Consiglio Comunale del 30 gennaio 2012 - Comune di Baselga di ...

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29.05.2013 Views

scalinata d’onore che sale di 1,20 metri, naturalmente la scalinata potrà essere interrotta da un pianerottolo, e avrà un percorso in rampa per i disabili piuttosto che per la mamma con il passeggino. [riferimento a slide] Questo è il nodo che l’Assessore ha indicato come reception, informazioni e prestito, e da sotto si può notare l’ascensore interno panoramico oltre ad intravvedere un volume vuoto, il primo solaio mezzanino ed il secondo solaio. In questo caso, volendo la biblioteca servire a più funzioni, può fungere anche come luogo di promozione turistica, piuttosto che come luogo multimediale, in fatti vi è la possibilità di collocare dei display dove vengano proiettati dei filmati o quant’altro. Il concetto di spazi aperti che indicava anche l’Assessore è fondamentalmente percepibile dalla disposizione della reception che risulta una sorta di ponte di comando, per ottimizzare le risorse umane ed avere uno sguardo a 360 gradi. Questo tratteggio [riferimento a slide] costituisce la forma del vuoto che è libera dal piano terreno al terzo piano e in architettura il vuoto-pieno è equivalente agli spazi vuoti e per farvi capire meglio il concetto faccio l’esempio di una piazza: in questa sono importanti i prospetti dei palazzi ma lo sono altrettanto anche lo spazio vuoto e la pavimentazione. Per quanto riguarda il foro, vi è la possibilità di introdurre dei lucernari a pavimento in grado di convogliare la luce direttamente anche nei luoghi interni. Adesso vi vorrei provocare con una visita notturna: il ruolo della biblioteca è determinante dal punto di vista recettivo e turistico, pertanto può dar luogo ad un’immagine di questo tipo [riferimento a slide] e dunque vi prego di dimenticare l’architettura in sé ma di apprezzare l’effetto scenico che si può avere da un luogo trasparente. Dando corso al processo culturale posto in atto dalla Provincia e dalle indicazioni bibliografiche vengono consigliati due luoghi: Arzignano in Provincia di Vicenza e Nembro in Provincia di Bergamo e abbiamo notato che oggi la tendenza è di estrema apertura sia negli spazi sia negli arredi. [viene descritta la struttura della biblioteca di Arzignano] in sostanza Arzignano ha scelto di sviluppare l’interno dell’edificio al concetto di piazza, quindi con una sorta di acquario per lo spazio dedicato ai bambini, con delle postazioni che sembrano sempre più degli uffici piuttosto che l’idea statica del tavolo da lettura della biblioteca ottocentesca e le forme sono naturalmente molto dinamiche, dunque con una leggerezza di fondo nell’approccio. Sempre per dimostrare la tendenza contemporanea, senza citare altri esempi in Europa, a Nembro hanno lavorato molto sull’esterno, generando un grande prisma di vetro che contiene la biblioteca, affiancandolo ad un edificio a corte dei primi del novecento di cui hanno mantenuto l’architettura, tamponando fuori con ampie vetrate, quindi il prisma ha qui valore di scultura. Questa città è una realtà industriale, completamente diversa dalle nostre, quindi il valore estetico è di design industriale piuttosto che di altre forme che potremo utilizzare noi. [viene descritta la struttura della biblioteca di Nembro] Anche in questo caso, al didell’architettura, cercherei di farvi notare l’apertura, la trasparenza, ogni cosa a vista, l’utilizzo è poi molto dinamico infatti c’è una forte integrazione tra l’uso locale delle associazioni di questo luogo, sia per la promozione sociale ma anche per le sale giochi, la promozione di corsi e via di seguito. Torniamo a noi; quello che ho indicato è tutto il percorso filologico e quello che ci possiamo permettere è quello disegnato in rosso [riferimento a slide] nel senso è che stato calibrato l'intervento cercando di inserire un programma attualmente ammissibile per le risorse destinate, e dunque quel che si potrebbe fare, al didelle forme, deve sfruttare il fronte lago o collegandosi all’edificio esistente o lanciando i presupposti per un futuro allacciamento. Quello che viene indicato in blu [riferimento a slide] è il comparto, dunque si tratta della zona sulla quale si potrebbe lavorare. L’intervento è coerente in forza delle attuali destinazioni ad eccezione del fatto che andrà derogata la volumetria per meglio sviluppare le potenzialità. Dal punto di vista delle superfici, si otterrebbero per i vari piani: 657 metri quadrati al piano terra, 393 al primo piano, 487 al secondo ed ultimo piano per un totale di 1359, con un terrazzo di lettura di 327 metri quadrati. Per quanto riguarda i termini economici, la stima è di 1.957.900 euro, e può far sorridere questa precisione in forza del carattere preliminare di questo progetto, ma ciò deriva dal parametro che c’è stato dato come indicazione dalla Provincia che è nell’ordine dei 350 euro/metro cubo, parametro in realtà non fisso in quanto il decreto disciplina questi costi medi per soluzioni che non prevedono specificatamente la biblioteca, in effetti è dedicato alle scuole. I metri cubi sono 5594, mentre per quanto riguarda le spese ci sono ulteriori 600.000 euro tra IVA e spese tecniche, dunque l’opera complessivamente verrebbe a generare un importo di 2.591.000 euro, grosso modo il 30% di questa cifra è costituito da IVA, spese tecniche e altro, mentre la restante parte corrisponde ai meri costi di costruzione. Dal punto di vista dei costi di esercizio ipotetici, questi risultano annualmente pari a 48.000 euro. Questi conti, che sono di massima, sono fortemente condizionabili da quanto si decidesse di derivare da pannelli fotovoltaici, infatti la vendita di energia coprirebbe buona parte di questa cifra, piuttosto che il fatto di generare energia termica dalle sonde di superficie. Queste ultime funzionano in questo modo: per un appartamento di 100 metri, ad esempio, si dispongono 100 metri di tubi nella prima fascia di terreno 10

