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Consiglio Comunale del 30 gennaio 2012 - Comune di Baselga di ...

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COMUNE DI BASELGA DI PINE'<br />

PROVINCIA DI TRENTO<br />

VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL <strong>30</strong>.01.<strong>2012</strong><br />

Seduta Pubblica<br />

L’anno duemilado<strong>di</strong>ci, addì trenta <strong>gennaio</strong>, ad ore 20.00, nella sala consiliare comunale <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong><br />

Pinè, convocato in data 23.02.<strong>2012</strong>, con avviso nr. 1031, notificato ai singoli Consiglieri nelle forme <strong>di</strong><br />

legge, si è riunito il <strong>Consiglio</strong> comunale, con carattere d’urgenza, per <strong>di</strong>scutere il seguente O.d.G.:<br />

1. Opera pubblica denominata “Nuova biblioteca comunale”: progetto preliminare.<br />

2. Opera pubblica denominata “Realizzazione area <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio sede Centro<br />

Congressi”: acquisto terreni.<br />

3. Mo<strong>di</strong>fica regolamento per la concessione <strong>di</strong> contributi, finanziamenti, sussi<strong>di</strong> e benefici<br />

economici.<br />

Relazione <strong>del</strong> dott. Mauro Dallapiccola, Presidente Comunità Alta Valsugana e Bernsntol.<br />

Comunicazioni <strong>del</strong> Sindaco.<br />

Partecipa il Segretario Generale reggente dott.ssa Tatiana Lauriola.<br />

Sono presenti i Consiglieri: Giovannini Alfonso – Presidente, Grisenti Ugo – Sindaco, Gottar<strong>di</strong> Walter,<br />

Giovannini Mirko, Avi Giuliano, Marisa Tiziano, Grisenti Bruno, Sighel Massimo, Dallafior Luisa,<br />

Zenoniani Sandro, Avi Michela, Nardon Andrea, Mattivi Giorgio, Anesi Sergio, Rensi Clau<strong>di</strong>o, Dalsant<br />

Ambrogio, Cerato Marco, Dalcolmo Andrea, Anesin Rinaldo.<br />

Sono assenti giustificati i Consiglieri: Valentini Sandro.<br />

E’ presente l’assessore esterno Andreatta Michele, nei limiti <strong>del</strong>l’art. 2, 2° comma, L.R. nr. 3/1994.<br />

Accertato il numero legale dei presenti, constatata la regolarità <strong>del</strong>la costituzione <strong>del</strong>la seduta, il<br />

Presidente <strong>di</strong>chiara aperti i lavori per la trattazione degli argomenti previsti dal sopra descritto O.d.G.<br />

PRESIDENTE: Prima <strong>di</strong> iniziare la trattazione <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno, do alcune brevi comunicazioni.<br />

Devo <strong>del</strong>le scuse ai Consiglieri, perché c’è stata una defaillance nella trasmissione dei<br />

documenti, questo mi è stato riferito e <strong>di</strong> questo chiedo scusa; speriamo che con la settimana prossima<br />

avremo a tempo pieno una segretaria e dunque speriamo <strong>di</strong> riuscire a rientrare in carreggiata.<br />

1


Comunico poi che nel 2011 si sono tenuti 13 Consigli comunali, con 63 <strong>del</strong>iberazioni, quin<strong>di</strong> una<br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 5 <strong>del</strong>ibere per <strong>Consiglio</strong>: credo che il lavoro svolto sia stato abbastanza proficuo per il <strong>Consiglio</strong><br />

comunale.<br />

Infine, vorrei fare gli auguri al neo papà Dalcolmo che il 14 <strong>gennaio</strong> ha avuto una figlia, Elettra, quin<strong>di</strong><br />

porgo i miei più fervi<strong>di</strong> auguri al Consigliere e alla famiglia tutta.<br />

Il primo punto all’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno: Opera pubblica denominata “Nuova biblioteca<br />

comunale”: progetto preliminare”. Do la parola al Sindaco per un’introduzione, dopo <strong>di</strong> che toccherà<br />

all’Assessore Dallafior per una breve relazione e al progettista per la presentazione <strong>del</strong> progetto; infine,<br />

seguirà la <strong>di</strong>scussione.<br />

SINDACO: Buonasera a tutti. Il primo punto all’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno riguarda l’approvazione <strong>del</strong> progetto<br />

preliminare <strong>del</strong>la nuova biblioteca. Vorrei iniziare con alcune considerazioni relativamente al<br />

finanziamento <strong>del</strong>l’opera stessa per poi lasciare enunciare all’Assessore Dallafior le filosofie che la nuova<br />

biblioteca dovrebbe avere.<br />

Con <strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong>la Giunta provinciale numero 1933 <strong>di</strong> data 8 settembre 2011 sono stati<br />

stabiliti i criteri e le modalità <strong>del</strong> Fondo Unico Territoriale. Circa i criteri <strong>di</strong> questo Fondo, veniva stabilito<br />

che dei <strong>30</strong>0 milioni <strong>di</strong> euro previsti dal Protocollo <strong>di</strong> finanza locale, venissero detratti 10 milioni <strong>di</strong> euro per<br />

interventi connessi ad esigenze d'investimento legate ad attività <strong>del</strong>le Comunità istituite, altri 10 milioni <strong>di</strong><br />

euro già concessi dalla Giunta provinciale per opere igienico-sanitarie e 10 milioni <strong>di</strong> euro da destinare ad<br />

un Fondo <strong>di</strong> riequilibrio per la sistemazione <strong>di</strong> eventuali <strong>di</strong>sequilibri <strong>di</strong> budget territoriale a fronte <strong>di</strong><br />

investimenti fatti da ogni singolo <strong>Comune</strong> all’interno <strong>del</strong>le Comunità.<br />

In sostanza, per tutte le Comunità <strong>del</strong> Trentino erano a <strong>di</strong>sposizione 270 milioni <strong>di</strong> euro che sono stati<br />

sud<strong>di</strong>visi seguendo determinate variabili e determinati criteri come ad esempio la popolazione, la<br />

superficie totale al netto dei terreni sterili per natura, il numero <strong>di</strong> Comuni appartenenti al territorio <strong>del</strong>la<br />

Comunità, il numero <strong>di</strong> abitazioni all’interno <strong>di</strong> ogni singolo <strong>Comune</strong>, la variabile pro-capite in base<br />

all’imponibile IRAP 2005-2007, l’in<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>le risorse storiche già destinate alle singole Comunità.<br />

A fronte <strong>di</strong> tutti questi investimenti e criteri, alla Comunità Valsugana Bersntol sono stati<br />

assegnati 15.044.000 euro e questo Fondo è stato oggetto <strong>di</strong> numerosi incontri nella Conferenza dei<br />

Sindaci dei Comuni appartenenti alla nostra Comunità, nei quali si è deciso <strong>di</strong> finanziare in particolar<br />

modo quegli investimenti <strong>di</strong> carattere sovracomunale, al fine <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sperdere i fon<strong>di</strong> in realizzazioni o<br />

infrastrutture <strong>di</strong> poco conto spezzettate sul territorio, anziché dare una giusta risposta alle problematiche<br />

più <strong>di</strong>ffuse all’interno <strong>del</strong>la Comunità.<br />

A fronte <strong>di</strong> questi 15 milioni <strong>di</strong> euro, si sono susseguiti numerosi incontri tra i Sindaci per stabilire<br />

quali ambiti territoriali contenessero le infrastrutture più significative da realizzare. Per l’ambito dei<br />

Comuni <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong> Piné, Bedollo, Fornace e Civezzano, <strong>di</strong> comune accordo fra i Sindaci si è stabilito<br />

che l’intervento da finanziare in primis è la biblioteca sovracomunale per la quale il nostro <strong>Comune</strong> ha<br />

avanzato una relativa richiesta.<br />

La domanda per la presentazione <strong>del</strong>la richiesta <strong>di</strong> finanziamento attraverso il Fondo Unico Territoriale<br />

andava presentata entro il 31 <strong>di</strong>cembre 2011 e poteva riguardare, come opere oggetto <strong>di</strong> questa<br />

sud<strong>di</strong>visione <strong>del</strong> budget territoriale, le seguenti tipologie <strong>di</strong> opere: opere igienico-sanitarie rilevanti ai fini<br />

<strong>del</strong>la programmazione comunale e territoriale (nuovi ramali <strong>di</strong> acquedotto e <strong>di</strong> fognatura); cimiteri e<br />

biblioteche, qualora inseriti nell’ambito <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> riorganizzazione <strong>del</strong> servizio in ambito<br />

sovracomunale; manutenzione straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> impianti sportivi <strong>di</strong> rilevanza sovracomunale; caserme dei<br />

Vigili <strong>del</strong> Fuoco; caserme dei Carabinieri; tratti <strong>di</strong> strade classificate come comunali ma rilevanti per la<br />

viabilità sovracomunale; opere <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia scolastica (le quali però hanno avuto un percorso separato).<br />

All’interno <strong>del</strong>l’ambito dei Comuni sopra citati tra i Sindaci è stato concordato <strong>di</strong> portare avanti<br />

una serie <strong>di</strong> tipologie <strong>di</strong> opere: per <strong>Baselga</strong> sono state scelte le opere riguardanti la biblioteca<br />

sovracomunale e la sistemazione <strong>del</strong> cimitero, con la realizzazione <strong>di</strong> numero <strong>30</strong>0 loculi e il rifacimento<br />

<strong>del</strong> muro che attualmente è <strong>di</strong>sgregato; per il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Bedollo è stata inserita la manutenzione<br />

straor<strong>di</strong>naria <strong>del</strong> campo sportivo da tennis, degli spogliatoi e l’illuminazione <strong>del</strong> campo da calcio; per il<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Civezzano e quello <strong>di</strong> Fornace sono state inserite piccole opere relativamente alle reti<br />

acquedottistica e fognaria.<br />

Come <strong>di</strong>cevo prima, le biblioteche erano ammissibili purché inserite all’interno <strong>di</strong> una<br />

riorganizzazione <strong>del</strong> servizio in ambito sovracomunale e la verifica <strong>del</strong>la fattibilità tecnica e <strong>del</strong>la congruità<br />

dei costi saranno effettuate dalla struttura provinciale competente per tipologia <strong>di</strong> opere.<br />

A fronte <strong>di</strong> questo rior<strong>di</strong>no <strong>del</strong> servizio in ambito sovracomunale, assieme ai Sindaci <strong>di</strong> Bedollo,<br />

Segonzano e Sover ho avuto più <strong>di</strong> un incontro con i Dirigenti provinciali, dottor Martinelli e dottoressa<br />

Dallavalle, al fine <strong>di</strong> sviluppare questo progetto <strong>di</strong> riorganizzazione in ambito sovracomunale in cui la<br />

biblioteca <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> funge da capofila per gli altri servizi offerti nei punti <strong>di</strong> lettura.<br />

2


Anche nella fase <strong>di</strong> progettazione <strong>del</strong>la biblioteca è stato concordato con i funzionari specifici <strong>del</strong><br />

Servizio biblioteche e degli enti locali, relativamente alla fattibilità e congruità dei costi, l’impianto<br />

progettuale che poi l’architetto Vito Panni ci presenterà.<br />

Tutto questo si svilupperà in termini <strong>di</strong> riorganizzazione, con<strong>di</strong>visione dei servizi e assunzione <strong>di</strong> nuovo<br />

personale cofinanziato anche da parte <strong>del</strong>la Provincia una volta che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong> Piné sarà<br />

effettivamente destinataria dei fon<strong>di</strong> relativi alla realizzazione <strong>di</strong> dette opere. A fronte <strong>del</strong> finanziamento<br />

<strong>del</strong>la biblioteca, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> riuscirà ad ottenere un contributo nella misura <strong>del</strong> 95%<br />

relativamente alla spesa ammessa.<br />

La Provincia, per motivare la scelta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare come opere finanziabili le biblioteche all’interno<br />

<strong>del</strong> Fondo Unico Territoriale, ha realizzato un piccolo volume e all’interno <strong>di</strong> questo troviamo le seguenti<br />

considerazioni: “per decenni l’Italia ed anche il Trentino hanno avuto scarse tra<strong>di</strong>zioni in materia <strong>di</strong><br />

pubbliche librerie; ci siamo preoccupati quasi e soltanto <strong>del</strong>le nostre biblioteche <strong>di</strong> conservazione. Questa<br />

scelta ha permesso <strong>di</strong> salvaguardare un patrimonio culturale prezioso, ma ha avuto effetti negativi sulla<br />

promozione <strong>del</strong>la lettura.<br />

Si sa che meno <strong>di</strong> un italiano su due ha letto un libro nell’ultimo anno e che nel periodo ottobre<strong>di</strong>cembre<br />

2010 solo un terzo degli italiani ha comprato almeno un libro, meno <strong>del</strong> 3% ha acquistato<br />

almeno sei libri; solo il 2% degli italiani legge più <strong>di</strong> due libri al mese. Invece, le biblioteche all’estero sono<br />

quasi sempre un luogo che non assomiglia a un palazzo rinascimentale pieno <strong>di</strong> scaffali, tavoli e se<strong>di</strong>e,<br />

ma piuttosto un e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> vetro-cemento con poltrone e <strong>di</strong>vani, giar<strong>di</strong>ni e terrazzi, caffetterie piacevoli e<br />

spazi per i bambini, luoghi <strong>di</strong> incontri per gruppi <strong>di</strong> lettura, spazi per allattamento e magari anche corsi <strong>di</strong><br />

scacchi.<br />

Le biblioteche <strong>di</strong> Seattle, Rotterdam, Helsinki, Lione sono istituzioni irrinunciabili per le città che le<br />

ospitano: servizi che accolgono ogni giorno migliaia <strong>di</strong> bambini e adulti. Per fortuna anche in Italia talvolta<br />

si fanno cose utili per avvicinare i bambini e gli adolescenti alla lettura, come “Nati per leggere” - progetto<br />

che anche quest’anno è stato finanziato dalla Fondazione Caritro per i quattro Comuni che prima citavo -<br />

un progetto che coinvolge pe<strong>di</strong>atri e bibliotecari, per far sì che l’interesse per i libri nasca fin dalla<br />

primissima infanzia e poi si mantenga”.<br />

Questo è stato il primo spunto che ci ha fatto pensare <strong>di</strong> investire su una biblioteca, mentre un<br />

secondo spunto, altrettanto importante, è che cre<strong>di</strong>amo che solamente con lo spostamento <strong>del</strong>la<br />

biblioteca si possano ottenere degli spazi sufficienti ed adeguati per lo sviluppo <strong>del</strong> centro sanitario<br />

all’interno <strong>del</strong> nostro <strong>Comune</strong>.<br />

Per questi motivi la nostra idea, per la quale ci stiamo già adoperando con gli Assessori<br />

provinciali per ottenere i fon<strong>di</strong> specifici, è quella <strong>di</strong> sviluppare un centro sanitario dove attualmente è<br />

presente la biblioteca e i poliambulatori, per realizzare un centro unico <strong>di</strong> sviluppo complementare dove<br />

possano trovare spazi adeguati tutti i servizi sanitari che devono essere erogati alla nostra Comunità.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Sindaco. La parola all’Assessore Dallafior.<br />

ASS. DALLAFIOR LUISA: Buona sera a tutti. Io esporrò una relazione che vuol essere un breve<br />

riassunto <strong>di</strong> tutte le riflessioni, gli approfon<strong>di</strong>menti e i materiali che abbiamo raccolto in questi mesi. Lo<br />

scopo <strong>di</strong> questa relazione è <strong>di</strong> portare a tutti gli interessati le informazioni legate a questo progetto, far<br />

capire le motivazioni <strong>del</strong>le scelte che lo hanno sorretto e quin<strong>di</strong> rendere pubblico il <strong>di</strong>battito sia stasera<br />

come anche in futuro, per raccogliere sollecitazioni, idee e altri contributi.<br />

Darò lettura <strong>di</strong> questa relazione perché la spiegazione sarebbe troppo lunga e porterebbe via<br />

troppo tempo, quin<strong>di</strong> ho cercato <strong>di</strong> riassumere all’interno <strong>di</strong> questo documento i punti salienti <strong>di</strong> questo<br />

progetto.<br />

La necessità <strong>di</strong> una nuova biblioteca a Piné e nei paesi limitrofi è un’esigenza sentita da<br />

parecchio tempo dai citta<strong>di</strong>ni e senza voler entrare nelle problematiche specifiche <strong>di</strong> ognuna <strong>del</strong>le quattro<br />

comunità interessate dalla nuova progettazione, ricor<strong>di</strong>amo solo che il bacino <strong>di</strong> utenza che si viene a<br />

creare sarà <strong>di</strong> circa 9000 residenti, contando appunto la popolazione attuale dei quattro Comuni, a cui<br />

vanno aggiunti gli utenti <strong>di</strong> altri Comuni limitrofi che già adesso usufruiscono dei servizi <strong>del</strong>la biblioteca<br />

comunale <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong> Piné, apprezzata anche dagli esterni perché improntata alla qualità e alla<br />

fruibilità. Bisogna infatti <strong>di</strong>re che la nostra biblioteca raccoglie parecchi utenti <strong>di</strong> Comuni vicini, proprio<br />

perché sa offrire un servizio <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong>fatti, guardando i dati degli ultimi quattro anni, si nota che<br />

mentre moltissime biblioteche sono in costante e progressivo calo <strong>di</strong> utenze e <strong>di</strong> prestiti, la nostra<br />

biblioteca riesce a mantenersi su un dato stabile, che varia un pochino <strong>di</strong> anno in anno ma il trend resta<br />

effettivamente stabile.<br />

Bisogna inoltre conteggiare i turisti che nella stagione estiva affollano le nostre valli e gli ultimi dati<br />

<strong>di</strong>sponibili sono quelli <strong>del</strong>l’APT per il periodo novembre 2010-ottobre 2011 che ci <strong>di</strong>cono che gli arrivi<br />

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sono stati 55.600 e le presenze 587.500 sui quattro Comuni interessati ed anche questo è un bacino<br />

d’utenza molto ampio.<br />

Come pensare a questo nuovo spazio in modo che possa svolgere al meglio le importanti funzioni<br />

demandate alle moderne biblioteche? Per cercare <strong>di</strong> rispondere a questa domanda ci siamo documentati<br />

per molti mesi, abbiamo partecipato ad un convegno sulle nuove biblioteche che si è svolto a Trento il 20<br />

maggio 2011, abbiamo sentito l’Ufficio <strong>del</strong> Sistema bibliotecario <strong>del</strong>la Provincia, abbiamo visitato alcune<br />

strutture per farci un’idea e incontrato <strong>del</strong>le persone che utilizzano quoti<strong>di</strong>anamente quegli spazi; inoltre,<br />

abbiamo confrontato vari stu<strong>di</strong> e contributi sull’argomento.<br />

Per una serie <strong>di</strong> circostanze fortunate abbiamo potuto interagire con persone culturalmente consapevoli<br />

quanto noi <strong>del</strong>l’importanza <strong>del</strong>l’uso pubblico <strong>del</strong>lo spazio urbano e <strong>di</strong> cosa comporti l’avvento<br />

<strong>del</strong>l’economia <strong>del</strong>la conoscenza. Pur provenendo da ambiti <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong>versi abbiamo trovato<br />

sinergie e punti <strong>di</strong> convergenza nei territori culturali dove si incontrano l’urbanistica, l’architettura, la<br />

sociologia e l’antropologia culturale, in una reciproca integrazione feconda.<br />

Per comprendere appieno la portata innovativa <strong>di</strong> questa visione progettuale bisogna saper fare un salto<br />

culturale necessario sia per capire le connessioni tra spazio pubblico, capitale sociale ed esercizio <strong>del</strong>la<br />

democrazia, sia per intuire le potenzialità legate alle nuove concezioni <strong>di</strong> biblioteca come risorsa per il<br />

territorio e volano <strong>di</strong> sviluppo complessivo <strong>del</strong>le comunità, nell’ottica <strong>del</strong>la società <strong>del</strong>la conoscenza.<br />

Quello che segue è un breve riassunto <strong>del</strong>le informazioni e <strong>del</strong>le riflessioni raccolte allo scopo <strong>di</strong> rendere<br />

pubblico il <strong>di</strong>battito e sollecitare ulteriori riflessioni e proposte da parte <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni e Amministratori<br />

interessati.<br />

Sovracomunalità. Nello scorso autunno si sono svolti numerosi incontri tra i Sindaci <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong><br />

<strong>di</strong> Piné, Bedollo, Sover e Segonzano allo scopo <strong>di</strong> porre le basi <strong>del</strong>la nuova biblioteca sovracomunale. I<br />

Sindaci e le rispettive Giunte comunali si sono trovati concor<strong>di</strong> su questa realizzazione: l’accordo<br />

raggiunto e <strong>di</strong> costruire a <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong> Piné la nuova biblioteca sovracomunale e prevedere punti <strong>di</strong> lettura<br />

negli altri Comuni.<br />

In questa prima fase <strong>di</strong> redazione <strong>del</strong> progetto preliminare non è necessaria la stipula <strong>di</strong> convenzioni per<br />

la gestione, così come concordato con gli Uffici <strong>del</strong> Servizio <strong>del</strong>le Autonomie Locali. Basilari sono stati gli<br />

incontri con i Dirigenti <strong>del</strong> Servizio biblioteche <strong>del</strong>la Provincia, Martinelli e Dallavalle, che sono stati<br />

coinvolti anche nelle fasi <strong>di</strong> localizzazione, progettazione e in<strong>di</strong>viduazione degli spazi necessari alla<br />

struttura.<br />

La nuova biblioteca prevede spazi per circa 1400 metri quadrati totali e risulta in tal modo adeguatamente<br />

