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RAMSES

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suo amico si mostrò inflessibile, desideroso com'era di assolvere da solo<br />

alle proprie funzioni. Né maggior successo ebbe il principe con i minatori:<br />

gli fu sconsigliato di restare a lungo nelle gallerie, e andò a finire che<br />

Bakhen, seccato, gli ordinò di accontentarsi dei compiti che gli erano stati<br />

assegnati e di non frapporre ostacoli al buon andamento del cantiere.<br />

Ramses si occupò pertanto dei suoi subordinati, e soltanto di questi. Si<br />

interessò alle loro carriere, alle loro famiglie, prestò orecchio alle<br />

lagnanze, respinse alcune critiche, altre le prese in considerazione; gli<br />

uomini desideravano migliori compensi e maggiori riconoscimenti da parte<br />

dello stato alla luce dei servigi resi in condizioni spesso difficili, lontano<br />

dalla loro terra natale. Pochi di loro avevano avuto occasione di dar<br />

battaglia, ma tutti erano stati reclutati per le cave, per i grandi cantieri o<br />

per spedizioni come quelle. Malgrado la durezza del compito, erano<br />

perlopiù fieri della loro professione; e che favolosi ricordi erano in grado<br />

di raccontare coloro che avevano la fortuna di viaggiare in compagnia del<br />

Faraone!<br />

Ramses osservava.<br />

Imparò a conoscere l'attività quotidiana di un cantiere, si rese conto della<br />

necessità di una solida gerarchia fondata sulle competenze e non sui diritti,<br />

seppe distinguere gli intrepidi dagli infingardi, i tenaci dai farfalloni, i<br />

silenziosi dai chiacchieroni. E il suo sguardo tornava di continuo alle stele<br />

drizzate dagli antenati, a quella verticalità imposta all'essere umano che<br />

costruiva la sacralità nel cuore del deserto.<br />

– Sono commoventi, vero?<br />

Suo padre l'aveva sorpreso.<br />

Vestito di un semplice cingilombi, identico a quelli che portavano i suoi<br />

lontani omologhi dell'Antico Regno, non per questo cessava di essere il<br />

Faraone. Da tutta la sua persona emanava una possanza che a ogni incontro<br />

affascinava Ramses; Sethi non aveva bisogno di ornamenti distintivi, la<br />

sua sola presenza bastava a imporre l'autorità. E non c'era nessun altro che<br />

possedesse quella magia: gli altri facevano ricorso tutti ad artifici e<br />

atteggiamenti. Sethi compariva e l'ordine sostituiva il caos.<br />

– Mi inducono al raccoglimento – ammise Ramses.<br />

– Sono parole viventi. Diversamente dagli esseri umani, non mentono né<br />

tradiscono. I monumenti di un distruttore vengono distrutti, le azioni di un<br />

mentitore restano effimere; l'unica forza del Faraone è la legge di Maat.<br />

Ramses rimase sconvolto: quelle sentenze erano destinate a lui, aveva<br />

forse distrutto, tradito o mentito? Ebbe il desiderio di alzarsi, di correre

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