Gioberti, dove, sulla facciata di un palazzo situato al<br />

civico n° 23, spiccano due rappresentazioni del Quadrato Magico del SATOR, la più famosa<br />

struttura palindroma (una frase latina di cinque parole di lettere, inscritte in un quadrato, che<br />

si può leggere in tutti i sensi).<br />

Ma anche i dintorni di Torino celano qualcosa di magico: le cinque principali residenze sabaude<br />

sembrano collegate da linee virtuali a formare un pentacolo. Ciascuna dimora corrisponderebbe<br />

poi ad un elemento naturale: la reggia di Venaria al fuoco, la basilica di Superga (mausoleo<br />

dei Savoia) alla terra, la Palazzina di caccia di Stupinigi all’ acqua, il castello di Rivoli<br />

all’aria e quello di Moncalieri al metallo.<br />

A circa 20 km dalla città si trova il monte Musinè, che viene annoverato fra i luoghi misteriosi<br />

per alcune ragioni: 1) sede di “masche” (streghe), che ogni 1° maggio si ritrovano in una grotta<br />

segreta, 2) in questa zona in cielo apparvero a Costantino la croce fiammeggiante e la scritta<br />

“In Hoc Signo Vinces”, segni che convinsero l’imperatore a convertirsi al Cristianesimo, 3)<br />

gigantesco catalizzatore di energie benefiche secondo gli esoteristi o “finestra” aperta su un’altra<br />

dimensione, 4) “cono d’ombra” cioè zona di interferenza che oscura qualsiasi trasmissione radio,<br />

5) strana distribuzione della vegetazione, ricca ai piedi del monte, ma quasi assente in cima: la<br />

credenza popolare spiega il mistero con la processione continua di anime dannate che salgono e<br />

scendono il monte senza sosta, 6) le pendici sono ricche di d’incisioni rupestri e di grandi pietre<br />

disposte in modo rituale, 7) sede di uno stranissimo obelisco che acquistò fama mondiale grazie<br />

ad un libro di Peter Kolosimo (“Astronavi sulla preistoria”): sulla superficie compaiono alcune<br />

croci che rappresentano probabilmente cinque persone, un cerchio in alto a sinistra con un punto<br />

al centro e due semicerchi tagliati nella parte inferiore che assomigliano in modo clamoroso<br />

ai moderni dischi volanti. Secondo lo scrittore sarebbe una sorta di rappresentazione delle<br />

evoluzioni di macchine aeree che furono viste in cielo dai nostri antichi progenitori.<br />

Quasi difronte al Musinè si trova la Sacra di San Michele sulla Via Angelica, che la collega a<br />

Mont St. Michel e che si dice tracciata da San Michele nella lotta contro il demonio.<br />

Si racconta che San Giovanni Vincenzo, nel X secolo, volesse costruire un’abbazia sul Monte<br />

Caprasio, difronte. Cominciò così a costruire, ma i lavori non andavano mai avanti: ogni giorno<br />

posavano le prime pietre della costruzione e ogni notte queste sparivano. Così San Giovanni<br />

decise di rimanere sveglio per svelare il mistero. A sorpresa, scoprì che non si trattava di ladri<br />

di materiale, ma di angeli. I messaggeri celesti comparivano con il buio e trasportavano le pietre<br />

sul monte Pirchiriano. Fu così che San Giovanni decise di costruire l’abbazia dove sorge ancora<br />

adesso.<br />

La Leggenda della Bell’Alda. Alda era una ragazza molto bella, pia e devota. Mentre stava<br />

andando al santuario per pregare, venne assalita da soldati di ventura. Per fuggire alla violenza<br />

si gettò da una torre del monastero: quel gesto di purezza e sacrificio impietosì talmente tanto<br />

gli angeli e la Madonna che la salvarono, facendola arrivare a valle sana e salva. Purtroppo<br />

la ragazza si fece prendere dalla superbia, raccontando a tutti di come era stata salvata dagli<br />

angeli e di come fosse “protetta” dal cielo. Nessuno le credeva e così, per vanità, la bell’Alda tornò<br />

sulla torre e si gettò nel vuoto. Visto il futile motivo per cui la ragazza si era buttata questa volta,<br />

non ci fu nessun intervento divino a salvarla e la ragazza si sfracellò a terra.<br />

13


Infine, l’abbazia ispirò il libro il Nome della Rosa di Umberto Eco e qui vennero girate alcune<br />

scene.<br />

Insomma, tra le streghe del 1° maggio ed Umberto ECO, esiste pure qualche riferimento “magico”<br />