<strong>di</strong>mensionata in funzione <strong>del</strong> rapporto capacità-utenza dei quattro Comuni. Bisogna ricordare che il<br />

Fondo Unico Territoriale finanzia solo opere sovracomunali e che la ricerca <strong>di</strong> sinergie tra le altre<br />

comunità limitrofe è risultata naturale scontata, in quanto tra esse sono da tempo in essere numerose<br />

forme <strong>di</strong> collaborazione e <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> progetti comuni, basti ricordare quello triennale in corso<br />

“Lib(E)ri per crescere” finanziato con bando Caritro per la promozione <strong>del</strong>la lettura fin dalla prima infanzia.<br />

Finalità. Vorrei iniziare la trattazione ricordando quanto scritto nel risvolto <strong>di</strong> copertina <strong>del</strong> saggio<br />

Le piazze <strong>del</strong> sapere, <strong>di</strong> Antonella Agnioli, testo presente nella biblioteca <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> dal quale<br />

prenderemo ulteriori spunti nel corso <strong>del</strong>la trattazione poiché ci sembra adatto ad in<strong>di</strong>care il percorso.<br />

‘Ripensare gli spazi urbani, sottrarli alla commercializzazione, farne luoghi <strong>di</strong> incontro, <strong>di</strong> scambio, <strong>di</strong><br />

azione collettiva. La biblioteca pubblica, a lungo ignorata dalla politica e oggi minacciata da internet nel<br />

suo ruolo informativo, può <strong>di</strong>ventare un territorio aperto a gruppi e associazioni, un centro <strong>di</strong> riflessione e<br />

<strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione dei saperi, il nodo centrale <strong>di</strong> una rete con altre istituzioni culturali. In un Paese sempre<br />

più ignorante, che rischia <strong>di</strong> restare ai margini <strong>del</strong>l’economia <strong>del</strong>la conoscenza, la biblioteca pubblica<br />

deve <strong>di</strong>ventare parte <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> rinascita <strong>del</strong>l’Italia, un luogo <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> creatività per ogni<br />

citta<strong>di</strong>no’.<br />

Già dal titolo infatti, Le piazze <strong>del</strong> sapere, si può capire quale dovrà essere l’ottica da seguire per<br />

costruire la nuova biblioteca intercomunale: essa sarà uno spazio a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti citta<strong>di</strong>ni, un luogo<br />

accogliente dove recarsi anche per incontrare gli amici, fare i compiti, stu<strong>di</strong>are; avere a <strong>di</strong>sposizione spazi<br />

per mamme per bambini piccoli, ma anche per le altre età; leggere il giornale; navigare in internet;<br />

assistere a conferenze, spettacoli e musica; oltre naturalmente ad utilizzare le collezioni <strong>di</strong> libri, riviste,<br />

CD e film. Si configura come spazio <strong>di</strong> esposizione <strong>di</strong> tutti i pubblici potenziali, anche <strong>di</strong> quelli che<br />

attualmente non la frequentano: un luogo in cui ognuno potrà trovare un’ampia gamma <strong>di</strong> servizi utili ma<br />

anche ciò che non si aspetterebbe <strong>di</strong> trovare, come un’area pubblica <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione e <strong>di</strong>battito, <strong>di</strong><br />

costruzione <strong>di</strong> appartenenza e <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> democrazia. Ormai è superato lo spazio <strong>di</strong> biblioteca dove si<br />

prendono in prestito i libri, infatti esistono anche dei box che svolgono questo compito in maniera<br />

informatizzata: la persona può da sola prendere in prestito un libro e restituirlo, senza il bisogno <strong>di</strong> un<br />

bibliotecario.<br />

Ruoli e funzioni. Le biblioteche pubbliche <strong>di</strong> stampo ottocentesco, sorte con scoppi <strong>di</strong><br />

catalogazione e conservazione <strong>del</strong> patrimonio librario, nonché <strong>di</strong> consultazione e prestito, rigidamente<br />

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egolamentate, nonché le biblioteche nate in Italia su mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>la public library britannica, legate alla<br />

promozione <strong>di</strong> lettura nella fase storica <strong>di</strong> alfabetizzazione <strong>di</strong> massa, pur svolgendo funzioni fondamentali<br />

negli specifici contesti socio-culturali, vanno oggi affiancate da altri tipi <strong>di</strong> biblioteche pubbliche con ruoli e<br />

funzioni adeguate alla contemporaneità. L’Italia possiede oltre 15.000 biblioteche, frammentate in una<br />

miriade <strong>di</strong> tipologie e <strong>di</strong> affiliazioni istituzionali. La nostra Regione insieme ad altre (Toscana, Lombar<strong>di</strong>a<br />

ed Emilia-Romagna) ha saputo creare una rete <strong>di</strong> biblioteche pubbliche che si avvicina agli standard<br />

europei, superando lo stereotipo <strong>del</strong>la biblioteca <strong>di</strong> conservazione e ponendosi come obiettivi<br />

l’ampliamento degli spazi fruibili, dei pubblici potenziali e <strong>del</strong>l’offerta <strong>di</strong> servizi e materiali culturali a<br />

<strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>l’utenza.<br />

Funzione pubblica. È doverosa una riflessione sull’etimologia <strong>del</strong> termine <strong>Baselga</strong>, che deriva<br />

da “basilica”: in epoca romana essa era un ampio e<strong>di</strong>ficio aperto, coperto e privo <strong>di</strong> pareti <strong>di</strong>visorie,<br />

utilizzato come luogo per riunioni, incontri <strong>di</strong> affari e amministrazione <strong>del</strong>la giustizia; non aveva quin<strong>di</strong><br />

funzioni specialistiche ma era luogo <strong>di</strong> ritrovo per svariate incombenze al pari <strong>del</strong> foro, che era invece un<br />

luogo pubblico aperto. Fu solo dopo 313 d.C. che la basilica si trasformò in luogo <strong>di</strong> culto per i cristiani<br />

appena riconosciuti con l’E<strong>di</strong>tto <strong>di</strong> Costantino, come spazio pubblico <strong>di</strong>mostratosi adatto a contenere un<br />

gran numero <strong>di</strong> fe<strong>del</strong>i. <strong>Baselga</strong> significa quin<strong>di</strong> “e<strong>di</strong>ficio pubblico aperto a tutti” ed è questo il significato<br />

che vogliamo recuperare per la nuova biblioteca: luogo <strong>di</strong> cultura, informazione, formazione e creatività;<br />

catalizzatore per la promozione <strong>del</strong>le politiche culturali <strong>del</strong> territorio servito. Al pari <strong>del</strong>la basilica civica,<br />

essa deve <strong>di</strong>ventare ibrida e multiforme, fatta <strong>di</strong> luoghi e spazi molteplici e trasformabili; deve quin<strong>di</strong><br />

essere laboratorio multime<strong>di</strong>ale, agenzia <strong>di</strong> informazioni locale, centro <strong>di</strong> aggregazione, nuova piazza<br />

urbana, luogo <strong>di</strong> socializzazione e <strong>di</strong> inclusione sociale. Dovrà poi riuscire ad adattarsi alle nuove<br />

esigenze <strong>di</strong> conoscenza e informazione che potranno emergere nei prossimi decenni.<br />

Localizzazione. È importante invertire i processi negativi <strong>di</strong> questi ultimi anni legati in particolar<br />

modo alla commercializzazione degli spazi pubblici, ad esempio i centri commerciali, che hanno<br />

impoverito i consueti luoghi <strong>di</strong> informazione e confronto. È necessario ricostruire questi luoghi <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito,<br />

conoscenza incontro-scambio, cioè gli spazi pubblici <strong>del</strong>la piazza e <strong>del</strong> sagrato nel centro citta<strong>di</strong>no. Le<br />

biblioteche possono essere intese come piazze coperte, dove la possibilità <strong>di</strong> incontrare gli amici sia<br />

altrettanto importante <strong>del</strong>l’opportunità <strong>di</strong> prendere in prestito un libro o un film.<br />

<strong>Baselga</strong> <strong>di</strong> Piné non ha uno spazio ben definito che funga da centro citta<strong>di</strong>no, bensì alcune vie da<br />

percorrere e poi la zona <strong>del</strong> lago <strong>di</strong> Serraia che si sta valorizzando attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> nuovi<br />

spazi e parchi gioco, la creazione <strong>di</strong> nuovi parcheggi, una revisione <strong>del</strong>la viabilità e l’imminente<br />

rifacimento <strong>di</strong> via Cesare Battisti e <strong>di</strong> via Roma. Ecco quin<strong>di</strong> l’idea <strong>di</strong> creare come fulcro la nuova<br />

biblioteca, intesa come piazza <strong>del</strong> sapere, centro informativo culturale per residenti e turisti, per vedere<br />

sul lago il punto <strong>di</strong> partenza per numerose passeggiate: essa deve aprirsi e fare da cerniera tra l’abitato e<br />

il lago, come piazza in cui è piacevole entrare anche senza uno scopo preciso, in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> vero<br />

e proprio spazio pubblico adatto a tutte le età, il più aperto e accogliente possibile, con un orario lungo<br />

che ne permetta la fruizione anche a chi durante il giorno lavora. Anche le entrate <strong>del</strong>la nuova biblioteca<br />

sono pensate in funzione dei percorsi effettuati quoti<strong>di</strong>anamente dagli abitanti: lo spazio interno in<br />

comunicazione con quello esterno; la continuità data dalla piazza prospiciente e dalle gran<strong>di</strong> vetrate con<br />

la vista sul lago e sulla valle. Si presenta quin<strong>di</strong> come luogo simbolico <strong>di</strong> relazioni che interpreta un<br />

momento storico <strong>di</strong> evoluzione <strong>del</strong> suo ruolo culturale nella società contemporanea, all’interno <strong>di</strong> un<br />

territorio che sta già <strong>di</strong> per sé ripensandosi nelle sue strutture urbanistiche e nelle sue funzioni<br />

economiche.<br />

La nuova biblioteca intercomunale viene immaginata come luogo <strong>di</strong> aggregazione e <strong>di</strong> incubazione <strong>di</strong><br />

eventi culturali, dove la popolazione residente, e non, si potrà incontrare anche senza uno scopo preciso;<br />

vuole <strong>di</strong>ventare un luogo vissuto da ogni categoria <strong>di</strong> persone che ognuno può riconoscere come propria<br />

e che riesce a fare proposte per mo<strong>di</strong>ficare le abitu<strong>di</strong>ni e i consumi culturali, nonché l’uso <strong>del</strong> tempo libero<br />

dei citta<strong>di</strong>ni. Non si costruisce, quin<strong>di</strong>, un semplice e<strong>di</strong>ficio, ma uno spazio per le nostre popolazioni, un<br />

luogo simbolico e un luogo <strong>di</strong> relazioni che rappresenta la storia e l’evoluzione <strong>del</strong>le nostre comunità e<br />

che intende imporsi come volano <strong>di</strong> crescita culturale <strong>del</strong> territorio.<br />

Utenza reale e potenziale. Quasi dappertutto la frequentazione <strong>del</strong>le biblioteche pubbliche<br />

purtroppo è abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> una minoranza. Le indagini svolte in tutta Europa sui non-utenti fanno emergere<br />

l’idea che la causa <strong>del</strong>la bassa frequenza sia legata all’immagine <strong>di</strong> biblioteca come istituzione severa e<br />

poco attraente. Nel tempo, essa ha cercato <strong>di</strong> adattarsi alle richieste dei citta<strong>di</strong>ni ma non ho mai saputo<br />

mo<strong>di</strong>ficare <strong>del</strong> tutto la percezione dominante <strong>di</strong> luogo a volte polveroso <strong>di</strong> conservazione dei libri, adatto<br />

ad una ristretta utenza, inducendo nella maggior parte <strong>del</strong>la popolazione un senso <strong>di</strong> estraneità e <strong>di</strong><br />

separazione, a volte ulteriormente rimarcato da scelte architettoniche che, anche simbolicamente,<br />

rimandano ad un’idea <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco e <strong>di</strong> rispetto per questi luoghi riservati ed esclusivi.<br />

Queste percezioni sono mo<strong>di</strong>ficabili solo nel lungo periodo, perseguendo con consapevolezza<br />

l’abbattimento <strong>del</strong>le barriere materiali simboliche che limitano l’uso <strong>di</strong> questo spazio pubblico e<br />

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proponendo un mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> biblioteca come ambiente per tutti, che può offrire servizi <strong>di</strong>versificati a tutte le<br />

categorie <strong>di</strong> persone.<br />

Anche l’impatto <strong>del</strong>le nuove tecnologie ha tolto motivazioni soprattutto alle generazioni dei “nativi <strong>di</strong>gitali”<br />

all’utilizzo dei servizi offerti tra<strong>di</strong>zionalmente dalle biblioteche. Un altro dato legato all’utenza e <strong>di</strong> cui<br />

dobbiamo tener conto è quello <strong>del</strong> progressivo invecchiamento <strong>del</strong>la popolazione, quin<strong>di</strong> con l’idea <strong>di</strong><br />

doversi preparare fin da adesso alle esigenze <strong>di</strong> un’utenza demograficamente <strong>di</strong>versa; allo stesso modo<br />

dobbiamo tener conto <strong>del</strong>la crescente <strong>di</strong>versità etnica, perché in futuro ci saranno più bambini nati in Italia<br />

da genitori stranieri e la biblioteca, insieme alla scuola, sarà anche un luogo <strong>di</strong> integrazione sociale.<br />

Evoluzione. La biblioteca deve quin<strong>di</strong> passare da una situazione passiva - aspetto che l’utenza<br />

arrivi - ad un atteggiamento protettivo e quin<strong>di</strong> deve mettere in cantiere azioni propositive per riuscire ad<br />

attrarre l’alta percentuale <strong>di</strong> popolazione che non legge e non compra libri. Se la biblioteca si limita alla<br />

promozione <strong>del</strong> libro <strong>del</strong>la lettura, attrae solo una parte <strong>di</strong> quel 20-<strong>30</strong>% che legge abitualmente. L’80%<br />

circa <strong>del</strong> possibile bacino <strong>di</strong> utenza non frequenta la biblioteca: essa è per poche categorie <strong>di</strong> utenti,<br />

soprattutto bambini e anziani, perché gli orari <strong>di</strong> apertura escludono <strong>di</strong> solito tutti coloro che lavorano; la<br />

biblioteca deve invece <strong>di</strong>ventare un luogo molteplice per attrarre tutta questa potenziale utenza, evitando<br />

<strong>di</strong> lasciare ai centri commerciali tutta la gestione <strong>del</strong> tempo libero <strong>del</strong>le persone.<br />

Per fare questo è necessaria una continuità <strong>di</strong> contesto che serve a generare contaminazioni reciproche<br />

tra biblioteca e territorio, così la biblioteca potrà <strong>di</strong>ventare sportello <strong>di</strong> informazioni per il citta<strong>di</strong>no, curare<br />

esposizioni, mostre, corsi <strong>di</strong> formazione, oppure contenere sale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o autonomo aperte fino a tar<strong>di</strong>,<br />

sale lettura, spazi <strong>di</strong> incontro adatte alle varie età, aree polivalenti flessibili, come luoghi <strong>di</strong> aggregazione<br />

sociale per la comunità con mobili su rotelle, allo scopo <strong>di</strong> creare zone interessanti per fare teatro,<br />

musica, incontri e conferenze; il tutto pre<strong>di</strong>sposto in modo da poter ripensare la <strong>di</strong>stribuzione funzionale <strong>di</strong><br />

aree e servizi in base alle nuove esigenze che potranno profilarsi in futuro.<br />

Già adesso l’ampia terrazza e la grande sala previste all’ultimo piano si prestano agli usi più svariati: è<br />

importante che in questi spazi si possa svolgere un ampio ventaglio <strong>di</strong> attività, dai corsi <strong>di</strong> manualità ai<br />

<strong>di</strong>battiti più impegnati, perché così si darà la possibilità ad ognuno <strong>di</strong> espandere i propri interessi e <strong>di</strong><br />

avere a <strong>di</strong>sposizione luoghi <strong>di</strong> conoscenza in cui sentirsi parte a pieno titolo <strong>del</strong>la comunità. A tal fine è<br />

stata curata l’interazione tra il vedere e l’essere visti, in una logica dove è più importante la gente rispetto<br />

allo spazio; dove ognuno si può muovere informalmente e scegliere autonomamente <strong>di</strong> quali strumenti<br />

fruire e quali attività svolgere.<br />

I nuovi spazi permetteranno una logica separazione tra settori <strong>di</strong> ampia consultazione, facilmente<br />

raggiungibili, e sezioni più specialistiche, ubicate in zone meno centrali e più riservate, contigue ad aree<br />

adatte allo stu<strong>di</strong>o e alla concentrazione.<br />

Al primo piano si sta pensando alla collocazione <strong>di</strong> archivio, emeroteca, spazio lettura giornali, scaffali<br />

aperti per la sezione <strong>di</strong> narrativa, punto informativo, punto prestito self-service, esposizione novità librarie,<br />

sala lu<strong>di</strong>ca, fasciatoio, sala allattamento. Al secondo piano si sta pensando alla sezione au<strong>di</strong>ovisivi in<br />

musica, sezioni <strong>di</strong> narrativa e saggistica più specifica, area informatica. Al terzo piano si prevedono gli<br />

uffici, una zona <strong>di</strong> consultazione specialistica e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, una zona <strong>di</strong> lettura all’aperto in terrazza.<br />

Il balcone d’ingresso è stato pensato non per fare da deterrente, bensì da punto <strong>di</strong> prima informazione,<br />

assistenza utenti, nonché punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>screta sorveglianza anche ai piani superiori grazie alla sua<br />

ubicazione strategica.<br />

Si potrà prevedere anche una sezione <strong>di</strong> storia locale per far prendere coscienza alle persone <strong>del</strong> valore<br />

<strong>del</strong> territorio, per mantenerlo ed estenderlo come valore identitario: è più facile, infatti, tutelare un territorio<br />

dove ci sia la consapevolezza <strong>del</strong> suo valore. Il marketing territoriale troverà spazi nelle varie finestre e<br />

nelle aree <strong>di</strong> esposizione de<strong>di</strong>cate alla realtà culturale, storica, turistica ed economica <strong>del</strong>le valli,<br />

ponendosi come primo incontro fra il potenziale utente o cliente e le possibilità offerte dalla realtà<br />

culturale, ambientale ed economica.<br />

Spazi pubblici. La pubblica biblioteca è un’istituzione in<strong>di</strong>ssolubilmente legata al suo territorio e<br />

le sue funzioni sono strettamente correlate a quelle degli altri spazi urbani <strong>di</strong> incontro come le chiese, i<br />

mercati e le piazze, luoghi chiave <strong>del</strong>la convivenza civile e <strong>del</strong>la formazione <strong>del</strong>l’opinione pubblica<br />

democratica. Se i luoghi pubblici sono il motore <strong>del</strong>la democrazia, quali caratteristiche dovrebbero avere<br />

per essere anche piacevoli, affollati e culturalmente stimolanti? Ecco alcune caratteristiche degli spazi<br />

che attirano i citta<strong>di</strong>ni e che contribuiscono alla qualità <strong>del</strong>la vita <strong>di</strong> cui si terrà conto nella nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione.<br />

Dimensioni: i luoghi e le sale non devono essere troppo gran<strong>di</strong>, altrimenti inquietano e incutono la<br />

percezione <strong>di</strong> non saperli dominare e <strong>di</strong> non riconoscere visi e movimenti nell’ambiente; un ambiente a<br />

misura dei nostri occhi ci tranquillizza e ci invita a percorrerlo e a viverlo senza timori.<br />

Leggibilità: le persone si sentono a proprio agio se possono capire istintivamente dove sono, quali sono<br />

le funzioni <strong>del</strong> luogo, come arrivare dove vogliono e come andarsene. Qui viene ripreso il concetto <strong>di</strong> un<br />

urbanista e storico, Kevin Lynch da L’immagine <strong>del</strong>la città, che parla <strong>del</strong>la leggibilità come <strong>di</strong> uno degli<br />

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aspetti principali per definire la qualità <strong>del</strong>la vita <strong>di</strong> un luogo. Vanno quin<strong>di</strong> curati la segnaletica, che deve<br />

essere chiara e sintetica, l’arredo, che non dev’essere sovrabbondante ma funzionale, e le caratteristiche<br />

<strong>di</strong> essenzialità e linearità <strong>del</strong>le forme, che rendono comprensibile e facilmente visibile ogni settore. Nel<br />

contempo ci dev’essere un equilibrio nei dettagli, perché l’occhio ha bisogno <strong>di</strong> scoprire cose nuove un<br />

po’ alla volta, lungo percorsi piacevoli e stimolanti. Si devono evitare scenografie architettoniche che<br />

rendono incomprensibile e poco attraente lo spazio per l’uomo comune, creando una sensazione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffidenza e <strong>di</strong> estraneità.<br />

