Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge - Comune di ...

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29.05.2013 Views

Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge – Gianni Mazzucchelli, 2005 – Pagina 8 di 31 Le chiese biabsidali a absidi gemellari e le Tavole della Legge Molte chiese cattoliche presentano, oltre all’abside centrale che fa da cornice all’altare maggiore, due absidi laterali provviste di altari di minore importanza. La sezione della chiesa assume così la forma della croce cristiana. Molte chiese dell’Alto Canton Ticino e di molte regioni italiane e europee, sono dotate di due absidi costruite l’una affianco all’altra, definite “gemellari”. Un esempio tratto da Ghigonetto [2000]. A sinistra: San Martino in Malvaglia, in Val di Blenio. A destra: La stessa chiesa così come rilevata dal Berta nel 1913 e descritta da Gilardoni [1967]. La sezione cruciforme Nell’evoluzione architettonica degli edifici sacri si constata la ferma decisione di associare la pianta dell’edificio al simbolo adottato dal cristianesimo: la Croce. Ghigonetto [2000] cita la decisione presa dal Concilio di Nicea nell’anno 778 e.v., che permetteva o esortava l’uso dei simboli cristiani nell’architettura sacrale. La chiesa di Reichenau (a sinistra), costruita pochi anni dopo il Concilio sopraccitato, presenta la forma cruciforme, così come la chiesa di Camploro (a destra) del X secolo (Sardegna). E’ possibile ipotizzare che la sezione cruciforme venne anche “imposta” agli edifici sacri ritenuti pagani, così come l’aggiunta del campanile, imposta dalla chiesa cattolica a partire dal XVI secolo.

Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge – Gianni Mazzucchelli, 2005 – Pagina 9 di 31 La Croce e le croci Paolo Ostinelli [1998]: “Particolare importanza assumono le croci, conservate all’interno degli edifici sacri o disseminate nel paesaggio rurale. In quasi tutti i documenti [...] viene accordata un’indulgenza a coloro che si raccolgono in preghiera davanti alle croci astili, siano esse esposte sugli altari o altrove, all’interno delle chiese, oppure portate in processione. [...] Il 14 maggio 1452 la crux beatissimi confessoris Sancti Bernardi de Albe viene portata nella chiesa di Sant’Andrea in Faido (CH), dove riceve la solenne consacrazione da parte del vescovo Gregorio di Trebisonda, il quale concede a coloro che di fronte a essa si inginocchieranno e reciteranno cinque Pater Noster e cinque Ave Maria quaranta giorni di remissione della pena, moltiplicati per il numero dei santi raffigurati. [...] In questo caso, la posizione di preminenza della croce rispetto alla cappella non fa che confermare il significato di tali oggetti sacri nella concezione e nella pratica religiosa della popolazione rurale”. E’ evidente l’intenzione di porre il simbolo della croce al centro della fede popolare. Absidi gemellari: Le tavole della Legge mosaica “Durante gli anni nei quali gli Israeliti vagarono nel deserto, recarono sempre due casse accostate l’una all’altra. La prima conteneva le ossa di Giuseppe (Esodo 13, 19) mentre nella seconda giacevano le tavole della Legge con i dieci Comandamenti. A chi domandava lo scopo delle due casse, gli Israeliti rispondevano che l’una era per i morti e l’altra per Dio. Chi voleva saperne di più domandava se fosse logico e lodevole vagare con un morto e con la presenza divina. Gli Israeliti rispondevano che il defunto Giuseppe aveva adempito perfettamente ciò che Dio aveva dettato”. Petukowski [1981]. Le chiese biabsidali asimmetriche o a schemi zoppi Perché troviamo molti casi nei quali le absidi mostrano dimensioni diverse? Nell’analisi architettonica eseguita da Silvana Ghigonetto [2000] domina il modello di chiesa binavata con absidi di dimensioni diverse. Mi sembra logico vedere nella pianta, che riproduce chiaramente le due tavole della Legge mosaica dei dieci Comandamenti, l’intenzione di dare al luogo sacro la forma consona ai fondamenti religiosi vigenti nel tempo precedente al cristianesimo. La sezione cruciforme delle chiese cristiane dimostra la valididi questo ragionamento. Dimensioni diverse La diversità delle dimensioni delle tavole e delle absidi, indica che i dieci Comandamenti furono divisi in due categorie. Petuchowski [1981]: “...dass die eine Tafel sich mit dem Verhältnis zu Gott, die andere Tafel sich mit dem Verhältnis zum Menschen befasste”. La prima tavola descrive il rapporto dell’umano con Dio, mentre la seconda definisce il rapporto tra gli umani. 5 descrivono il rapporto tra Dio e l’umano, 5 descrivono il rapporto tra gli umani E’ facile capire che la prima tavola fosse ritenuta più importante della seconda e che questa importanza venisse sottolineata nelle dimensioni, anche se le Tavole rappresentano un’unità indissolubile. I dieci Comandamenti originali sono descritti nel libro biblico chiamato “Esodo” e più precisamente nei capitoli: I: 20, 2 – II: 20, 3-6 – III: 20, 7 – IV: 20, 8 – V: 20, 12 – VI: 20, 13 – VII: 20, 14 – VIII: 20, 15 – IX: 20, 16 – X: 20, 17.