al nostro congresso!<br />

14


“STORIE DI<br />

CUORE… <strong>SIEC</strong>”<br />

Com’era Vito da bambino? Si interessava<br />

già alle scienze e alla medicina?<br />

Sono nato a Brindisi il 13 maggio 1952, sin da<br />

piccolo ho sempre avuto un forte interesse per<br />

le materie scientifiche, dalla matematica alle<br />

scienze naturali. In particolare durante le scuole<br />

elementari, a seguito di un episodio familiare<br />

(un attacco di angina pectoris di mia nonna)<br />

, mi convinsi che dovevo tentare la strada per<br />

diventare medico.<br />

Quand’è che hai pensato di fare il<br />

cardiologo? O eri un predestinato (nel<br />

senso che c’erano già cardiologi in<br />

famiglia)?<br />

Premesso che nessuno in<br />

famiglia aveva fatto mai<br />

questo percorso di studi, la mia<br />

passione per la cardiologia si<br />

è sviluppata durante il corso di<br />

studi Universitario (Laurea con<br />

lode in Medicina e Chirurgia<br />

presso l’ Università di Pisa) a<br />

seguito della partecipazione<br />

alle lezioni magistrali del Prof.<br />

Luigi Donato (allora Patologo<br />

Medico) , in particolare quelle<br />

che vertevano su argomenti cardiologici. La<br />

fortunata presenza nella Facoltà di Medicina e<br />

Chirurgia dell’Università di Pisa , nel periodo<br />

fine anni 70, di professori del calibro di Moruzzi<br />

e Pompeiano per la Fisiologia Umana e quali il<br />

prof. Mario Mariani, il prof. Attilio Maseri, il<br />

prof. Costantino Giusti per la Cardiologia, con<br />

una offerta formativa davvero strabiliante, mi<br />

convinse che proprio la Cardiologia avrebbe<br />

rappresentato il settore del mio massimo<br />

interesse scientifico e clinico. Pertanto sia<br />

motivi culturali che logistici (svolgimento del<br />

tirocinio post-laurea presso la Clinica Medica<br />

II , “Gabriele Monasterio” allora sede della<br />

Specializzazione in Cardiologia ) mi orientarono<br />

15<br />

Intervista al Prof. Vitantonio Di Bello, Presidente<br />

Nazionale Eletto della <strong>SIEC</strong><br />

::: A cura di Rodolfo Citro :::<br />

decisamente nella scelta della Specializzazione<br />

in Cardiologia.<br />

Chi è il maestro al quale ti senti più<br />

legato? E perché?<br />

Da lì l’incontro con quello che ritengo sia stato<br />

il mio maestro: il prof. Giusti Costantino. Il<br />

prof. Giusti, Direttore dell’Istituto di Clinica<br />

medica II dell’Università di Pisa, ha creduto<br />

sin dal primo momento in me e mi ha sempre<br />

incoraggiato a continuare anche durante il<br />

lungo periodo di precariato universitario. Ho<br />

trascorso così un lungo periodo (circa 20 anni)<br />

sotto la guida del prof. Giusti che coniugava, in<br />

maniera mirabile, una grande<br />

conoscenza della semeiotica<br />

fisica, della fisiopatologia<br />

e della clinica del paziente<br />

cardiopatico , assieme ad<br />

una estrema curiosità per<br />

le allora nuove tecniche di<br />

diagnostica per immagini<br />

(ecocardiografia, cardiologia<br />

nucleare, radiologia), il tutto<br />

gestito con un tratto di grande<br />

umanità.<br />

Quali sono gli episodi o<br />

l’episodio che hanno per così dire segnato<br />

la tua carriera professionale?<br />

Dopo aver conseguito la specializzazione in<br />

Cardiologia, Medicina Nucleare e Medicina<br />

dello Sport ed un lungo periodo di precariato<br />

universitario sono riuscito ad entrare<br />

ufficialmente nel personale strutturato<br />

universitario come Tecnico Laureato. Il<br />

trasferimento in Cardiologia, avvenuto nel<br />

2000, mi ha consentito di approfondire la<br />

conoscenza di un altro grande professore<br />

di Cardiologia , il prof. Mario Mariani.<br />

Quest’ultimo mi ha definitivamente spinto<br />

sulla strada dell’imaging cardiovascolare ,<br />

permettendomi di interagire in un ambito


più specialistico sia per quanto riguarda la<br />

ricerca che la clinica e la didattica. Poi ho<br />

vinto il concorso per Ricercatore Universitario<br />

in Cardiologia presso l’Università di Pisa e<br />

successivamente (2006) quello di Professore<br />

Associato in Cardiologia presso la stessa<br />

Università, ruolo che ricopro tutt’oggi.<br />

Qual è la diagnosi o il caso clinico che<br />

ti ha visto coinvolto che ricordi più<br />

volentieri? E perché?<br />

Dei tanti casi clinici che hanno segnato la mia<br />

carriera professionale ne voglio ricordare due<br />

dei più salienti.<br />

Il primo caso si realizzò durante il servizio di<br />

guardia medica (Friuli 1980): fui chiamato<br />

a domicilio di un soggetto di 90 anni in stato<br />

soporoso (in realtà erano già pronti i ceri per la<br />

veglia funebre!) , in tale contesto posi diagnosi<br />

sulla base della visita clinica (semeiotica<br />

fisica e fonendoscopio) di fibrillazione<br />

atriale tachicardica, crisi ipertensiva severa<br />

accompagnata da broncospamo. Tutto si risolse<br />

a domicilio con il pieno recupero del paziente<br />

dopo una adeguata terapia rappresentata da<br />

un cocktail digitalico-diuretico-aminofillinico<br />

e da eparina sc ( con rapida scomparsa dei<br />

suddetti ceri).<br />

Il secondo caso in cui, grazie all’ausilio prezioso<br />

dei colleghi della cardiologia di Brindisi (in<br />

particolare il dr. Ignone), ho letteralmente<br />

salvato la vita di mia madre che versava in<br />

un gravissimo stato di shock rilevatosi poi di<br />

natura setticemica.<br />

Se non avessi fatto il medico, cosa ti<br />

sarebbe piaciuto fare?<br />

Mi sarebbe piaciuto approfondire materie<br />

teoriche quali la matematica o la filosofia.<br />

Chi è che ti ha parlato per primo della<br />

<strong>SIEC</strong>?<br />

E stato il prof. Alberto Balbarini, che ha sempre<br />

dimostrato nei miei confronti una profonda<br />

stima (peraltro reciproca ), onorandomi della<br />

sua amicizia e del suo incondizionato appoggio<br />

nel farmi conoscere la vera essenza dello<br />

spirito societario <strong>SIEC</strong> e nel consigliarmi come<br />

muovermi in un mondo così complesso.<br />

Nella prossima primavera ti appresti<br />

a diventare il presidente della <strong>SIEC</strong>.<br />

Cosa ritieni che bisogna cambiare e<br />

cosa ritieni che bisogna conservare<br />

nell’impostazione della società?<br />

Apprestandomi a diventare nella prossima<br />

primavera il Presidente della <strong>SIEC</strong>, non vi nego<br />

16<br />

che ho un po’ di apprensione per il periodo di<br />

profonda crisi economica e non solo che stiamo<br />

attraversando; è inutile negarselo, questa<br />

crisi ci coinvolge profondamente. Ma potete<br />

stare certi che ce la metterò tutta affinché<br />

le circolazione libera di idee e di cultura ,<br />

prevalgano sempre e comunque. Per fare questo<br />

però ho bisogno davvero dell’aiuto di tutti<br />

voi soci , dal primo all’ultimo. I miei obbiettivi<br />

durante il periodo della Presidenza saranno<br />

fondamentalmente:<br />

a) Riportare l’ecografia cardiovascolare<br />

al centro del processo clinico cardiologico ,<br />

come strumento utile che aiuti il cardiologo<br />

o qualsiasi figura specialistica o professionale<br />

che usi questa tecnica in maniera appropriata,<br />

a curare meglio il paziente da un punto di vista<br />

diagnostico, terapeutico e prognostico;<br />

b) Ricucire e rinsaldare il rapporto fra la<br />

Società e la periferia, dando voce a quest’ultima<br />

( vi farò una proposta a sorpresa al Congresso<br />

di Torino), rilanciando in maniera alta il<br />

processo di formazione e di disseminazione<br />

della cultura ecografica cardiovascolare<br />

applicata alla clinica.<br />

c) Continuare nell’opera di rinnovamento<br />

nella gestione societaria portata avanti con<br />

tanta passione e competenza da Pio Caso e<br />

Giovanni La Canna che mi hanno preceduto<br />

nella carica di presidente e che voglio sperare<br />

continueranno ad aiutarmi in questo difficile<br />

momento.<br />

Quali sono i tuoi hobbies o passioni?<br />

I miei hobbies sono la musica (suono la chitarra<br />

jazz) , la vela, la lettura ed i viaggi. I miei<br />

gusti musicali abbracciano il blues , il jazz e la<br />

fusion .<br />

Qual’ è Il tuo libro preferito?<br />

il Signore degli Anelli<br />

Chi inviteresti a cena tra Roberto Benigni,<br />

Riccardo Muti ed Eugenio Scalfari?<br />

Senz’altro inviterei Roberto Benigni<br />

Per concludere, posso chiederti qual è il<br />

tuo sogno nel cassetto?<br />

La creazione di un Centro /Scuola di Diagnostica<br />

Cardiovascolare che spazi dall’imaging<br />

molecolare fino all’imaging convenzionale<br />

(Ultrasuoni, RMN,Nuclerare, Radiologico).<br />

Grazie Vito, arrivederci a Torino.