Varietà: i luoghi conviviali devono offrire una varietà <strong>di</strong> funzioni che siano sempre ricche <strong>di</strong> scoperte;<br />

inoltre bisogna evitare spazi vuoti privi <strong>di</strong> riferimenti visivi e <strong>di</strong> quella varietà <strong>di</strong> scoperte che stimolano la<br />

nostra immaginazione. Vanno create aree che si presentino come spazi possibili <strong>di</strong> conversazione e <strong>di</strong><br />

sosta, fruibili anche da parte <strong>di</strong> pubblici <strong>di</strong>versi nelle varie ore <strong>del</strong> giorno.<br />

Senso <strong>di</strong> sicurezza: curare alcune caratteristiche strutturali come l’illuminazione e la possibilità <strong>di</strong> una<br />

sorveglianza <strong>di</strong>screta e non intrusiva da parte degli addetti.<br />

Comfort: curare l’assorbimento <strong>del</strong> rumore, e questo è un aspetto che abbiamo visto in una biblioteca in<br />

particolare, dove il rumore assordante creava la voglia anziché <strong>di</strong> rimanere, <strong>di</strong> andarsene via; creare<br />

spazi conviviali dove sostare per riposare un po’ o consultare qualche materiale, sia all’interno che<br />

all’esterno; arredare la piazza esterna che non deve rimanere <strong>del</strong> tutto vuota ma con alberi, panchine,<br />

qualche portico e qualche gra<strong>di</strong>nata che invitano i passanti a fermarsi senza dover pagare il quoti<strong>di</strong>ano<br />

tributo al mercato e alle sue leggi <strong>di</strong> consumo. I portici permettono <strong>di</strong> poter utilizzare la piazza anche<br />

quando piove e quando la temperatura scende, rendendo la frequentazione <strong>del</strong>la zona più regolabile;<br />

contribuiscono inoltre a creare una continuità tra interno ed esterno che invoglia i possibili utenti a varcare<br />

la soglia. Punti d’incontro, tavolini, fontanelle e sedute circolari possono servire a mettere in<br />

comunicazione tra loro le persone che non si conoscono.<br />

Come vedete gli spunti <strong>di</strong> lavoro sono tanti, <strong>di</strong> fatto era impossibile esporli a voce, quin<strong>di</strong> per forza si è<br />

resa necessaria una relazione scritta. Questi sono un po’ il sunto <strong>di</strong> quello che abbiamo stu<strong>di</strong>ato in tutti<br />

questi mesi e lo poniamo all’attenzione pubblica proprio per stimolare ulteriori idee e <strong>di</strong>battiti.<br />

Per concludere, una biblioteca pubblica ben gestita <strong>di</strong>venta un luogo d’incontro, <strong>di</strong> scambio e <strong>di</strong><br />

confronto; <strong>di</strong>venta il tessuto connettivo <strong>di</strong> una democrazia vitale che contribuisce ad aumentare il capitale<br />

sociale <strong>di</strong> un territorio. Concludo con una citazione <strong>del</strong> testo <strong>di</strong> Agnioli <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>cevo in premessa:<br />

“nell’attuale economia <strong>del</strong>la conoscenza, la cultura rappresenta uno degli elementi strategici per lo<br />

sviluppo socio-economico <strong>del</strong> territorio e rappresenta anche il senso <strong>di</strong> appartenenza <strong>di</strong> una comunità”.<br />

Ecco perché stiamo cercando <strong>di</strong> curare particolarmente la progettazione <strong>del</strong>la nuova biblioteca<br />

intercomunale, aprendoci anche al confronto con chiunque vorrà renderci partecipi dei suoi pensieri e<br />

<strong>del</strong>le sue riflessioni, in modo che ne risulti, per quanto possibile, una progettazione con<strong>di</strong>visa dalla gente.<br />

A questo proposito è possibile far pervenire eventuali contributi utili alla <strong>di</strong>scussione in forma scritta od<br />

orale presso la biblioteca comunale <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong> Piné oppure <strong>di</strong>rettamente ai Sindaci e agli Assessori dei<br />

Comuni interessati.<br />

Vi ringrazio <strong>del</strong>l’attenzione prestata all’ascolto <strong>di</strong> questa relazione che riassumeva un po’ la<br />

nostra filosofia per la nuova biblioteca.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Assessore Dallafior. Forse è opportuno <strong>di</strong>re che se a qualcuno interessa una<br />

copia <strong>di</strong> questa relazione, è sufficiente chiederla: sarà puntualmente fornita.<br />

Possiamo procedere all’illustrazione <strong>del</strong> progetto e credo non sia necessario presentare l’architetto Panni,<br />

progettista incaricato <strong>di</strong> questa progettazione preliminare.<br />

ARCH. PANNI VITO: Il mio compito era quello <strong>di</strong> interpretare e sviluppare il tema <strong>del</strong>la nuova biblioteca e<br />

<strong>del</strong> sistema parcheggi, quin<strong>di</strong> in realtà ho condotto il lavoro partendo dai presupposti poc’anzi illustrati<br />

dall’Assessore Dallafior, perché il programma culturale che ruota attorno alla biblioteca è notevole e la<br />

parte tecnica in questa fase, che è preliminare, deve fondamentalmente suggerire <strong>del</strong>le risposte una volta<br />

interpretati i canoni che oggi si vogliono <strong>del</strong>ineare per la biblioteca contemporanea.<br />

Per meglio farvi identificare la zona ho preparato alcune slide. Anzitutto devo <strong>di</strong>re che l’Assessore<br />

ha <strong>del</strong>ineato molti dei motivi che spingono a collocare la biblioteca in questa zona, per cui<br />

l’Amministrazione mi ha dato un input che io ho sviluppato e ho volutamente utilizzato questo estratto<br />

perché riconduce ai presupposti che sono stati poc’anzi richiamati. [riferimento a slide] questo è il palazzo<br />

dei congressi, troviamo poi la T2, che è un’area perequativa <strong>di</strong> cui il 40% circa verrà, all’atto <strong>del</strong><br />

perfezionamento <strong>del</strong>la convenzione, ceduto gratuitamente al <strong>Comune</strong>, dopo<strong>di</strong>ché c’è questa parte con il<br />

cartiglio numero 73 che identifica un terreno privato e<strong>di</strong>ficabile; <strong>di</strong> seguito troviamo la fascia <strong>di</strong> rispetto<br />

lago, i parcheggi pubblici, la strada e l’attuale cantiere <strong>del</strong>la sistemazione lago.<br />

Perché ho voluto iniziare con la parte urbanistica? Soprattutto per la questione dei parcheggi che è legata<br />

alla viabilità, all’utenza e a molte altre variabili, però è anche un tema da anni fortemente <strong>di</strong>battuto in<br />

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questo <strong>Comune</strong> e che comunque troverà a breve una qualità maggiore in forza <strong>del</strong>l’eliminazione dei<br />

parcheggi in via Cesare Battisti dove si contano circa una ventina <strong>di</strong> posti auto che verranno a<br />

scomparire. Questo input mi ha suggerito <strong>di</strong> valorizzare tutta questa parte [riferimento a slide] come un<br />

nodo e sono facilitato anche dal <strong>di</strong>segno <strong>del</strong> Piano regolatore che in<strong>di</strong>ca, nella previsione passata, una<br />

rotatoria ma attualmente risulta che questa stretta non sia mo<strong>di</strong>ficabile per effetto dei vincoli derivanti dai<br />

Servizi Beni culturali, Bacini montani e Viabilità.<br />

La “tombinatura”, ossia la copertura <strong>del</strong> rio, sembra una manovra lontana e <strong>di</strong>fficilmente<br />

perseguibile, lo spostamento <strong>del</strong> capitello è oneroso, quin<strong>di</strong> resterà <strong>di</strong> fatto per un tempo <strong>di</strong>fficile da<br />

definire come un punto congestionato. Questa <strong>di</strong>rettrice rossa [riferimento a slide] per i non esperti <strong>del</strong><br />

settore rimarca il tracciato <strong>di</strong> via Cesare Battisti che, <strong>di</strong> fatto, è una strada provinciale a livello territoriale,<br />

quin<strong>di</strong> sappiamo tutti che taglia a metà il paese e sappiamo altresì che tipo <strong>di</strong> traffico comporta come<br />

anche che non esiste una circonvallazione. Questo punto congestionato dal forte traffico veicolare resterà<br />

un tema da sviluppare, però nel frattempo si può prendere spunto dal Piano regolatore che in<strong>di</strong>ca già uno<br />

sviluppo <strong>del</strong>le zone parcheggi e fare altri ragionamenti.<br />

La mia provocazione è quella <strong>di</strong> costituire questa sorta <strong>di</strong> anello [riferimento a slide] che verrebbe<br />

a coinvolgere dei terreni prossimi a via Cesare Battisti per il semplice motivo che nella mia idea,<br />

arretrando le terrazze antistanti il palazzo dei congressi, che secondo me sono ridondanti e forse<br />

desuete, si otterrebbe innanzitutto una maggiore praticabilità <strong>di</strong> questo spazio e il facile raggiungimento a<br />

questo terreno che, se collegato al resto <strong>del</strong> sistema, creerebbe l’inizio <strong>di</strong> questo percorso circolare. Oltre<br />

a questo modo per uscire dal parcheggio ed arrivare in via Cesare Battisti vi sarebbe anche la scalinata<br />

prossima all’Albergo Italia che costituirebbe un secondo accesso.<br />

Il punto <strong>di</strong> congestione e l’intensità dei servizi ci obbligano a non fare un ragionamento in questa<br />

prossimità, oltre a voler servire il palazzo dei congressi e la nuova biblioteca.<br />

Vorrei analizzare ora la planimetria generale: trattandosi <strong>di</strong> un tema ancora preliminare, ma<br />

<strong>del</strong>icato, ho preferito avvalermi piuttosto che <strong>di</strong> una mappa catastale, che sarebbe stata mia facoltà in<br />

questa fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> alcuni rilievi che ho condotto io stesso e <strong>di</strong> altri che ho reperito. Ho voluto<br />

rappresentare la reale situazione dei terreni così da <strong>del</strong>ineare anche i rilievi e gli avvallamenti,<br />

aggiungendo all’esistente il progetto <strong>di</strong> sistemazione <strong>del</strong> lago, che è in corso, e nella parte verso il lido<br />

anche quella previsione fatta da altri per l’intensificazione dei parcheggi.<br />

Le sezioni sono sintomatiche per darvi un’altra informazione. [riferimento a slide] Il <strong>di</strong>segno vuole<br />

rappresentare la massa <strong>del</strong> terreno sezionata, quin<strong>di</strong> in due sezioni che ho ritenuto significative abbiamo<br />

rappresentato quello che è il salto tra il lago e la parte più alta: stiamo parlando esattamente <strong>di</strong> 7 metri.<br />

Questo primo dato <strong>di</strong>venta significativo perché inserire la sagoma <strong>del</strong>la biblioteca in quel settore, vuol <strong>di</strong>re<br />

operare uno sbancamento e con<strong>di</strong>zionare i luoghi, ma questo non è necessariamente un <strong>di</strong>fetto, anzi, dal<br />

punto <strong>di</strong> vista geotermico può essere un ottimo input.<br />

Per quanto riguarda la planimetria generale <strong>del</strong> progetto, quest’ultimo per me significa “biblioteca<br />

e sistema parcheggi”. La mia idea sarebbe quella <strong>di</strong> realizzare questo nodo veicolare ma anche<br />

strutturale, infatti dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la costruzione <strong>del</strong> compen<strong>di</strong>o <strong>del</strong>la biblioteca per me era<br />

interessante svilupparne le potenzialità relazionandolo al palazzo dei congressi, per cui in alcune ipotesi<br />

che tra poco proietteremo, si noterà che vi è una visione futura, nel senso che la <strong>di</strong>sponibilità economica<br />

non è tale da metterlo all’origine, però ci permette <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare in senso più ampio il sistema, tentando <strong>di</strong><br />

verificare i presupposti voluti per i parcheggi. [riferimento a slide] Questa è la realizzazione <strong>del</strong> giar<strong>di</strong>no in<br />

corso, questo è il tracciato veicolare, nella mia ipotesi ho sbancato questi terreni realizzando una<br />

seconda piazza antistante la biblioteca e noterete che è stato eliminato il modo <strong>di</strong> salire ai parcheggi<br />

esistenti da questa parte. Il motivo <strong>del</strong>la definizione <strong>di</strong> punto congestionato è dato dal fatto che qui c’è<br />

una strozzatura, allora il fatto <strong>di</strong> formare un accesso in questo modo vorrebbe <strong>di</strong>re creare una sorta <strong>di</strong><br />

intasamento, innanzitutto perché è una operazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello, e poi per le <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong> luogo. Va poi<br />

detto che prima <strong>di</strong> tutti questi fattori ho dato spazio al sistema lago, che per me è la piazza pedonale, con<br />

la possibilità <strong>di</strong> mettere un paio <strong>di</strong> parcheggi per i <strong>di</strong>sabili, alcuni parcheggi che definirei “<strong>di</strong> cortesia” per<br />

le mamme e gli anziani, in prossimità sia dei giar<strong>di</strong>ni sia <strong>del</strong>la biblioteca, e poi un’abbondanza <strong>di</strong><br />

parcheggi che preesistono e perdureranno, oltre che a collegarci a un sistema molto più ampio.<br />

Queste due zone ammetterebbero ad<strong>di</strong>rittura, sempre pro futuro, altri piani sotterranei e qui il<br />

riferimento è al <strong>di</strong>scorso dei 7 metri che facevo poc’anzi. Per dare un numero, stiamo parlando <strong>di</strong> circa<br />

120 parcheggi a seconda <strong>di</strong> come si intende ottimizzare la situazione.<br />

[riferimento a slide] Se <strong>di</strong>segnassimo meglio questa zona, arretrando meglio questa rampa <strong>di</strong> accesso al<br />

fondo sottostante, potremmo far uso <strong>del</strong>la superficie, lasciare al proprietario la parte sotto arretrando <strong>di</strong><br />

un paio <strong>di</strong> metri la rampa e mo<strong>di</strong>ficarne la profon<strong>di</strong>tà ottenendo ben 21 parcheggi, ovvero i parcheggi che<br />

verranno a sparire da via Cesare Battisti.<br />

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Direi che si potrebbe formare un accesso in<strong>di</strong>pendente al cinema, tenendo presente che stiamo<br />

parlando <strong>di</strong> uno sbancamento <strong>di</strong> un forte pen<strong>di</strong>o e ho ipotizzato <strong>di</strong> abbassare <strong>di</strong> 3 metri questo settore,<br />

portarlo in quota con il secondo livello <strong>del</strong> parcheggio esistente, però per superare circa 4 metri <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>slivello ci vuole una rampa <strong>di</strong> una certa lunghezza, perché ogni 80 centimetri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello in<strong>di</strong>cano una<br />

lunghezza <strong>di</strong> circa 10 metri, con uno pianerottolo e poi una seconda rampa e via <strong>di</strong> seguito, naturalmente<br />

perché siamo obbligati ad una pendenza massima <strong>del</strong>l’8%.<br />

Il progetto ricerca anche input derivanti da altri presupposti e non ho fatto altro che riportare ciò<br />

che è in essere e quin<strong>di</strong> in qualche maniera su questa piazza si innesta il percorso <strong>del</strong> lungo lago: in<br />

definitiva ho voluto accelerare questo fenomeno <strong>di</strong> intersezione tra le parti, infatti reputo che il posto sia<br />

tale da formare il punto reale <strong>di</strong> congiungimento tra il paese e il lago, due sistemi apparentemente uniti<br />

ma che in realtà non lo sono.<br />

Ho preparato alcune viste <strong>del</strong> progetto partendo da degli spaccati assonometrici e questo [riferimento a<br />

slide] <strong>di</strong>mostra in prospettiva alcune provocazioni: ho tolto i paramenti <strong>del</strong> palazzo dei congressi facendo<br />

una proposta qualsiasi, nel senso che non si tratta <strong>del</strong>la soluzione definitiva ma è una provocazione che<br />

<strong>di</strong>ce “questa grande facciata può essere reinterpretata”. Il motivo <strong>di</strong> questo è molto semplice: la biblioteca<br />

è sinonimo <strong>di</strong> piazza aperta e coperta, allora per entrare in questa occorrerebbe entrare personalmente<br />

sotto questo e<strong>di</strong>ficio e uscire al lago dall’altra parte, ma questa è una provocazione in termini <strong>di</strong> galleria<br />

(ricordo che la galleria urbana è un tema che si sviluppa dall’ottocento) e il fatto <strong>di</strong> connotare questo<br />

come un palazzo urbano è un tema universale; da questa parte troviamo invece il contenitore <strong>del</strong>la<br />

biblioteca con un tetto con la capacità <strong>di</strong> produrre almeno 100 chilowatt a mezzo <strong>di</strong> pannelli fotovoltaici.<br />

Ho poi lanciato molte altre provocazioni come ad esempio la possibilità <strong>di</strong> spaccare il tetto,<br />

aggiungere una parte e realizzare una grande terrazza, tenendo conto che l’esposizione è sud-ovest e<br />

quin<strong>di</strong> l’ultimo piano con la terrazza sarebbe davvero molto go<strong>di</strong>bile. Questo mi permette <strong>di</strong> anticiparvi<br />

anche il fatto che il sole, oltre a favorire il funzionamento dei pannelli fotovoltaici, troverà il modo <strong>di</strong><br />

penetrare all’interno <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio tramite una sorta <strong>di</strong> pozzo <strong>di</strong> luce dal terzo piano fino al piano interrato.<br />

I criteri sono <strong>di</strong> natura estetica, <strong>di</strong> natura funzionale e filologica perché seguono principi <strong>di</strong><br />

trasparenza, visibilità ed anche <strong>di</strong> sostenibilità energetica, infatti il contributo contributo passivo<br />

<strong>del</strong>l’irraggiamento solare è parimenti importante come l’apporto <strong>di</strong>retto <strong>del</strong>la produzione <strong>di</strong> energia.<br />

Le immagini che ora verranno proiettate funzionano in questo modo: è come se togliessi<br />

fotogramma dopo fotogramma una serie <strong>di</strong> strati, quin<strong>di</strong> spero si capisca che impostando così la<br />

biblioteca all’ultimo piano può essere collegata con il sottotetto <strong>del</strong> palazzo dei congressi, quin<strong>di</strong> in un<br />

percorso <strong>di</strong> sviluppo ulteriore <strong>del</strong>la struttura vi è anche questa possibilità. L’altro strato ci fa vedere<br />

l’interno <strong>del</strong> cinema, che però non è collegato a questo piano interme<strong>di</strong>o <strong>del</strong>la biblioteca: in definitiva vi è<br />

una grande sala per le conferenze e provocatoriamente ho aggiunto una quota, perché se il palco fosse<br />

centrale, potrebbe offrire la scena ad una platea più raccolta piuttosto che una sala da 400 posti;<br />

naturalmente questa soluzione va attivata anche a mezzo <strong>di</strong> pareti mobili, ma ripeto che questo è un<br />

progetto preliminare.<br />

Questa zona circolare [riferimento a slide] nasce per due aspetti: il primo per una forma <strong>di</strong><br />

comodo per gestire il <strong>di</strong>slivello da zero al punto più 1,20 metri, per capirsi la quota <strong>del</strong> terrazzo <strong>del</strong> cinema<br />

(intravedrete che dalla zona a zero vi è una rampa <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa che porterebbe ad utilizzare i garage e i<br />

depositi <strong>del</strong> palazzo dei congressi).<br />

Relativamente all’architettura, questa non è assolutamente vincolante e l’unico criterio che vorrei<br />

sposare è la trasparenza: la quota <strong>del</strong>la nuova biblioteca, secondo me, dovrebbe favorire gran<strong>di</strong> vetrate,<br />

perché è l’affaccio sugli spazi migliori e peraltro illuminati, infatti riceviamo il sole alle spalle ma scorgiamo<br />

gli spazi illuminati <strong>di</strong> fronte, quin<strong>di</strong> mi piace pensare <strong>di</strong> non dover leggere un libro con il sole negli occhi,<br />

pertanto la con<strong>di</strong>zione a me risulta favorevole.<br />

[riferimento a slide] Questo è l’equivalente <strong>di</strong> un plastico <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, cioè <strong>di</strong> una scatola che faccio ruotare<br />

per farvi capire l’aggregazione dei volumi e le possibilità che derivano da una scelta <strong>di</strong> questo tipo che,<br />

ripeto, non sono vincolanti, però gettano i presupposti per capire che da una soluzione all’altra vi è una<br />

notevole <strong>di</strong>fferenza.<br />

La sagoma, in realtà, deriva da altri vincoli, ovvero ci sono il palazzo dei congressi, il palazzo<br />

Baretta ed altri e<strong>di</strong>fici che in un certo senso vanno legati e dunque il concetto <strong>di</strong> trasparenza può essere<br />

un po’ interpretato: io fondamentalmente ipotizzo una facciata, in questo caso provocatoriamente<br />

<strong>di</strong>sarticolata verso il lago ma trasparente. Lo scopo <strong>del</strong> progetto preliminare è lanciare idee anche su<br />

ulteriori possibilità, pertanto noterete che talvolta i <strong>di</strong>segni non sono coerenti, ma sono presentati in forma<br />

anche creativa perché devono lanciare questi input.<br />

Ho detto prima che tra i presupposti principali ho preso in considerazione la trasparenza, ma<br />

anche la libertà e il fatto che questo luogo dovrà essere attraente e attrattivo, allora per l’ingresso vi<br />

sarebbero <strong>di</strong>verse possibilità: la prima, arrivando dal palazzo dei congressi; la seconda prevede una<br />

