155 Coldogna Campiano - Comune di Barzio

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possibilità di giungere a successivi accordi tra Amministrazione comunale e privati interessati alla realizzazione. D’altro canto l’eventuale possibilità d’ampliare le piste sciabili, come da istanza n. 21 ex Allegato A del Documento di piano 61 , dovrà avvenire compatibilmente con le prescrizioni regionali in materia di paesaggio e Rete ecologica; infatti, poiché la disciplina del piano paesaggistico regionale dispone all’art. 17 del Titolo III (disposizioni immediatamente operative) che all’interno degli ambiti a elevata naturalità “la realizzazione di nuove grandi attrezzature relative allo sviluppo ricettivo, sportivo e turistico, è possibile solo se prevista nel Piano territoriale di coordinamento provinciale […] nelle more dell’entrata in vigore del Ptcp sono ammessi esclusivamente i predetti interventi che siano ricompresi in strumenti di programmazione regionale o provinciale”, ne consegue che non può ritenersi diretta competenza del Piano di governo del territorio esprimersi sul possibile ampliamento degli ambiti sciabili, limitandosi in tal senso al mero recepimento delle prescrizioni prevalenti della programmazione sovralocale. Le previsioni di ampliamento delle aree sciabili previste all’interno del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Tavola n. 9C). 61 Pervenuta con protocollo n. 283 del 18 gennaio 2010. 226
4. Il Piano urbano generale dei servizi nel sottosuolo ex c. 8, art. 9 Lr. 12/2005 4.1. La funzione del Piano urbano generale dei servizi nel sottosuolo secondo la disciplina vigente La Lr. 12 dicembre 2003, n. 26 recante “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche” detta le disposizioni in materia d’utilizzo del sottosuolo e l’art. 38, in particolare, riprendendo i contenuti della Dir.pcm. 3 marzo 1999 1 , nota anche come “direttiva Micheli”, prevede l’obbligo per i comuni di dotarsi del Piano generale dei servizi nel sottosuolo (Puggs) e del corrispondente regolamento. La Lr. 26/2003, tuttavia, si connotava per l’assenza di specifici riferimenti procedurali e contenutistici riguardo alla redazione dei Puggs, ai quali i redattori e le amministrazioni avrebbero dovuto conformarsi; è solo l’intervenuto avvento della legge per il governo del territorio (Lr. 12/2005), che ha segnato il passaggio verso una pianificazione territoriale fondata sull’informatizzazione e sull’utilizzo dei sistemi informativi territoriali integrati, ad aver condotto Regione Lombardia a emanare il regolamento 15 febbraio 2010, n. 6 recante “Criteri guida per la redazione dei piani urbani generali dei servizi nel sottosuolo (Puggs) e criteri per la mappatura e la georeferenziazione delle infrastrutture (ai sensi della Lr. 12 dicembre 2003, n. 26, art. 37, comma 1, lett. a e d, art. 38 e art. 55, comma 18)”; tale regolamento: a) all’art. 2 chiarisce il campo di applicazione del Puggs, definendo come le sue norme si applichino per alloggiare in sottosuolo le seguenti reti di sottoservizi: a) acquedotti; b) condutture fognarie per la raccolta delle acque meteoriche e reflue urbane (a gravità); c) elettrodotti MT o BT 2 , compresi quelli destinati all’alimentazione dei servizi stradali; d) reti per le telecomunicazioni e trasmissione dati; e) condotte per il teleriscaldamento; f) condotte per la distribuzione del gas; g) altri servizi sotterranei; h) le correlate opere superficiali ausiliarie di connessione e di servizio; b) è poi l’art. 3 a chiarire il ruolo e la funzione del Puggs medesimo 3 esplicitandone il carattere programmatico e progettuale: al c. 3, infatti, viene disposto come il Pugss costituisca strumento integrativo di specificazione settoriale del Piano dei servizi di cui all’art. 9 della Lr. 12/2005 4 per quanto riguarda l’infrastrutturazione del sottosuolo, e debba essere congruente con le altre previsioni del medesimo Piano dei servizi e con quelle degli altri elaborati del Piano per il governo del territorio (Pgt); c) quindi, al c. 4, viene disposto al comune – anche sulla base degli indirizzi strategici di sviluppo indicati nel piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) e negli altri elaborati del Piano per il governo del territorio (Pgt) – d’individuare nel Puggs, in funzione delle aree interessate e delle esigenze dell’utenza, e sulla base di valutazioni di sostenibilità ambientale e tecnico – economiche, le direttrici di sviluppo delle infrastrutture per le prevedibili esigenze d’un periodo non inferiore a dieci anni insieme ai corrispondenti tracciati e tipologie; d) infine, al c. 5 si chiariscono le opportunità attuative del Puggs e le sue relazioni con gli strumenti di programmazione economica affermando come i comuni, mediante tale strumento, dettino le modalità e gli strumenti procedurali per la cronoprogrammazione degli interventi previsti, anche in rapporto al programma triennale delle opere pubbliche. Questi e altri concetti introdotti dal Rr. 6/2010 favoriscono la piena attuazione di quanto disposto dall’art. 35 della Lr. 26/2003, che prevede come i comuni provvedano: i) alla redazione del piano urbano generale dei servizi nel sottosuolo; ii) alla mappatura e georeferenziazione dei tracciati delle infrastrutture sotterranee, con 1 La direttiva emanata dalla Presidenza del consiglio dei ministri è stata curata dal Dipartimento della aree urbane e reca “Razionale sistemazione nel sottosuolo degli impianti tecnologici”. 2 MT sta per elettrodotti a media tensione (ossia con tensioni fino a 15 kV), mentre BT sta per bassa tensione (ossia con tensioni fino a 0,38 kV). 3 Rr. 6/2010, c. 2, art. 3: “Il Puggs è lo strumento di pianificazione del sottosuolo con il quale i comuni organizzano gli interventi nel sottosuolo e le reti dei servizi in esso presenti”. 4 Lr. 12/2005, c. 8, art. 9: “Il piano dei servizi è integrato, per quanto riguarda l’infrastrutturazione del sottosuolo, con le disposizioni del piano urbano generale dei servizi nel sottosuolo (Puggs), di cui all’articolo 38 della Lr. 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche)”. 227
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