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Consiglio Comunale del 30 gennaio 2012 - Comune di Baselga di ...

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Direi che si potrebbe formare un accesso in<strong>di</strong>pendente al cinema, tenendo presente che stiamo<br />

parlando <strong>di</strong> uno sbancamento <strong>di</strong> un forte pen<strong>di</strong>o e ho ipotizzato <strong>di</strong> abbassare <strong>di</strong> 3 metri questo settore,<br />

portarlo in quota con il secondo livello <strong>del</strong> parcheggio esistente, però per superare circa 4 metri <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>slivello ci vuole una rampa <strong>di</strong> una certa lunghezza, perché ogni 80 centimetri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello in<strong>di</strong>cano una<br />

lunghezza <strong>di</strong> circa 10 metri, con uno pianerottolo e poi una seconda rampa e via <strong>di</strong> seguito, naturalmente<br />

perché siamo obbligati ad una pendenza massima <strong>del</strong>l’8%.<br />

Il progetto ricerca anche input derivanti da altri presupposti e non ho fatto altro che riportare ciò<br />

che è in essere e quin<strong>di</strong> in qualche maniera su questa piazza si innesta il percorso <strong>del</strong> lungo lago: in<br />

definitiva ho voluto accelerare questo fenomeno <strong>di</strong> intersezione tra le parti, infatti reputo che il posto sia<br />

tale da formare il punto reale <strong>di</strong> congiungimento tra il paese e il lago, due sistemi apparentemente uniti<br />

ma che in realtà non lo sono.<br />

Ho preparato alcune viste <strong>del</strong> progetto partendo da degli spaccati assonometrici e questo [riferimento a<br />

slide] <strong>di</strong>mostra in prospettiva alcune provocazioni: ho tolto i paramenti <strong>del</strong> palazzo dei congressi facendo<br />

una proposta qualsiasi, nel senso che non si tratta <strong>del</strong>la soluzione definitiva ma è una provocazione che<br />

<strong>di</strong>ce “questa grande facciata può essere reinterpretata”. Il motivo <strong>di</strong> questo è molto semplice: la biblioteca<br />

è sinonimo <strong>di</strong> piazza aperta e coperta, allora per entrare in questa occorrerebbe entrare personalmente<br />

sotto questo e<strong>di</strong>ficio e uscire al lago dall’altra parte, ma questa è una provocazione in termini <strong>di</strong> galleria<br />

(ricordo che la galleria urbana è un tema che si sviluppa dall’ottocento) e il fatto <strong>di</strong> connotare questo<br />

come un palazzo urbano è un tema universale; da questa parte troviamo invece il contenitore <strong>del</strong>la<br />

biblioteca con un tetto con la capacità <strong>di</strong> produrre almeno 100 chilowatt a mezzo <strong>di</strong> pannelli fotovoltaici.<br />

Ho poi lanciato molte altre provocazioni come ad esempio la possibilità <strong>di</strong> spaccare il tetto,<br />

aggiungere una parte e realizzare una grande terrazza, tenendo conto che l’esposizione è sud-ovest e<br />

quin<strong>di</strong> l’ultimo piano con la terrazza sarebbe davvero molto go<strong>di</strong>bile. Questo mi permette <strong>di</strong> anticiparvi<br />

anche il fatto che il sole, oltre a favorire il funzionamento dei pannelli fotovoltaici, troverà il modo <strong>di</strong><br />

penetrare all’interno <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio tramite una sorta <strong>di</strong> pozzo <strong>di</strong> luce dal terzo piano fino al piano interrato.<br />

I criteri sono <strong>di</strong> natura estetica, <strong>di</strong> natura funzionale e filologica perché seguono principi <strong>di</strong><br />

trasparenza, visibilità ed anche <strong>di</strong> sostenibilità energetica, infatti il contributo contributo passivo<br />