European Association of Cardiovascular Imaging (EACVI):<br />

UN IMPORTANTE<br />

SALTO DI QUALITÀ NEL<br />

CAMPO DELL’IMAGING<br />

CARDIOVASCOLARE<br />

NON-INVASIVO<br />

Nel corso del recente congresso EURO<strong>ECHO</strong><br />

svoltosi ad Atene nel Dicembre 2012, il Prof.<br />

Patrizio Lancellotti, in qualità di nuovo<br />

presidente per il biennio 2012/14, ha presentato<br />

il nuovo assetto dell’European Association<br />

of Echocardiography(EAE), trasformata<br />

in European Association of Cardiovascular<br />

Imaging (EACVI).<br />

L’Associazione Europea di Ecocardiografia<br />

(EAE) è stata fondata nel 2003 e guidata<br />

dal suo primo presidente, il professor Fausto<br />

Pinto.<br />

Fin dal suo inizio, EAE ha sperimentato molte<br />

iniziative a sostegno della sua missione:<br />

rafforzare il ruolo dell’ecocardiografia nel<br />

decision-making, e diventare uno strumento<br />

culturale sempre più attraente tra gli<br />

ecocardiografisti europei. EAE ha organizzato<br />

un incontro annuale (EURO<strong>ECHO</strong>), che è<br />

diventato uno dei più grandi congressi eco in<br />

tutto il mondo.<br />

Dal 2003, EAE ha gestito il sito web più<br />

visitato tra la cinque Associazioni della<br />

Società Europea di Cardiologia (ESC), con<br />

circa 20 000 visite al mese. Nel 2004, l’ EAE ha<br />

inoltre proposto la certificazione individuale<br />

e, nel 2007, l’accreditamento europeo dei<br />

laboratorio ecocardiografici.<br />

Nonostante questo successo, il Consiglio<br />

EAE ne 2008-2010 si rese conto che, a causa<br />

dei continui cambiamenti dello scenario<br />

tecnologico ed economico europeo, e delle<br />

nuove esigenze diagnostiche sia per i pazienti e<br />

medici, l’Associazione doveva necessariamente<br />

17<br />

::: A cura di Antonello D’Andrea :::<br />

evolversi. Di conseguenza, il professor<br />

Zamorano ei suoi Consiglieri cominciarono a<br />

pensare di cambiare il campo di applicazione<br />

EAE, e passare da una associazione puramente<br />

“ecocardiografica” ad un’associazione rivolta<br />

ad ampio spettro al campo dell’Imaging.<br />

Gli obiettivi di tale metamorfosi dovrebbero<br />

essere:<br />

- sottolineare pregi e difetti di tutte le modalità<br />

di Imaging cardiovascolare, da sole ed in<br />

combinazione, per trovare il miglior rapporto<br />

costo-beneficio per ogni singola malattia<br />

cardiovascolare;<br />

- fornire un sistema di istruzione più ampio<br />

e dettagliato nel campo dell’Imaging<br />

cardiovascolare.<br />

Lo scopo finale della nascente EACVI sarà quindi<br />

quello di promuovere e rappresentare tutte le<br />

modalità e le potenzialità dell’ecocardiografia<br />

e di altre modalità di Imaging cardiologico sia<br />

all’interno che al di fuori dell’Europa.<br />

L’EACVI si impegnerà, in collaborazione<br />

diretta con i Gruppi di lavoro sulla Risonanza<br />

Magnetica Cardiovascolare, la cardiologia<br />

nucleare la TC cardiaca, nel fornire un<br />

elevato standard di eccellenza professionale,<br />

offrendo programmi di formazione adeguati<br />

in Imaging Cardiovascolare al servizio dei<br />

membri dell’associazione, con la finalità<br />

ovviamente di “ ridurre l’impatto delle malattie<br />

cardiovascolari in Europa’.<br />

Quindi, compito dell’esperto di Imaging del<br />

futuro sarà quello di allargare il proprio<br />

orizzonte culturale alle nuove, enormi<br />

potenzialità dell’Imaging Integrato…!!


EURO<strong>ECHO</strong><br />

Athene 2012<br />

Molta partecipazione anche quest’anno ad Euroecho,<br />

presenti molti giovani e, in particolare, molte presenze di<br />

giovani soci <strong>SIEC</strong> (i nostri under 40) nelle comunicazioni e<br />