sottostante e si otterrà l’equivalente di energia per riscaldare detta superficie, allora dal momento che noi faremo uno sbancamento enorme, qualora si disponesse in maniera sommaria questo concetto attorno allo scavo, potremmo ottenere questo principio. Vi sono anche delle possibili entrate dalla gestione, infatti gli spazi sono talmente ampi che potranno essere assoggettati ad usi diversi. In definitiva, il dato del costo conclusivo è legato puramente alla previsione peggiore, ovvero nel caso in cui non vi siano risorse che contribuiscano a diminuirlo. Vorrei mostrarvi ora alcune fotografie: ho utilizzato queste immagini per ricordare dove stiamo lavorando e ho preferito partire dal concetto di storia locale. La caratteristica della storia locale non è altro che lo sviluppo di via Cesare Battisti e dunque questa era un’area completamente diradata, infatti ai primi del novecento notiamo una densità edilizia bassissima oltre ad una presenza boschiva molto limitata; oggi siamo in una condizione di folto imboschimento, con una densità edilizia importante e quindi le regole strutturali del paese, dunque in riferimento alla viabilità e ai parcheggi, vanno interpretate in maniera completamente diversa, infatti non possiamo pensare che la stessa struttura possa sopportare standard diversi nel corso della storia. [riferimento a slide] questa è la scena che mi piacerebbe vedere entrando in biblioteca: il bambino che legge il giornale e il nonno che gioca al computer. Con questo credo di aver concluso la mia presentazione. PRESIDENTE: Grazie, architetto Panni. Ci sono domande tecniche in merito? La parola al Consigliere Anesi. CONS. ANESI SERGIO: Vorrei porre alcune domande all’architetto. I volumi sono notevoli, quindi se è un impatto visivo importante quello che dalla biblioteca guarda verso il lago, probabilmente lo sarà anche per chi dal lago guarda verso la biblioteca. È stata fatta anche un’analisi dei metri cubi che verrebbero tolti per abbassare il livello? Mi pare poi di capire che ci sia solo una parte che può essere sviluppata in questa prima fase – al di là che l’analisi dei costi, sia in termini di realizzazione della struttura sia in termini di gestione, secondo me è un po’ ottimistica, dunque necessita di approfondimenti maggiori – allora evidentemente deve rimanere anche un discorso di viabilità per raggiungere i parcheggi: come si intende ottenere questo? Per l’area parcheggi che verrebbe posta sopra questo edificio, come si pensa di consentire l’attraversamento? Devo poi dire che lì è presente una grande falda acquifera, lo so perché nel momento in cui si è sventrato il cinema per farlo diventare il centro congressi abbiamo avuto qualche problema, e qualche altro problema successivamente si è avuto nei confronti del mobilificio Baretta, infatti più di un allagamento ha interessato la parte seminterrata. Mi pare di aver capito che il livello minimo sia quello stradale - il riferimento è a via Cesare Battisti - ma in ogni caso che tipo di intervento si dovrà fare? L’impressione è che pur essendo il Dos de la Creda in grado di sostenere gli edifici, nel momento in cui dovesse esserci un'infiltrazione d’acqua, Lei saprà meglio di me che la creta è interessata da un effetto di scivolamento che non è di poco conto e dunque da tenere in considerazione. Queste sono le mie considerate dal punto di vista tecnico, poi intendo portare ancora alcune considerazioni dal punto di vista politico durante la discussione. Un’ultima considerazione può essere quella relativa alla viabilità: nella sua introduzione Lei ha detto che sostanzialmente la viabilità non verrà modificata, però nella scorsa seduta abbiamo esaminato un progetto che prevedeva una viabilità, anche pedonale, alternativa sul lato dell’albergo Serraia, però abbiamo fatto riferimento alla copertura del rio, dicendo che dovrebbe essere approfondita maggiormente, nel senso che quel nodo credo abbia davvero necessità di una soluzione per la viabilità dei mezzi e dei pedoni. Si era ipotizzata anche una piccola rotatoria per consentire anche la svolta a sinistra verso via Roma, dunque in qualche misura dovrebbe rimanere anche in questo caso questa considerazione. Un ultimo ragionamento è sui parcheggi: se realizzeremo la biblioteca in quest’area, indubbiamente i parcheggi rimossi in via Cesare Battisti si potrebbero collocare nell’aria perequativa che era stata inserita proprio per garantire questo tipo di ipotesi all’Amministrazione comunale. Non sono però gli stessi parcheggi, perché un conto è avere dei parcheggi a metà via, un conto è averli tutti spostati e tutti in centro a Baselga, aumentando di conseguenza il traffico lungo la via. Secondo me queste sono delle considerazioni da tener presenti, a meno che non si preveda in un Piano parcheggi, che è quello che abbiamo chiesto in passato l’Amministrazione comunale, un parcheggio di attestamento prima dell’ingresso del paese ed uno, spostato, prima dell’ingresso dall’altra parte. Se noi invece creiamo un ulteriore parcheggio in quell’area, oltre a quelli previsti nel Piano regolatore generale, comincia ad avere qualche perplessità sulla capacità poi di gestire quel nodo 11

