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Consiglio Comunale del 30 gennaio 2012 - Comune di Baselga di ...

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aspetti principali per definire la qualità <strong>del</strong>la vita <strong>di</strong> un luogo. Vanno quin<strong>di</strong> curati la segnaletica, che deve<br />

essere chiara e sintetica, l’arredo, che non dev’essere sovrabbondante ma funzionale, e le caratteristiche<br />

<strong>di</strong> essenzialità e linearità <strong>del</strong>le forme, che rendono comprensibile e facilmente visibile ogni settore. Nel<br />

contempo ci dev’essere un equilibrio nei dettagli, perché l’occhio ha bisogno <strong>di</strong> scoprire cose nuove un<br />

po’ alla volta, lungo percorsi piacevoli e stimolanti. Si devono evitare scenografie architettoniche che<br />

rendono incomprensibile e poco attraente lo spazio per l’uomo comune, creando una sensazione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffidenza e <strong>di</strong> estraneità.<br />

Varietà: i luoghi conviviali devono offrire una varietà <strong>di</strong> funzioni che siano sempre ricche <strong>di</strong> scoperte;<br />

inoltre bisogna evitare spazi vuoti privi <strong>di</strong> riferimenti visivi e <strong>di</strong> quella varietà <strong>di</strong> scoperte che stimolano la<br />

nostra immaginazione. Vanno create aree che si presentino come spazi possibili <strong>di</strong> conversazione e <strong>di</strong><br />

sosta, fruibili anche da parte <strong>di</strong> pubblici <strong>di</strong>versi nelle varie ore <strong>del</strong> giorno.<br />

Senso <strong>di</strong> sicurezza: curare alcune caratteristiche strutturali come l’illuminazione e la possibilità <strong>di</strong> una<br />

sorveglianza <strong>di</strong>screta e non intrusiva da parte degli addetti.<br />

Comfort: curare l’assorbimento <strong>del</strong> rumore, e questo è un aspetto che abbiamo visto in una biblioteca in<br />

particolare, dove il rumore assordante creava la voglia anziché <strong>di</strong> rimanere, <strong>di</strong> andarsene via; creare<br />

spazi conviviali dove sostare per riposare un po’ o consultare qualche materiale, sia all’interno che<br />

all’esterno; arredare la piazza esterna che non deve rimanere <strong>del</strong> tutto vuota ma con alberi, panchine,<br />

qualche portico e qualche gra<strong>di</strong>nata che invitano i passanti a fermarsi senza dover pagare il quoti<strong>di</strong>ano<br />

tributo al mercato e alle sue leggi <strong>di</strong> consumo. I portici permettono <strong>di</strong> poter utilizzare la piazza anche<br />

quando piove e quando la temperatura scende, rendendo la frequentazione <strong>del</strong>la zona più regolabile;<br />

contribuiscono inoltre a creare una continuità tra interno ed esterno che invoglia i possibili utenti a varcare<br />

la soglia. Punti d’incontro, tavolini, fontanelle e sedute circolari possono servire a mettere in<br />

comunicazione tra loro le persone che non si conoscono.<br />

Come vedete gli spunti <strong>di</strong> lavoro sono tanti, <strong>di</strong> fatto era impossibile esporli a voce, quin<strong>di</strong> per forza si è<br />

resa necessaria una relazione scritta. Questi sono un po’ il sunto <strong>di</strong> quello che abbiamo stu<strong>di</strong>ato in tutti<br />

questi mesi e lo poniamo all’attenzione pubblica proprio per stimolare ulteriori idee e <strong>di</strong>battiti.<br />

Per concludere, una biblioteca pubblica ben gestita <strong>di</strong>venta un luogo d’incontro, <strong>di</strong> scambio e <strong>di</strong><br />

confronto; <strong>di</strong>venta il tessuto connettivo <strong>di</strong> una democrazia vitale che contribuisce ad aumentare il capitale<br />

sociale <strong>di</strong> un territorio. Concludo con una citazione <strong>del</strong> testo <strong>di</strong> Agnioli <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>cevo in premessa:<br />