nei poster. Di elevato interesse tutti i contributi selezionati,<br />

espressione della vivace attività e del lavoro dei gruppi in<br />

tutto il territorio.<br />

267. Characterization and long-term outcome of<br />

hypertensive dilated cardiomyopathy. A. Iorio, B.<br />

Pinamonti, M. Bobbo, M. Merlo, G. Barbati, L. Massa, G.<br />

Faganello, A. Di Lenarda, G. Sinagra (Trieste, IT)<br />

P181. Loss of ventricular longitudinal function reserve is<br />

coupled with increased arterial stiffness during exerciseecho.<br />

M. Cusma-Piccione, C. Zito, E. Imbalzano, A.<br />

Saitta, D. Donato, A. Madaffari, G. Luzza, V. Pipitone,<br />

R. Tripodi, S. Carerj (Messina, IT)<br />

P190. Three-dimensional echocardiography in different<br />

types of heart disease: a comparison study to MRI and<br />

64slicesCT in a real world population. A. Squeri, S.M.<br />

Binno, E. Ferdenzi, C. Reverberi, M. Baldelli, A. Barbieri,<br />

D. Iaccarino, M. Naldi, S. Bosi (Cotignola and Parma, IT)<br />

P357. Left ventricular rotational dynamics in beta<br />

thalassemia major: A speckle tracking echocardiographic<br />

study. S. Buccheri, S. Leggio, I.P. Monte, V. Bottari, A.<br />

Blundo, S. Licciardi, C. Tamburino (Catania, IT)<br />

P368. Left atrial function in the assessment of risk profile<br />

of asymptomatic patients with severe aortic stenosis. C.<br />

Zito, M.C. Todaro, M. Cusma-Piccione, G. Falanga,<br />

G. Di Bella, E. Acri, A. Pardeo, V. Virga,C.M. Barbaro,<br />

S. Carerj (Messina, IT)<br />

P390. Relationship between increased arterial<br />

stiffness and mild left ventricle diastolic dysfunction in<br />

asymptomatic subjects with cardiovascular risk factors.<br />

M. Mohammed, C. Zito, M. Cusma-Piccione, G. Di<br />

Bella, N.M. Taha, D. Zagari, A. Oteri, A. Quattrone, I.<br />

Boretti, S. Carerj (Messina, IT; Minia, EG)<br />

P402. Right heart structure, function and pressure:<br />

exploring the physiologic spectrum in the general<br />

population. A. D’andrea, L. Riegler, R. Cocchia, M.G.<br />

Russo, E. Bossone, R. Calabro (Naples and Milan, IT)<br />

P420. Comparison of clinical and echocardiographic<br />

18<br />

::: A cura di Ines Monti :::<br />

evolutions in the short-term between hypertensive dilated<br />

cardiomyopathy and idiopathic dilated cardiomyopathy<br />

receiving optimal medical treatment. A. Iorio, B.<br />

Pinamonti, M. Bobbo, M. Merlo, G. Barbati, L. Massa, G.<br />

Faganello, A. Di Lenarda, G. Sinagra (Trieste, IT)<br />

P434. Evaluation of left atrial appendage function<br />

and thrombi in patients with atrial fibrillation:<br />

from transthoracic to real time 3D transesophageal<br />

echocardiography. P. Colonna, E. Michelotto, W. Genco,<br />

M. Rubino, S. Pugliese, A. Belfiore, M. Sorino, M.P.<br />

Trisorio Liuzzi, G.F. Antonelli, G. Palasciano (Bari, IT)<br />

P442. Assessment of volumes and myocardial deformation<br />

properties of the normal right ventricle in young people<br />

by three-dimensional echocardiography and speckle<br />

tracking. R. Ancona, S. Comenale Pinto, P. Caso, M.G.<br />

Coppola, O. Rapisarda, R. Calabro’ (Naples, IT)<br />

P455. Abnormal cardiac mechanics in children with<br />

heterozygous familial hypercholesterolemia. G. Di Salvo,<br />

L. Baldini, F. Del Gaizo, A. Rea, V. Pergola, P. Caso, G.<br />

Pacileo, B. Fadel, R. Calabro, M.G. Russo (Riyadh, SA;<br />

Naples, IT)<br />

P458. The prognostic value of normal stress cardiac<br />

MRI in patients with known or suspected coronary artery<br />

disease: a meta-analysis. P. Gargiulo, S. Dellegrottaglie,<br />

D. Bruzzese, O. Scala, C. D’amore, D. Ruggiero, C. Marciano,<br />

E. Vassallo, E. Pirozzi, P. Perrone Filardi (Naples, IT)<br />

P468. Echocardiographic estimation of pulmonary<br />

vascular resistance: comparison and clinical validation<br />

among several formulas. A RIGHT1 substudy. C. Magnino,<br />

P. Omede’, W. Grosso Marra, M. Chiarlo, D. Presutti, C.<br />

Bucca, C. Moretti, F. Gaita, F. Veglio, A. Milan (Turin, IT)<br />

P510. Early cardiovascular remodelling in Fabry disease.<br />

L. Costanzo, S. Buccheri, I.P. Monte, G. Curatolo,<br />

P. Crapanzano, L. Di Pino, M. Rodolico, A. Blundo, S.<br />

Leggio, C. Tamburino (Catania, IT)<br />

P535. Ascending aortic dilatation, arterial stiffness<br />

and cardiac organ damage in essential hypertension. F.<br />

Tosello, A. Milan, C. Magnino, D. Leone, M. Chiarlo, G.<br />

Bruno, I. Losano, J. Burrello, C. Fulcheri, F. Veglio (Torino,<br />

IT)