<strong>del</strong>l’irraggiamento solare è parimenti importante come l’apporto <strong>di</strong>retto <strong>del</strong>la produzione <strong>di</strong> energia.<br />

Le immagini che ora verranno proiettate funzionano in questo modo: è come se togliessi<br />

fotogramma dopo fotogramma una serie <strong>di</strong> strati, quin<strong>di</strong> spero si capisca che impostando così la<br />

biblioteca all’ultimo piano può essere collegata con il sottotetto <strong>del</strong> palazzo dei congressi, quin<strong>di</strong> in un<br />

percorso <strong>di</strong> sviluppo ulteriore <strong>del</strong>la struttura vi è anche questa possibilità. L’altro strato ci fa vedere<br />

l’interno <strong>del</strong> cinema, che però non è collegato a questo piano interme<strong>di</strong>o <strong>del</strong>la biblioteca: in definitiva vi è<br />

una grande sala per le conferenze e provocatoriamente ho aggiunto una quota, perché se il palco fosse<br />

centrale, potrebbe offrire la scena ad una platea più raccolta piuttosto che una sala da 400 posti;<br />

naturalmente questa soluzione va attivata anche a mezzo <strong>di</strong> pareti mobili, ma ripeto che questo è un<br />

progetto preliminare.<br />

Questa zona circolare [riferimento a slide] nasce per due aspetti: il primo per una forma <strong>di</strong><br />

comodo per gestire il <strong>di</strong>slivello da zero al punto più 1,20 metri, per capirsi la quota <strong>del</strong> terrazzo <strong>del</strong> cinema<br />

(intravedrete che dalla zona a zero vi è una rampa <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa che porterebbe ad utilizzare i garage e i<br />

depositi <strong>del</strong> palazzo dei congressi).<br />

Relativamente all’architettura, questa non è assolutamente vincolante e l’unico criterio che vorrei<br />

sposare è la trasparenza: la quota <strong>del</strong>la nuova biblioteca, secondo me, dovrebbe favorire gran<strong>di</strong> vetrate,<br />

perché è l’affaccio sugli spazi migliori e peraltro illuminati, infatti riceviamo il sole alle spalle ma scorgiamo<br />

gli spazi illuminati <strong>di</strong> fronte, quin<strong>di</strong> mi piace pensare <strong>di</strong> non dover leggere un libro con il sole negli occhi,<br />

pertanto la con<strong>di</strong>zione a me risulta favorevole.<br />

[riferimento a slide] Questo è l’equivalente <strong>di</strong> un plastico <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, cioè <strong>di</strong> una scatola che faccio ruotare<br />

per farvi capire l’aggregazione dei volumi e le possibilità che derivano da una scelta <strong>di</strong> questo tipo che,<br />

ripeto, non sono vincolanti, però gettano i presupposti per capire che da una soluzione all’altra vi è una<br />

notevole <strong>di</strong>fferenza.<br />

La sagoma, in realtà, deriva da altri vincoli, ovvero ci sono il palazzo dei congressi, il palazzo<br />

Baretta ed altri e<strong>di</strong>fici che in un certo senso vanno legati e dunque il concetto <strong>di</strong> trasparenza può essere<br />

un po’ interpretato: io fondamentalmente ipotizzo una facciata, in questo caso provocatoriamente<br />

<strong>di</strong>sarticolata verso il lago ma trasparente. Lo scopo <strong>del</strong> progetto preliminare è lanciare idee anche su<br />

ulteriori possibilità, pertanto noterete che talvolta i <strong>di</strong>segni non sono coerenti, ma sono presentati in forma<br />

anche creativa perché devono lanciare questi input.<br />

Ho detto prima che tra i presupposti principali ho preso in considerazione la trasparenza, ma<br />

anche la libertà e il fatto che questo luogo dovrà essere attraente e attrattivo, allora per l’ingresso vi<br />

sarebbero <strong>di</strong>verse possibilità: la prima, arrivando dal palazzo dei congressi; la seconda prevede una<br />

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