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RAMSES

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voci sconcertanti.<br />

– E sarebbero?<br />

– Si sussurra che tu cerchi un conducente di carri fuggiasco e che il tuo<br />

segretario particolare sia rimasto gravemente ferito.<br />

– Questi non sono pettegolezzi.<br />

– Lascia fare alle autorità e lascia perdere queste brutte storie, la polizia<br />

la sa più lunga di te. Finiranno per trovare i colpevoli, credi a me. Tu hai<br />

già abbastanza da fare. La cosa più importante è che tu sia fedele al tuo<br />

rango.<br />

Pranzare a quattr'occhi con sua madre era un raro privilegio che Ramses<br />

seppe pienamente apprezzare. Tutta presa dagli affari di stato nei quali<br />

aveva parte attiva, dai rituali quotidiani e stagionali, per tacere dei suoi<br />

innumerevoli incarichi a corte, la grande sposa reale aveva ben poco tempo<br />

per se stessa e i familiari.<br />

I piatti d'alabastro erano stati disposti su tavole basse, al riparo di un<br />

chiosco con colonnine di legno che regalava un'ombra distensiva. Tuya,<br />

che era appena uscita da un consiglio dedicato alla nomina delle principali<br />

cantatrici del dio Amon, alle quali spettava la parte musicale dei riti, era<br />

vestita di una lunga tunica di lino pieghettato e aveva un'ampia collana<br />

d'oro. Ramses provava per lei un affetto senza limiti, al quale si mescolava<br />

una crescente ammirazione. Nessuna donna poteva essere paragonata e<br />

nessuna donna osava paragonarsi a lei che, nonostante i modesti natali, era<br />

una regina nata. Solo lei sapeva suscitare l'amore di Sethi e governare<br />

sull'Egitto al suo fianco.<br />

Il pasto consisteva di cetrioli, una costata di manzo, formaggio di capra,<br />

un rotondo dolce al miele, focacce di farro e un vino delle oasi allungato<br />

con acqua. Alla regina piaceva il momento del pranzo, al quale non<br />

ammetteva né importuni né postulanti; la pace del suo giardino privato,<br />

che si articolava attorno a un bacino, la nutriva non meno degli alimenti<br />

scelti con cura dal suo cuoco.<br />

– Com'è andato il tuo viaggio al Gebel Silsileh?<br />

– Ho sperimentato il vigore dei cavatori e quello dei marinai.<br />

– Né l'uno né l'altro sono bastati a trattenerti.<br />

– Non l'ha voluto mio padre.<br />

– È un signore esigente che richiederà da te più di quanto tu possa dare.<br />

– Sai cosa ha deciso a mio proposito?<br />

– Non hai appetito, oggi.

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