P538. Role of longitudinal strain by automated function<br />

imaging for detection of coronary artery disease in patients<br />

undergoing dipyridamole stress echocardiography. C.<br />

Zito, S. Tripepi, M. Cusma-Piccione, G. Di Bella, M.<br />

Mohammed, L. Oreto, R. Manganaro, M. D’angelo, F.<br />

Pizzino, S. Carerj (Messina, IT)<br />

P757. High quality Doppler signal and a better alignment<br />

improve the non invasive assessment of systolic pulmonary<br />

artery pressure. A RIGHT1 substudy. C. Magnino, P.<br />

Omede’, E. Avenatti, M. Chiarlo, D. Presutti, C. Bucca, C.<br />

Moretti, F. Gaita, F. Veglio, A. Milan (Turin, IT)<br />

P778. Parallel improvement of left ventricular geometry<br />

and filling pressure after transcatheter aortic valve<br />

implantation: a standard echo Doppler evaluation. A.<br />

Santoro, F. Costantino, E. Dores, G. Tarsia, M. Di Natale, P.<br />

Innelli, V. Schiano Lomoriello, F. De Stefano, M. Galderisi<br />

(Naples and Potenza, IT)<br />

P811. Three dimensional strain identify regional<br />

myocardial dysfunction in territories supplied by coronary<br />

artery with severe stenosis. V. Parisi, G. Galasso, G. Festa,<br />

R. Piccolo, G. Rengo, R. De Rosa, G. Pagano, P. Iacotucci,<br />

D. Leosco, F. Piscione (Naples, IT)<br />

P844. Long-term prognostic role of left ventricular<br />

end-diastolic sphericity index as expression of<br />

reverse remodeling in patients with idiopathic dilated<br />

cardiomyopathy receiving tailored treatment. D. Stolfo,<br />

M. Merlo, B. Pinamonti, G. Barbati, A. Di Lenarda, G.<br />

Sinagra (Trieste, IT)<br />

P878. Periaortic abscess and pseudoaneurysm<br />

associated with infective endocarditis. Comparison<br />

of transesophageal echocardiography and computed<br />

tomography in the diagnosis of periaortic complications.<br />

A. Squeri, G. Macri’, F. Anglano, S. Censi, R. Conti, M.<br />

Pizzarelli, U. Trecroci, S. Bosi (Cotignola, IT)<br />

P882. Prognostic value of early-diastolic left ventricular<br />

untwisting in asymptomatic patients with chronic<br />

degenerative mitral valve regurgitation. C. Zito,<br />

M. Cusma-Piccione, M. Miceli, G. Di Bella, M.<br />

Mohammed, L. Oreto, I. Di Matteo, P. Crea, G. Alongi,<br />

S. Carerj (Messina, IT)<br />

P894. Left ventricular systo-diastolic function<br />

improvement in CRT patients. A. Di Molfetta, F. Musca,<br />

L. Fresiello, L. Santini, G.B. Forleo, M. Lunati, G. Ferrari, F.<br />

Romeo, A. Moreo (Rome and Milan, IT)<br />

P900. Early vascular changes in subjects with<br />

cardiovascular risk factors and normal carotid intimamedia<br />

thickness: an ultrasonographic study. M.<br />

Mohammed, C. Zito, M. Cusma-Piccione, G. Di Bella,<br />

F. Antonini-Canterin, N.M. Taha, V. Di Bello, O. Vriz, P.<br />

Pugliatti, S. Carerj (Messina, Pordenone, Pisa and San<br />

Daniele del Friuli, IT; Minia, EG)<br />

P935. The role of image- integration using intracardiac<br />

19<br />

echography and electroanatomic mapping in ablation<br />

procedures of ventricular arrhythmias. E. Soldati, A.I.<br />

Corciu, G. Zucchelli, A. Di Cori, L. Segreti, R. De Lucia, L.<br />

Paperini, S. Viani, A. Vannozzi, M.G. Bongiorni (Pisa, IT)<br />

P999. Is dipirydamole stress echocardiography able to<br />

induce schemic cascade in patients with chronic stable<br />

angina? A. Sestito, P. Lamendola, A. Di Franco, C.<br />

Lauria, G.A. Lanza (Rome, IT)<br />

P1012. 3D echo and speckle tracking in patients with<br />

arrhythmogenic right ventricular cardiomyopathy<br />

(ARVC) and in their relatives allow to assess new findings<br />

about ventricular and atrial function. R. Ancona, S.<br />

Comenale Pinto, P. Caso, M.G. Coppola, O. Rapisarda,<br />

C. Cavallaro, F. Vecchione,A. D’onofrio, R. Calabro’<br />

(Naples, IT)<br />

P1016. Left atrial morphology and function in atrial<br />

amyloidosis: a 2D feature strain echocardiographic. G.<br />

Di Bella, C. Zito, F. Minutoli, A. Madaffari, M. Cusma<br />

Piccione, A. Mazzeo, R. Massimo, M. Pasquale, G. Vita, S.<br />

Carerj (Messina, IT)<br />

P1031. Bicycle exercise Doppler-echocardiography<br />

using 3DEcho in coronary artery disease. A. Blundo, S.<br />

Buccheri, I.P. Monte, S. Leggio, C. Tamburino (Catania,<br />

IT)<br />

P1041. A comparative analysis of intraventricular vortex<br />

rings: from healthy subjects to dilated cardiomyopathy. S.<br />

Cimino, G. Pedrizzetti, G. Tonti, E. Canali, V. Petronilli, F.<br />

Cicogna, L. Arcari, L. De Luca, C. Iacoboni, L. Agati (Rome,<br />

Trieste and Sulmona, IT)<br />

P1050. Right atrial volumes and deformation properties<br />

in dilated cardiomyopathy: three dimensional and speckle<br />

tracking study. R. Ancona, S. Comenale Pinto, P. Caso,<br />

F. Arenga, M.G. Coppola, O. Rapisarda, R. Calabro’<br />

(Naples, IT)<br />

P1053. The prognostic value of speckle tracking<br />

echocardiography for predicting outcome in asymptomatic<br />

young patients aged with isolated moderate to severe<br />

aortic regurgitation. G. Di Salvo, A. Rea, A.F. D’aiello, F.<br />

Del Gaizo, V. Pergola, A. D’andrea, P. Caso, G. Pacileo, R.<br />

Calabro, M.G. Russo (Riyadh, SA; Naples, IT)<br />

P1062. Global and regional longitudinal strain assessed<br />

by two-dimensional speckle tracking echocardiography<br />

identifies transmural extent of delayed enhancement in<br />

patients with acute myocardial infarction. S. Cimino, E.<br />

Canali, V. Petronilli, F. Cicogna, L. Arcari, L. De Luca, M.<br />

Francone, C. Iacoboni, L. Agati (Rome, IT)


“Rimembranze - Immergersi<br />

nel profondo e azzurro mare:<br />

il riflesso da immersione”<br />

Lettura introduttiva al “III Congresso di Cardiologia ALLIEVI IACONIANI”<br />

Napoli, 25 Gennaio 2013<br />

Come di consueto, dovendo aprire nel Circolo me abbandonate della Cava Scura. Ancor me-<br />

Canottieri Napoli, per la terza volta, il nostro glio, si poteva, al Sorceto, cuocere un saporoso<br />

seminario, desidero soffermarmi su alcune ri- fresco pescato, formando con le pietre un piccomembranze,<br />

ricordando la bellezza del mare lo bacino di acqua marina, quasi bollente, che<br />

di Napoli e l’importanza del riflesso da immer- gli dava sapore.<br />

sione, che si verifica ogni volta che abbiamo il Ma il mare bagnava anche Napoli. Da Mergel-<br />

piacere di tuffarci nelle sue ancora splendide e lina, con poche lire, i marinai davano volentieri<br />

tiepide acque.<br />

una barca a remi per tutta la giornata. In quat-<br />

Nella seconda metà degli anni ’40, terminata la tro o cinque, senza dimenticare il “sapone di<br />

seconda guerra mondiale, a Napoli, noi appe- piazza” per ungere le secche corde degli scalmi<br />

na “teenagers” potemmo riappropriarci piena- di sostegno ai remi, si portava da casa la colamente<br />

del nostro azzurro mare.<br />

zione con pomodori e frutta, lavati ed assapo-<br />

Dalla collina, con la bruma mattutina, si poterati nella allora limpida acqua di Posillipo. Il<br />

vano osservare i vaporetti, i “postali”, che ave- mare salava a sufficienza il cibo e smorzava il<br />

vano ripreso un modesto servizio, regolare, per dolce dei nostri pomodori con il suo contenuto<br />

raggiungere le isole di Capri e di Ischia, spesso di sali di potassio. Si raggiungeva la spiaggia<br />

circondati da flotte di delfini festanti. Il tutto di Trentaremi a capo Posillipo esplorando le<br />

sembrava sospeso nello spazio, in un orizzon- grotte dei pescatori. Ci si fermava al Palazzo<br />

te non ben distinguibile, che non consentiva di Donn’Anna, al Cenito, ove un barcaiolo forniva,<br />

distinguere il mare dal cielo, con le navi che per poco, acqua gasata e panini con melanza-<br />

fluivano come piccoli, lenti, lontani dirigibili. Il ne ed altro. Di obbligo la visita alla casa degli<br />

fumo del loro fumaiolo indicava la direzione del Spiriti, allo scoglio di San Francesco, da dove ci<br />

vento e poteva annunciare la buona giornata. si tuffava, e si poneva qualche soldo nel cesti-<br />

In estate, in oltre due ore, era possibile raggiunno, che la mano di una piccola statua del Sangere<br />

le Isole, e per noi “teenagers” passare una to offriva ai naviganti. Si procedeva con forti<br />

giornata al sole di Ischia o di Capri diventava e sicure remate, velocemente , e con frequenti<br />

un piccolo paradiso.<br />

“agguanta” per evitare rotte di collisione con<br />

In barca a remi da Marina Grande si raggiun- altre barche o per un rapido tuffo. Bello, era<br />

geva la Grotta Azzurra; era facile, liberamen- immergersi alla Gaiola ed a Marechiaro, per<br />

te, entrare nella grotta stesi nella barca, spin- poi tornare all’imbrunire, aiutati dal maestragendosi<br />

nell’interno mediante una corda aerea le, stanchi ma contenti, a Mergellina.<br />

posta sull’entrata della grotta, ed immergersi Verso la fine degli anni ’50, frequentando un<br />

nelle limpide acque che circondavano i “rari corso post-laurea a Boston, USA, presso il Mass.<br />

nantes” rendendoli “fosforescenti”.<br />

Gen. Hospital dell’Harvard Med. School, per la<br />

Ad Ischia, per pendii assolati, saltellando e spil- prima volta appresi che un accesso di tachicarlucchiando<br />

dai cespugli le more e dagli alberi i dia parossistica sopra-ventricolare, poteva es-<br />

fichi, si raggiungeva la spiaggia dei Maronti, sere bloccato rapidamente con l’immersione in<br />

verso Sant’Angelo, solitaria, larga, lunga quasi acqua fredda del viso del piccolo paziente.<br />

due chilometri, con le sabbie calde di “fumaro- Come mai? Si studiava la fisiopatologia del rile”,<br />

ove si potevano cuocere patate e uova, per flesso da immersione!<br />

una rapida colazione, e farsi il bagno nelle ter- Quante volte si sarà verificato nei nostri tuffi<br />