<strong>Le</strong> <strong>chiese</strong> a <strong>doppia</strong> <strong>abside</strong> e <strong>le</strong> Tavo<strong>le</strong> <strong>della</strong> <strong>Le</strong>gge – Gianni Mazzucchelli, 2005 – Pagina 8 <strong>di</strong> 31<br />

<strong>Le</strong> <strong>chiese</strong> biabsidali a absi<strong>di</strong> gemellari e <strong>le</strong> Tavo<strong>le</strong> <strong>della</strong> <strong>Le</strong>gge<br />

Molte <strong>chiese</strong> cattoliche presentano, oltre all’<strong>abside</strong> centra<strong>le</strong> che fa da cornice<br />

all’altare maggiore, due absi<strong>di</strong> laterali provviste <strong>di</strong> altari <strong>di</strong> minore importanza. La<br />

sezione <strong>della</strong> chiesa assume così la forma <strong>della</strong> croce cristiana.<br />

Molte <strong>chiese</strong> dell’Alto Canton Ticino e <strong>di</strong> molte regioni italiane e europee, sono dotate<br />

<strong>di</strong> due absi<strong>di</strong> costruite l’una affianco all’altra, definite “gemellari”.<br />

Un esempio tratto da Ghigonetto [2000]. A sinistra: San Martino in Malvaglia, in Val <strong>di</strong><br />

B<strong>le</strong>nio. A destra: La stessa chiesa così come ri<strong>le</strong>vata dal Berta nel 1913 e descritta<br />

da Gilardoni [1967].<br />

La sezione cruciforme<br />

Nell’evoluzione architettonica degli e<strong>di</strong>fici sacri si constata la ferma decisione <strong>di</strong><br />

associare la pianta dell’e<strong>di</strong>ficio al simbolo<br />

adottato dal cristianesimo: la Croce.<br />

Ghigonetto [2000] cita la decisione presa<br />

dal Concilio <strong>di</strong> Nicea nell’anno 778 e.v.,<br />

che permetteva o esortava l’uso dei<br />

simboli cristiani nell’architettura sacra<strong>le</strong>. La<br />

chiesa <strong>di</strong> Reichenau (a sinistra), costruita<br />

pochi anni dopo il Concilio sopraccitato,<br />

presenta la forma cruciforme, così come<br />

la chiesa <strong>di</strong> Camploro (a destra) del X<br />

secolo (Sardegna).<br />

E’ possibi<strong>le</strong> ipotizzare che la sezione<br />

cruciforme venne anche “imposta” agli e<strong>di</strong>fici sacri ritenuti pagani, così come<br />

l’aggiunta del campani<strong>le</strong>, imposta dalla chiesa cattolica a partire dal XVI secolo.

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