“nell’attuale economia <strong>del</strong>la conoscenza, la cultura rappresenta uno degli elementi strategici per lo<br />

sviluppo socio-economico <strong>del</strong> territorio e rappresenta anche il senso <strong>di</strong> appartenenza <strong>di</strong> una comunità”.<br />

Ecco perché stiamo cercando <strong>di</strong> curare particolarmente la progettazione <strong>del</strong>la nuova biblioteca<br />

intercomunale, aprendoci anche al confronto con chiunque vorrà renderci partecipi dei suoi pensieri e<br />

<strong>del</strong>le sue riflessioni, in modo che ne risulti, per quanto possibile, una progettazione con<strong>di</strong>visa dalla gente.<br />

A questo proposito è possibile far pervenire eventuali contributi utili alla <strong>di</strong>scussione in forma scritta od<br />

orale presso la biblioteca comunale <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong> Piné oppure <strong>di</strong>rettamente ai Sindaci e agli Assessori dei<br />

Comuni interessati.<br />

Vi ringrazio <strong>del</strong>l’attenzione prestata all’ascolto <strong>di</strong> questa relazione che riassumeva un po’ la<br />

nostra filosofia per la nuova biblioteca.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Assessore Dallafior. Forse è opportuno <strong>di</strong>re che se a qualcuno interessa una<br />

copia <strong>di</strong> questa relazione, è sufficiente chiederla: sarà puntualmente fornita.<br />

Possiamo procedere all’illustrazione <strong>del</strong> progetto e credo non sia necessario presentare l’architetto Panni,<br />

progettista incaricato <strong>di</strong> questa progettazione preliminare.<br />

ARCH. PANNI VITO: Il mio compito era quello <strong>di</strong> interpretare e sviluppare il tema <strong>del</strong>la nuova biblioteca e<br />

<strong>del</strong> sistema parcheggi, quin<strong>di</strong> in realtà ho condotto il lavoro partendo dai presupposti poc’anzi illustrati<br />

dall’Assessore Dallafior, perché il programma culturale che ruota attorno alla biblioteca è notevole e la<br />

parte tecnica in questa fase, che è preliminare, deve fondamentalmente suggerire <strong>del</strong>le risposte una volta<br />

interpretati i canoni che oggi si vogliono <strong>del</strong>ineare per la biblioteca contemporanea.<br />

Per meglio farvi identificare la zona ho preparato alcune slide. Anzitutto devo <strong>di</strong>re che l’Assessore<br />

ha <strong>del</strong>ineato molti dei motivi che spingono a collocare la biblioteca in questa zona, per cui<br />

l’Amministrazione mi ha dato un input che io ho sviluppato e ho volutamente utilizzato questo estratto<br />

perché riconduce ai presupposti che sono stati poc’anzi richiamati. [riferimento a slide] questo è il palazzo<br />

dei congressi, troviamo poi la T2, che è un’area perequativa <strong>di</strong> cui il 40% circa verrà, all’atto <strong>del</strong><br />

perfezionamento <strong>del</strong>la convenzione, ceduto gratuitamente al <strong>Comune</strong>, dopo<strong>di</strong>ché c’è questa parte con il<br />

cartiglio numero 73 che identifica un terreno privato e<strong>di</strong>ficabile; <strong>di</strong> seguito troviamo la fascia <strong>di</strong> rispetto<br />

lago, i parcheggi pubblici, la strada e l’attuale cantiere <strong>del</strong>la sistemazione lago.<br />

Perché ho voluto iniziare con la parte urbanistica? Soprattutto per la questione dei parcheggi che è legata<br />

alla viabilità, all’utenza e a molte altre variabili, però è anche un tema da anni fortemente <strong>di</strong>battuto in<br />

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