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scalinata d’onore che sale <strong>di</strong> 1,20 metri, naturalmente la scalinata potrà essere interrotta da un<br />

pianerottolo, e avrà un percorso in rampa per i <strong>di</strong>sabili piuttosto che per la mamma con il passeggino.<br />

[riferimento a slide] Questo è il nodo che l’Assessore ha in<strong>di</strong>cato come reception, informazioni e prestito,<br />

e da sotto si può notare l’ascensore interno panoramico oltre ad intravvedere un volume vuoto, il primo<br />

solaio mezzanino ed il secondo solaio. In questo caso, volendo la biblioteca servire a più funzioni, può<br />

fungere anche come luogo <strong>di</strong> promozione turistica, piuttosto che come luogo multime<strong>di</strong>ale, in fatti vi è la<br />

possibilità <strong>di</strong> collocare dei <strong>di</strong>splay dove vengano proiettati dei filmati o quant’altro.<br />

Il concetto <strong>di</strong> spazi aperti che in<strong>di</strong>cava anche l’Assessore è fondamentalmente percepibile dalla<br />

<strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>la reception che risulta una sorta <strong>di</strong> ponte <strong>di</strong> comando, per ottimizzare le risorse umane<br />

ed avere uno sguardo a 360 gra<strong>di</strong>. Questo tratteggio [riferimento a slide] costituisce la forma <strong>del</strong> vuoto<br />

che è libera dal piano terreno al terzo piano e in architettura il vuoto-pieno è equivalente agli spazi vuoti e<br />

per farvi capire meglio il concetto faccio l’esempio <strong>di</strong> una piazza: in questa sono importanti i prospetti dei<br />

palazzi ma lo sono altrettanto anche lo spazio vuoto e la pavimentazione.<br />

Per quanto riguarda il foro, vi è la possibilità <strong>di</strong> introdurre dei lucernari a pavimento in grado <strong>di</strong><br />

convogliare la luce <strong>di</strong>rettamente anche nei luoghi interni.<br />

Adesso vi vorrei provocare con una visita notturna: il ruolo <strong>del</strong>la biblioteca è determinante dal<br />

punto <strong>di</strong> vista recettivo e turistico, pertanto può dar luogo ad un’immagine <strong>di</strong> questo tipo [riferimento a<br />

slide] e dunque vi prego <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare l’architettura in sé ma <strong>di</strong> apprezzare l’effetto scenico che si può<br />

avere da un luogo trasparente.<br />

Dando corso al processo culturale posto in atto dalla Provincia e dalle in<strong>di</strong>cazioni bibliografiche<br />

vengono consigliati due luoghi: Arzignano in Provincia <strong>di</strong> Vicenza e Nembro in Provincia <strong>di</strong> Bergamo e<br />

abbiamo notato che oggi la tendenza è <strong>di</strong> estrema apertura sia negli spazi sia negli arre<strong>di</strong>. [viene<br />

descritta la struttura <strong>del</strong>la biblioteca <strong>di</strong> Arzignano] in sostanza Arzignano ha scelto <strong>di</strong> sviluppare l’interno<br />

<strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio al concetto <strong>di</strong> piazza, quin<strong>di</strong> con una sorta <strong>di</strong> acquario per lo spazio de<strong>di</strong>cato ai bambini, con<br />

<strong>del</strong>le postazioni che sembrano sempre più degli uffici piuttosto che l’idea statica <strong>del</strong> tavolo da lettura <strong>del</strong>la<br />

biblioteca ottocentesca e le forme sono naturalmente molto <strong>di</strong>namiche, dunque con una leggerezza <strong>di</strong><br />

fondo nell’approccio.<br />

Sempre per <strong>di</strong>mostrare la tendenza contemporanea, senza citare altri esempi in Europa, a<br />

Nembro hanno lavorato molto sull’esterno, generando un grande prisma <strong>di</strong> vetro che contiene la<br />

biblioteca, affiancandolo ad un e<strong>di</strong>ficio a corte dei primi <strong>del</strong> novecento <strong>di</strong> cui hanno mantenuto<br />

l’architettura, tamponando fuori con ampie vetrate, quin<strong>di</strong> il prisma ha qui valore <strong>di</strong> scultura. Questa città<br />

è una realtà industriale, completamente <strong>di</strong>versa dalle nostre, quin<strong>di</strong> il valore estetico è <strong>di</strong> design<br />

industriale piuttosto che <strong>di</strong> altre forme che potremo utilizzare noi. [viene descritta la struttura <strong>del</strong>la<br />

biblioteca <strong>di</strong> Nembro] Anche in questo caso, al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>l’architettura, cercherei <strong>di</strong> farvi notare l’apertura, la<br />

trasparenza, ogni cosa a vista, l’utilizzo è poi molto <strong>di</strong>namico infatti c’è una forte integrazione tra l’uso<br />

locale <strong>del</strong>le associazioni <strong>di</strong> questo luogo, sia per la promozione sociale ma anche per le sale giochi, la<br />

promozione <strong>di</strong> corsi e via <strong>di</strong> seguito.<br />

Torniamo a noi; quello che ho in<strong>di</strong>cato è tutto il percorso filologico e quello che ci possiamo<br />

permettere è quello <strong>di</strong>segnato in rosso [riferimento a slide] nel senso è che stato calibrato l'intervento<br />

cercando <strong>di</strong> inserire un programma attualmente ammissibile per le risorse destinate, e dunque quel che si<br />

potrebbe fare, al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>le forme, deve sfruttare il fronte lago o collegandosi all’e<strong>di</strong>ficio esistente o<br />

lanciando i presupposti per un futuro allacciamento. Quello che viene in<strong>di</strong>cato in blu [riferimento a slide]<br />

è il comparto, dunque si tratta <strong>del</strong>la zona sulla quale si potrebbe lavorare.<br />

L’intervento è coerente in forza <strong>del</strong>le attuali destinazioni ad eccezione <strong>del</strong> fatto che andrà<br />

derogata la volumetria per meglio sviluppare le potenzialità. Dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>le superfici, si<br />

otterrebbero per i vari piani: 657 metri quadrati al piano terra, 393 al primo piano, 487 al secondo ed<br />

ultimo piano per un totale <strong>di</strong> 1359, con un terrazzo <strong>di</strong> lettura <strong>di</strong> 327 metri quadrati.<br />

Per quanto riguarda i termini economici, la stima è <strong>di</strong> 1.957.900 euro, e può far sorridere questa<br />

precisione in forza <strong>del</strong> carattere preliminare <strong>di</strong> questo progetto, ma ciò deriva dal parametro che c’è stato<br />

dato come in<strong>di</strong>cazione dalla Provincia che è nell’or<strong>di</strong>ne dei 350 euro/metro cubo, parametro in realtà non<br />

fisso in quanto il decreto <strong>di</strong>sciplina questi costi me<strong>di</strong> per soluzioni che non prevedono specificatamente la<br />

biblioteca, in effetti è de<strong>di</strong>cato alle scuole. I metri cubi sono 5594, mentre per quanto riguarda le spese ci<br />

sono ulteriori 600.000 euro tra IVA e spese tecniche, dunque l’opera complessivamente verrebbe a<br />

generare un importo <strong>di</strong> 2.591.000 euro, grosso modo il <strong>30</strong>% <strong>di</strong> questa cifra è costituito da IVA, spese<br />

tecniche e altro, mentre la restante parte corrisponde ai meri costi <strong>di</strong> costruzione.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista dei costi <strong>di</strong> esercizio ipotetici, questi risultano annualmente pari a 48.000 euro.<br />

Questi conti, che sono <strong>di</strong> massima, sono fortemente con<strong>di</strong>zionabili da quanto si decidesse <strong>di</strong> derivare da<br />

pannelli fotovoltaici, infatti la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> energia coprirebbe buona parte <strong>di</strong> questa cifra, piuttosto che il<br />

fatto <strong>di</strong> generare energia termica dalle sonde <strong>di</strong> superficie. Queste ultime funzionano in questo modo: per<br />

un appartamento <strong>di</strong> 100 metri, ad esempio, si <strong>di</strong>spongono 100 metri <strong>di</strong> tubi nella prima fascia <strong>di</strong> terreno<br />

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sottostante e si otterrà l’equivalente <strong>di</strong> energia per riscaldare detta superficie, allora dal momento che noi<br />

faremo uno sbancamento enorme, qualora si <strong>di</strong>sponesse in maniera sommaria questo concetto attorno<br />

allo scavo, potremmo ottenere questo principio. Vi sono anche <strong>del</strong>le possibili entrate dalla gestione, infatti<br />

gli spazi sono talmente ampi che potranno essere assoggettati ad usi <strong>di</strong>versi. In definitiva, il dato <strong>del</strong><br />

costo conclusivo è legato puramente alla previsione peggiore, ovvero nel caso in cui non vi siano risorse<br />

che contribuiscano a <strong>di</strong>minuirlo.<br />

Vorrei mostrarvi ora alcune fotografie: ho utilizzato queste immagini per ricordare dove stiamo<br />

lavorando e ho preferito partire dal concetto <strong>di</strong> storia locale. La caratteristica <strong>del</strong>la storia locale non è altro<br />

che lo sviluppo <strong>di</strong> via Cesare Battisti e dunque questa era un’area completamente <strong>di</strong>radata, infatti ai primi<br />

<strong>del</strong> novecento notiamo una densità e<strong>di</strong>lizia bassissima oltre ad una presenza boschiva molto limitata;<br />

oggi siamo in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> folto imboschimento, con una densità e<strong>di</strong>lizia importante e quin<strong>di</strong> le<br />

regole strutturali <strong>del</strong> paese, dunque in riferimento alla viabilità e ai parcheggi, vanno interpretate in<br />

maniera completamente <strong>di</strong>versa, infatti non possiamo pensare che la stessa struttura possa sopportare<br />

standard <strong>di</strong>versi nel corso <strong>del</strong>la storia.<br />

[riferimento a slide] questa è la scena che mi piacerebbe vedere entrando in biblioteca: il bambino che<br />

legge il giornale e il nonno che gioca al computer. Con questo credo <strong>di</strong> aver concluso la mia<br />

presentazione.<br />

PRESIDENTE: Grazie, architetto Panni. Ci sono domande tecniche in merito? La parola al Consigliere<br />

Anesi.<br />

CONS. ANESI SERGIO: Vorrei porre alcune domande all’architetto. I volumi sono notevoli, quin<strong>di</strong> se è<br />

un impatto visivo importante quello che dalla biblioteca guarda verso il lago, probabilmente lo sarà anche<br />

per chi dal lago guarda verso la biblioteca.<br />

È stata fatta anche un’analisi dei metri cubi che verrebbero tolti per abbassare il livello?<br />

Mi pare poi <strong>di</strong> capire che ci sia solo una parte che può essere sviluppata in questa prima fase – al<br />

<strong>di</strong> là che l’analisi dei costi, sia in termini <strong>di</strong> realizzazione <strong>del</strong>la struttura sia in termini <strong>di</strong> gestione, secondo<br />

me è un po’ ottimistica, dunque necessita <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti maggiori – allora evidentemente deve<br />

rimanere anche un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> viabilità per raggiungere i parcheggi: come si intende ottenere questo? Per<br />

l’area parcheggi che verrebbe posta sopra questo e<strong>di</strong>ficio, come si pensa <strong>di</strong> consentire<br />

l’attraversamento?<br />

Devo poi <strong>di</strong>re che lì è presente una grande falda acquifera, lo so perché nel momento in cui si è<br />

sventrato il cinema per farlo <strong>di</strong>ventare il centro congressi abbiamo avuto qualche problema, e qualche<br />

altro problema successivamente si è avuto nei confronti <strong>del</strong> mobilificio Baretta, infatti più <strong>di</strong> un<br />

allagamento ha interessato la parte seminterrata. Mi pare <strong>di</strong> aver capito che il livello minimo sia quello<br />

stradale - il riferimento è a via Cesare Battisti - ma in ogni caso che tipo <strong>di</strong> intervento si dovrà fare?<br />

L’impressione è che pur essendo il Dos de la Creda in grado <strong>di</strong> sostenere gli e<strong>di</strong>fici, nel momento in cui<br />

dovesse esserci un'infiltrazione d’acqua, Lei saprà meglio <strong>di</strong> me che la creta è interessata da un effetto <strong>di</strong><br />

scivolamento che non è <strong>di</strong> poco conto e dunque da tenere in considerazione. Queste sono le mie<br />

considerate dal punto <strong>di</strong> vista tecnico, poi intendo portare ancora alcune considerazioni dal punto <strong>di</strong> vista<br />

politico durante la <strong>di</strong>scussione.<br />

Un’ultima considerazione può essere quella relativa alla viabilità: nella sua introduzione Lei ha<br />

detto che sostanzialmente la viabilità non verrà mo<strong>di</strong>ficata, però nella scorsa seduta abbiamo esaminato<br />

un progetto che prevedeva una viabilità, anche pedonale, alternativa sul lato <strong>del</strong>l’albergo Serraia, però<br />

abbiamo fatto riferimento alla copertura <strong>del</strong> rio, <strong>di</strong>cendo che dovrebbe essere approfon<strong>di</strong>ta<br />

maggiormente, nel senso che quel nodo credo abbia davvero necessità <strong>di</strong> una soluzione per la viabilità<br />

dei mezzi e dei pedoni. Si era ipotizzata anche una piccola rotatoria per consentire anche la svolta a<br />

sinistra verso via Roma, dunque in qualche misura dovrebbe rimanere anche in questo caso questa<br />

considerazione.<br />

Un ultimo ragionamento è sui parcheggi: se realizzeremo la biblioteca in quest’area,<br />

indubbiamente i parcheggi rimossi in via Cesare Battisti si potrebbero collocare nell’aria perequativa che<br />

era stata inserita proprio per garantire questo tipo <strong>di</strong> ipotesi all’Amministrazione comunale. Non sono però<br />

gli stessi parcheggi, perché un conto è avere dei parcheggi a metà via, un conto è averli tutti spostati e<br />

tutti in centro a <strong>Baselga</strong>, aumentando <strong>di</strong> conseguenza il traffico lungo la via.<br />

Secondo me queste sono <strong>del</strong>le considerazioni da tener presenti, a meno che non si preveda in<br />

un Piano parcheggi, che è quello che abbiamo chiesto in passato l’Amministrazione comunale, un<br />

parcheggio <strong>di</strong> attestamento prima <strong>del</strong>l’ingresso <strong>del</strong> paese ed uno, spostato, prima <strong>del</strong>l’ingresso dall’altra<br />

parte. Se noi invece creiamo un ulteriore parcheggio in quell’area, oltre a quelli previsti nel Piano<br />

regolatore generale, comincia ad avere qualche perplessità sulla capacità poi <strong>di</strong> gestire quel nodo<br />

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viabilistico che è <strong>di</strong> fronte all’albergo Serraia, tenendo conto che porteremo ulteriore traffico lungo lago,<br />

mentre dovremmo cercare <strong>di</strong> spostarlo altrove.<br />

Al<strong>di</strong>là <strong>di</strong> queste considerazioni tecniche, vorrei <strong>di</strong>re che sarebbe opportuno avere la possibilità <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>re maggiormente sia la relazione <strong>del</strong>l’Assessore sia la relazione tecnica, per poter fare <strong>del</strong>le<br />

considerazioni più dettagliate in riferimento alle motivazioni che hanno spinto la Giunta ad in<strong>di</strong>viduare<br />

questa ipotesi.<br />

PRESIDENTE: La parola all’architetto Panni.<br />

ARCH. PANNI VITO: Vorrei fare una breve introduzione sulla ricerca che ho potuto fare per arrivare a<br />

queste prime conclusioni, che ripeto sono <strong>di</strong> tipo preliminare e dunque con<strong>di</strong>vido il fatto che nella fase<br />

definitiva si possano trovare e approfon<strong>di</strong>re altre soluzioni.<br />

All’inizio ho fatto cenno ad un salto <strong>di</strong> quota tra i giar<strong>di</strong>ni <strong>del</strong> lago e il piano preesistente <strong>del</strong> palazzo dei<br />

congressi: un <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> due metri. Il piano che andremo a formare qui [riferimento a slide] sarà<br />

fondamentalmente in piano con il cinema, quin<strong>di</strong> il momento critico ci sarebbe nel momento in cui<br />

andassimo effettivamente a collegare le due porte, quella <strong>del</strong> lago e quella <strong>del</strong> paese, passando sotto al<br />

palazzo dei congressi per poi salire, anziché scendere ulteriormente.<br />

Questo è stato in primo ragionamento <strong>di</strong> massima ed il conforto <strong>di</strong> questa in<strong>di</strong>cazione mi è stato<br />

dato anche da due tipi <strong>di</strong> informazioni: innanzitutto quella <strong>del</strong> mio geologo, che ho interessato<br />

informalmente, che mi ha effettivamente avvertito che potrebbero esserci dei casi <strong>di</strong> “spine d’acqua”<br />

ovvero non falde copiose ma leggeri interessamenti e dunque ciò spiega quei fenomeni che sono nel<br />

seminterrato <strong>di</strong> questo e<strong>di</strong>ficio, però mi ha anche detto che non vi sarebbe alcun problema perché<br />

basterebbe andare incontro ad una forma <strong>di</strong> impermeabilizzazione corrente, nulla <strong>di</strong> preoccupante.<br />

L’altra questione deriva da un’intervista <strong>del</strong> costruttore che ha fatto i lavori in questa zona, il quale ricorda<br />

che nel 1953 tutta l’area venne scavata e c’era il cosiddetto “masteg”, dunque quella definizione <strong>di</strong><br />

cretacea che Lei ha dato prima, in realtà sembrerebbe qualcosa <strong>di</strong> più stabile, perché fondamentalmente<br />

il “masteg” è <strong>del</strong>la dolomia compatta e dunque una roccia facile da lavorare, infatti sembra sia stata<br />

scavata a mano. Questo è un racconto e non ho prove in tal senso, però non mi viene da pensare che il<br />

costruttore mi abbia raccontato una favola.<br />

Resta il fatto che la vicinanza al rio può aver dato dei problemi da questo punto [riferimento a<br />

slide] in giù, quin<strong>di</strong> al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> quella che sarebbe la nostra ipotesi: questa è un po’ la provocazione che<br />

lancio da un punto <strong>di</strong> vista geologico, ma sono il primo <strong>di</strong>re che va fatto un sondaggio. Personalmente<br />

avrei preferito, in una <strong>del</strong>le soluzioni architettoniche che più mi sono piaciute, stare un po’ più alto<br />

soprattutto per un <strong>di</strong>scorso panoramico e non tanto perché temessi questo problema, solo che la<br />

Provincia spinge nell’idea <strong>di</strong> “biblioteca piazza aperta”, a piano zero, dunque la possibilità <strong>di</strong> entrare<br />

praticamente senza barriere, infatti già c’è stata una sorta <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione per affrontare quel <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong><br />

1,20 metri che invece io ho impostato perché mi è sempre piaciuta l’idea <strong>di</strong> impiantare questo e<strong>di</strong>ficio con<br />

un collegamento a questo piano, perché trovo che una volta che si impiegano le risorse, queste possano<br />

avere molteplici sinergie con l’esistente.<br />

Relativamente ai parcheggi, sono sicuro che se si potesse rivedere questa parte, sarebbe la soluzione<br />

migliore, dunque con la copertura <strong>del</strong> rio, ma resterebbe sicuramente il fatto <strong>di</strong> salvaguardare ciò che<br />

resta <strong>del</strong>l’area perequativa privata, ed ecco perché ho impostato i parcheggi in questo modo. Se non ho<br />

saltato qualcosa nel ragionamento, resta il fatto dei parcheggi in via Cesare Battisti, dove la <strong>di</strong>fficoltà non<br />

<strong>di</strong>pende da una scelta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazione progettuale <strong>di</strong> rimozione degli stessi, bensì da un’in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>la<br />

Provincia. Quest’area non è <strong>di</strong> proprietà <strong>del</strong> <strong>Comune</strong>, quin<strong>di</strong> occorrono <strong>del</strong>le risorse, dunque ciò che<br />

bisogna considerare è questa situazione, perché viene dall’area perequativa.<br />

In una scelta che io trovo riduttiva sotto il profilo urbanistico e architettonico, si può però<br />

ipotizzare che allungando questi parcheggi [riferimento a slide] se ne aumenta la capienza, ma significa<br />

impiegare l’idea <strong>di</strong> una piazza per i parcheggi. Certo è che potrebbe funzionare in alcuni momenti<br />

invernali o nelle mezze stagioni dove vi è minore necessità <strong>di</strong> utilizzare lo spazio a piazza, quin<strong>di</strong> questa<br />

risulterebbe come un polmone. Penso che in una realtà piccola come la nostra vi sia anche bisogno <strong>di</strong><br />

fare dei ragionamenti un po’ a fisarmonica, infatti io non riesco a pensare questa zona come un comparto<br />

stagno, anzitutto perché è la sommatoria <strong>di</strong> innumerevoli interessanti <strong>di</strong>fficoltà (la sistemazione, la<br />

cerniera, i parcheggi) dunque personalmente conserverei questa possibilità, ma nulla vieta <strong>di</strong> salire<br />