20


nel mare di Napoli, quando, giovani e spensierati,<br />

li si faceva spesso gareggiando tra noi, a<br />

chi rimaneva per più tempo in immersione ed<br />

in apnea raggiungendo anche i 60 secondi.<br />

Il riflesso per l’immersione del corpo nell’acqua<br />

determina una riduzione della frequenza<br />

cardiaca per aumento dell’attività vagale sul<br />

cuore e, frequentemente, è associato ad una vasocostrizione<br />

in selezionati letti vascolari per<br />

aumento del tono simpatico periferico. Esso è<br />

il più potente riflesso autonomo conosciuto in<br />

fisiologia, e costituisce un importante meccanismo<br />

di difesa per l’organismo, avendo implicazioni<br />

cliniche importanti, non sempre conosciute.<br />

Il riflesso è sostenuto da una complessa rete<br />

nervosa interessante i sistemi respiratorio e<br />

cardiovascolare, con iniziale stimolazione dei<br />

recettori delle fibre afferenti trigeminali situate<br />

sulla fronte, nella regione periorbitale e nasale.<br />

La bradicardia da immersione è stata osservata<br />

in tutte le classi dei vertebrati che respira-<br />

Il prof Iacono con alcuni suoi allievi; alla sua destra nell’ordine Angela Magliaro, Rodolfo Citro e Pio Caso, alla<br />

sinistra Angelo Auricchio.<br />

no, sia mammiferi che anfibi. Questo fenomeduce maggiormente nell’immersione prolungano<br />

è modulato dall’apnea ed è accentuato dalla ta. La bradicardia si associa a vasocostrizione<br />

completa immersione in acqua. La risposta è periferica. E’ interessante osservare che, negli<br />

variabile nelle diverse razze animali, anche se animali, in presenza di un atto minaccioso si<br />

tale risposta è più frequente nei mammiferi: i sommano due diversi riflessi vagali, da immer-<br />

leoni marini, le foche, gli ippopotami, le balesione e da allarme, che possono condurre all’arne,<br />

possono avere una riduzione della frequenresto cardiaco.<br />

za cardiaca anche del 60% in immersione e ciò Nell’uomo, la risposta all’immersione provoca<br />

consente di mantenere l’apnea in acqua, anche bradicardia, riduzione della gettata sistolica e<br />

per oltre 60 minuti, in piena attività motoria e vasocostrizione in alcuni sistemi vascolari, con<br />

di caccia.<br />

conseguente aumento della pressione arteriosa<br />

I recettori nasali e delle vie aeree superiori ini- e ridotto flusso nel letto capillare periferico.<br />

ziano la via afferente di stimolo cui segue la via La risposta all’immersione si può, come accen-<br />

efferente vagale e l’effetto sul cuore e sui vasi (il nato in precedenza, ottenere già con l’immer-<br />

pretrattamento con atropina inibisce la risposione della faccia in acqua fredda; il contatto<br />

sta bradicardica). La frequenza cardiaca si ri- diretto della fronte, degli occhi e del naso riduce<br />

