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RAMSES

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sull'intrico di montagne e vallate, un disordine che turbava la mente: in<br />

quel caos di palese ostilità, soltanto la montagna delle turchesi offriva un<br />

porto di pace.<br />

Ramses guardava, stupefatto, ai propri piedi: la preziosa pietra azzurra,<br />

presente nelle vene del pianoro, affiorava quasi in superficie; in altri punti<br />

risultava meno accessibile; una generazione via l'altra, i minatori avevano<br />

scavato gallerie e cunicoli sotterranei dove riponevano i loro arnesi tra una<br />

spedizione e l'altra. Sul sito non c'erano installazioni permanenti, dal<br />

momento che era impossibile effettuare l'estrazione della turchese nella<br />

stagione calda, col pericolo di vederla perdere colore e snaturarsi.<br />

I vecchi inquadrarono i nuovi, e tutti si accinsero subito all'opera per<br />

restare il minor tempo possibile in quel luogo sperduto. Ci si installò nelle<br />

capanne di pietra che offrivano una certa protezione dal gelo notturno,<br />

provvedendo a ripararle con cura; prima di iniziare la campagna di lavori,<br />

il Faraone celebrò un rituale nel piccolo tempio di Hathor, invocando<br />

l'aiuto e la protezione della dea del cielo. Gli egiziani non intendevano<br />

ferire la montagna, ma solo raccogliere il frutto della sua gravidanza per<br />

offrirlo ai templi e farne gioielli destinati a trasmettere la bellezza eterna e<br />

rigeneratrice della sovrana degli astri.<br />

Ben presto si fece udire il canto degli scalpelli, delle mazze e dei bulini,<br />

accompagnato dai ritornelli dei minatori suddivisi in piccole squadre; Sethi<br />

in persona li spronava. Dal canto suo, Ramses esaminò le stele drizzate sul<br />

sito per rendere omaggio alle potenze misteriose del cielo e della terra e<br />

per rammentare le imprese di coloro che nei secoli passati avevano<br />

scoperto enormi pietre preziose.<br />

Mosè prendeva molto sul serio il suo compito di intendente, vigilando<br />

sul benessere di ciascuno: nessuno dei lavoratori soffriva fame e sete, non<br />

c'era altare che mancasse di incenso. Proprio perché gli uomini rendevano<br />

grazie agli dei, questi offrivano loro meraviglie, come la gigantesca<br />

turchese che fu brandita da un giovane minatore dalla mano fortunata.<br />

Data la configurazione del sito, la spedizione non aveva da temere<br />

attacchi a sorpresa: nessuno avrebbe potuto scalare i ripidi pendii di<br />

accesso al pianoro senza essere scorto dalle sentinelle, e il compito di<br />

Ramses appariva quindi facilissimo. I primi giorni, mantenne una<br />

disciplina ferrea, poi si rese conto che questa diventava ridicola e, pur<br />

senza venir meno alle esigenze di sicurezza, permise ai soldati di rilassarsi<br />

e di abbandonarsi alle lunghe sieste di cui erano tanto bramosi.<br />

Incapace di sopportare l'ozio, si provò a dare una mano a Mosè, ma il

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