[riferimento a slide] in un’ipotesi definitiva, ma il problema nasce dal <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> quota, infatti sono minimo<br />

quattro metri da superare in un breve tratto.<br />

Con<strong>di</strong>vido anch’io pienamente il fatto che l’ideale sarebbe <strong>di</strong> togliere questa strada, infatti il<br />

massimo sarebbe avere una completa pedonalità, però bisognerebbe trovare il modo <strong>di</strong> arrestare il<br />

traffico in maniera <strong>di</strong>versa. Questo ragionamento attiene ad una struttura viabilistica che merita un<br />

approfon<strong>di</strong>mento in un progetto ad hoc, infatti in questo progetto preliminare il sistema parcheggi ruotava<br />

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attorno al tema centrale <strong>di</strong> quest’ambito, dunque è un tentativo <strong>di</strong> dare risposta tenendo conto anche<br />

degli esercizi commerciali e <strong>del</strong> fatto che questo è comunque il nodo più congestionato per eccellenza, là<br />

dove tutti forse vorrebbero parcheggiare per visitare Piné.<br />

PRESIDENTE: Se non vi sono altre domande tecniche, ringrazio davvero molto l’architetto Panni perché<br />

devo <strong>di</strong>re che per l’incarico ricevuto <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> questo tipo credo abbia fatto forse <strong>di</strong> più, per dare<br />

una sua idea <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> quella località; evidentemente ognuno ha la propria capacità <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio e la<br />

propria opinione in merito. Per questi motivi io ringrazio molto sia lui sia il suo staff perché realizzare<br />

questo progetto preliminare in un mese credo meriti un elogio, almeno da parte mia.<br />

Dichiaro aperta la <strong>di</strong>scussione. La parola al Consigliere Anesin.<br />

CONS. ANESIN RINALDO: Non sono all’altezza <strong>di</strong> fare <strong>del</strong>le considerazioni tecniche, quello che posso<br />

<strong>di</strong>re è che secondo me l’architetto ha fatto un ottimo lavoro per quanto gli è stato richiesto.<br />

Veniamo invece agli aspetti più concreti: nelle premesse fatte dal signor Sindaco, in modo<br />

impietoso ha evidenziato quanti sono i lettori <strong>di</strong> libri in Italia ed è un dato già noto: guardate che Piné non<br />

è <strong>di</strong>versa dal resto d’Italia per quanto concerne la lettura <strong>di</strong> libri. Detto questo, in merito alla relazione<br />

fatta dall’Assessore Dallafior, non ho capito cosa c’entri la biblioteca con la democrazia e la libertà, ma<br />

questo me lo spiegherà in un’altra occasione.<br />

Ringrazio l’Assessore perché è risalita all’etimologia <strong>del</strong> nominativo <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong>, quin<strong>di</strong> “basilica”,<br />

però <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong> Piné non è nata in epoca romana bensì in epoca successiva, quando la basilica già era<br />

un luogo <strong>di</strong> culto cattolico, per cui un ambiente chiuso. Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> queste considerazioni, vorrei risalire al<br />

termine “biblioteca” ovvero un luogo dove ci sono dei libri, frequentato da persone che amano leggere;<br />

inoltre si è parlato <strong>di</strong> tutto, <strong>di</strong> concetti molto astratti anche dal punto <strong>di</strong> vista filosofico, però i sol<strong>di</strong> da<br />

sborsare poi sono concreti e non filosofici, <strong>di</strong>menticando anche la cosa più importante per chi legge un<br />

libro. Io mi definisco un <strong>di</strong>screto lettore, frequento la biblioteca <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> e devo <strong>di</strong>re che il piacere <strong>di</strong><br />

leggere un libro varia, perché il libro è una comunicazione che viene fatta <strong>di</strong> un qualcosa in base al modo<br />

in cui uno è abituato a comunicare, recepire e provare un piacere nella lettura, e questo può essere<br />

visivo, u<strong>di</strong>tivo, cinestetico, dunque ognuno prova un piacere <strong>di</strong>verso nel leggere un libro. Il libro non si<br />

legge in biblioteca: si deve leggere in un luogo <strong>di</strong> totale relax che normalmente è casa propria, anche<br />

perché se uno ha voglia si alza e si fuma una sigaretta, non rompe le scatole a nessuno, mentre in una<br />

biblioteca ciò sarebbe <strong>di</strong>fficile.<br />

Sono stati citati i numeri, oltre a quelli dei residenti che conosciamo, dei turisti <strong>di</strong>cendo che<br />

nell’arco dei Comuni interessati si contano 500.000 presenze, ma va precisato che non si tratta <strong>di</strong><br />

500.000 persone, perché se la mia famiglia è composta da quattro persone e per tre giorni raggiungiamo<br />

una località, noi contiamo 12 presenze, per cui il numero è decisamente inferiore.<br />

Il problema che è stato posto anche nell’intervento precedente da parte <strong>del</strong> Consigliere Anesi, e<br />

che io avevo sollevato anche in Conferenza dei Capigruppo, è che se venisse realizzato un progetto così,<br />

quale sarebbe l’impatto sia per i residenti sia per chi viene da fuori per passare qualche giorno in<br />

montagna? Cosa proverebbe una persona nel vedere una struttura super-moderna? Questo è un altro<br />

ragionamento da approfon<strong>di</strong>re, infine, sempre in riferimento ai numeri, se le percentuali sono quelle<br />

italiane, considerando che in inverno la biblioteca è aperta 26 ore la settimana e 31,5 in estate, non ho<br />

mai sentito un citta<strong>di</strong>no lamentarsi <strong>del</strong>l’insufficienza <strong>del</strong>l'orario <strong>del</strong> servizio, anzi, è particolarmente<br />

apprezzato. Devo poi <strong>di</strong>re che su mia richiesta specifica ha anche acquistato dei libri, in altri casi mi ha<br />

fatto pervenire i libri dal circuito <strong>del</strong>le biblioteche trentine dunque il bibliotecario è secondo me una<br />

persona veramente capace, brava e paziente. Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> questo, se le percentuali sono queste, vale<br />

davvero la pena <strong>di</strong> investire un sacco <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> per così poca gente?<br />

Da una stima puramente venale, io che sono un frequentatore <strong>del</strong>la biblioteca mi vedrei regalare<br />

dal <strong>Comune</strong> circa 25.000 euro, che in realtà mi sembrano tanti. Visto che l’architetto è stato bravo e ha<br />

fatto una serie <strong>di</strong> provocazioni, sia sui parcheggi sia sulla viabilità, mi permetto anch’io <strong>di</strong> farne una: se,<br />

come ho sentito nel <strong>di</strong>scorso iniziale, la popolazione sta invecchiando, perché sulla base <strong>di</strong> un progetto<br />

<strong>del</strong> genere non stu<strong>di</strong>amo una casa per anziani? Forse <strong>di</strong> un’opera <strong>del</strong> genere ne potrebbero godere un<br />

maggior numero <strong>di</strong> residenti.<br />

Onestamente non riesco a capire un concetto <strong>di</strong> biblioteca così impostato, perché risulta un<br />

ipermercato dove non si vende niente e non credo che la gente si recherà lì per socializzare, dal<br />

momento che non riesce a socializzare neanche al bar, ormai ci si reca da amici, tramite inviti: il mondo è<br />

cambiato e non possiamo combattere contro l’informazione on-line, contro internet, anche i giornali sono<br />

<strong>di</strong>ventati obsoleti perché si ricevono le news in anteprima accendendo la televisione, senza uscire <strong>di</strong><br />

casa. Se vogliamo socializzare, possiamo realizzare un complesso realizzandovi un’enoteca, ma nel vero<br />

senso <strong>del</strong>la parola, ovvero dove si degusta <strong>del</strong> vino buono, perché <strong>di</strong> certo non si attira gente mettendo<br />

sugli scaffali dei libri.<br />

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In biblioteca si reca una persona che ama leggere, non certo una persona che non sa cosa fare e<br />

vuole fare un giro e quin<strong>di</strong> si reca in biblioteca per vedere che libri espongono. Piuttosto creo una sala<br />

giochi, una sala multime<strong>di</strong>ale, e visto che siamo in tema <strong>di</strong> provocazioni, perché non ci collochiamo un<br />

sexy shop? Sicuramente attirerebbe più gente che non una biblioteca. [voce fuori microfono] guar<strong>di</strong> che è<br />

un negozio che lavora con una licenza, un negozio come tutti gli altri.<br />

L’opinione mia è confortata dal fatto che avere una biblioteca moderna non fa sì che <strong>di</strong>ventiamo<br />

né più colpi né più intelligenti né che amiamo <strong>di</strong> più i libri e per quanto riguarda il confronto con l’estero,<br />

soprattutto con i Paesi nor<strong>di</strong>ci, questo non può essere fatto perché siamo completamente <strong>di</strong>versi in tutto:<br />

sarebbe come <strong>di</strong>re “facciamo l’inceneritore più bello così non avremo più le immon<strong>di</strong>zie” ma in realtà<br />

andrebbe cambiata la mentalità, ma non la cambieremo certo con un inceneritore. È inutile puntare su<br />

opere stratosferiche, perché la mentalità latina non sarà mai come quella nor<strong>di</strong>ca, per cui se vogliamo<br />

possiamo spendere i sol<strong>di</strong> in un modo migliore, in un modo più utile alla collettività, ma non certo in<br />

questo. Grazie.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Consigliere Anesin. Ha chiesto <strong>di</strong> intervenire il Consigliere Dalsant.<br />

CONS. DALSANT AMBROGIO: Dal momento che si parla anche <strong>di</strong> parcheggi, prima il Consigliere Anesi<br />

faceva riferimento all’area parcheggio sopra il Jolly: questo non è più previsto? Mettendomi nei Panni<br />

<strong>del</strong>le persone anziane che si recano nei negozi lì <strong>di</strong>sposti, non credo sia un’alternativa creare posti auto<br />

lontani; riterrei la zona sopra il Jolly più centrale a via Cesare Battisti e quin<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong> servire<br />

maggiormente importanti esercizi, come ad esempio la farmacia.<br />

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Anesi.<br />

CONS. ANESI SERGIO: Prendo come estremamente positive le parole dette <strong>del</strong>l’Assessore nel<br />

momento in cui ha preso la parola <strong>di</strong>cendo “queste sono riflessioni per rendere pubblico il <strong>di</strong>battito”, ciò<br />

significa che su questo progetto, che ora si trova in una fase preliminare, vi sarà l’opportunità non solo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scutere ma anche <strong>di</strong> intervenire e quin<strong>di</strong> anche mo<strong>di</strong>ficare <strong>del</strong>le scelte che in questo momento vengono<br />

proposte.<br />

Esprimo anche un compiacimento per le idee che comunque sono state espresse all’interno <strong>del</strong><br />

progetto e che sostengono lo stesso, ma non posso dare un giu<strong>di</strong>zio evidentemente perché non ho avuto<br />

la possibilità <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re il progetto se non questa sera, ma indubbiamente da un punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la<br />

presentazione, l’iniziativa credo abbia tutte le carte in regola per poter garantire l’opportunità <strong>di</strong> un’analisi<br />

più approfon<strong>di</strong>ta e dunque con la partecipazione anche da parte <strong>del</strong>la citta<strong>di</strong>nanza nell’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong><br />

quella che potrà essere la biblioteca <strong>del</strong> futuro <strong>del</strong>l’altopiano <strong>di</strong> Piné.<br />

Ho parlato volutamente <strong>del</strong>l’altopiano <strong>di</strong> Piné perché sinceramente mi fermerei a questo: capisco<br />

che in questa fase sia importante avere la collaborazione anche dei Comuni <strong>di</strong> Sover e Segonzano, ma<br />

ammetto che le iniziative portate avanti con questi Comuni destano <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> perplessità. Io ho<br />

espresso in più <strong>di</strong> un’occasione in questa sala, anche in passato, la <strong>di</strong>fficoltà a vedere il Piné-Sover<br />

Notizie, in quanto ritengo che l’ambito ideale per il nostro <strong>Comune</strong> sia quello con il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Bedollo; se<br />

invece serve allo scopo, evidentemente va bene anche questo.<br />

L’Assessore <strong>di</strong>ce che bisogna saper fare un salto culturale: è indubbio che in questa Comunità<br />

dobbiamo fare tutti un salto culturale, ma questo è anche riuscire a capire che ci sono, all’interno <strong>del</strong>la<br />

comunità, sviluppi <strong>di</strong>versi, attenzioni <strong>di</strong>verse e personalità <strong>di</strong>verse, quin<strong>di</strong> un <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong> attenzione<br />

ai problemi che, in questo caso, sono <strong>di</strong> tipo culturale, ma che possono anche essere <strong>di</strong> tipo economico,<br />

sociale, sportivo e via <strong>di</strong> seguito. Per questo, la stessa attenzione che giustamente si richiama nei<br />

confronti <strong>del</strong>la biblioteca, credo vada richiamata anche nei confronti degli Amministratori nel momento in<br />

cui si pongono a verificare, assieme ai citta<strong>di</strong>ni, quelle che sono le aspettative <strong>del</strong>la nostra comunità.<br />

È indubbio che la biblioteca allarga la conoscenza, e ho visto in parecchi casi all’estero la<br />

biblioteca <strong>di</strong>ventare un elemento vitale all’interno <strong>del</strong> centro storico, all’interno <strong>del</strong> nucleo vissuto, dando<br />

valore aggiunto a quella che è stata definita “arena pubblica” e che <strong>di</strong>venta un momento <strong>di</strong> scambio. Lo<br />

scopo, a mio modo <strong>di</strong> vedere, è ottimo e con<strong>di</strong>visibile, però ho alcune perplessità e le <strong>di</strong>co molto<br />

chiaramente: innanzitutto l’idea non è nuova, ricordo nel 1998 quando era stato affidato uno stu<strong>di</strong>o per<br />

progettare un e<strong>di</strong>ficio che andasse a posizionarsi dove oggi c’è la rotatoria, e l'e<strong>di</strong>ficio che aveva una<br />

caratteristica analoga a quella presentata oggi, ovvero all’interno c’era un bar, dunque un’iniziativa anche<br />

<strong>di</strong> un certo valore come lo è quella attuale. Aveva anche una caratteristica <strong>di</strong> risparmio energetico, però<br />

aveva anche tutta una serie <strong>di</strong> limiti dovuti al luogo dove veniva posizionato.<br />

È proprio sulla posizione che vorrei fare un ragionamento, ma non prima <strong>di</strong> essermi soffermato su<br />

due aspetti che secondo me sono molto importanti e vanno affrontati con maggiori dati: i costi <strong>di</strong><br />

realizzazione e soprattutto quelli <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> quest’opera che si sviluppa su più piani. Lo sviluppo <strong>di</strong> una<br />

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iblioteca o <strong>di</strong> un’opera pubblica su più piani comporta indubbiamente un’occupazione maggiore, e<br />

questo potrebbe essere un aspetto positivo, ma comporta anche dei costi in termini <strong>di</strong> energia, soprattutto<br />

legata al riscaldamento, e <strong>di</strong> costi <strong>di</strong> gestione or<strong>di</strong>naria che, con <strong>del</strong>le volumetrie <strong>di</strong> questo genere, credo<br />

siano davvero importanti. Non escludo il tipo <strong>di</strong> proposta solamente basandomi su questa analisi<br />

superficiale che sto facendo dei costi, ma credo sia in<strong>di</strong>spensabile un approfon<strong>di</strong>mento proprio nel merito<br />

dei costi <strong>di</strong> gestione, ed anche sulle possibilità occupazionali che questo tipo <strong>di</strong> proposta può fare.<br />

Siccome io sono stato presidente <strong>del</strong> consiglio <strong>del</strong>la biblioteca in più occasioni, ho avuto la<br />

possibilità <strong>di</strong> verificare annualmente le utenze che usufruivano <strong>del</strong>la stessa, ebbene è vero che la<br />

biblioteca ha degli alti e dei bassi, ma molto <strong>di</strong>pende dalla presenza estiva che, nonostante noi a volte<br />

giu<strong>di</strong>chiamo in maniera negativa, è <strong>di</strong> buona qualità per l’utilizzo <strong>del</strong>la biblioteca, infatti tantissime<br />

persone trovano quest’ultima una biblioteca che potrebbe essere inserita in molti altri contesti, per il<br />

numero <strong>di</strong> volumi, per la qualità <strong>del</strong>le proposte librarie ed anche per la qualità <strong>del</strong>le proposte e <strong>del</strong>le<br />

iniziative.<br />

Un’altra gran<strong>di</strong>ssima parte <strong>del</strong>l’utenza fa riferimento all’utilizzo <strong>del</strong>la biblioteca da parte <strong>del</strong>le<br />

scuole: le scolaresche a <strong>Baselga</strong> utilizzano in maniera forte questa struttura, <strong>di</strong>ventando la stessa un polo<br />

<strong>di</strong> attrazione sia per i turisti sia per i residenti, ma anche e soprattutto per la scuola. Non credo che<br />

avremo <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> presenze da parte <strong>di</strong> altre realtà municipali che usufruiranno <strong>del</strong>la nostra biblioteca e<br />

lo <strong>di</strong>co perché a Civezzano è stata realizzata quattro anni fa una biblioteca che lega quel <strong>Comune</strong> a<br />

quello <strong>di</strong> Fornace: si tratta <strong>di</strong> una struttura importante ma va detto che il più <strong>del</strong>le volte non è la struttura a<br />

fare la <strong>di</strong>fferenza, bensì le persone che la gestiscono. In tal senso a Civezzano, a quanto mi risulta, il<br />

bibliotecario riesce a sviluppare una serie <strong>di</strong> programmi davvero interessanti e credo che le nostre scuole<br />

ne abbiano usufruito in più occasioni, come molte scuole <strong>di</strong> altri Comuni hanno usufruito <strong>di</strong> quello che sta<br />

organizzando la nostra biblioteca. Bedollo ha una biblioteca che, onestamente, se <strong>di</strong>ventasse un punto <strong>di</strong><br />

lettura solamente mi <strong>di</strong>spiacerebbe, anche perché è una “signora biblioteca”: ha una serie <strong>di</strong> sale che la<br />

nostra Cassa Rurale ha regalato a quella comunità, quin<strong>di</strong> ha uno sviluppo <strong>di</strong> un certo tipo. Su<br />

Segonzano e Sover ho già detto quello che penso: ritengo possa essere un utile incontro in questo<br />

momento per ottenere entrambi qualcosa, ma che poi non si svilupperà.<br />

Come <strong>di</strong>cevo prima, oltre alla struttura la biblioteca è composta soprattutto dalle persone e qui mi<br />

viene da pensare a quello che potrà essere davvero il costo <strong>di</strong> gestione: questo potrebbe essere pensato<br />

anche attraverso l’utilizzo <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> persone residenti sull’altopiano <strong>di</strong> Piné e mi riferisco in particolar<br />

modo alla Cooperativa C.a.S.a.. Ho visto tra il pubblico il Presidente e in più <strong>di</strong> un’occasione avevamo<br />

lanciato <strong>del</strong>le ipotesi che andavano dalla gestione dei fiori nel paese a <strong>di</strong>verse altre iniziative legate alla<br />

cultura, come anche avevamo ipotizzato la presenza dei “nonni vigile” e via <strong>di</strong> seguito, dunque credo che<br />

la cultura nel nostro paese debba passare proprio attraverso la Cooperativa C.a.S.a..<br />

Allora, la domanda che mi pongo è la seguente: la localizzazione è corretta? È giusto localizzare<br />

la biblioteca sul lago, lontano dal paese? In passato avevamo pensato ad un’altra iniziativa legata a far<br />

vivere il paese, ovvero nel momento in cui la Cassa Rurale ha acquistato l’ufficio <strong>del</strong>le poste c'era la<br />

possibilità <strong>di</strong> andare in trattativa come Amministrazione comunale per riuscire ad ottenere a titolo gratuito<br />

- in compenso <strong>di</strong> determinate “attenzioni” <strong>del</strong>l’Amministrazione da un punto <strong>di</strong> vista urbanistico - l’intero<br />

piano, con la possibilità <strong>di</strong> ottenere una biblioteca a costo zero nella realizzazione e più vicina alle scuole<br />

e più vicina alla Cooperativa C.a.S.a..<br />

Vi sarete accorti che c’è una minoranza che vuol essere costruttiva, nei limiti in cui siamo<br />

informati e nei limiti in cui la maggioranza si apre, ma ciò <strong>di</strong>venta <strong>di</strong>fficile quando conosciamo le cose<br />

all’ultimo momento: in questo caso ho visto che l’Assessore citava un convegno <strong>del</strong> maggio 2011, poi<br />

degli incontri che ci sono stati e cose <strong>di</strong> questo genere, forse anche un approfon<strong>di</strong>mento su questa<br />

tematica in <strong>Consiglio</strong> comunale prima avrebbe giovato per non arrivare ad oggi con la presentazione <strong>di</strong><br />

questo progetto che ha la necessità <strong>di</strong> essere presentato per ottenere il finanziamento <strong>del</strong> FUT, mettendo<br />

un po’ in <strong>di</strong>fficoltà le minoranze, anche se è vero che oggi non è prevista l’approvazione all’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong><br />

giorno. [voce fuori microfono] Segretario, leggendo l’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno non è proprio prevista<br />

l’approvazione, quin<strong>di</strong> bisognerebbe rendere i Consiglieri partecipi <strong>di</strong> quello che si vuole fare.<br />