sottostante e si otterrà l’equivalente <strong>di</strong> energia per riscaldare detta superficie, allora dal momento che noi<br />

faremo uno sbancamento enorme, qualora si <strong>di</strong>sponesse in maniera sommaria questo concetto attorno<br />

allo scavo, potremmo ottenere questo principio. Vi sono anche <strong>del</strong>le possibili entrate dalla gestione, infatti<br />

gli spazi sono talmente ampi che potranno essere assoggettati ad usi <strong>di</strong>versi. In definitiva, il dato <strong>del</strong><br />

costo conclusivo è legato puramente alla previsione peggiore, ovvero nel caso in cui non vi siano risorse<br />

che contribuiscano a <strong>di</strong>minuirlo.<br />

Vorrei mostrarvi ora alcune fotografie: ho utilizzato queste immagini per ricordare dove stiamo<br />

lavorando e ho preferito partire dal concetto <strong>di</strong> storia locale. La caratteristica <strong>del</strong>la storia locale non è altro<br />

che lo sviluppo <strong>di</strong> via Cesare Battisti e dunque questa era un’area completamente <strong>di</strong>radata, infatti ai primi<br />

<strong>del</strong> novecento notiamo una densità e<strong>di</strong>lizia bassissima oltre ad una presenza boschiva molto limitata;<br />

oggi siamo in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> folto imboschimento, con una densità e<strong>di</strong>lizia importante e quin<strong>di</strong> le<br />

regole strutturali <strong>del</strong> paese, dunque in riferimento alla viabilità e ai parcheggi, vanno interpretate in<br />

maniera completamente <strong>di</strong>versa, infatti non possiamo pensare che la stessa struttura possa sopportare<br />

standard <strong>di</strong>versi nel corso <strong>del</strong>la storia.<br />

[riferimento a slide] questa è la scena che mi piacerebbe vedere entrando in biblioteca: il bambino che<br />

legge il giornale e il nonno che gioca al computer. Con questo credo <strong>di</strong> aver concluso la mia<br />

presentazione.<br />

PRESIDENTE: Grazie, architetto Panni. Ci sono domande tecniche in merito? La parola al Consigliere<br />

