Aree funzionali alla costruzione della rete ecologica (S5) e) gli elementi costitutivi della rete della mobilità lenta, che in<strong>di</strong>vidua i tracciati ciclopedonali esistenti e <strong>di</strong> nuova previsione per incrementare la fruibilità e l’accessibilità dei servizi in essere e <strong>di</strong> nuova previsione in un quadro <strong>di</strong> percorsi continuo e capillare. Elementi costitutivi della rete della mobilità lenta 190
2. L’attuazione del progetto <strong>di</strong> rete Il Piano dei servizi identifica gli ambiti e i manufatti destinati al sod<strong>di</strong>sfacimento dei bisogni locali e territoriali <strong>di</strong> attrezzature comunitarie, pubbliche oppure d’uso pubblico e proprietà e/o gestione privata, ma convenzionata all’uso pubblico; pertanto, sono da considerarsi come tali: a) le attrezzature realizzate <strong>di</strong>rettamente per iniziativa pubblica o cedute al <strong>Comune</strong> nell’ambito della programmazione negoziata e della pianificazione attuativa; b) le attrezzature, anche private, d’uso pubblico o d’interesse generale, regolate da convenzione, atto <strong>di</strong> asservimento o regolamento d’uso <strong>di</strong> cui ai successivi cc. 2.2., 2.3, 2.4 oppure da atto <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento emanato dall’organismo competente in base alla legislazione <strong>di</strong> settore. Allo sviluppo della rete dei servizi concorrono tutti gli strumenti <strong>di</strong> Piano con modalità attuative <strong>di</strong>fferenti, da un lato attraverso l’attuazione degli Ambiti <strong>di</strong> trasformazione sulla base dei criteri d’intervento ex Allegato B del Documento <strong>di</strong> piano, dall’altro attraverso l’attuazione degli Ambiti <strong>di</strong> progettazione convenzionata, nelle cui schede (allegate al Piano delle regole) vengono identificati i termini delle ricadute pubbliche da garantirsi all’atto <strong>di</strong> stipula della convenzione. Nella più parte <strong>di</strong> tali casi i servizi e le attrezzature d’interesse generale vengono poste in carico all’operatore privato, identificando le porzioni <strong>di</strong> territorio strategico richieste in cessione per accrescere la dotazione demaniale in capo all’Amministrazione comunale. 2.1. La programmazione per lo sviluppo dei servizi: i mo<strong>di</strong> e le priorità d’intervento assunte L’attuazione delle previsioni contenute nel Piano dei servizi, afferenti dunque agli ambiti a servizi collettivi e d’interesse collettivo previsti e confermati o <strong>di</strong> nuovo impianto (identificati nella Tavola progettuale 2.10 con sigla S2) 11 può invece avvenire; a) attraverso la realizzazione e/o gestione pubblica previa acquisizione, cessione gratuita o esproprio delle aree per attrezzature pubbliche e d’interesse pubblico e generale nell’ambito della programmazione negoziata e della pianificazione attuativa; b) ovvero tramite attuazione <strong>di</strong>retta del servizio da parte degli operatori privati. Di conseguenza, ad esclusione degli ambiti a servizi contrad<strong>di</strong>stinti, nella Tavola progettuale 2.10, dalla sigla dS (aree dove è demandato al proprietario, previo convenzionamento con l’Amministrazione comunale, la <strong>di</strong>retta realizzazione <strong>di</strong> attrezzature e servizi da concordarsi col <strong>Comune</strong> 12 in rapporto alla tipologia e alle finalità del servizio erogato), per tutti i rimanenti ambiti a servizi collettivi e d’interesse collettivo previsti e confermati, o <strong>di</strong> nuovo impianto, la cui attuazione non viene posta in carico all’operatore privato (in conformità al c. 13, art. 9 della Lr. 12/2005), dev’essere identificata l’opera nel Bilancio e nel Programma triennale delle opere pubbliche, previa verifica della sostenibilità economica delle scelte assunte rispetto alle <strong>di</strong>fferenti risorse economiche attivabili per l’attuazione <strong>di</strong> tale previsione. 11 Concernenti: a. le aree previste ma non attuate e confermate nello strumento urbanistico, oggetto <strong>di</strong> reiterazione la cui conferma nella funzione pubblica a servizi riveste una rilevanza strategica per cui viene mantenuta la funzione pubblica e d’interesse pubblico e generale (dettagliate nel par. 1.2.1.); b. le nuove aree a servizi ritenute significative per la politica che servizi comunali (ed esplicitate nell’apposito paragrafo 1.2.3.). 12 Le iniziative degli operatori privati in regime <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà vengono assimilate all’erogazione <strong>di</strong> servizi pubblici o d’interesse pubblico e generale purché sia stata stipulata con il <strong>Comune</strong> la corrispondente convenzione nel cui seno, fra l’altro, debbono risultare sod<strong>di</strong>sfatti i seguenti requisiti minimi: a) il riconoscimento/accre<strong>di</strong>tamento della struttura o del servizio, previa verifica dei requisiti d’idoneità da parte degli Enti competenti (sanità, assistenza, istruzione, ecc.), anche nei casi: i) <strong>di</strong> realizzazione e/o gestione da parte <strong>di</strong> enti non profit, ii) <strong>di</strong> forme societarie pubblico/private, iii) <strong>di</strong> finanziamenti pubblici per la realizzazione o la gestione delle attrezzature; iv) <strong>di</strong> realizzazioni in concessione pubblica; b) la continuità temporale nell’erogazione del servizio; c) l’accessibilità economica al servizio. 191