La cosa che mi lascia un po’ perplesso è che alle volte si <strong>di</strong>ce che dobbiamo intervenire sul<br />

centro per farlo rivivere, quin<strong>di</strong> Corso Roma piuttosto che l’area nell’imme<strong>di</strong>ata vicinanza <strong>del</strong>la chiesa,<br />

piuttosto che non questo triangolo che indubbiamente in questo momento necessiterebbe <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong><br />

zona <strong>di</strong> un certo tipo, ma poi si portano degli investimenti in un’area già molto congestionata e che quin<strong>di</strong><br />

andrebbe inserita con tutta una serie <strong>di</strong> considerazioni legate alla viabilità pedonale e veicolare. Il rischio,<br />

a mio modo <strong>di</strong> vedere, in quell’area è che si accentui ulteriormente la <strong>di</strong>sfunzione <strong>del</strong>la viabilità che già in<br />

questo momento notiamo.<br />

Prima ho detto all’architetto che la mia perplessità sullo sbancamento è legata anche a ricor<strong>di</strong><br />

non <strong>del</strong> 1953 ma molto più recenti, quando per la prima volta abbiamo scavato sotto il centro congressi e<br />

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credo che in questo senso vi siano anche <strong>del</strong>le immagini che rendano visivamente il problema che<br />

avevamo riscontrato.<br />

Termino riagganciandomi al <strong>di</strong>scorso iniziale, <strong>di</strong>cendo che è vero che si tratta <strong>di</strong> una particolare<br />

visione sul lago e che quin<strong>di</strong> valorizza l’utilizzo <strong>di</strong> questa struttura, ma è altrettanto vero che, molto<br />

probabilmente, in termini <strong>di</strong> volumi una struttura da 6000 metri cubi posizionata in quell’area comporterà<br />

un impatto visivo notevole.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Consigliere Anesi. Ha chiesto <strong>di</strong> intervenire il Consigliere Dalcolmo.<br />

CONS. DALCOLMO ANDREA: Innanzitutto, nel merito <strong>del</strong>la parte tecnica, questo progetto preliminare<br />

lancia <strong>del</strong>le idee in riferimento all’impatto visivo, eccetera, quin<strong>di</strong> forse è una cosa su cui si potrà<br />

ragionare <strong>di</strong> più quando vi sarà la parte definitiva <strong>del</strong>la progettazione.<br />

Riguardo alla localizzazione, io non mi trovo d’accordo con i ragionamenti che hanno fatto finora i<br />

Colleghi <strong>del</strong>la minoranza, perché tutto sommato la vedo come una previsione ottimale, anche per un uso<br />

integrato con il palazzo dei congressi. La localizzazione attuale non è ideale, c’è il problema dei<br />

poliambulatori, dunque la <strong>del</strong>ocalizzazione <strong>di</strong> questa struttura sarebbe un punto a favore <strong>di</strong> questo<br />

progetto, anche perché si aprirebbero degli spazi che risultano necessari per i poliambulatori.<br />

La localizzazione vicino alla Cassa Rurale è relativamente centrale e inoltre, quando il centro si<br />

crea un po’ da sé, è inutile spargere strutture sul territorio, perché poi c’è rischio <strong>di</strong> ritrovarsi con un<br />

annullamento <strong>di</strong> fatto <strong>del</strong> centro stesso. Onestamente trovo questa previsione collegata abbastanza<br />

<strong>di</strong>rettamente anche con via Roma ed anche il sistema parcheggi secondo me è positivo, nel senso che è<br />

vero che si eliminano una ventina <strong>di</strong> posti auto su via Cesare Battisti, ma se pensiamo alla strada che<br />

dobbiamo percorrere a pie<strong>di</strong> da dove lasciamo l’auto ai negozi nei centri commerciali <strong>di</strong> oggi, più o meno<br />

è la strada che si dovrà fare dal Dos de la Creda per arrivare alla farmacia, non stiamo parlando <strong>di</strong><br />

chilometri.<br />

Capisco le esigenze <strong>del</strong>le attività commerciali, però queste ultime non possono neanche<br />

pretendere che il <strong>Comune</strong> realizzi dei parcheggi proprio <strong>di</strong> fronte ai loro esercizi, dunque se per esigenze<br />

<strong>di</strong> vivibilità da via Cesare Battisti verranno tolti i parcheggi, anche perché la situazione attuale è<br />

abbastanza pesante, non la vedo una cosa così grave. Anche l’impostazione aperta <strong>di</strong> questa<br />

progettazione la trovo positiva, nel senso <strong>di</strong> ragionare in grande per poi vedere quello che si può<br />

realizzare, cercando comunque <strong>di</strong> avere un qualcosa che possa crescere in futuro, dopo <strong>di</strong> che sul<br />

<strong>di</strong>scorso puramente estetico e <strong>di</strong> impatto visivo, secondo me sono <strong>di</strong>scorsi che si possono affrontare<br />

positivamente anche in fase <strong>di</strong> progettazione definitiva, quando si potrà giocare con le forme in maniera<br />

<strong>di</strong>versa. In effetti è vero che si andranno a costruire parecchi metri cubi, ma si realizzerà anche uno<br />

sbancamento importante, quin<strong>di</strong> anche l’impatto visivo risulta gestibile, soprattutto in fase <strong>di</strong><br />

progettazione definitiva, dove si può scegliere <strong>di</strong> realizzare la struttura che si preferisce.<br />

L’impostazione <strong>del</strong>l’accesso al parcheggio più lontana dagli incroci <strong>di</strong> Serraia la vedo<br />

positivamente, nel senso che l’accesso attuale è sì più vicino, però effettivamente è abbastanza stretto e<br />

ripido, dunque bastano tre automobili in fila per congestionare l’incrocio, proprio perché non c’è lo spazio<br />

materiale per <strong>del</strong>le manovre agevoli. Per questi motivi è vero che si andrà a caricare leggermente quel<br />

tratto <strong>di</strong> strada lungo lago, però credo si possa avere una stima <strong>di</strong> questo traffico proprio perché abbiamo<br />

i dati rilevati dai parcometri, specialmente nel periodo estivo, ovvero quello maggiormente interessato dal<br />

traffico. Nel complesso, trovo il progetto positivo, quin<strong>di</strong> la mia intenzione è <strong>di</strong> approvarlo.<br />

PRESIDENTE: La parola all’Assessore Grisenti.<br />

ASS. GRISENTI BRUNO: Buona sera a tutti. Vorrei cercare <strong>di</strong> interpretare a ruota libera le prime<br />

impressioni che escono dopo un’esposizione così corposa, vista anche la portata <strong>del</strong>l’investimento,<br />

considerando anche il cambio culturale <strong>di</strong> approccio che secondo me dovrebbe stimolare una riflessione<br />

su quale <strong>di</strong>rezione la nostra comunità andrà e quali prospettive potrà raggiungere. Non mi soffermerei<br />

tanto sul concetto <strong>del</strong>l’approccio ad un progetto definitivo, valutando volumetrie piuttosto che costi e cose<br />

<strong>del</strong> genere, che comunque con<strong>di</strong>vido anche perché in Giunta abbiamo sicuramente ragionato su questi<br />

aspetti, ma il concetto <strong>di</strong> gestione, quello economico e quello <strong>di</strong> inserimento ambientale, come anche<br />

l’armonizzazione con il sistema lago, coinvolgeranno sicuramente la Commissione tutela <strong>del</strong> paesaggio,<br />

le Commissioni comunali, i tecnici <strong>del</strong> <strong>Comune</strong>, i Servizi provinciali quin<strong>di</strong> dal punto <strong>di</strong> vista tecnico il<br />

progetto in sé dovrebbe andare nella giusta <strong>di</strong>rezione.<br />

Quello che a me piace ricordare come prospettiva è che abbiamo capito come il concetto <strong>di</strong><br />

biblioteca ad oggi abbia i suoi vantaggi nell’utilizzo quoti<strong>di</strong>ano, quin<strong>di</strong> la fruibilità da parte dei ragazzi, <strong>del</strong><br />

turista, <strong>del</strong>la persona anziana, quin<strong>di</strong> questo concetto lo ritroviamo nella struttura che abbiamo ed in<br />

futuro la forza <strong>del</strong>la progettualità e quin<strong>di</strong> <strong>del</strong>le strutture stesse dovrà essere quella <strong>di</strong> garantire questo<br />

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approccio, ma anche prospettarsi una nuova destinazione con un nuovo utilizzo <strong>del</strong>l’area. Non<br />

<strong>di</strong>mentichiamoci che è ormai da più Amministrazioni che si sta cercando <strong>di</strong> ragionare per valorizzare la<br />

zona lago, le passeggiate, l’ambiente <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong>, che nella cartolina tipica viene riportato<br />

come “sistema lago”, con le montagne e la pietra <strong>del</strong> porfido, quin<strong>di</strong> questo sito lo vedrei sotto questo<br />

profilo. A me piacerebbe pensare a questo luogo come un punto nodale che dovrebbe porsi a livello <strong>di</strong><br />

marketing territoriale: questo è lo stimolo che voglio lanciare in questa Aula.<br />

In riferimento al <strong>di</strong>scorso fatto dal Consigliere Anesi che parlava <strong>di</strong> un investimento eccessivo <strong>di</strong><br />

25.000 euro per utente <strong>del</strong>la biblioteca, onestamente credo che mio padre abbia speso ben <strong>di</strong> più per<br />

farmi stu<strong>di</strong>are a Padova, quin<strong>di</strong> quando si parla <strong>di</strong> cultura il concetto economico secondo me andrebbe<br />

ri<strong>di</strong>mensionato e sicuramente ponderato, senza farne un uso focale.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong> marketing territoriale, il sito mi sembra abbastanza idoneo, anche<br />

considerando l’approccio che le popolazioni <strong>del</strong> nord ci insegnano e che sta cominciando a circolare<br />

anche a livello locale nel nord Italia, ossia quello <strong>di</strong> garantire oltre al supporto culturale, anche una serie<br />

<strong>di</strong> attività ad elevata valenza territoriale, quin<strong>di</strong> nel progetto definitivo parlerei anche <strong>di</strong> prodotti, quin<strong>di</strong><br />

legno e pietra locale.<br />

Con<strong>di</strong>vido poi l’approccio <strong>del</strong>la visibilità sul lago, perché Piné è territorio, è lago, quin<strong>di</strong> la struttura<br />

a parer mio dovrà essere visibile anche da chi passeggerà lungo lago, perché in quella struttura non si<br />

recherà soltanto chi vuole leggere, ma essendo il sito legato al centro congressi, già è un qualcosa che<br />

può proiettare la nostra comunità all’esterno, quin<strong>di</strong> dev'essere anche utilizzato per quello.<br />

Il progetto è una cosa, giustamente è stato detto che altrettanto importante è la gestione, per<br />

questo penserei pro futuro, se vi saranno le risorse, a cercare una persona che abbia effettivamente<br />

queste potenzialità, proprio per ricercare un’integrazione tra cultura e turismo con la vista sul territorio.<br />

Naturalmente il progetto, per come stiamo ragionando, dev'essere in grado <strong>di</strong> avanzare, per questo mi<br />

sta bene la presa <strong>di</strong> posizione <strong>del</strong> Consigliere Dalsant che ha chiesto cosa ne sarà <strong>del</strong>l’altra area<br />

parcheggi: sicuramente questa non è una proposta risolutiva, ma l’Amministrazione credo non voglia<br />

fermarsi lì; riusciremo, anche se non so con quale tempistica, quanto meno a garantire la fruibilità <strong>di</strong><br />

quella zona che ospita ancora <strong>di</strong>verse attività economiche, quin<strong>di</strong> per tutte le attività che sembrano<br />

svilupparsi lungo quest’asse, creando anche un’alternativa viabilistica a via Cesare Battisti.<br />

Siamo a brevissima <strong>di</strong>stanza dalla futuro centro acquatico, dal pala-ghiaccio e strutture simili, su<br />

una viabilità che avrà un grande carico <strong>di</strong> mezzi e quin<strong>di</strong> un collegamento in questo senso potrebbe<br />

andare a pennello. Ricordo che stiamo portando avanti l’infrastruttura <strong>del</strong>la pista ciclabile che<br />

necessariamente passa sul “nodo lago” e che poi lo abbandona per andare o verso Brusago o verso<br />

Pergine e questo non è possibile se non transitando da quel nodo. Per questi motivi dovremo anche<br />

ripensare questo sito in funzione <strong>di</strong> queste potenzialità, quin<strong>di</strong> non mi preoccuperei più <strong>di</strong> tanto <strong>del</strong><br />

concetto estetico, che giustamente andrà affrontato, ma in questo momento mi occuperei <strong>di</strong> questa<br />

sommatoria <strong>di</strong> elementi.<br />

Dal momento che sono stato interessato <strong>di</strong> questa ipotesi, ho con<strong>di</strong>viso il sito, ho con<strong>di</strong>viso il<br />

progetto <strong>di</strong> massima che è già stato presentato, secondo me questa è una buona base <strong>di</strong> partenza per<br />

pensare a <strong>Baselga</strong> pro futuro e quin<strong>di</strong> secondo me è giusto continuare in questa <strong>di</strong>rezione, rivolgendo poi<br />

la nostra attenzione al sito che resterà libero e quin<strong>di</strong> alla parte dei poliambulatori, visto che stiamo<br />

raggiungendo i 5000 abitanti e quin<strong>di</strong> potremmo anche pensare a un qualcosa <strong>di</strong> più <strong>del</strong> semplice<br />

ambulatorio me<strong>di</strong>co. Queste erano le mie considerazioni e spero <strong>di</strong> essere stato chiaro nell’esporle.<br />

Grazie.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Assessore Grisenti. La parola al Consigliere Nardon.<br />

CONS. NARDON ANDREA: Grazie, signor Presidente. Se un errore è stato fatto sull’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno,<br />

più che quello evidenziato dal Consigliere Anesi poc’anzi, è il fatto <strong>di</strong> aver utilizzato il termine “biblioteca”.<br />

Come prima visione, chi sente il termine “biblioteca” pensa ad un deposito <strong>di</strong> libri, in realtà non è ciò che<br />

si vuole realizzare con quest’opera. Forse si doveva scrivere “progetto preliminare <strong>di</strong> un centro <strong>di</strong><br />

aggregazione sociale e culturale con possibilità <strong>di</strong> consultare libri, usufruire <strong>di</strong> servizi multime<strong>di</strong>ali,<br />

navigare in internet, con una piazza virtuale, corsi <strong>di</strong> manualità e via <strong>di</strong> seguito”.<br />

Vorrei fosse chiaro che la biblioteca, per come la inten<strong>di</strong>amo adesso, non è quello che si vuole<br />

realizzare, perché c’è innanzitutto una mancanza <strong>di</strong> luoghi per le esposizioni: il foyer <strong>del</strong> centro congressi<br />

non è sicuramente un luogo adatto, quin<strong>di</strong> in un e<strong>di</strong>ficio nuovo si potrebbe realizzare qualcosa <strong>di</strong> questo<br />

tipo, quin<strong>di</strong> un luogo per esposizioni, una sorta <strong>di</strong> piazza, dove uno può usufruire <strong>del</strong> servizio <strong>di</strong> lettura,<br />

<strong>del</strong> servizio <strong>di</strong> navigazione internet, osservare <strong>del</strong>le opere piuttosto che partecipare a dei corsi <strong>di</strong><br />

manualità. Questi ultimi possono essere quelli <strong>di</strong> scultura, già organizzati dalla biblioteca, però con<br />

scarsità <strong>di</strong> spazi, proprio perché manca uno spazio consono. Quando vengono organizzati i Giovedì <strong>del</strong>la<br />

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iblioteca, la sala è usufruibile solo per quello e se uno volesse consultare una rivista, navigare in internet<br />

piuttosto che leggere un libro non può farlo.<br />

Per quanto riguarda il <strong>di</strong>scorso dei costi, sarebbe bene considerare anche altre opere che sono<br />

state fatte in questo <strong>Comune</strong> e che hanno avuto costi analoghi, ma che non sono altrettanto usufruibili<br />

dalla popolazione.<br />

Detto questo, secondo me la cultura non ha prezzo.<br />

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Anesi.<br />

CONS. ANESI SERGIO: Consigliere Nardon: non possiamo procedere per espressioni spot, perché<br />

ciascuno <strong>di</strong> noi con<strong>di</strong>vide tutto ciò che ha detto l’Assessore, ma si tratta <strong>di</strong> trasferire nella realtà un<br />

progetto che evidentemente deve essere in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare più utenze, a mio modo <strong>di</strong> vedere, deve<br />

fare rete, far vivere il paese. La preoccupazione che riferivo poc’anzi è stata ulteriormente gravata<br />

dall’esposizione fatta dall’architetto Panni, perché giustamente lui ha preso in visione due biblioteche nel<br />

nord Italia ed entrambe si trovavano nella piazza <strong>del</strong> paese e quin<strong>di</strong> in centro: questo perché è nel centro<br />

che le persone passeggiano, è nel centro che le persone riescono a trovare interessi comuni, quin<strong>di</strong> in<br />

riferimento ai negozi, alle scuole e a tutta una serie <strong>di</strong> attività per arrivare anche ad utilizzare in modo<br />

<strong>di</strong>versificato la cosiddetta “piazza <strong>del</strong>la cultura”.<br />

Io non so quanti abitanti abbiano i due paesi presi come esempio dall’architetto, ma vi è un’altra<br />

considerazione che possiamo fare, ovvero sul numero degli utilizzatori <strong>del</strong>la biblioteca, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> questo a<br />

me sta bene che si investa sulla cultura e credo che anche in passato le Amministrazioni che ci hanno<br />

preceduto abbiano fatto un investimento notevole in termini sia or<strong>di</strong>nari che straor<strong>di</strong>nari sulla cultura.<br />

L’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un’opera che possa avere le caratteristiche <strong>di</strong> questa volontà<br />

<strong>del</strong>l’Amministrazione credo sia un patrimonio con<strong>di</strong>viso da tutta questa sala, ma la perplessità è sui costi,<br />

quin<strong>di</strong> rilancerei una proposta, se possibile, perché in questa Aula ho fatto riferimento un problema <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>slocazione, legato sostanzialmente al centro <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> e a quello che si vuole fare in esso, e poi ho<br />

sollevato un problema in riferimento ai costi gestionali <strong>di</strong> quest’opera. È ben vero che è importante<br />

investire in cultura, però è altrettanto vero che dobbiamo considerare le ricadute che avremmo: mi auguro<br />

vi saranno davvero <strong>del</strong>le ricadute culturali, con anche un cambio <strong>di</strong> mentalità da parte <strong>di</strong> tutti, ma è<br />

altrettanto vero che altri ragionamenti investono le sfere <strong>del</strong>l’economia piuttosto che <strong>di</strong> altri settori <strong>di</strong><br />

sviluppo, ovvero le sfere <strong>del</strong> futuro.<br />

È indubbio che la biblioteca sarà un elemento importante, ma non è attraverso questa sola<br />

biblioteca che riusciremo a costruire il futuro <strong>di</strong> Piné: dobbiamo pensare all’occupazione, agli investimenti<br />

nei settori dunque a qualcosa che possa garantire uno sviluppo il più possibile armonico ma anche <strong>di</strong><br />

innovazione e attenzione nei confronti <strong>del</strong>le esigenze <strong>del</strong> mercato. In questa logica va anche la cultura,<br />

ma va correlata sostanzialmente con tutti gli altri elementi che questa comunità è in grado <strong>di</strong> offrire.<br />

In sostanza mi viene da chiedere che nei tempi dovuti ci sia un’attenzione nei confronti <strong>del</strong> centro<br />

<strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> che non può essere limitata all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> quello che è stato il centro storico, che ha<br />

svolto una funzione in qualche modo <strong>del</strong>egata al Consorzio degli operatori <strong>del</strong>la località per poter<br />

programmare lo sviluppo <strong>di</strong> quest’area; io credo vada fatta una profonda riflessione su come vogliamo<br />

interpretare il centro <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong>. Allora vi chiedo, signor Presidente e signor Sindaco, <strong>di</strong> porre<br />

all’attenzione <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> comunale questo importante tema, nei tempi che riterrete più opportuni e con<br />

la documentazione che voi riterrete, dal momento che siete voi a governare.<br />

Io credo che <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong> Piné non abbia bisogno <strong>di</strong> iniziative spora<strong>di</strong>che ma abbia bisogno <strong>di</strong><br />

un’analisi approfon<strong>di</strong>ta, che va dal momento urbanistico a quello <strong>del</strong>la viabilità, dall’attenzione nei<br />

confronti dei settori economici, all’attenzione nei confronti dei settori che vivono nel centro <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong>. In<br />

questo momento <strong>di</strong>ciamo che Corso Roma non è più quello <strong>di</strong> una volta perché le attività economiche se<br />

ne stanno andando, però stiamo portando altrove molte attività che potevano essere lì inserite.<br />