21


la frequenza cardiaca dal 15 al 40%, ed in alcuni<br />

soggetti si può determinare un effetto maggiore,<br />

con frequenze inferiori ai 20 battiti/minuto.<br />

Nelle persone non allenate, si può osservare<br />

nell’immersione del corpo in toto, in apnea, una<br />

bradicardia estrema, con meno di 15 battiti al<br />

minuto, ed un aumento della pressione arteriosa<br />

sistolica oltre i 200mm/Hg. L’apnea che si<br />

accompagna all’immersione prolungata, aumenta<br />

ulteriormente la pressione arteriosa e<br />

la bradicardia, mediante un riflesso diverso,<br />

stimolato dai recettori polmonari da tensione e<br />

dai chemiocettori periferici, sensibili alle variazioni<br />

del PO2 e del CO2. Inoltre, si osserva un<br />

aumento della concentrazione dell’emoglobina<br />

(del 3-4%), per contrazione splenica, ed aumento<br />

del trasporto di O2.<br />

Nella riemersione, rapidamente, i parametri<br />

emodinamici si normalizzano. Gli effetti<br />

dell’immersione sono più pronunciati nei giovani<br />

e nelle persone non abituate ad immergersi;<br />

l’allenamento, infatti, tende a ridurre di oltre<br />

il 20% l’entità del riflesso considerato.<br />

In effetti, il riflesso da immersione riduce il consumo<br />

di O2 dell’organismo, così da preservare<br />

la riserva di ossigeno. La bradicardia migliora<br />

la perfusione coronarica ed il flusso di sangue<br />

miocardico in un momento di ridotta disponibilità<br />

di O2. Inoltre, la intensa vasocostrizione dei<br />

precapillari periferici e viscerali, e la diminuzione<br />

della gettata cardiaca riducono il consumo<br />

di O2 a livello tissutale. La vasocostrizione<br />

favorisce la ridistribuzione del flusso sanguigno<br />

negli organi più sensibili alla sottrazione di<br />

O2, come il cuore ed il cervello, mentre si riduce<br />

il flusso a livello renale e splenico. Ciò consente<br />

di prolungare i tempi di immersione, in apnea,<br />

nell’uomo ben allenato, anche oltre i sei minuti.<br />

La risposta all’immersione può avere implicazioni<br />

cliniche. Essa, in effetti, costituisce un<br />

meccanismo di difesa, ma, come altri meccanismi<br />

di adattamento, potenzialmente, può determinare<br />

effetti negativi.<br />

Nell’uomo, una correlazione con il riflesso da<br />

immersione la si osserva nell’apnea notturna<br />

da ostruzione delle vie aeree e nella morte improvvisa<br />

del bambino.<br />

Come dimostrato nell’animale, anche nell’uomo<br />

la caduta non prevista in acqua gelida, in<br />

condizioni estreme, provoca l’associazione del<br />

riflesso da immersione con lo stress dovuto alla<br />

paura, “bradicardia da allarme”, con pause<br />

cardiache prolungate, che possono condurre a<br />

22<br />

gravi disturbi della funzione cerebrale ed alla<br />

morte improvvisa.<br />

Come in tutte le avventure fisiopatologiche del<br />

nostro organismo, solo il costante e ben eseguito<br />

allenamento è il mezzo atto a superare<br />

i pericoli che tutti i fenomeni di adattamento,<br />

se troppo intensi o prolungati, provocano nel<br />

singolo individuo (vedi l’evoluzione dell’insufficienza<br />

cardiaca).<br />

La prevenzione è attualmente considerata la<br />

base della nostra azione medica ed è necessaria<br />

per ottenere positivi risultati nel combattere sin<br />

dall’inizio le varie condizioni patologiche che il<br />

medico deve affrontare.<br />

Tuttavia lo studioso non può prescindere<br />

dall’acquisire, per tutte le malattie, una profonda<br />

e dettagliata conoscenza dei fenomeni, fisiopatologici<br />

e clinici, che si manifestano nel loro<br />

divenire, per raggiungere risultati terapeutici<br />

sempre più mirati, accurati ed efficienti.<br />

Prima di dare la parola agli illustri e cari relatori<br />

che seguiranno nel programma, desidero,<br />

come ho sempre fatto negli anni precedenti,<br />

lasciarvi il titolo di un libro ed un aforisma da<br />

ricordare.<br />

Il libro è di Erri De Luca: “I pesci non chiudono<br />

gli occhi” – Feltrinelli 2011, che si adatta all’argomento<br />

trattato oggi, così come l’aforisma di<br />

Mark Twain che afferma: “Quando ero un ragazzo<br />

di quattordici anni, mio padre era così<br />

ignorante che io a stento potevo sopportarlo<br />

intorno a me. Ma quando io raggiunsi i ventuno<br />

anni, rimasi molto sorpreso nel constatare<br />

quanto lui abbia potuto apprendere in soli sette<br />

anni”.<br />

Grazie,<br />

Aldo Iacono*<br />

*Professore Emerito di Cardiologia Seconda<br />

Università degli Studi di Napoli (SUN).


IL VASCOLARE<br />

INTEGRATO NELLA<br />

<strong>SIEC</strong><br />

RISPETTO… ALLE ALTRE SOCIETÀ<br />

23<br />

::: A cura di La Canna / Francesco Natale :::<br />

In accordo con una visione di sistema (insieme di elementi coordinati<br />

tra loro in una unità funzionale) l’intero articolo 2 dello statuto della<br />

società include la parte vascolare fra gli scopi dell’associazione<br />

integrando di fatto la diagnostica vascolare nella <strong>SIEC</strong>.<br />

Attualmente la società <strong>SIEC</strong> offre spazio alla diagnostica vascolare<br />

con:<br />

1) i corsi di formazione in ecografia vascolare generale e in ecografia<br />

cardiovascolare generale (naturalmente con uno spazio ridotto<br />

rispetto al primo)<br />

2) la stesura di linee guida per lo studio dei vasi<br />

(disponibili on line)<br />

Questo aspetto, della formazione, contraddistingue la <strong>SIEC</strong> rispetto<br />

alla American Society of Echocardiography (ASE) e l’European<br />

Association of Cardiovascular Imaging ( EACVI).<br />

La European Association of Cardiovascular Imaging e l’American<br />

Society of Echocardiography pur avendo tra i loro obiettivi lo studio<br />

con ultrasuoni del cuore e del sistema vascolare non prevedono corsi<br />

e linee guida indirizzati allo studio dei vasi in maniera precipua.<br />

Le peculiarità della <strong>SIEC</strong> potrebbero essere implementate attraverso<br />

collaborazioni con altre società scientifiche che si occupano di cuore<br />

e vasi o di malattie ad essi correlati (vedi diabete SID; ipertensione<br />

arteriosa SIIA e dislipidemie SISA). Al fine di migliorare questi<br />

rapporti può essere utile la stesura di documenti di consenso congiunti<br />

tra società scientifiche e corsi monotematici in collaborazioni.<br />

Di aiuto al potenziamento della diagnostica vascolare potrebbe<br />

essere inizialmente:<br />

1) la redazione di un angolo dedicato al vascolare sulla pagina del<br />

nostro sito internet<br />

2) la redazione di un documento di consenso sulla necessità e sulla<br />

fattibilità della valutazione routinaria dell’aorta addominale in<br />

corso di ecocardiogramma transtoracico magari suffragato da uno<br />

studio con il settore di ricerca sui vantaggi di tale valutazione ai fini<br />

di una miglior prevenzione


C’è Una Volta Un Sogno...<br />

Nella vita tutti abbiamo dei sogni. Alcuni<br />

siamo riusciti a realizzarli, altri sono ancora<br />

lì nel cassetto e abbiamo perso la speranza di<br />

realizzarli; altri forse non li realizzeremo mai.<br />

Quello che proverò a raccontare in poche righe<br />

è l’inizio della realizzazione del sogno di una<br />

giovane specializzanda in Cardiologia.<br />

Tutto è iniziato due anni fa. E la prima volta<br />

che ho visto il cuore attraverso un monitor<br />

di un ecocardiografo mi sono emozionata.<br />

Per me è straordinario come serva davvero<br />

poco per riuscire a vedere e ad analizzare in<br />

tutte le sue parti il motore del nostro corpo<br />

e del nostro spirito: il cuore. In questo modo<br />

giorno dopo giorno, mi sono appassionata<br />

all’ecocardiografia: la metodica diagnostica<br />

basata sugli ultrasuoni per vedere direttamente<br />

il cuore nella sua conformazione e nel suo<br />

funzionamento attraverso un’immagine<br />

dinamica sullo schermo di un monitor.<br />

Tante sono le informazioni che possiamo<br />

ricavare attraverso tale metodica: la<br />

contrattilità del cuore nelle varie fasi, sia<br />

nella sua globalità che nei suoi vari segmenti,<br />

la condizione delle valvole, i flussi valvolari<br />

sia in termini quantitativi che qualitativi, il<br />

pericardio.<br />

24<br />

::: A cura di Federica Ferraiuolo :::<br />

La metodica ecocardiografica attualmente<br />

presenta innumerevoli vantaggi legati alla<br />

sicurezza, per il paziente e per l’operatore,<br />

alla maneggevolezza, oggi straordinaria, delle<br />

apparecchiature, alla precisione dell’immagine,<br />

alle indicazioni che è già in grado di offrire.<br />

Sono stati fatti notevoli passi avanti nel<br />

campo dell’ecocardiografia. Mi viene in mente<br />

l’ecocardiogramma 3D e lo speckletracking;<br />

attraverso queste tecniche ecocardiografiche<br />

abbiamo la possibilità di cogliere e di<br />

evidenziare le sfumature, le differenze di<br />

conformazione, di struttura e di funzionamento<br />

che contraddistinguono ciascun cuore, sano o<br />

affetto da qualsiasi patologia.<br />

L’ecocardiografiainoltreriveste un ruolo<br />

essenziale nelle procedure percutanee<br />

valvolari, la TAVI e l’applicazione di clip<br />

mitralica. È anche un valido supporto per il<br />

chirurgo, il quale, se, come spesso accade,<br />

riceve l’indicazione all’operazione da un altro<br />

specialista cardiologo, deve conoscere, con<br />

la massima esattezza possibile, le condizioni<br />

interne del cuore che deve operare, sia per<br />

l’esecuzione dell’intervento sia, nel caso<br />

d’impianti di valvole artificiali, per l’eventuale<br />

scelta di materiali o tessuti.


