Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge - Comune di ...

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29.05.2013 Views

Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge – Gianni Mazzucchelli, 2005 – Pagina 6 di 31 Le case del culto: Sinagoga e chiesa Synagoghè è la traduzione greca dell’espressione ebraica beth ha-kenèset, casa dell’adunanza, in cui si riunisce appunto la kehillà, la comunità dei fedeli: così come dal latino ecclesia, nel significato di assemblea, deriva il termine chiesa. Il dialetto alemannico svizzero usa il termine “Chille” per chiesa (ted. Kirche). Sancta sanctorum, l’area del tabernacolo Nel libro dell’Antico Testamento (Cronache 3, 14) viene descritta la parte del Tempio chiamata Santo dei Santi, nella quale era deposta l’Arca che conteneva le tavole della Legge mosaica. La parte dell’edificio era “nascosta” agli occhi dei fedeli da un velo e dalle ali delle statue dei Cherubini. L’Aron ha-qodesh e la tevà L’Aron o Arca santa, è la nicchia o l’armadietto applicato alla parete orientata verso Gerusalemme (ca. 117 ° S/O), che contiene i rotoli della Legge, detti Sefer Torà, avvolti in un manto di tessuto pregiato e ricamato (parocheth). L’abside Alla parte più preziosa e sacra di un edificio di culto venne data la forma particolare chiamata “abside”. Anche se l’abside non viene ritenuta “tipica” per l’architettura ebraica, non è da escludere che con essa si volle dare un’impronta sacra all’edificio più sacro della comunità. Nella descrizione della sinagoga di Urbino (Italia, regione Marche) di Maria Luisa Moscati Benigni [...] leggiamo: “Uno dei lati corti della sala, quello volto a mizrach (al sorgere del sole, cioè verso Gerusalemme) è absidato e i rosoni della volta sono identici per numero e fattura a quelli del duomo di Urbino”. “Allorché, nella metà dell’8OO, la sinagoga venne completamente ristrutturata, l’Aron antico (il ripostiglio dei rotoli della Thora) non trovava più posto nella mutata fisionomia dell’ambiente: la parete curva dell’abside richiedeva un mobile completamente diverso”. La forma concava dell’abside presenta inoltre il vantaggio di amplificare la voce del celebrante. La simmetria romana La basilica romana era caratterizzata da una a tre (cinque) navate, sostenute e separate da colonne e chiuse ognuna da un’abside. L’asimmetria absidale o le absidi zoppe La presenza di absidi di diverso volume produce un’asimmetria voluta che “disturba” il concetto estetico predominante nell’architettura antica e moderna. Disturbo realizzato seguendo sicuramente un principio comune a tutte le costruzioni sacrali biabsidate in questione. Le due absidi e le Tavole della Legge La separazione dei fedeli di sesso maschile da quelli di sesso femminile nell’edificio addetto al culto è un fenomeno panglobale. La sezione biabsidale delle sinagoghe/chiese potrebbe perseguire questo scopo che venne poi risolto in molti casi con l’aggiunta di un “matroneo”, di una balconata, riservata solo alle donne e che oggi serve nella maggior parte dei casi, all’organo musicale a canne.

Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge – Gianni Mazzucchelli, 2005 – Pagina 7 di 31 Nella descrizione della sinagoga di Urbino di Maria Luisa Moscati Benigni [...] si legge: “L’ingresso riservato alle donne è infatti quello di sinistra dal quale parte la scala che conduce al piano superiore in cui è situato un vasto matroneo, altro elemento sempre presente nelle sinagoghe o anche in piccoli oratori”. Oggi ancora, nelle chiese calviniste olandesi (Staphorst), donne e uomini siedono separati gli uni dagli altri. La sezione delle chiese biabsidate riproduce le tavole della Legge mosaica, elemento fondamentale della religione ebraica e cristiana. Elementi ebraici-cristiani - Nell’ingresso della maggior parte delle sinagoghe c’è una fontanella per il lavaggio delle mani. - In molte sinagoghe è presente anche un mikwè (profonda vasca per un bagno purificatore ad immersione totale), spesso sistemato in un altro edificio del ghetto. - Incassate nella parete si trovano le bossole per le offerte con le scritte per le diverse destinazioni. E’ facile notare che ogni chiesa cristiana-cattolica possiede all’entrata oggi ancora una o due acquasantiere, un battistero e una o più bussole per le “offerte”. Anche l’altare è diviso dal resto dell’edificio tramite gradini, balaustre, cancelli o inferriate. Siamo così giunti al punto nel quale un’esatta confrontazione tra gli elementi presenti nelle chiese cristiane e nelle sinagoghe ebraiche permette di tradurre “paleocristiano” con “ebraico”. L’abside ottagonale La chiesa del villaggio di rito protestante (dal 1529) di Rothenfluh (Basilea Campagna) presenta tre fasi architettoniche. La prima cappella a sezione quadrata, risale a un’epoca non identificata. La seconda (tratteggiata) presenta un’abside a tre lati (segmento ottagonale) che, insieme a cinque tombe, venne portata alla luce durante i lavori di restauro nel 1966 e venne sommariamente datata dell’ XI secolo. La chiesa moderna (rettangolo esterno) venne ricostruita nel 1856 allorché il villaggio di Rothenfluh aveva ben 844 abitanti (oggi ca. 700), possedeva due “matronei” o balconate (ted. Empore) per dar posto ai numerosi fedeli. Il campanile è del 1700. Esempio che testimonia la funzione sacrale e decorativa assunta nel tempo dall’abside. Nord