Io non ho problemi a votare - pur con le perplessità che ho detto prima - anche questo progetto<br />

preliminare, però chiedo l’impegno da parte <strong>del</strong> Presidente <strong>di</strong> portare all’attenzione <strong>di</strong> questo <strong>Consiglio</strong>,<br />

per una <strong>di</strong>scussione articolata, un ragionamento sul centro <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong>, perché quest’ultimo a mio modo <strong>di</strong><br />

vedere necessita <strong>di</strong> avere <strong>del</strong>le speranze che vadano un po’ più in là <strong>del</strong>la biblioteca, che guar<strong>di</strong>no al<br />

futuro <strong>di</strong> quel centro.<br />

Non so se voi siate <strong>del</strong>lo stesso avviso, ma credo che davvero, al <strong>di</strong> là dei gran<strong>di</strong> momenti <strong>di</strong> analisi fatti<br />

anche in passato, valga la pena che questo <strong>Consiglio</strong> si soffermi un po’ <strong>di</strong> più su questi argomenti. Con le<br />

osservazioni critiche e tecniche che ho espresso prima e con le osservazioni politiche che ho poc’anzi<br />

evidenziate, personalmente non ho nessun problema a votare favorevolmente questa <strong>del</strong>ibera, anche<br />

come segno <strong>di</strong> attenzione nei confronti <strong>di</strong> chi l'ha proposta.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Consigliere Anesi. La parola al Sindaco.<br />

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SINDACO: Cercherò <strong>di</strong> rispondere ai <strong>di</strong>versi punti che sono stati evidenziati.<br />

Per quanto riguarda il centro <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong> Piné, per stare all’ultima osservazione <strong>del</strong> Consigliere Anesi,<br />

credo che anche dal nostro bilancio pluriennale si noti quale attenzione vogliamo destinare al centro,<br />

proprio perché molte risorse sono destinate al suo sviluppo. Questo venerdì procederemo all’acquisizione<br />

<strong>del</strong>le aree per i marciapie<strong>di</strong> e dunque per far partire anche l’opera <strong>del</strong> lastricato lungo Corso Roma; tra<br />

l’altro, su quest’ultimo vi sono alcune soluzioni progettuali, che appena ne avrò certezza, verranno<br />

esposte in <strong>Consiglio</strong> comunale e dunque mi auguro che a breve una qualche soluzione ad hoc venga<br />

in<strong>di</strong>viduata al fine <strong>di</strong> consentire al centro <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong> avere finalmente una piazza.<br />

Lei ha giustamente detto <strong>di</strong> guardare la visione nel suo complesso: la passata l’Amministrazione<br />

ha avuto anche la possibilità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il PRG e credo che alcune cose siano state mo<strong>di</strong>ficate ed altre<br />

no, quin<strong>di</strong> dovremo intervenire al fine <strong>di</strong> riuscire a sviluppare un centro molto più vivibile e attrattivo dal<br />

punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>le realtà economiche.<br />

Per quanto riguarda la con<strong>di</strong>visione <strong>del</strong> progetto, ci tengo a <strong>di</strong>re che l’incarico all’architetto Panni<br />

è stato dato quasi a fine <strong>di</strong>cembre, perché l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la biblioteca è stata davvero sviscerata<br />

all’interno <strong>del</strong>la Giunta ma la con<strong>di</strong>visione con gli altri Comuni nell’ambito <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong>, Bedollo, Civezzano<br />

e Fornace si è avuta solo <strong>di</strong> recente, e fino ad allora non potevamo dare l’incarico per l’elaborazione <strong>del</strong><br />

progetto preliminare.<br />

Oltre alle visite ad Arzignano e a Nembro è stato osservato il progetto <strong>di</strong> biblioteca a Cles, il<br />

progetto preliminare a Tione, quello a Borgo Valsugana, il tutto al fine <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>venire ad una soluzione che<br />

potesse essere la migliore possibile. Nelle visite sul posto, svolte da parte dei funzionari provinciali e<br />

dunque sicuramente da persone con esperienza maggiore <strong>del</strong>la nostra, oltre al luogo da noi in<strong>di</strong>viduato<br />

per la nuova biblioteca, è stato mostrato loro anche il compen<strong>di</strong>o <strong>del</strong>le poste come anche quello <strong>del</strong>la<br />

Cooperativa Casa: a seguito <strong>di</strong> svariati incontri con i <strong>di</strong>rigenti provinciali, nei quali abbiamo sviscerato tutti<br />

i pro e tutti i contro, si è infine in<strong>di</strong>viduata come localizzazione migliore quella <strong>del</strong> lago.<br />

Come l’Assessore Dallafior ha ben detto, questo è un punto <strong>di</strong> partenza per una <strong>di</strong>scussione<br />

futura <strong>del</strong> progetto, perché effettivamente ci siamo posti in un’ottica <strong>di</strong> apertura e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione, per<br />

ricevere anche pareri <strong>di</strong>versi ai nostri, al fine <strong>di</strong> confrontarci liberamente e poi in<strong>di</strong>viduare la soluzione<br />

migliore.<br />

L’in<strong>di</strong>viduazione con un’integrazione presso il centro congressi ai fini <strong>del</strong> personale effettivamente<br />

può comportare un’ottimizzazione oltre che dei costi energetici, anche <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong>le due<br />

strutture stesse ed anche un’ottimizzazione <strong>del</strong> personale <strong>del</strong>l’APT stesso che potrebbe essere utilizzato<br />

in certi perio<strong>di</strong> per tenere aperta la struttura stessa. L’unione con Sover e Segonzano, se pur <strong>di</strong>fficile,<br />

potrà sicuramente essere favorita pro futuro dall’avvio che avrà la strada che collega le Pirami<strong>di</strong> con il<br />

Lago <strong>del</strong>le Piazze: per quest’opera sono stati in<strong>di</strong>viduati dei finanziamenti provinciali e dunque a breve<br />

avremo un incontro sul posto con l’Assessore Pacher per la presentazione <strong>di</strong> questa soluzione.<br />

Per quanto riguarda la viabilità in quel particolare incrocio: nell’ultima visita avuta con l’Assessore<br />

Pacher sono state in<strong>di</strong>viduate ed analizzate le priorità per l’altopiano ed effettivamente l'incrocio <strong>di</strong><br />

Serraia è stato in<strong>di</strong>viduato come opera principale e <strong>di</strong> primaria importanza, ma attualmente reperire i<br />

fon<strong>di</strong> per la soluzione <strong>del</strong> problema risulta un po’ <strong>di</strong>fficoltoso, oltre alla necessità <strong>di</strong> concordare una<br />

definizione con tutti i Servizi coinvolti in relazione alla copertura <strong>del</strong> rio Silla. Il sottopassaggio presso<br />

l’albergo Serraia, com’è stato detto nella seduta scorsa, verrà fatto: è nostra intenzione in<strong>di</strong>viduare anche<br />

le risorse necessarie per fare lo spostamento <strong>del</strong> capitello in modo tale da essere poi preparati in un<br />

futuro a prevedere una rotatoria o una soluzione alternativa su quest’area, pertanto rinviando al futuro la<br />

copertura <strong>del</strong> rio.<br />

Per quanto riguarda i parcheggi, il Consigliere Dalsant in<strong>di</strong>viduava il parcheggio <strong>di</strong>etro il<br />

supermercato Conad ma parlando anche con gli esercenti, questi in<strong>di</strong>viduano come più comodo il<br />

parcheggio <strong>di</strong>etro l’APT, anche perché risulta molto più vicino anche in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>slocazione. Il<br />

Consigliere Anesi proponeva <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare dei parcheggi <strong>di</strong> attestamento agli ingressi <strong>del</strong> paese, ma il<br />

parcheggio <strong>di</strong>etro il supermercato Conad comporta un costo relativo quasi proibitivo, infatti 1 milione<br />

mezzo <strong>di</strong> euro per 60 posti auto, oppure 890.000 euro per una trentina <strong>di</strong> posti, significherebbe ripartire<br />

da zero con la procedura espropriativa ma non è possibile fare una riduzione senza l’impegno <strong>del</strong>la<br />

spesa complessiva, pertanto questa non è stata accantonata ma stiamo valutando altre soluzioni.<br />

Non mi trovo per nulla d’accordo con l’intervento <strong>del</strong> Consigliere Anesin, anzi l’ho trovato <strong>del</strong> tutto<br />

fuori luogo, perché poteva anche risparmiarsi <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> enoteche, sale giochi e sexy shop, pur<br />

trattandosi <strong>di</strong> una provocazione. Devo aggiungere che se vogliamo sviluppare la biblioteca secondo i<br />

canoni che abbiamo stabilito, realizzarla sul compen<strong>di</strong>o <strong>del</strong>le poste, quin<strong>di</strong> sempre <strong>di</strong> 400 metri come<br />

quella esistente, credo non sia la soluzione più efficiente.<br />

Per quanto riguarda l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> altre opere che si potevano realizzare, ho citato nel mio<br />

precedente intervento le opere ammesse a finanziamento nel Fondo Unico Territoriale, pertanto non<br />

credo vi sia molto da <strong>di</strong>scutere in merito. Circa i costi <strong>di</strong> gestione, naturalmente va fatta un’analisi attuale,<br />

19


infatti ho chiesto all’Azienda <strong>di</strong> Promozione Turistica i costi <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong> centro congressi, ho preso i<br />

costi <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong>l’attuale bibliotecario e li ho moltiplicati per tre, ho introdotto anche l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong><br />

ulteriore personale assunto ed arriviamo a circa 112.000 euro a fronte dei quali ci possono essere <strong>del</strong>le<br />

entrate significative, infatti uno dei primi risparmi è costituito da 13.000 euro che attualmente vengono<br />

spesi come affitto <strong>di</strong> sale presso il centro congressi; la realizzazione <strong>del</strong> campo fotovoltaico potrebbe<br />

beneficiare <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> specifici che il BIM ha istituito e potrebbe comportare, a fronte <strong>di</strong> 100.000 chilowatt,<br />

37.000 euro <strong>di</strong> entrate.Vi sarebbe poi un rimborso per le spese <strong>del</strong> personale derivante dalla<br />

sovracomunalità <strong>del</strong>la struttura e quin<strong>di</strong> dagli altri Comuni; si potrebbero poi introitare degli affitti <strong>di</strong> sale<br />

per attività commerciali per circa 16.000 euro; un concorso sulle spese <strong>di</strong> gestione derivante dalla<br />

sovracomunalità oltre a dei contributi specifici per le biblioteche <strong>di</strong> questo tipo. In sostanza a fronte <strong>di</strong><br />

112.000 euro <strong>di</strong> costi sono stati in<strong>di</strong>viduati 104.000 euro <strong>di</strong> entrate, con una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> 8.587 euro,<br />

comunque il tutto è da verificare.<br />

Vedo che il Consigliere Anesi sorride e questo mi fa specie, ma poiché più <strong>di</strong> una volta abbiamo<br />

detto <strong>di</strong> non parlare <strong>del</strong> passato, non sto qui a citare precisi dati su altre opere in<strong>di</strong>viduate dalla sua<br />

Amministrazione in passato. Grazie.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Sindaco. La parola al Consigliere Anesi.<br />

CONS. ANESI SERGIO: Sindaco, voglio <strong>di</strong>rLe molto serenamente, in questa sede pubblica, che non<br />

capisco questo suo modo <strong>di</strong> fare che sembra arrogante. Le ho detto che le impressioni che abbiamo sul<br />

progetto sono positive, nonostante voi presentiate il progetto questa sera e dunque noi ci troviamo a<br />

doverlo votare, dunque cercate <strong>di</strong> capire anche l’attenzione che dovreste avere nei confronti <strong>del</strong>la<br />

minoranza, perché altrimenti l’atteggiamento dovrà cambiare e non sarebbe mia intenzione farlo,<br />

soprattutto a scatola chiusa, per una mera presa <strong>di</strong> posizione.<br />

Il mio sorriso <strong>di</strong> prima, signor Sindaco, era relativo ai costi <strong>di</strong> gestione e soprattutto alle entrate<br />

perché non credo che tutte le cifre da Lei citate siano davvero reali, ad ogni modo Lei le ha citate, sono<br />

documentate e quin<strong>di</strong> in un futuro avremo modo <strong>di</strong> verificarle.<br />

Io non credo che un servizio pubblico come quello <strong>del</strong>la biblioteca andrà quasi a pareggio, pur con <strong>del</strong>le<br />

sale da gestire, considerando anche quelle <strong>del</strong> centro congressi; se poi Lei sarà così bravo <strong>di</strong> portare a<br />

pareggio questa struttura, per la prossima campagna elettorale l'aiuterò io a mantenere la carica, ma non<br />

credo che succederà.<br />

Vorrei evidenziare un’altra cosa all’Assessore Dallafior sul <strong>di</strong>scorso dei Comuni: credo davvero<br />

sia <strong>di</strong>fficile che le altre Amministrazioni comunali possano intervenire e mi ha fatto specie che Lei abbia<br />

detto che non è necessaria in questa fase alcuna convenzione con le altre Amministrazioni. Posso<br />

anticiparLe quale sarà la convenzione che, anche giustamente, gli altri Consigli comunali adotteranno: i<br />

costi <strong>di</strong> gestione non dovranno influire sui bilanci degli altri Comuni. Io avrei visto molto più volentieri<br />

l’impostazione legata ad una convenzione in questa fase e quin<strong>di</strong> sapere già subito se i Comuni <strong>di</strong><br />

Bedollo, Segonzano e Sover intendano partecipare a questa gestione, perché già in passato abbiamo<br />

avuto esperienze <strong>di</strong>fficili anche con Amministrazioni vicine, per essere molto chiaro mi riferisco all’asilo<br />

nido, dove ad<strong>di</strong>rittura avevamo una <strong>del</strong>ibera consigliare che poi è stata annullata. Per questi motivi ho<br />

<strong>di</strong>fficoltà a pensare che senza un preventivo accordo, anche sui costi <strong>di</strong> gestione, vi possa essere un<br />

accordo successivo, a opera realizzata.<br />

Detto questo, rimangono le perplessità tecniche e politiche, anche a seguito <strong>del</strong>l’esposizione<br />

finale <strong>del</strong> Sindaco, ma proprio come segnale <strong>di</strong> buona volontà almeno da parte mia ci sarà un voto<br />

favorevole all’idea <strong>del</strong>la biblioteca.<br />

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Anesin.<br />

CONS. ANESIN RINALDO: Signor Sindaco, mi fa specie che Lei abbia liquidato il mio <strong>di</strong>scorso con due<br />

parole, tant’è che io stesso ho definito il mio ragionamento una provocazione, quin<strong>di</strong> non serviva che Lei<br />

lo rimarcasse, però i problemi che io ho posto erano <strong>di</strong> natura completamente <strong>di</strong>versa.<br />

Vorrei ricordare che ai tempi in cui la biblioteca era situata presso quella che oggi è la Sala dei<br />

Patti Territoriali e seguendo le <strong>di</strong>rettive anche in quel caso date dalla Provincia <strong>di</strong> Trento, la struttura era<br />

<strong>di</strong>ventata anche <strong>di</strong>scoteca, ma non nel senso <strong>di</strong> luogo dove si balla, bensì dove si poteva ascoltare <strong>del</strong>la<br />

musica, seduti su <strong>del</strong>le poltrone con <strong>del</strong>le cuffie. Quello fu un flop e in questo caso state correndo il<br />

medesimo rischio – <strong>di</strong>co questo con dati statistici che credo anche voi abbiate in mano – ossia <strong>di</strong><br />

costruire un’altra cattedrale nel deserto; forse sarebbe meglio con quei sol<strong>di</strong> costruire qualcosa <strong>di</strong> più utile<br />

per la Comunità.<br />

Questo sarà il tempo a <strong>di</strong>mostrarlo, anche perché il mio voto contrario non influirà minimamente<br />

sul fatto che voi facciate la biblioteca in tal modo, quin<strong>di</strong> non vi renderete conto che avremo una<br />

20


ellissima cattedrale con dentro nessuno e questo non fa bene alla Comunità. La risposta con la quale<br />

Lei ha liquidato le mie interrogazioni è stata molto riduttiva, oserei <strong>di</strong>re offensiva, perché capisco che<br />

essendo io <strong>del</strong>la minoranza non conto niente, però almeno il rispetto non <strong>del</strong>le idee, bensì degli atti credo<br />

sia dovuto, proprio perché la matematica non è un’opinione: i dati danno torto ad un investimento <strong>di</strong><br />

questo tipo. Con la parola “dati” mi riferisco al numero <strong>di</strong> persone che frequentano la biblioteca: voi<br />

pensate <strong>di</strong> fare aumentare l’affluenza alla biblioteca <strong>del</strong>l’80%? Ad Arzignano, piuttosto che a Nembro chi<br />

c’era? C’erano dei ragazzi nelle postazioni internet e qualche altro ragazzo: signori, vorrei ricordare che<br />

quanto meno Nembro ha un numero <strong>di</strong> abitanti <strong>di</strong>eci volte superiore a quello <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong>, per cui stiamo<br />

parlando <strong>di</strong> una struttura sovra<strong>di</strong>mensionata per la nostra realtà.<br />

Questa è la mia opinione, che poi io c'abbia messo dentro alcune battute non credo siano quelle<br />

a far testo e dunque vi prego <strong>di</strong> riferirvi ai dati: quante sono le persone che frequentano la biblioteca?<br />

Parlate con la gente e fatevi <strong>di</strong>re quanti hanno incontrato problemi a causa <strong>di</strong> inefficienza o <strong>di</strong> ristrettezza<br />

<strong>del</strong>l’orario, piuttosto che <strong>di</strong> struttura ridotta <strong>del</strong>la biblioteca: non vi è alcuna lamentela in tal senso, anzi<br />

questa è una <strong>del</strong>le poche cose che funzionano. Se poi l’intenzione è quella <strong>di</strong> fare spazio ai<br />

poliambulatori, questo può essere un motivo per spostare la biblioteca, ma non giustifica l’investimento <strong>di</strong><br />

4 milioni <strong>di</strong> euro, in un momento in cui tutti tagliano le spese e i costi. Forse abbiamo vinto al<br />

SuperEnalotto, proprio perché mi sembra stiate affrontando i futuri costi <strong>di</strong> gestione, nonché <strong>di</strong><br />

realizzazione, troppo a cuor leggero.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Consigliere Anesin. La parola al Sindaco.<br />

SINDACO: Per quanto riguarda l’arroganza, Consigliere Anesi, fa peggio il suo sogghigno ogni volta che<br />

qualcuno <strong>di</strong> noi parla.<br />

PRESIDENTE: Cerchiamo <strong>di</strong> essere tutti corretti, quanto meno per rispettare i buoni propositi che<br />

sicuramente tutto noi abbiamo fatto a Natale. Mi auguro non si innesti un momento <strong>di</strong> polemica,<br />

soprattutto a fronte <strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito che credo abbia portato alcune interessanti riflessioni. Ci tengo<br />

nuovamente a ringraziare chi ha fatto questo progetto preliminare che ha innescato questo <strong>di</strong>battito.<br />

Proce<strong>di</strong>amo alla <strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong> primo punto all’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno.<br />

Il <strong>Consiglio</strong> comunale <strong>del</strong>ibera:<br />

1= l’approvazione, ai fini <strong>del</strong>la presentazione <strong>del</strong>la richiesta <strong>di</strong> finanziamento a valere sulla quota <strong>del</strong><br />

Fondo Unico Territoriale destinata a interventi programmati dalle Comunità (Budget territoriale), <strong>del</strong><br />

progetto preliminare dei lavori <strong>di</strong> realizzazione <strong>del</strong>la nuova biblioteca sovracomunale, redatto dall’arch.<br />

Vito Panni e preso in carico al protocollo generale in data 20.01.<strong>2012</strong> sub nr. 1018, composto da:<br />

estratti / documentazione fotografica foto aeree / relazione tecnica illustrativa / stato attuale<br />

planimetria esterna / stato attuale sezione <strong>del</strong> terreno / stato <strong>di</strong> progetto planimetria esterna / stato <strong>di</strong><br />

progetto pianta piano seminterrato / stato <strong>di</strong> progetto pianta piano terra / stato <strong>di</strong> progetto pianta primo<br />

piano / stato <strong>di</strong> progetto pianta secondo piano / stato <strong>di</strong> progetto pianta copertura / stato <strong>di</strong> progetto<br />

sezioni - prospetti / viste generali / mo<strong>del</strong>lo volumetrico / spaccati assonometrici / viste ravvicinate /<br />

viste notturne / viste interne / fotografie sopralluogo biblioteca Arzignano (VI) / fotografie sopralluogo<br />

biblioteca <strong>di</strong> Nembro (BG) / riferimenti bibliografici / foto storiche zona “Serraia” / elaborati grafici<br />

F.U.T.: stato <strong>di</strong> progetto – planimetria esterna, tavola <strong>di</strong> raffronto – planimetria esterna, stato <strong>di</strong><br />

progetto – piante, stato <strong>di</strong> progetto – prospetto sezioni, coerenza urbanistica, acclarante il costo <strong>di</strong> €<br />

2.591.104,36, <strong>di</strong> cui € 1.957.900,00 per lavori ed € 633.204,36 per somme a <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>del</strong>l’Amministrazione (€ 5.000,00 allacciamenti, € 117.474,00 imprevisti, € 19.579,00 spese per opere<br />

d’arte, € 215.369,00 spese tecniche, € 8.614,76 oneri previdenziali, € 207.537,40 IVA su lavori e<br />

imprevisti, € 47.036,59 IVA su spese tecniche, € 10.000,00 indennità figure operanti nella P.A., €<br />