Quello su cu vorrei però porre l’accento, pur<br />

essendo forse un concetto scontato e banale,<br />

è l’importanza dell’ecocardiografia nella<br />

decisione dell’iter diagnostico terapeutico dei<br />

nostri pazienti.<br />

L’ecocardiogramma è indispensabile, secondo<br />

me, tanto quanto un elettrocardiogrammaed<br />

un esame obiettivo. Bisognerebbe infatti<br />

che tutte le informazioni acquisite venissero<br />

correlate con l’età, i fattori di rischio, la storia<br />

clinica e la sintomatologia del paziente. Allora<br />

avremmo sicuramente un quadro chiaro della<br />

situazione clinicae potremmo prendere delle<br />

decisioni sia diagnostiche che terapeutiche più<br />

mirate e corrette.<br />

È impensabile che un cardiologo, neospecializzato,<br />

non abbia la padronanza di tale<br />

metodica.<br />

Auspico quindi che durante gli anni della scuola<br />

di specializzazione, questo sogno di diventare<br />

cardiologi “a tutto tondo” non rimanga tale ma<br />

possa divenire realtà. Masoprattutto mi auguro<br />

che, per chi come me avesse una passione,<br />

come quella dell’ecocardiografia, possa avere<br />

la possibilità di formarsi e di aggiornarsi.<br />

Mi piacerebbe imparare a saper usare nel<br />

modo giusto un ecocardiografo: da una parte<br />

ci sono molteplici funzioni che spesso molti<br />

neo-cardiologi non conoscono; dall’altra parte<br />

spesso non si sa neanche impostare e regolare<br />

sui parametri corretti un ecocardiografo,<br />

perché non si conosce il significato di tanti<br />

luminosi e colorati pulsanti presenti su<br />

25<br />

apparecchi sempre più tecnologici.<br />

E poi mi sono sempre chiesta l’utilità degli<br />

ecocardiografi portatili. Anche in questo campo<br />

queste macchine sono sempre più avanzate<br />

e tecnologiche, ma hanno la stessa validità,<br />

da un punto di vista delle informazioni, degli<br />

ecocardiografi normali? Sono affidabili?<br />

E poi…… c’è un’altra questione che mi sta<br />

molto a cuore. I medici quando parlano tra di<br />

loro devono capirsi, devono parlare lo stesso<br />

linguaggio. Ovviamente questo discorso vale<br />

per qualsiasi ambito di specializzazione. E<br />

allora mi chiedo: come oggettivizzare il più<br />

possibile le tante informazioni che ricaviamo<br />

ogni giorno da un esame ecocardiografico.<br />

Si potrà parlare un domani di informazioni<br />

che potremmo definire “standard” a seconda<br />

della patologia? Potremmo forse avere delle<br />

informazioni generali che tutti i cardiologi<br />

dovrebbero saper acquisire per inquadrare i<br />

diversi quadri patologici della cardiologia: dal<br />

paziente ischemico, a quello con valvulopatie<br />

fino ad arrivare al paziente in insufficienza<br />

cardiaca.


Cari soci,<br />

con il nuovo anno si rinnova<br />

l’appuntamento con la letteratura<br />

ecocardiografica ITALIANA.<br />

Vi segnalo alcuni articoli comparsi<br />

su PUBMED da novembre a metà<br />

gennaio.<br />

Buona lettura a tutti.<br />

• Francesco Fulvio Faletra, Siew Yen Ho, François<br />

Regoli, Marta Acena, Angelo Auricchio. Realtime<br />

three dimensional transoesophageal<br />

echocardiography in imaging key anatomical<br />

structures of the left atrium: potential role<br />

during atrial fibrillation ablation. Heart<br />

2013;99:133-142<br />

• Eduardo Bossone, Antonello D’Andrea,<br />

Michele D’Alto, Rodolfo Citro, Paola Argiento,<br />

Francesco Ferrara, Antonio Cittadini, Melvyn<br />

Rubenfire, Robert Naeije. Echocardiography<br />

in Pulmonary Arterial Hypertension:<br />

from Diagnosis to Prognosis. Journal of the<br />

American Society of Echocardiography Volume<br />

26, Issue 1 , Pages 1-14, January 2013<br />

• Lilia Oreto, Maria Chiara Todaro, Matt M.<br />

Umland, Christopher Kramer, Rubina Qamar,<br />

Scipione Carerj, Bijoy K. Khandheria, Timothy<br />

E. Paterick. Use of Echocardiography to<br />

Evaluate the Cardiac Effects of Therapies<br />

Used in Cancer Treatment: What Do We<br />

Know? Journal of the American Society of<br />

Echocardiography Volume 25, Issue 11 , Pages<br />

1141-1152, November 2012<br />

• Antonello D’Andrea, Lucia Riegler, Salvatore<br />

Morra, Raffaella Scarafile, Gemma Salerno,<br />

Rosangela Cocchia, Enrica Golia, Francesca<br />

Martone,GiovanniDiSalvo,GiuseppeLimongelli,<br />

Giuseppe Pacileo, Eduardo Bossone, Raffaele<br />

26<br />

AUTORI ITALIANI<br />

SU PUBMED…<br />

LEGGETE GENTE!<br />

::: A cura di Gennaro Provenza :::<br />

Calabrò, Maria Giovanna Russo. Right<br />

Ventricular Morphology and Function<br />

in Top-Level Athletes: A Three-<br />

Dimensional Echocardiographic<br />

Study. Journal of the American Society of<br />

Echocardiography Volume 25, Issue 12 ,<br />

Pages 1268-1276, December 2012<br />

• JanO.Mangual,AlessioDeLuca, Loira<br />

Toncelli, FedericoDomenichini, GiorgioGalanti,<br />

Gianni Pedrizzetti. Three-Dimensional<br />

Reconstruction of the Functional Strain-<br />

Line Pattern in the Left Ventricle From<br />

3-Dimensional Echocardiography.<br />

Circulation: Cardiovascular Imaging. 2012; 5:<br />

808-809<br />

• Maria Chiara Todaro, Indrajit Choudhuri,<br />

Marek Belohlavek, Arshad Jahangir, Scipione<br />

Carerj, Lilia Oreto, Bijoy K. Khandheria.<br />

New echocardiographic techniques for<br />

evaluation of left atrial mechanics. Eur Heart<br />

J Cardiovasc Imaging (2012) 13 (12): 973-984<br />

• Lauro Cortigiani, Fausto Rigo, Sonia Gherardi,<br />

Francesco Bovenzi, Sabrina Molinaro,<br />

Eugenio Picano, Rosa Sicari. Coronary Flow<br />

Reserve During Dipyridamole Stress<br />

Echocardiography Predicts Mortality. Am<br />

Coll Cardiol Img. 2012;5(11):1079-1085<br />

• Simone Frea, Virginia Bovolo, Serena<br />

Bergerone, Fabrizio D’Ascenzo, Marina<br />

Antolini, Michele Capriolo, Federico Giovanni<br />

Canavosio, Mara Morello, Fiorenzo Gaita.<br />

Echocardiographic Evaluation of Right<br />

Ventricular Stroke Work Index in<br />

Advanced Heart Failure: A New Index?<br />

Journal of Cardiac Failure Volume 18, Issue<br />

12 , Pages 886-893, December 2012

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