Anesi.<br />

CONS. ANESI SERGIO: Vorrei porre alcune domande all’architetto. I volumi sono notevoli, quin<strong>di</strong> se è<br />

un impatto visivo importante quello che dalla biblioteca guarda verso il lago, probabilmente lo sarà anche<br />

per chi dal lago guarda verso la biblioteca.<br />

È stata fatta anche un’analisi dei metri cubi che verrebbero tolti per abbassare il livello?<br />

Mi pare poi <strong>di</strong> capire che ci sia solo una parte che può essere sviluppata in questa prima fase – al<br />

<strong>di</strong> là che l’analisi dei costi, sia in termini <strong>di</strong> realizzazione <strong>del</strong>la struttura sia in termini <strong>di</strong> gestione, secondo<br />

me è un po’ ottimistica, dunque necessita <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti maggiori – allora evidentemente deve<br />

rimanere anche un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> viabilità per raggiungere i parcheggi: come si intende ottenere questo? Per<br />

l’area parcheggi che verrebbe posta sopra questo e<strong>di</strong>ficio, come si pensa <strong>di</strong> consentire<br />

l’attraversamento?<br />

Devo poi <strong>di</strong>re che lì è presente una grande falda acquifera, lo so perché nel momento in cui si è<br />

sventrato il cinema per farlo <strong>di</strong>ventare il centro congressi abbiamo avuto qualche problema, e qualche<br />

altro problema successivamente si è avuto nei confronti <strong>del</strong> mobilificio Baretta, infatti più <strong>di</strong> un<br />

allagamento ha interessato la parte seminterrata. Mi pare <strong>di</strong> aver capito che il livello minimo sia quello<br />

stradale - il riferimento è a via Cesare Battisti - ma in ogni caso che tipo <strong>di</strong> intervento si dovrà fare?<br />

L’impressione è che pur essendo il Dos de la Creda in grado <strong>di</strong> sostenere gli e<strong>di</strong>fici, nel momento in cui<br />

dovesse esserci un'infiltrazione d’acqua, Lei saprà meglio <strong>di</strong> me che la creta è interessata da un effetto <strong>di</strong><br />

scivolamento che non è <strong>di</strong> poco conto e dunque da tenere in considerazione. Queste sono le mie<br />

considerate dal punto <strong>di</strong> vista tecnico, poi intendo portare ancora alcune considerazioni dal punto <strong>di</strong> vista<br />

politico durante la <strong>di</strong>scussione.<br />

Un’ultima considerazione può essere quella relativa alla viabilità: nella sua introduzione Lei ha<br />

detto che sostanzialmente la viabilità non verrà mo<strong>di</strong>ficata, però nella scorsa seduta abbiamo esaminato<br />

un progetto che prevedeva una viabilità, anche pedonale, alternativa sul lato <strong>del</strong>l’albergo Serraia, però<br />

abbiamo fatto riferimento alla copertura <strong>del</strong> rio, <strong>di</strong>cendo che dovrebbe essere approfon<strong>di</strong>ta<br />

maggiormente, nel senso che quel nodo credo abbia davvero necessità <strong>di</strong> una soluzione per la viabilità<br />

dei mezzi e dei pedoni. Si era ipotizzata anche una piccola rotatoria per consentire anche la svolta a<br />

sinistra verso via Roma, dunque in qualche misura dovrebbe rimanere anche in questo caso questa<br />

considerazione.<br />

Un ultimo ragionamento è sui parcheggi: se realizzeremo la biblioteca in quest’area,<br />

indubbiamente i parcheggi rimossi in via Cesare Battisti si potrebbero collocare nell’aria perequativa che<br />

era stata inserita proprio per garantire questo tipo <strong>di</strong> ipotesi all’Amministrazione comunale. Non sono però<br />

gli stessi parcheggi, perché un conto è avere dei parcheggi a metà via, un conto è averli tutti spostati e<br />

tutti in centro a <strong>Baselga</strong>, aumentando <strong>di</strong> conseguenza il traffico lungo la via.<br />

Secondo me queste sono <strong>del</strong>le considerazioni da tener presenti, a meno che non si preveda in<br />

un Piano parcheggi, che è quello che abbiamo chiesto in passato l’Amministrazione comunale, un<br />

parcheggio <strong>di</strong> attestamento prima <strong>del</strong>l’ingresso <strong>del</strong> paese ed uno, spostato, prima <strong>del</strong>l’ingresso dall’altra<br />

parte. Se noi invece creiamo un ulteriore parcheggio in quell’area, oltre a quelli previsti nel Piano<br />

regolatore generale, comincia ad avere qualche perplessità sulla capacità poi <strong>di</strong> gestire quel nodo<br />

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