2.500,00 spese per commissioni, pubblicazioni, tasse, gara e pareri, € 93,61 arrotondamento);<br />

2= <strong>di</strong> rinviare l’inserimento <strong>del</strong>l’intervento nel Programma Generale <strong>del</strong>le Opere Pubbliche <strong>del</strong> Bilancio<br />

<strong>2012</strong>;<br />

La votazione, palesemente espressa per alzata <strong>di</strong> mano e il cui esito è stato proclamato dal Presidente<br />

con l’assistenza degli scrutatori, consegue il seguente risultato:<br />

- Consiglieri presenti e votanti nr. 19<br />

- voti favorevoli nr. 18<br />

- voti contrari nr. 1 (Cons. Anesin Rinaldo)<br />

- astenuti nr. ==<br />

21


Pongo in votazione l’imme<strong>di</strong>ata esecutività <strong>del</strong> provve<strong>di</strong>mento.<br />

22<br />

Il CONSIGLIO APPROVA<br />

La votazione, palesemente espressa per alzata <strong>di</strong> mano e il cui esito è stato proclamato dal Presidente<br />

con l’assistenza degli scrutatori, consegue il seguente risultato:<br />

- Consiglieri presenti e votanti nr. 19<br />

- voti favorevoli nr. 18<br />

- voti contrari nr. 1 (Cons. Anesin Rinaldo)<br />

- astenuti nr. ==<br />

Il CONSIGLIO APPROVA<br />

Proce<strong>di</strong>amo al secondo punto all’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno: Opera pubblica denominata “Realizzazione area <strong>di</strong><br />

pertinenza <strong>del</strong>l'e<strong>di</strong>ficio sede Centro Congressi: acquisto pp.ff. 219/1 e 220/1 in C.C. <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong><br />

Piné”.<br />

Dal momento che sono le ore 23.<strong>30</strong>, vorrei scusarmi con il Presidente <strong>del</strong>la Comunità <strong>di</strong> Valle<br />

Dallapiccola che avevo invitato per interloquire con il <strong>Consiglio</strong> comunale, come promesso qualche<br />

<strong>Consiglio</strong> fa, dunque mi <strong>di</strong>spiace ma dovrò chiedergli <strong>di</strong> venire in una prossima seduta <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong>. Mi<br />

spiace davvero ma non pensavo che questa <strong>di</strong>scussione si protraesse così a lungo. La parola<br />

all’Assessore Andreatta.<br />

ASS. ANDREATTA MICHELE: Buonasera a tutti. Questo punto all’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno si <strong>di</strong>vide in due parti:<br />

l’opera pubblica denominata “realizzazione area <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio sede centro congressi” e<br />

l’acquisto <strong>del</strong>le particelle fon<strong>di</strong>arie 219/1 e 220/1 nel <strong>Comune</strong> catastale <strong>di</strong> <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong> Piné. Naturalmente<br />

ciò che attiene al <strong>Consiglio</strong> è la parte relativa all’acquisizione <strong>del</strong>le aree per la realizzazione <strong>del</strong>l’opera.<br />

Alla fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre, la Giunta ha approvato il progetto esecutivo redatto interamente dal nostro<br />

Ufficio tecnico a firma <strong>del</strong> perito Ivano Dallapiccola per la sistemazione <strong>di</strong> un fazzoletto <strong>di</strong> terra <strong>di</strong> 540<br />

metri quadrati, ossia quello che interessa parte <strong>del</strong>la biblioteca <strong>di</strong>etro il condominio Baretta. Le opere<br />

riguardanti il terreno sono una semplicissima sistemazione con <strong>del</strong> legante e un leggero sbancamento <strong>di</strong><br />

circa 90 centimetri per portare il terreno in piano con la strada che ora accede ai parcheggi. L’accesso è<br />

circa posizionato sullo stesso accesso al parcheggio più alto, con una leggera staccionata in legno<br />

posizionata al confine con lo stabile Baretta.<br />

Il costo <strong>del</strong>l'opera ammonta a circa 27.000 euro, anche se a bilancio sono stanziati <strong>30</strong>0.000 euro,<br />

ma l’ammontare complessivo attiene prevalentemente all’acquisizione <strong>del</strong>le aree che, grazie ad una<br />

stima fatta dal nostro Ufficio tecnico e valutata assieme agli Uffici provinciali circa il valore <strong>di</strong> esproprio<br />

corrente in zona, acclara circa 228.000 euro per l’acquisizione <strong>di</strong> quelle aree su cui adesso preve<strong>di</strong>amo<br />

una leggera sistemazione per la realizzazione <strong>di</strong> un parcheggio che la Giunta si impegna a fare prima<br />

<strong>del</strong>l’estate.<br />

Con questa <strong>del</strong>ibera proponiamo l’acquisizione <strong>di</strong>retta, non tramite esproprio, in quanto le<br />

proprietarie, le sorelle Broseghini e Baldo Orsola Lina cedono il terreno allo stesso prezzo stimato<br />

dall’Ufficio espropri. L’Ufficio tecnico ha stimato 410 euro al metro quadrato che moltiplicati per 536 metri<br />

quadrati fanno circa 228.000 euro.<br />

Credo sia importante <strong>di</strong>re che si intendono <strong>di</strong> realizzare 14 posti auto ed alcuni spazi per le<br />

motociclette e ciò fa parte <strong>di</strong> quell’area <strong>di</strong> sistemazione a cui faceva riferimento l’architetto Panni, su cui in<br />

futuro è prevista, tramite il progetto preliminare, la realizzazione <strong>del</strong>la nuova biblioteca.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Assessore Andreatta. La parola al signor Sindaco.<br />

SINDACO: Vorrei fare una precisazione: è vero che in quell’area ci stanno pochi posti auto, però se<br />

associata entro l’estate con l’area perequativa si otterranno più <strong>di</strong> 40 posti auto.<br />

PRESIDENTE: Se non ci sono domande, possiamo procedere alla <strong>del</strong>iberazione.<br />

Il <strong>Consiglio</strong> comunale <strong>del</strong>ibera:<br />

1= per gli scopi <strong>di</strong> cui in premessa, l’acquisto <strong>del</strong>le neo formate pp.ff. 219/1 e 220/1 in C.C. <strong>Baselga</strong> <strong>di</strong><br />

Piné I, come in<strong>di</strong>viduate dal tipo <strong>di</strong> frazionamento nr. 31/<strong>2012</strong> a firma geom. Luisa Zanetti, vistato<br />

dall’Ufficio <strong>del</strong> Catasto <strong>di</strong> Pergine Valsugana in data 27.01.<strong>2012</strong>, secondo l’allegato schema <strong>di</strong><br />

contratto, formato da nr. 8 articoli (dal nr. 1 al nr. 8), che forma parte integrante e sostanziale <strong>del</strong><br />

presente atto e che contestualmente si approva;


2= sono demandati al funzionario cui spetta gli adempimenti conseguenti e necessari all’esecuzione <strong>del</strong><br />

presente provve<strong>di</strong>mento.<br />

La votazione, palesemente espressa per alzata <strong>di</strong> mano e il cui esito è stato proclamato dal Presidente<br />

con l’assistenza degli scrutatori, consegue il seguente risultato:<br />

- Consiglieri presenti e votanti nr. 19<br />

- voti favorevoli nr. 19<br />

- voti contrari nr. ==<br />

- astenuti nr. ==<br />

La <strong>del</strong>ibera viene approvata all’unanimità.<br />

23<br />

Il CONSIGLIO APPROVA<br />

Passiamo al successivo punto all’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno: “Mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong> Regolamento per la<br />

concessione <strong>di</strong> contributi, finanziamenti, sussi<strong>di</strong> e benefici economici”.<br />

La parola al signor Sindaco.<br />

SINDACO: Questa mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong> Regolamento si rende necessaria poiché il Regolamento approvato nel<br />

1994 conteneva una <strong>di</strong>fformità, in quanto all’interno <strong>del</strong>lo stesso veniva specificata tutta la <strong>di</strong>sciplina dei<br />

contributi alle attività culturali, ossia ciò che abbiamo mo<strong>di</strong>ficato la volta scorsa tramite un Regolamento<br />

apposito. Per questo motivo nel Regolamento vigente viene stralciata nella sua interezza la parte<br />

riguardante gli interventi culturali e vengono definiti in modo preciso i finanziamenti relativi al culto<br />

pubblico che, nella formulazione precedentemente in essere, non prevedeva determinate regole che<br />

erano state invece previste per le associazioni sportive.<br />

Per quanto riguarda la specifica che all’interno <strong>del</strong> Conferenza dei Capigruppo si osservava,<br />

chiedendo se il <strong>Comune</strong> può dare finanziamenti in materia <strong>di</strong> culto senza osservare i bilanci, all’interno<br />

<strong>del</strong> Regolamento stesso è citato l’articolo 25 <strong>del</strong>la legge provinciale 21 ottobre 1963, numero 29, il quale<br />

recita “salvi gli obblighi per i titoli particolari, in caso <strong>di</strong> comprovata insufficienza <strong>di</strong> mezzi a ciò destinati, il<br />

<strong>Comune</strong> è tenuto ad assumere le spese per la manutenzione e conservazione degli e<strong>di</strong>fici parrocchiali e<br />

curiali <strong>del</strong>le <strong>di</strong>ocesi attinenti al culto pubblico, ivi compresa la retribuzione <strong>del</strong> personale” pertanto è stato<br />

riportato pari pari quanto previsto dalla norma.<br />

PRESIDENTE: Grazie, signor Sindaco. La parola al Consigliere Rensi.<br />

CONS. RENSI CLAUDIO: Signor Sindaco, in Conferenza dei Capigruppo noi avevamo sollevato una<br />

perplessità <strong>di</strong>cendo che quando una società o una parrocchia chiede un contributo, noi dovremmo<br />

chiedere il bilancio e qualora questo risultasse positivo, ovvero senza <strong>di</strong>fficoltà, come <strong>Comune</strong> non<br />

saremmo autorizzati a dare alcun finanziamento. Dal momento che anche la legge provinciale specifica<br />

esattamente “in caso <strong>di</strong> comprovata insufficienza <strong>di</strong> mezzi a ciò destinati” vorrei un chiarimento in merito:<br />

Lei è convinto che se la parrocchia ha un bilancio positivo noi non possiamo dare nessun tipo <strong>di</strong><br />

contributo? Se così non fosse, Le ricordo che una circolare <strong>del</strong>la Provincia autonoma <strong>di</strong> Trento, che si rifà<br />

ancora all’articolo 25 <strong>del</strong>la legge 29/1963, richiamava all’or<strong>di</strong>ne e nelle Amministrazioni precedenti -<br />

probabilmente il Segretario generale si ricorderà - il dottor Larentis faceva rispettare questo tipo <strong>di</strong><br />

previsione normativa. Grazie.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Consigliere Rensi. La parola al Sindaco.<br />

SINDACO: Il suo ragionamento è insito in quello che ho letto, Consigliere Rensi, infatti è stato introdotto<br />

all’interno <strong>del</strong> nostro Regolamento questo articolo.<br />

PRESIDENTE: Ricordo che questo è un Regolamento approvato con <strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong> <strong>30</strong> giugno 1994<br />

che è stato rivisitato nel capitolo <strong>del</strong> culto ed interamente sostituito dall’articolo 16 all’articolo 23, per poter<br />

essere più chiari sulle elargizioni <strong>di</strong> questo tipo. Ha chiesto <strong>di</strong> intervenire Consigliere Anesi.<br />

CONS. ANESI SERGIO: Vorrei fare una domanda: qual è la necessità <strong>di</strong> questa mo<strong>di</strong>fica regolamentare,<br />

oltre che l’adeguamento?


SINDACO: La necessità è quella <strong>di</strong> togliere tutta la <strong>di</strong>sciplina all’interno <strong>di</strong> questo Regolamento in<br />

riferimento alle attività <strong>di</strong> tipo culturale e specificare con maggior precisione le procedure per la richiesta<br />

<strong>di</strong> contributi per ristrutturazione, ammodernamento o rifacimento degli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> culto.<br />

CONS. ANESI SERGIO: In sostanza d’ora in poi se ci saranno richieste da parte <strong>di</strong> enti o istituzioni che<br />

attuano <strong>del</strong>le iniziative legate alla chiesa piuttosto che alla canonica, sarà possibile dare un contributo,<br />

quin<strong>di</strong> vorrei sapere chi elargirà questo contributo e in che termini, perché non appare nel Regolamento.<br />

SINDACO: La Giunta potrà inserire, come previsto dal Regolamento e quin<strong>di</strong> se sussistono le con<strong>di</strong>zioni,<br />

una voce nelle opere <strong>di</strong> programmazione straor<strong>di</strong>naria con un contributo per il rifacimento <strong>del</strong> campanile,<br />

piuttosto che <strong>del</strong>la canonica o altro.<br />

CONS. ANESI SERGIO: La seconda osservazione che occorre fare è la seguente: non varrebbe la pena,<br />

viste anche le <strong>di</strong>fficoltà che abbiamo, mo<strong>di</strong>ficare questo Regolamento non tanto per dare dei contributi a<br />

enti o istituzioni ma per lavorare in sinergia con essi? Faccio un esempio specifico: se un privato è<br />

<strong>di</strong>sponibile a fare un intervento su un’opera pubblica, nel Regolamento non è prevista questa possibilità<br />

ma credo andrebbe evidenziata anche questa ulteriore fattispecie, perché in futuro potrebbero esserci<br />

<strong>del</strong>le iniziative fatte da privati, anche in termini <strong>di</strong> sponsorizzazioni o cose <strong>di</strong> questo genere, che<br />

potrebbero aiutare l’Amministrazione. Non so se sia questo il tipo <strong>di</strong> Regolamento in cui inserire questo<br />

ragionamento, ma comunque vi invito a rifletterci. Vista la carenza <strong>di</strong> risorse che abbiamo, qualora un<br />

privato intendesse valorizzare un’opera pubblica piuttosto che un altro intervento, varrebbe la pena<br />

regolamentare questa possibilità.<br />

Vorrei poi aggiungere che è abbastanza evidente che con questo Regolamento noi non<br />

interveniamo sull’or<strong>di</strong>naria gestione <strong>di</strong> qualsiasi natura ma solamente sugli interventi straor<strong>di</strong>nari che<br />

d’ora in poi saranno segnalati all’Amministrazione comunale da parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi soggetti e quin<strong>di</strong><br />

l’Amministrazione deciderà. Il massimo importo verrà inserito a bilancio prima come opera pubblica e<br />

quin<strong>di</strong> ci sarà una contropartita?<br />

SINDACO: Com’è stato previsto il finanziamento su alcune opere, ad esempio per il rifacimento<br />

<strong>del</strong>l’oratorio, vi sarà alla base una convenzione che prevede che la struttura sia poi aperta a tutti i bambini<br />

e a tutti i ragazzi tutti giorni, piuttosto che per il rifacimento <strong>del</strong>la canonica, si potranno prevedere dei<br />

locali che, in caso <strong>di</strong> necessità o <strong>di</strong>sponibilità, vengano messi a <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>l’Amministrazione. Per<br />

fare un esempio, cito l’ultimo incen<strong>di</strong>o che si è verificato a Vigo: in quell’occasione il parroco si è subito<br />

reso <strong>di</strong>sponibile a dare eventuale alloggio ai soggetti coinvolti. Questo ragionamento vale per strutture <strong>di</strong><br />

questo tipo, perché ad esempio per il finanziamento in riferimento al rifacimento <strong>del</strong> campanile <strong>di</strong> Miola,<br />

per come si sta prospettando, in quel caso non c’è la necessità <strong>di</strong> fare una convenzione.<br />

Il Regolamento in sé prevede il cofinanziamento e credo non sia stato mo<strong>di</strong>ficato perché inserire<br />

sempre più paletti può comportare <strong>del</strong>le limitazioni, però per il Consorzio <strong>di</strong> miglioramento fon<strong>di</strong>ario, come<br />

per il Comitato <strong>di</strong> Sternigo, che comunque vanno ad incidere su determinate aree, tramite questo<br />

Regolamento sarà possibile sod<strong>di</strong>sfare le loro richieste. Per i privati che volessero contribuire tramite<br />

sponsorizzazioni o altro ad opere pubbliche, vedremo se sarà possibile regolamentare anche questa<br />

possibilità, ad ogni modo è sempre possibile fare un’erogazione al <strong>Comune</strong> o attraverso un impegno<br />

reciproco <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> un’opera pubblica. Devo <strong>di</strong>re che prevedere la realizzazione <strong>di</strong> un’opera<br />

pubblica da parte <strong>di</strong> un privato, forse risulta un po’ problematico in termini <strong>di</strong> atti amministrativi da porre in<br />

essere.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Sindaco. La parola al Consigliere Rensi.<br />

CONS. RENSI CLAUDIO: Vorrei chiedere un chiarimento, all’articolo 13, Assistenza e sicurezza sociale,<br />

noto che sono previsti 100 euro fino alla somma complessiva <strong>di</strong> 500 euro all’anno per tutte le persone<br />

residenti e non residenti che si trovassero in particolari con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà. Qual è la cifra inserita al<br />

bilancio per far fronte a questo tipo <strong>di</strong> previsione? Ad esempio, l’anno scorso che cifra era stata prevista<br />

per questa specifica voce?<br />

[intervento fuori microfono]<br />

PRESIDENTE: Per quanto riguarda l’osservazione <strong>del</strong> Consigliere Anesi, devo <strong>di</strong>re che risulta<br />

interessante e forse andrebbe approfon<strong>di</strong>ta, perché tante volte il citta<strong>di</strong>no, magari in prossimità <strong>del</strong>la<br />

propria abitazione o <strong>di</strong> un proprio fondo, potrebbe essere interessato ad avere, ad esempio, il manto<br />

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stradale perfetto: a rigor <strong>di</strong> logica quel citta<strong>di</strong>no che volesse ottenere questo risultato, essendo la<br />

proprietà <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> non potrebbe fare nulla. Forse qualche caso <strong>del</strong> genere in passato si è anche<br />

avuto, quin<strong>di</strong> non ritengo peregrina questa osservazione <strong>del</strong> Consigliere Anesi, quin<strong>di</strong> chiedo a chi <strong>di</strong><br />

dovere <strong>di</strong> farsi parte <strong>di</strong>ligente in tal senso.<br />

Per quanto riguarda il punto all’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno, la <strong>del</strong>ibera recita:<br />

1= <strong>di</strong> approvare le mo<strong>di</strong>fiche agli articoli <strong>del</strong> Regolamento comunale per la concessione <strong>di</strong> contributi,<br />

finanziamenti, sussi<strong>di</strong> e benefici economici, approvato con la <strong>del</strong>iberazione consiliare nr. 48 dd.<br />

<strong>30</strong>.06.1994, come esposte in premessa e <strong>di</strong> cui al testo allegato alla presente <strong>del</strong>iberazione per<br />

formarne parte integrante e sostanziale.<br />

La votazione, palesemente espressa per alzata <strong>di</strong> mano e il cui esito è stato proclamato dal Presidente<br />

con l’assistenza degli scrutatori, consegue il seguente risultato:<br />

La votazione, palesemente espressa per alzata <strong>di</strong> mano e il cui esito è stato proclamato dal Presidente<br />

con l’assistenza degli scrutatori, consegue il seguente risultato:<br />

- Consiglieri presenti e votanti nr. 19<br />

- voti favorevoli nr. 19<br />

- voti contrari nr. ==<br />

- astenuti nr. ==<br />

La <strong>del</strong>ibera viene approvata all’unanimità. La parola al Consigliere Anesi.<br />

25<br />

Il CONSIGLIO APPROVA<br />

CONS. ANESI SERGIO: Vorrei fare una comunicazione: prima ho chiesto al Presidente se in futuro può<br />

essere inserito all’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno un argomento specifico su <strong>Baselga</strong>, perché ritengo ci possa essere<br />

una <strong>di</strong>scussione molto costruttiva, se si vuole prendere come spunto questa mia <strong>di</strong>sponibilità.<br />

In secondo luogo, noi Le consegniamo una richiesta, senza imporre una scadenza, per una<br />

convocazione <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> comunale per affrontare alcuni temi legati all’economia. Intendo riba<strong>di</strong>re che<br />

senza porre alcun vincolo chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> questo importante tema in <strong>Consiglio</strong> comunale.<br />

PRESIDENTE: Va bene, l’importante è che non ci siano dei termini perentori perché altrimenti risulta<br />

<strong>di</strong>fficoltoso. Per quanto riguarda l’altro argomento, con i tempi necessari potrà notare che cerco <strong>di</strong><br />

sod<strong>di</strong>sfare le <strong>di</strong>verse esigenze, infatti era presente stasera il Presidente <strong>del</strong>la Comunità ma, data l’ora,<br />

non è stato possibile dargli u<strong>di</strong>enza. Dico questo perché prima o poi tratteremo anche <strong>del</strong>la questione<br />

legata a Corso Roma. Dichiaro conclusa la seduta.<br />

Seduta chiusa ad ore 23.53.<br />

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO IL SEGRETARIO GENERALE REGGENTE<br />

Alfonso Giovannini dott.ssa Tatiana Lauriola<br />

Verbale dd. <strong>30</strong>.01.<strong>2012</strong>

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