<strong>Le</strong> <strong>chiese</strong> a <strong>doppia</strong> <strong>abside</strong> e <strong>le</strong> Tavo<strong>le</strong> <strong>della</strong> <strong>Le</strong>gge – Gianni Mazzucchelli, 2005 – Pagina 6 <strong>di</strong> 31<br />

<strong>Le</strong> case del culto: Sinagoga e chiesa<br />

Synagoghè è la traduzione greca dell’espressione ebraica beth ha-kenèset,<br />

casa dell’adunanza, in cui si riunisce appunto la kehillà, la comunità dei fedeli:<br />

così come dal latino ecc<strong>le</strong>sia, nel significato <strong>di</strong> assemb<strong>le</strong>a, deriva il termine<br />

chiesa. Il <strong>di</strong>a<strong>le</strong>tto a<strong>le</strong>mannico svizzero usa il termine “Chil<strong>le</strong>” per chiesa (ted.<br />

Kirche).<br />

Sancta sanctorum, l’area del tabernacolo<br />

Nel libro dell’Antico Testamento (Cronache 3, 14) viene descritta la parte del Tempio<br />

chiamata Santo dei Santi, nella qua<strong>le</strong> era deposta l’Arca che conteneva <strong>le</strong> tavo<strong>le</strong><br />

<strong>della</strong> <strong>Le</strong>gge mosaica. La parte dell’e<strong>di</strong>ficio era “nascosta” agli occhi dei fedeli da un<br />

velo e dal<strong>le</strong> ali del<strong>le</strong> statue dei Cherubini.<br />

L’Aron ha-qodesh e la tevà<br />

L’Aron o Arca santa, è la nicchia o l’arma<strong>di</strong>etto applicato alla parete orientata verso<br />

Gerusa<strong>le</strong>mme (ca. 117 ° S/O), che contiene i rotoli <strong>della</strong> <strong>Le</strong>gge, detti Sefer Torà,<br />

avvolti in un manto <strong>di</strong> tessuto pregiato e ricamato (parocheth).<br />

L’<strong>abside</strong><br />

Alla parte più preziosa e sacra <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> culto venne data la forma particolare<br />

chiamata “<strong>abside</strong>”. Anche se l’<strong>abside</strong> non viene ritenuta “tipica” per l’architettura<br />

ebraica, non è da escludere che con essa si vol<strong>le</strong> dare un’impronta sacra all’e<strong>di</strong>ficio<br />

più sacro <strong>della</strong> comunità. Nella descrizione <strong>della</strong> sinagoga <strong>di</strong> Urbino (Italia, regione<br />

Marche) <strong>di</strong> Maria Luisa Moscati Benigni [...] <strong>le</strong>ggiamo:<br />

“Uno dei lati corti <strong>della</strong> sala, quello volto a mizrach (al sorgere del so<strong>le</strong>, cioè<br />

verso Gerusa<strong>le</strong>mme) è absidato e i rosoni <strong>della</strong> volta sono identici per numero e<br />

fattura a quelli del duomo <strong>di</strong> Urbino”.<br />

“Allorché, nella metà dell’8OO, la sinagoga venne comp<strong>le</strong>tamente ristrutturata,<br />

l’Aron antico (il ripostiglio dei rotoli <strong>della</strong> Thora) non trovava più posto nella<br />

mutata fisionomia dell’ambiente: la parete curva dell’<strong>abside</strong> richiedeva un<br />

mobi<strong>le</strong> comp<strong>le</strong>tamente <strong>di</strong>verso”.<br />

La forma concava dell’<strong>abside</strong> presenta inoltre il vantaggio <strong>di</strong> amplificare la voce del<br />

ce<strong>le</strong>brante.<br />

La simmetria romana<br />

La basilica romana era caratterizzata da una a tre (cinque) navate, sostenute e<br />

separate da colonne e chiuse ognuna da un’<strong>abside</strong>.<br />

L’asimmetria absida<strong>le</strong> o <strong>le</strong> absi<strong>di</strong> zoppe<br />

La presenza <strong>di</strong> absi<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso volume produce un’asimmetria voluta che “<strong>di</strong>sturba”<br />

il concetto estetico predominante nell’architettura antica e moderna. Disturbo<br />

realizzato seguendo sicuramente un principio comune a tutte <strong>le</strong> costruzioni sacrali<br />

biabsidate in questione.<br />

<strong>Le</strong> due absi<strong>di</strong> e <strong>le</strong> Tavo<strong>le</strong> <strong>della</strong> <strong>Le</strong>gge<br />

La separazione dei fedeli <strong>di</strong> sesso maschi<strong>le</strong> da quelli <strong>di</strong> sesso femmini<strong>le</strong> nell’e<strong>di</strong>ficio<br />

addetto al culto è un fenomeno pangloba<strong>le</strong>. La sezione biabsida<strong>le</strong> del<strong>le</strong><br />

sinagoghe/<strong>chiese</strong> potrebbe perseguire questo scopo che venne poi risolto in molti<br />

casi con l’aggiunta <strong>di</strong> un “matroneo”, <strong>di</strong> una balconata, riservata solo al<strong>le</strong> donne e<br />

che oggi serve nella maggior parte dei casi, all’organo musica<strong>le</strong> a canne.

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